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Challenge: The One Hundred Prompt Challenge indetta da BlackIceCrystal sul forum di Efp.
Prompt:3° Argomento: I 5 Sensi: 12. Udito
Titolo: No more music for Soul.
Personaggi: Soul/Maka.
Raiting: verde.
Introduzione: un futuro diverso per Suol dopo la morte del Kishin, perde la capacità di suonare il piano, quell'udito particolare che caratterizza la famiglia Evans e solo grazie a Maka riesce a andare avanti giorno per giorno.

La famiglia Evans era portata per la musica e questa notizia era risaputa non solo a Death City ma anche nei dintorni, i fratelli Evans erono storia.
Wess Evans era il genio del violino, compositore e suonatore famosissimo, ma l'altro chi era?
Suo fratello minore, Soul Eater Evans, suonava il piano in maniera impeccabile si diceva che la sua musica poteva incantare le menti e suonare per ore, ma ormai anche quello era storia.
Soul non aveva più suonato o toccato un pianoforte dalla morte del Kishin, l'ultima volta che i suoi compagni lo avevano sentito suonare era stata nell'ultima battaglia, prima di perdere i sensi ed essere salvato da Maka, e invece di gioire per la vittoria si era rinchiuso nella sua casa con il suo piano e lei, da quel momento non aveva più suonato per nessuno.
Neanche per Maka.
La sua Meister, artigiana, famiglia, amica, ragazza, anche il loro rapporto era risaputo, non tutto il male viene per nuocere ma nemmeno alle orecchie di lei era permesso sentire le melodie che uscivano dal cuore di Soul.
Nessuno tranne il diretto interessato sapeva che cosa fosse successo, se fosse stata la paura a fargli smettere o la il fatto che il fratello stava scalendo le classifiche del successo, si sapeva solo che Soul era solo un arma e niente di più.
***
-Chi sono io?.- chiede la mattina appena si alza.
-Sei Soul.- gli risponde una voce angelica che non lo lascia mai, la guarda attentamente e vede in lei degli occhi verdi che gli ricordano la natura e dei capelli biondi che invece splendono come i raggi del sole.
-Soul chi?.-
-Soul Eater Evans, sei la mia buki.- gli sorride ancora quella ragazza che vede ogni mattina accanto a se, non lo lascia mai e solo questo lo fa stare bene.
-Maka?.- chiede timidamente.
-Sì!.- risponde gioiosa.
Si gratta la testa lentamente, ogni mattina era sempre la stessa storia, perdeva la memoria a causa della follia che era rimasta in lui dai tempi della guerra e gli faceva dimenticare tutto di se, tutto tranne quelle note violente.
Quelle che suonava durante la risonanza d'anime del gruppo, gli avevano strappato via l'anima esogni volta che la sera chiudeva gli occhi rivedeva quell'essere immondo, lo gnomo rosso che si era nutrito di lui per mesi e al ricordo delle note un brivido lo percorreva da capo a piedi e smetteva di sognare, e ora stava pagango le conseguenze della sua incoscienza, con la sua musica.
Aveva smesso di suonare per davvero stavolta, e non era stato a causa della paura sapeva bene le voci che giravano sul suo conto ma era stata la follia a portagliela via, gli aveva tolto quell'udito particolare che caratterizzava la famiglia Evans.
Non riusciva più a comporre cosa che invece non aveva ammesso in pubblico, tutti tranne Maka erono convinti che suonasse solo per se stesso, si sentiva cool ma non egocentrico pensa amaramente, la gente non sapeva di cosa parlava.
Così anche quella mattina la follia gli aveva portato via un'altro pezzo di giornata, un'altro decimo del suo udito rubato a causa del suo ideale.
Vedeva Wess in concerto di tanto in tanto, era invidioso di suo fratello perchè a lui non era toccato combattere quella guerra, non aveva avuto la sfortuna/fortuna di avere sangue di arma nel corpo e vederlo suonare come se il mondo fosse stato ai suoi piedi lo faceva innervosire.
Ma senza il suo sangue particolare pensa attentamente non avrebbe potuto conoscere lei e Maka era l'unica cosa buona che gli era capitata nella sua lunga vita.
Perché per lui la cosa più tragica non era il non suonare era il sentire, riusciva a sentire le conversazione e i suoni normali, però per quelli bassi faceva più fatica ma, se riguardava il piano era come se diventasse sordo e cieco, sbagliava tutto.
Era quella la sua più grande delusione, guarda ancora Maka con sguardo calmo, anche lei sa del suo dolore glielo legge ogni mattina, le avrebbe voluto dare una vita felice ma aveva fallito ancora una volta.
-Soul?.- chiede interrompendo il filo dei suoi pensieri.
-Sì Maka?.-
-Ti amo..- gli sussurra all'orecchio.
Lui sorride e la bacia con delicatezza, Maka era stata la sua ancora di salvezza nei momenti bui e senza di lei sarebbe ancora immerso nella follia, si alza lentamente e si affaccia alla finestra, vede il sole alto nel cielo, sorride come al solito e sente la gente per strada, riporta lo sguardo dentro e gli cade sul piano, aveva fatto la muffa e le ragnatele anche se Maka lo puliva sempre.
Per quella giornata non avrebbe ceduto al rimorso di non essere un'altro o meglio ancora Wess pensa deciso, era passato del tempo dall'ultima melodia ma la canzone era ancora viva dentro di lui, nel suo cuore e in quello di lei, era il loro piccolo segreto per i momenti bui, ma non si perse d'animo lo avrebbe fatto per lei perchè anche se aveva perso l'udito non aveva perso la voglia di amarla.


_•Spazio autrice•_ spero che questa piccola storia sia piaciuta =) e che il tema si abbastanza interessante, mi è piaciuto descrivere la malinconia di Soul, fatemi sapere a presto kiss =)