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Autore: Lady Gallagher    25/03/2006    2 recensioni
Ho cominciato a scrivere questa storia 3 mesi fa...con l'intenzione di ricavarne un buon libro. finora ha avuto successo, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate!!! I personaggi sono Shiva, la bella e coraggiosa protagonista, Ektros il suo migliore amico, Soter, un centauro... e andando avanti con la storia se ne conosceranno di molti altri!!! Buona lettura!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo 1

Capitolo 1

 

Era una notte buia e fredda, il villaggio era immerso nel più cupo silenzio, perfino le fronde degli alberi sembravano rispettare quella quiete, nonostante il vento continuasse ad agitarle. Non c’erano stelle nel cielo, ma questo era da aspettarselo, da tempo non se ne vedevano: “non ho mai visto una stella in vita mia”, stava pensando Shiva, “chissà perché non se ne vedono da così tanti anni…”.

Era uscita da quasi un’ora, non riusciva a dormire, era troppo agitata; tra poco avrebbe compiuto diciassette anni, sarebbe diventata una donna, doveva solo aspettare qualche ora, aveva deciso di restare in riva al lago, facendosi coccolare da quella pace quasi surreale, distesa sull’erba bagnata di rugiada.

Non aveva paura di stare da sola nel bosco, sin da piccola era stata attratta da quel posto così cupo e nello stesso tempo così affascinante… crescendo, aveva imparato a conoscerlo ed ora lo considerava la sua casa.

Si era messa a sedere e aveva immerso una mano nell’acqua,era fredda. Quando l’aveva estratta, aveva cominciato a contemplare le goccioline che scendevano lungo il suo braccio; non sapeva il motivo, ma quando era in quel bosco aveva l’impressione di poter controllare gli elementi: l’acqua la avvolgeva con dolcezza, il vento la coccolava e le accarezzava i lunghi capelli neri, la terra sembrava sorreggerla e il fuoco, bè il fuoco l’aveva sempre attratta; amava guardare le lingue rosse e oro danzare riflesse nei suoi occhi e sentirsi protetta come da un caldo abbraccio.

I suoi pensieri furono interrotti da uno strano rumore, aveva l’impressione che qualcuno la stesse osservando, prima non ci aveva fatto caso.

Per la prima volta da quando era entrata in quel bosco aveva paura.

Si era alzata di scatto, attenta ad ogni minimo rumore, si era voltata e li aveva visti, un paio di occhi scuri, come di cristallo nero, che la fissavano. In quel preciso istante si era resa conto di non provare paura ma un grande senso di protezione misto a un grande rispetto verso quello sguardo che le stava attraversando l’anima.

Sentiva che quella creatura faceva parte di lei, desiderava che facesse parte di lei, non sapeva perché ma era così.

Sentiva il suo corpo abbandonarsi a quella creatura, senza rendersene conto aveva fatto qualche passo in avanti e aveva teso la mano.

Era a pochi centimetri da lei, stava per toccarla, cosa avrebbe sentito la sua mano? Cosa avrebbe provato? Desiderava tanto andare con quella creatura, non sapeva dove l’avrebbe portata, ma sapeva che poteva fidarsi.

All’improvviso, aveva sentito le sue dita sfiorare il corpo della cosa che la scrutava…

 

Shiva aveva aperto gli occhi e per un istante non aveva ricordato nulla di quel sogno, quando tutto le era tornato alla mente aveva provato una punta di delusione: sperava tanto di sapere cosa fosse  quella creatura…

Aveva sentito bussare alla porta della sua camera “Posso entrare?” aveva chiesto una voce, era suo padre, Kham.

“ Volevo farti gli auguri, ormai sei diventata grande, pensa hai già diciassette anni!” aveva detto entrando.

Kham era un uomo alto e massiccio, era stato cavaliere, ma dopo la morte della moglie aveva deciso di rimanere vicino alla figlia per crescerla nel migliore dei modi.

Cosa? Io, diciassette? Oh…è il mio compleanno! Scusa, ero sovrappensiero.

Perché mi stai fissando?” aveva chiesto lei.

“Scusa, è che somigli sempre di più a tua madre”

Questo era vero e Shiva ne andava fiera: aveva lunghi capelli neri, proprio come lei e felini occhi verdi, aveva gambe lunghe e snelle, ma nonostante fosse magra, aveva il fisico abbastanza scolpito.

“Questo è per te” le parole del padre quasi la fecero sobbalzare.

“Papà ma è…il vestito della mamma! È bellissimo, sei sicuro che vuoi darlo a me?”

“Tua madre lo indossò il giorno in cui la conobbi, sarà perfetto per te, proprio come lo era per lei…” alcune lacrime avevano inumidito gli occhi di Kham.

“Grazie, è il più bel regalo che abbia mai ricevuto” Shiva lo aveva abbracciato, abbandonandosi anche lei alle lacrime.

Poco dopo si era alzata dal letto e si era vestita, aveva salutato il padre ed era uscita, avviandosi verso la stalla per sellare il suo cavallo, Alo.

“Ho un destriero degno del più grande dei cavalieri!” aveva detto entrando, e in effetti era vero, Alo era davvero perfetto: aveva il pelo nero e lucente e un corpo possente, gli occhi neri erano quasi umani, Shiva non si sarebbe affatto stupita se d’un tratto si fosse messo a parlare.

Lo aveva sellato e gli aveva dato del fieno, poi lo aveva condotto fuori e gli era salita in groppa: “Sono pronta” gli aveva sussurrato all’orecchio, il cavallo si era alzato sulle zampe nitrendo ed era partito al galoppo.

Shiva sentiva il vento scompigliarle i capelli e i muscoli di Alo si contraevano sotto le sue gambe, sentivano entrambi il profumo della libertà.

Dopo qualche ora, aveva notato che il suo cavallo cominciava a stancarsi, si erano diretti così entrambi al lago, dove avrebbero potuto bere e riposare un po’ prima di rientrare, la ragazza avrebbe raccolto dei fiori da riportare a casa.

Mentre Alo pascolava tranquillo, Shiva si era distesa sull’erba ascoltando la voce del bosco, era così piacevole, sarebbe rimasta lì in eterno!

Ma i suoi pensieri tornarono al sogno che aveva fatto quella stessa notte, alla creatura misteriosa di cui era riuscita a scorgere solo gli occhi, alla strana sensazione che aveva provato, ma era solo un sogno, solo un sogno…

“Ciao!” la voce l’aveva lasciata quasi senza fiato.

“Ektros… ciao…mi hai spaventata

A farla sobbalzare era stato Ektros, il suo migliore amico. Erano sempre stati legati sin dal loro primo incontro e crescendo Shiva si era resa conto di provare un sentimento ben più profondo dell’amicizia per quel ragazzo. Non sapeva cosa l’aveva fatta innamorare di lui, se i suoi occhi di ghiaccio, i capelli biondi che gli ricadevano sul viso, o il suo corpo scolpito dai tanti anni di allenamento con la spada, disciplina che Kham aveva impartito a entrambi.

Cosa fai qui tutta sola? Dov’è Kham?” aveva chiesto.

“È a casa, io sono solo venuta per una passeggiata, oggi è…è il mio compleanno!”

Non sapeva nemmeno perché glielo aveva detto, ma ormai era fatta, Ektros si era chinato su di lei, le aveva dato un bacio sulla fronte e aveva detto: “Non lo sapevo! Dovrò farti un bel regalo!”

Shiva si era sentita avvampare a quelle parole e si era voltata di scatto per non farsi vedere: “Sai” aveva detto - cercando di cambiare discorso - “Stanotte ho fatto un sogno stranissimo”

“Ah si? Raccontamelo!”

“No, penseresti che sono una stupida!”

“Davvero?” - aveva detto lui avvicinandosi fin quasi a sfiorarle il viso -“Mettimi alla prova...

 

  
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