Aveva quello stupido vestito bianco, bianco come la pelle delle sue cosce, sottili e tornite. Lo portava sempre quando si sentiva sola. Quando prendeva la bottiglia di vino color rubino, il calice di vetro e accavallava le gambe sul divano. Aveva quello stupido vestito bianco e una macchia scarlatta sul seno, come quando non riusciva a trattenere il bicchiere. Aveva quello stupido vestito bianco, candido come la sua rabbia, e sul tessuto quella orribile macchia rossa, rossa come la sua anima. Ma il calice era a terra, infranto, il vino era sul tappeto, lei non respirava pił. Adieu mon amour.