Flashfiction
scritta per XShadeShinra
che me l'ha richiesta nel drabble!meme.
Sì, in teoria avrei dovuto scrivere una drabble, ma non ci sono
riuscita. In questo periodo le drabble mi sfuggono di mano. Oh, nella
fanfiction, come chiesto da Shade, doveva comparire la parola
lacrime.
Spero ti piaccia. Il momento non è per niente
originale, lo so, ma s'è scritta più o meno da sola e poi non avevo
mai scritto di loro due durante quel periodo. Ci ho voluto provare :D
Grazie in anticipo a chi leggerà e recensirà. Baci,
Alexiel.
Faith and Resistance
Alecto è appena sparita, uno schiocco di lingua e un'imprecazione che riecheggia tra le pareti del castello; i personaggi dei quadri di quel corridoio lanciano occhiate piene di disapprovazione, sussurrano tra loro, come se potessero fare qualcosa e poi rivolgono la loro attenzione a ciò che quella donna infernale s'è lasciata alle spalle.
Sulla guancia di Luna c'è un taglio profondo, è proprio sotto
l'occhio. Il sangue scende come lacrime rosse e macchia quella pelle
candida.
Neville stringe i pugni; è conciato male anche lui, perché ha avuto
il coraggio di prendere le difese della ragazza scagliando contro
l'insegnante uno Schiantesimo parato appena in tempo con un Protego.
Ma l'ha fatta indietreggiare, pensa Neville, perché
quell'incantesimo di difesa non era perfetto e la sorpresa, per la
donna, è stata troppa. E' un passo, Luna è stata ferita comunque,
ma il suo cuore ha fatto un tuffo nell'orgoglio quando i piedi di
Alecto si sono mossi all'indietro, lasciandola su un equilibrio
instabile e pieno di sdegno. Poi è arrivato il colpo, è arrivata la
Cruciatus e l'ha spezzato in due. I polmoni si sono svuotati d'aria,
stretti in una morsa innaturale e bruciante; le unghie hanno
graffiato il pavimento mentre cercava di non cedere, di non
contorcendosi al suolo come un animale, come lei voleva. Ma lei ha
continuato fin quando la fronte di Neville non ha toccato terra, fin
quando non s'è prostrato nella sofferenza davanti a lei.
“Dobbiamo
andare subito da Madama Chips, Luna.” dice Neville, la voce
affannata e una mano ancora premuta sul petto. Detesta sentirlo così
vuoto quando la Maledizione Cruciatus colpisce, eppure colmo di un
fuoco che niente ha a che fare con quello che avverte nel momento in
cui l'onda del coraggio lo invade. Detesta sapere che anche loro
devono aver provato quella sensazione fin quando hanno svuotato anche
tutto il resto, precipitando nella follia. Ma Hogwarts non è più né
il posto dei ricordi felici né di quelli dolorosi: Hogwarts è il
presente da difendere. E non verserà una lacrima fin quando non sarà
libera come lo era prima.
Neville si inginocchia vicino a Luna e
le preme un fazzoletto contro il taglio, per fermare un po' il
sangue. Lei si riscuote e lo guarda, lasciandolo fare. Quando sembra
che vada meglio, Neville si rimette il fazzoletto in tasca e le
prende una mano. Fa male, ma neanche lei piange: geme quando il colpo
arriva, si morde le labbra fino a farle sanguinare e ricaccia
indietro le lacrime. Gli occhi bruciano, sono lucidi, ma le lacrime
scendono solo dentro. In quel vuoto che lascia tracce di fuoco e
cenere.
“Sei pronta?”
Luna annuisce in silenzio, i capelli
biondi le ricadono davanti al volto. La sua espressione sembra quasi
quella di sempre, perché lo sta guardando con gli occhi chiari pieni
di cose che Neville non conosce, ma poi la pupilla al centro
dell'azzurro si dilata e lo sguardo del ragazzo ci affonda dentro. Lì
c'è tutto quello che condividono, racchiuso tra le pareti
cristalline della fede e avvolto in un velo di nera
resistenza.
“Andiamo.”
Si alzano in piedi e, spalla contro
spalla, si allontanano dal corridoio ormai vuoto e silenzioso.
Quando si infila sotto le coperte, Neville stringe nella mano destra il fazzoletto intriso delle lacrime di sangue di Luna e stringe i denti. Quello è solo un simbolo, perché dietro agli occhi il rosso si estende fino a stordirlo. Ogni goccia sarà ripagata, anche se dovrà farlo da solo. E' una promessa.