~Un
Particolare In Più~
A _Mel_
e cosmita
Due angeli di ragazze che adoro
Per i loro commenti
Per la loro gentilezza
Per i minuti che dedicano a me e a questa storia
Grazie
Capitolo
XXXVIII
Indagini su Luis Cabrisk
Arrossì
un po' al ricordo, ma ridacchiò felice tra sé e
sé, premendosi una mano sulla
bocca per impedirsi di fare rumore e svegliare Draco. Si erano
addormentati
abbracciati e non si erano mossi affatto durante il sonno: erano ancora
nudi e
vicini e Alexis aveva la testa poggiata contro il suo petto asciutto.
Lentamente,
sollevò il capo per poterlo osservare in viso: stava ancora
dormendo, con i
capelli biondi completamente sparpagliati sul cuscino e sulle guance,
le ciglia
scure che accarezzavano morbidamente gli zigomi eleganti e le labbra
appena
schiuse.
Ebbe
un'incredibile voglia di baciarle.
Piano,
alzò una mano e tracciò una leggera carezza sul
petto, seguendo una scia
immaginaria; Draco non si svegliò, così lei
continuò a sfiorarlo e ad
osservarlo, rapita dalla bellezza del suo corpo. Lentamente,
arrivò a
sfiorargli le labbra con la punta delle dita e, alla fine, si
sollevò appena
per poterlo baciare teneramente. Lui non sembrò nemmeno
accorgersene e si
limitò a mugugnare qualcosa nel sonno; Alexis, con il viso
ancora vicino a
quello di lui, sorrise appena e poi si alzò piano, sempre
attenta a non fare
qualche movimento troppo brusco che avrebbe potuto svegliarlo.
Stava
dormendo così bene.
Si
sedette sul bordo del letto e si stiracchiò pigra; poi, il
suo sguardo fu
catturato dal suo riflesso nello specchio dell’armadio: era
completamente nuda.
Arrossì un po’, pudica, e allungò una
mano per prendere la camicia di Draco,
abbandonata sulla poltrona poco distante. Ma non appena fece per
alzarsi, una
presa delicata le si serrò sul polso, costringendola a
fermarsi. Alexis si
voltò, il viso ancora deliziosamente rosso
d’imbarazzo.
Draco
Malfoy era ora sveglio, con un gomito poggiato sul cuscino e la mano a
sorreggersi il viso; i capelli biondi e scombinati gli ricadevano in
ciocche
disordinate sulla fronte e sullo sguardo, che brillava di un sentimento
facilmente riconoscibile come vera e propria felicità.
-
Dove stavi andando? - le domandò, sollevando un sopracciglio.
Alexis
si voltò appena e solo allora gli occhi di Draco si accesero
di un’espressione
decisamente più…languida.
Alexis
Lily Potter era completamente nuda di fronte a lui e alla luce del
giorno era,
se possibile, ancora più bella: la pelle morbida e candida
in contrasto sublime
con i capelli neri e lunghi, che le coprivano appena i seni piccoli, ma
tondi;
e poi quel filo di pancia adorabile e le gambe lisce, ora strette a
nascondere
quello che la sera prima era stato, per la prima volta, totalmente suo.
La
ragazza sorrise, un po’ in imbarazzo.
-
Stavo semplicemente cercando qualcosa con cui coprirmi…-
mormorò nervosa.
Averlo così, nudo, nel
letto, non l’aiutava di certo a sciogliere la tensione.
Draco
sghignazzò, ma il suo sguardo si ammorbidì,
mentre le lasciava andare il polso
e le sue dita le accarezzavano il braccio e poi le si infilavano tra i
capelli;
si impossessò della sua nuca e la costrinse a chinarsi
nuovamente, per poi
rubarle un bacio.
-
E perché mai? - le soffiò sulle labbra umide con
tono di scherno e con un
sorriso, fissandola negli occhi da quella ridicola distanza.
Alexis
si morse il labbro inferiore e poi si strinse in una spalla, timida.
Deliziosa.
Draco
le sfiorò il viso con una carezza, poi la guidò a
stendersi nuovamente sul suo
petto; lei ci si accoccolò contro, sfiorandogli una spalla
con le dita. La
strinse a sé con un braccio e poi sollevò la
coperta a coprirli entrambi.
-
Vorrei che ogni mattina fosse così…- le
mormorò, mentre le lasciava un bacio
tra i capelli.
Alexis
sorrise e sollevò il capo.
-
Sì, anch’io. -
-
Alex sta con Malfoy?! -
L’urlo
indignato di Luis Cabrisk risuonò nel silenzio invernale,
espandendosi con una
eco incredibile tra i profili delle montagne che circondavano il Lago
Nero.
Harry
Potter, Alexandra Black e il nuovo studente di Grifondoro erano seduti
sotto la
grande quercia sulle rive del Lago Nero, come era loro solito fare da
un mese a
quella parte.
Erano
diventati quasi inseparabili e passavano ogni momento libero insieme:
sembravano
comprendersi l’un l’altro proprio come una vera famiglia.
Era
un trio veramente male assortito, secondo l’opinione pubblica
del corpo
studentesco di Hogwarts: tre ragazzi troppo differenti per essere
davvero
diventati tanto amici in poco tempo.
Alexandra
Black era una Serpeverde, sempre in compagnia di quella sgualdrina
- a detta delle ragazze delle altre case - di Diamond
Cherin, anche se ultimamente non erano più state viste
passare molto tempo
insieme; inoltre, era la fidanzata di Draco Malfoy e questo la rendeva
degna
del titolo di Principessa delle Serpi,
nonostante quel ruolo non le si addicesse proprio.
Harry
Potter era il Bambino Sopravvissuto: Grifondoro fin dentro
l’ultima parte della
sua anima, era sempre pronto a dare una mano a chiunque ne avesse
bisogno.
Cercatore della squadra di Quidditch, era odiato da tutti i Serpeverde
con
tanto di sentimento assolutamente ricambiato, specialmente per il mondo
in cui
gli studenti verde-argento trattavano sempre lui e i suoi migliori
amici.
Luis
Cabrisk si era guadagnato, in poco tempo, la nomina di bello e
tenebroso: nuovo
studente del settimo anno, in un solo mese era diventato il sogno
proibito di
molte studentesse - scatenando l’indignazione di Blaise
Zabini, che non
accettava il fatto che nella scuola ci fosse qualcuno in grado di
rivaleggiare
con la sua bellezza ed eleganza - specialmente se quel qualcuno era uno
stupido
Grifondoro che non aveva nessuno senso dello stile, a partire dai suoi
capelli
decisamente lunghi e perennemente scombinati, assolutamente fuori moda.
Erano
veramente uno più differente dall’altro, eppure
sembravano aver trovato la loro
stabilità e nessuno, dopo le prime volte, si era perso in
troppi pettegolezzi
sul loro conto.
-
Harry, dimmi che stai scherzando! - lo implorò Luis,
lanciandogli un’occhiata
disperata.
Il
giovane Potter scosse la testa e si strinse nelle spalle.
Alexis
corrugò la fronte, contrariata.
-
Ehi, che cos’hai contro Draco?- gli domandò,
sollevando un sopracciglio.
Luis
si voltò a lanciarle un’occhiata strana, che non
avrebbe saputo ben decifrare.
-
E’ un idiota! Insomma, non puoi davvero stare con lui, bambina! - le disse.
Quando
erano insieme, Sirius aveva preso a chiamarla Alex - diminutivo di
Alexis,
ovviamente, non di Alexandra - o bambina, un nomignolo carino al quale
nessuno
faceva particolarmente caso, ma che significava decisamente molto di
più di
quello che chiunque avrebbe mai potuto pensare.
Harry
annuì convinto, trovandosi totalmente d’accordo
con Cabrisk.
In effetti, non si era
mai spiegato perché ippogrifo Alexandra si era fidanzata con
Malfoy. Insomma:
erano così diversi!
Alexis
incrociò le braccia al petto e storse le labbra in una
smorfia.
-
Tu neanche lo conosci, che ne sai di com’è? -
protestò indispettita.
Sirius sarà pure stato
il suo adorato padrino, ma non gli avrebbe permesso di insultare Draco,
né di
giudicarlo, specialmente quando non sapeva nulla di lui.
Odiava con tutta se
stessa i pregiudizi.
Luis
la fissò scettico, sollevando un sopracciglio e rivolgendole
un’occhiata seria.
-
Conosco la sua famiglia: fidati se ti dico che dovresti stare lontana
da lui.-
asserì, con espressione indecifrabile.
Alexis
assottigliò lo sguardo e poi corrugò la fronte,
ma non ebbe il tempo di
aggiungere altro, perché Harry si inserì nel
discorso.
-
Conosci i Malfoy? - domandò curioso, piegando il capo su di
un lato.
Luis
si voltò a lanciargli un’occhiata di traverso,
pensieroso, e Alexis lo fissò
con occhi appena aperti, all’erta.
-
Già, conosci i Malfoy? - ripetè, marcando ogni
parola e guardandolo con espressione
piuttosto eloquente.
Espressione che, però,
quello sconsiderato del suo padrino non colse affatto.
-
Ovviamente. Lucius Malfoy è una persona veramente terribile.
Un Mangiamorte
pusillanime; quando Voldemort se ne
è
andato, è tornato sui suoi passi, fingendosi pentito. Ma
sono sicuro che, se
mai dovesse tornare, andrebbe da lui strisciando come la serpe che
è.- asserì
con tono duro, lo sguardo perso su di un orizzonte lontano ed
immaginario.
Alexis
aveva spalancato gli occhi e sollevato entrambe le sopracciglia e
adesso lo
fissava con espressione decisamente sconvolta.
Harry,
invece, sembrava piuttosto incuriosito da quel discorso. Nessuno
parlava mai
troppo di Voldemort, colui che aveva causato la morte dei suoi genitori
e la
sua dolorosa cicatrice sulla fronte, quindi se c’era qualcuno
disposto a
parlargliene era ben felice di poter prendere informazioni.
-
Come fai a conoscere tutti questi dettagli su Lucius Malfoy, Luis?
Certe voci
arrivavano anche in America? - gli domandò curioso,
sistemandosi meglio gli
occhiali sul naso.
Alexis
si voltò per lanciargli un’occhiata strana, poi
tornò a fissare il nuovo
studente, un sopracciglio sollevato e il capo appena chinato verso la
spalla.
-
Già, Luis, come fai a
sapere tante
cose sui Malfoy quando vivevi a chilometri
di distanza da qui? - ripetè, sottolineando con cura ogni
parola e lanciandogli
più di un’occhiata d’avvertimento di
sottecchi.
Sirius
sembrò captare i messaggi subliminali che la sua figlioccia
stava tentando di
mandargli, perché i suoi occhi si allargarono appena,
brillando di
comprensione.
Alexis
lo vide deglutire, improvvisamente a disagio, mentre si portava una
ciocca di
capelli dietro l’orecchio - era un gesto abituale che lei
aveva ereditato
proprio dal padrino.
-
Oh beh…- farfugliò, senza guardare nessuno dei
due in faccia - Sapete, certe
notizie fanno proprio il giro del mondo! Il Wizard
Times ha parlato della sconfitta di Voldemort
e di tutti i seguaci catturati, così ho reperito le mie
informazioni. - poi
sembrò pensarci su, perché subito aggiunse -
Ovviamente ero piccolo quando quel
bastardo è scomparso,
grazie a te
Harry. - e sorrise in direzione del Bambino Sopravvissuto, che si
limitò a
stringersi in una spalla - Ma i miei genitori sono degli appassionati
di Storia
Moderna della Magia e così conservano le vecchie copie dei
giornali, è per
questo che sono tanto informato. - concluse, annuendo e
complimentandosi con se
stesso: era stato proprio bravo, la scaltrezza non gli era mai mancata
di
certo!
Alexis
lo guardò sorpresa, entrambe le sopracciglia sollevate.
Luis
le rivolse uno sguardo soddisfatto, tra le righe del quale
potè leggere un
chiaro “ti preoccupi per nulla,
bambina.”
Lei
scosse la testa e alzò gli occhi al cielo.
-
Parli di lui come nessuno. - notò Harry
all’improvviso, costringendo entrambi a
voltarsi per prestare lui la loro attenzione.
-
Come, scusa? - domandò Luis, corrugando la fronte, senza
capire a cosa si
stesse riferendo.
-
Sì, insomma: chiami Tu-Sai-Chi, Voldemort,
con il suo vero nome. Non sono molte le persone che osano farlo, al
giorno
d’oggi.- dichiarò pensieroso.
Alexis
lo fissò per qualche istante, ma non disse nulla e si
limitò a portare il
sguardo su Sirius, che adesso guardava il figlioccio con una strana
espressione
dipinta in viso.
C’era il mare in una tempesta
di frustrazione, nei suoi occhi blu.
-
Non ho paura di lui. - affermò conciso, con sguardo serio e
impenetrabile -
Figuriamoci del suo stupido nome. Se solo non lo avessi fatto secco tu,
ti
giuro che io…- ma non proseguì, limitandosi a
lasciare quella frase in un vuoto
carico di rabbia e memorie dolorose, che aleggiarono
nell’aria come promesse
infrante.
Il
silenzio che seguì quelle parole fu duro, accompagnato solo
dal freddo gelido
di quell’inverno che sembrava non voler avere mai fine.
Alexis
respirò a fondo, torcendosi una ciocca di capelli.
-
E comunque, tu non puoi stare con Malfoy! -
Il
tono indignato e improvviso di Luis la colse alla sprovvista, facendola
sobbalzare spaventata. Si voltò ad osservare il padrino con
un’occhiata
sconcertata.
-
E tu non puoi continuare ad impicciarti dei miei affari ancora a lungo!
-
rimbeccò lei, orgogliosa, incrociando le braccia al petto.
-
Io te l’ho sempre detto, Alex. Malfoy non è il
tipo per te, dacci ascolto. - si
intromise Harry, annuendo convinto.
Alexis
gli lanciò un’occhiataccia, assottigliando lo
sguardo e serrando le labbra.
Vide
Luis annuire con la coda dell’occhio.
-
Esattamente! - concordò infatti lui subito dopo - Insomma,
potevi scegliere
chiunque: ma proprio un Malfoy? Non sono persone raccomandabili,
dovresti stare
lontana da loro e non starci insieme, bambina!
-
Alexis
tornò ad osservare Sirius e lo guardò con
un’occhiata carica di significati.
-
Voi Draco non lo conoscete.- protestò, alzandosi e
sistemandosi meglio la
sciarpa verde-argento intorno al collo - E comunque io
lo amo, quindi qualsiasi cosa diciate, non riuscirete a farmi
allontanare da lui, per cui conservate il fiato per altro. -
dichiarò decisa.
Luis
ed Harry la fissarono dal basso, senza aggiungere nulla.
-
Bene, detto questo io vi saluto: si è fatto tardi ed io ho
un tema di Erbologia
da preparare per domani! Ci vediamo questa sera a cena. - li
salutò, sorridendo
loro e sventolando la mano.
Poi
si allontanò, avviandosi verso il castello.
Harry
e Luis rimasero in silenzio a fissarla allontanarsi, poi Cabrisk si
girò
lentamente a fissare l’amico.
-
Ho sentito bene?- domandò, con voce improvvisamente incerta.
Harry
lo guardò a sua volta: gli sembrava che adesso Luis avesse
perso colorito sulle
guance.
-
Insomma, l’ha proprio detto? - chiese ancora.
Harry
corrugò la fronte.
-Che
cosa?-
Luis
deglutì, e la sua espressione fu quella di qualcuno
costretto ad ingoiare un
uovo di Acromantula.
-
Alex ha detto di amare quello
spocchioso di Malfoy?!?!-
“…bisogna stare estremamente attenti agli
effetti velenosi delle spine della Rosa di Tenebra, perché
potrebbero
paralizzare una parte del corpo all’istante e, se non viene
curato in tempo,
potrebbe persino causare una morte lenta e dolorosa, dovuta al
passaggio del
veleno nel sangue e, conseguentemente, nel cuore, che smetterebbe di
battere…”
Alexandra
Black era chinata su di una pergamena e stringeva tra le dita una piuma
nera,
con la quale stava scrivendo il tema di Erbologia, da consegnare il
giorno
dopo.
La
Sala Comune di Serpeverde era abbastanza affollata, ma, fortunatamente
per lei
e per la sua concentrazione, la maggior parte dei ragazzi stava
studiando,
occupando gli altri tavolini, oppure seduti sui divani.
Stava
intingendo la penna nell’inchiostro, quando due figure le si
avvicinarono ai
lati del tavolo, adombrandole la vista. Alzando lo sguardo, si accorse
di
essere stata affiancata niente di meno che da Draco Malfoy e Blaise
Zabini; li
fissò con aria incuriosita: il primo sembrava semplicemente
annoiato, ma il
secondo aveva un’aria decisamente seria sul viso, cosa che la
spinse
immediatamente a posare la piuma nel calamaio e a prestargli tutta la
sua
attenzione.
-
Che succede? - domandò, piegando il viso su di un lato.
Draco
rispose con uno sbuffo ed entrambi si sedettero sul tavolino,
perché le sedie
erano già state precedentemente prese da altri studenti.
-
Questo idiota qua ha una cosa da chiederti. - se ne uscì
Malfoy, con
espressione davvero tediata, come se lui non volesse affatto essere
lì.
Alexis
corrugò le sopracciglia e lasciò scorrere lo
sguardo su uno Zabini mai così
serio.
Il
ragazzo ignorò deliberatamente il commento di Draco e si piegò appena
in avanti, per poterle essere
più vicino, e la guardò dritta negli occhi.
-
Sì, devo farti una domanda estremamente importante e tu devi
giurare di
rispondere con la massima sincerità. - le disse, protendendo
le mani per
prendere quella della ragazza tra le sue e stringerla delicatamente.
Sempre
più sconcertata, Alexis si limitò ad annuire.
-
D’accordo, vedrò cosa posso fare. Ma ti avverto
che mi stai spaventando. -
aggiunse, sbattendo le ciglia un po’ disorientata.
Sentì
Draco nascondere una risata in uno sbuffo e lo vide scuotere la testa
con la
coda dell’occhio.
Ma che c’era di così
divertente adesso?
-
Bene. Sappi che io mi fido di te, principessa.
- continuò Blaise serio e lei tornò a prestargli
nuovamente tutta la sua
attenzione, annuendo convinta. - Dimmi, allora, e non aver paura di
ferirmi. -
Alexis
lo fissò sempre più allarmata…si stava
davvero preoccupando adesso.
Blaise
la guardò negli occhi, poi prese un respiro profondo.
-
Il nuovo studente, Luis Cabrisk, è
per
caso più bello e attraente di me?! - chiese con
tono solenne e una punta di
dolore nella voce.
Alexis
strabuzzò appena gli occhi e poi sbattè
velocemente le palpebre, fissandolo
sconcertata.
Aveva capito bene?
-
Come…?- domandò stordita, corrugando entrambe le
sopracciglia.
-
Sì, insomma, trovi che quel Grifondoro del settimo anno sia
più bello di me?
Sai, temo che mi stia rubando un po’ di fan e questo non
posso assolutamente
tollerarlo! Tu sei una mia grande amica e so che sarai imparziale nel
giudicare! Devo sapere, secondo te, che cosa ha lui più di
me, perché questa
situazione non mi piace per niente! - esplose Blaise, con tono un
po’ isterico,
che lo faceva sembrare spaventosamente una prima donna.
Blaise Zabini era
davvero un ragazzo particolare: in certi momenti era l’uomo
perfetto, bello e
assolutamente maschio, sicuro di sé ed elegante; ma in
situazioni come quella
si chiedeva se non avesse mai avuto una tendenza omosessuale,
perché era troppo
attaccato a certe frivolezza; era peggio di una donna!
Alexis
si ritrovò a spalancare la bocca in maniera decisamente poco
elegante, poi
scosse la testa e sollevò le mani, sottraendo la mancina
dalla presa del ragazzo.
-
No, non ne voglio sapere niente di queste cose, ok? - disse, a
metà tra il
divertito e l’esasperato - Insomma, ma che razza di domande
sono queste?! -
trillò poi, guardandolo ancora sconcertata.
E lei che si era
aspettata chissà quale domanda sconvolgente!
Blaise
la osservò con tanto d’occhi, poi si
chinò ancora e la riprese per mano.
-
Come che razza di domande sono? Domande vitali! Sii sincera Black, la
tua
risposta potrebbe distruggermi nell’anima! -
recitò melodrammatico,
stringendole la mano tra le sue.
-
Ma che…? - cominciò Alexis, ma non fece in tempo
a finire la frase, perché
Draco, stanco, si era alzato e aveva presto Blaise per la collottola
della
camicia, costringendolo a staccarsi da lei e ad allontanarsi sotto il
suo
sguardo sconcertato.
-
Lascialo stare Alex, non sta bene; forse ha assunto qualche dose di
troppo di
Artigli di Drago, stamattina. Ci vediamo a cena. - la salutò
Draco, trascinando
via un Blaise Zabini che, in quel momento, appariva davvero disperato.
Alexis
fissò la scena ancora allibita.
Erano tutti impazziti.
-
E così eri battitore nella squadra di Quidditch della tua
scuola(*)? - domandò
Ron curioso, afferrando una coscia di pollo dal piatto dorato al centro
del
tavolo e cominciando a trangugiarla, senza mai distogliere lo sguardo
da Luis
Cabrisk.
Il
nuovo studente sedeva di fronte a lui, accanto ad Harry Potter che era
altrettanto interessato alla conversazione; stesso discorso valeva
anche per
Calì Patil e Lavanda Brown, che non avevano mai smesso di
mangiarsi il ragazzo
del settimo anno con gli occhi, fingendosi invece prese dal suo -
secondo loro
noiosissimo - discorso sulle vecchie partite disputate.
Ma entrambe pensavano
che aveva una voce così bella, che sarebbero state ad
ascoltarlo per tutta la
sera, anche se si fosse messo a parlare di Storia della Magia.
Luis
sorrise e annuì, mentre afferrava a sua volta una coscia di
pollo e cominciava
a mangiarla, con la stessa voracità di Ron, tanto che
Hermione, seduta accanto
al rosso, lanciò loro un’occhiata di sottecchi e
poi scosse la testa,
riprendendo a leggere un grosso tomo che teneva aperto accanto al
piatto, dal
quale mangiucchiava delle patate arrosto molto distrattamente.
-
Sì, detenevo il record per i giocatori della squadra
avversaria abbattuti dai
miei bolidi! - affermò orgoglioso.
-
Sai, i miei fratelli sono gli attuali battitori di Grifondoro! -
esclamò Ron,
indicando Fred e George che, poco distanti, stavano ascoltando a loro
volta i
racconti di Cabrisk.
-
Ma davvero? Mi piacerebbe venirvi a vedere giocare e se vi serve
qualche
consiglio, sono a vostra disposizione! - esclamò e i gemelli
annuirono.
-
Sarebbe fantastico, amico! -
-
Vienici a vedere quando vuoi! -
Luis
annuì e poi si voltò a guardare Harry.
-
So che tu sei il cercatore di Grifondoro. - asserì, con una
scintilla
orgogliosa negli occhi blu - Buon sangue non mente mai. - aggiunse poi,
facendogli un occhiolino.
Harry
corrugò la fronte, ma non ebbe il tempo di dire nulla,
perché Luis intuì la sua
muta domanda e lo precedette.
-
Tuo padre era il cercatore di Grifondoro quando veniva a scuola, no? -
Harry
annuì e si tirò su gli occhiali.
-
Sì, come fai a saperlo? -
Luis
sorrise appena e poi scrollò le spalle.
-
L’ho letto sui vari trofei esposti in bacheca. Sono sicuro
che doveva essere
proprio un campione! - asserì sicuro, regalandogli un altro
occhiolino.
Il
Bambino Sopravvissuto si limitò ad annuire e a sorridere, ma
ancora una volta
non potè aggiungere nient’altro, perché
venne interrotto da un’altra voce.
-
Se il suo talento era come quello del figlio, allora dubito che fosse
un
campione. - affermò Draco Malfoy dal suo tavolo, con tono
strascicato e
divertito, scatenando l’ilarità dei suoi compagni
di casa.
Luis,
senza scomporsi minimamente, si girò a lanciargli
un’occhiata indifferente.
-
E tu sai tutto di talento, non è vero? - gli
domandò con calma, sollevando
entrambe le sopracciglia con espressione di sufficienza.
Malfoy
sogghignò.
-
Ovviamente. - rispose pungente, assottigliando appena lo sguardo, ma
senza mai
smettere di ghignare.
-
Lascialo perdere, Luis. - intervenne George Weasley, lanciando
un’occhiata
infastidita al biondissimo Serpeverde.
-
Parla solo per invidia. - aggiunse Fred, annuendo.
Blaise
Zabini proruppe in una risata agghiacciante.
-
Invidia? - li schernì, mimando un colpo di tosse per
nascondere altre risate -
Insomma, ma vi siete visti? Non credo che Draco abbia qualcosa da
invidiare
a…voi. - disse, scoccando un’occhiata disgustata
prima ai gemelli e poi a Luis,
al quale regalò uno dei suoi migliori sguardi carichi di
odio.
-
A noi magari no. - se ne uscì Ron, poggiando
l’osso ormai spolpato sul piatto -
Ma ad Harry sicuramente sì: dobbiamo forse ricordarvi
com’è finita la scorsa
partita di Quidditch? -
Draco
assottigliò lo sguardo e i suoi occhi brillarono di rabbia.
-
Quella è stata solo fortuna. - digrignò,
stringendo i denti.
-
No, Malfoy: quello è talento. Dovresti cercare la parola sul
vocabolario, forse
solo così potresti saperne lontanamente qualcosa. -
intervenne Hermione, senza
nemmeno degnarsi di alzare gli occhi dal libro che stava leggendo.
I
gemelli Weasley fischiarono entusiasti e Ron ed Harry sogghignarono
divertiti.
Le
guance di Draco si imporporarono appena, mentre le sue mani si
stringevano in
due pugni, che cominciarono immediatamente a tremare per la rabbia.
-
Come osi, Mezzosan…- cominciò iroso, ma non fece
in tempo a finire la frase.
Luis,
che non aveva mai smesso di fissare il Serpeverde con aria seria, si
era alzato
in piedi di scatto e lo aveva afferrato per il bavero della camicia,
costringendolo a sollevarsi a sua volta.
-
Non ci provare nemmeno. - lo avvertì duro, guardandolo
dall’alto con aria
minacciosa.
Calì
e Lavanda trattennero il fiato, mentre gli altri osservarono la scena
con
occhiate tese; Hermione aveva finalmente alzato lo sguardo dal libro e
adesso
guardava il nuovo studente con aria preoccupata.
Draco
arricciò le labbra e il naso, guardandolo con disprezzo puro.
-
E tu non toccarmi. - ribatté deciso, spingendogli le mani
sulle spalle e
costringendolo a lasciarlo andare.
Luis
staccò le mani dalla camicia di Draco, ma non si
allontanò da lui, rimanendo lì
a fronteggiarlo.
I
due si fissarono negli occhi, orgogliosi.
Nessuno
dei due avrebbe mai abbassato lo sguardo.
Sirius si chiese
mentalmente come diavolo poteva Alexis essere convinta di essersi innamorata di un tipo come Malfoy.
Se solo James Potter e
Lily Evans fossero stati ancora vivi, era sicuro che non avrebbero
assolutamente approvato un’unione del genere.
E nemmeno lui.
Luis
contrasse duramente la mascella e i suoi occhi si tinsero di cattiveria.
Aveva un’improvvisa
voglia di spaccare la faccia a Malfoy.
-
Che sta succedendo qui? -
La voce severa della
professoressa McGranitt
li costrinse a distogliere lo sguardo contemporaneamente, per puntarlo
su
quello nero e serio dell’austera donna.
-
Niente, professoressa. - se ne uscì Luis, con tono candido -
Io e Malfoy
stavamo solo avendo un pacifico confronto d’idee. -
Aveva
un’espressione da angelo, tanto che Lavanda e Calì
si domandarono se gli
sarebbero spuntate anche le ali e l’aureola.
La
McGranitt lo fissò con un sopracciglio alzato, poi strinse
le mani in grembo e
scoccò un’occhiata anche al Serpeverde.
-
Mi auguro allora che i vostri scambi di opinione rimangano pacifici, o
mi vedrò
costretta a togliere punti ad entrambe le vostre case e a mettervi in
punizione, sono stata sufficientemente chiara?-
-
Cristallina. - rispose Luis con un sorrisone.
Malfoy
si limitò a borbottare qualcosa di poco chiaro, mentre
rifilava un’occhiataccia
a Luis e si metteva nuovamente seduto.
La
professoressa annuì e dopo aver guardato di nuovo gli
studenti con uno sguardo
inquisitorio, si limitò a sistemarsi il mantello sulle
spalle e a tornare al
tavolo degli insegnanti, sperando di poter consumare il resto della sua
cena in
santa pace.
Senza
smettere di sorridere, Luis si rimise seduto, lanciando solo
un’occhiata
vittoriosa nei confronti di Zabini - Draco gli voltava adesso le
spalle, senza
rivolgergli più alcuna attenzione. Blaise rispose con uno
sguardo carico di
odio, poi si voltò altezzoso, senza degnarlo di ulteriore
considerazioni.
Quando
entrò in Sala Grande - un po’ in ritardo
perché aveva dovuto concludere il tema
di Erbologia - Alexandra Black si chiese mentalmente se
sarebbe mai riuscita ad entrare lì dentro una
volta, senza assistere a battibecchi tra Serpeverde e Grifondoro. Ma
dovette
ammettere a se stessa che quella era più un’utopia
che una vana speranza.
Sospirando,
si diresse verso la propria tavolata, pronta a prendere posto accanto a
Draco,
che al momento era occupato ad accoltellare
con violenza una fetta di carne che aveva decisamente
vissuto momenti
migliori. Passando però accanto a Luis, fu costretta a
fermarsi, perché dopo
aver salutato con un sorriso sia lui che Harry, il primo
l’aveva afferrata
gentilmente per un polso.
Alexis
corrugò entrambe le sopracciglia e chinò il capo
per osservarlo incuriosita.
-
Sì? -
Draco,
nel frattempo, si era voltato ad osservare la scena con sguardo
terribilmente
impassibile, subito seguito da un Blaise mai così scocciato.
Luis
li ignorò e i suoi occhi si concentrarono solo sul viso
della ragazza, al quale
sorrise luminoso ed angelico, scatenando i sospiri di più di
una Grifondoro e
di qualche Serpeverde.
Pansy
Parkinson storse il naso, infastidita, e si chinò a
bisbigliare qualcosa
all’orecchio di Diamond Cherin, che guardò la
Black con un’occhiata strana e
poi si limitò ad annuire appena.
Le
Untouchable
Ravens, dal tavolo di
Corvonero, osservavano
la scena con tanto d’occhi, avide di collezionare notizie
fresche per l’uscita
del prossimo numero di Vanity Witch.
-
Perché non ti siedi qui con noi?- la invitò Luis,
spostandosi appena per farle
spazio tra lui ed Harry, che si limitò a sorridere
incoraggiante.
Hermione
Granger sollevò nuovamente lo sguardo dal libro, per
rivolgere un’occhiata
scettica a Cabrisk, sottolineata dal sopracciglio oltremodo sollevato;
poi
scoccò un’occhiataccia ad Alexandra Black, ma non
disse nulla.
Alexis
guardò Sirius sconcertata e si sottrasse delicatamente dalla
sua presa, per poi
portarsi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
-
Io…No, è meglio di no. Preferisco mangiare al mio
tavolo, non prendetela sul
personale, davvero. - rifiutò, lanciando
un’occhiata di sottecchi prima a Draco
e poi ad Harry - Grazie, comunque. -
Fece
per andarsi a sedere, ma Luis si alzò in piedi e le
sbarrò la strada,
rivolgendole un altro sorrisone accomodante e sfiorandole appena le
braccia.
-
Ma dai, Alex! Mangi sempre con le Serpi,
se per una volta ti siedi tra di noi, non crolla mica il mondo! -
puntualizzò,
scoccandole un’occhiata strana dall’alto.
Alexis
lo fissò, corrugando le sopracciglia, sempre più
stranita.
Perché Sirius si stava
comportando così, adesso?
-
No, davvero. Magari do…- cominciò, sentendosi un
po’ a disagio, ma non fece in
tempo a terminare la frase, perché qualcuno la prese
gentilmente per una spalla
e la costrinse ad indietreggiare appena.
-
Sai com’è: Alexandra è una di noi, per
questo mangia tra le Serpi. -
rimbeccò Blaise, che adesso si
era alzato e l’aveva affiancata. - E poi mi sembra che ti
abbia detto di no,
quindi perché non la lasci stare? -
Alexis
guardò Blaise preoccupata, poi rivolse un’occhiata
anche a Draco, ma lui era
ancora seduto e controllava la situazione dal basso. Appariva
incredibilmente
calmo e la cosa la metteva decisamente in allarme.
Deglutendo,
tornò a prestare la sua attenzione a Zabini.
-
No, dai, Blaise, non fa niente davvero. Lascia perdere…-
cercò di
tranquillizzarlo, sfiorandogli un braccio con la mano.
-
Cosa sei tu, l’avvocato del diavolo? - lo prese in giro Luis,
ghignando appena
- Non era Malfoy il ragazzo della Black? Tu allora perché ti
scaldi tanto? -
Blaise
serrò la mascella e le sue spalle cominciarono a tremare
appena per la rabbia.
Non lo sopportava quel
belloccio da strapazzo.
Voleva rifilargli un
potente pugno su quel naso perfetto, per poterlo deturpare per sempre.
Alexis
si inserì tra i due, scoccando un’occhiata severa
a Luis.
Ma che diavolo gli
prendeva ora?
-
Basta così. Luis, domani a pranzo mi siedo al vostro tavolo,
contento? Ma ora
smettila di fare il bambino. - lo rimproverò dura, mentre
prendeva Blaise per
una spalla e lo costringeva a risedersi.
Luis
sbuffò e alzò le mani al cielo, in segno di resa.
-
Va bene, va bene. - disse, scuotendo appena la testa; poi le sorrise e
le porse
una mano. -Però devi prometterlo!-
Alexis
gli lanciò un’occhiata esasperata, poi scosse la
testa e sbuffò.
-
D’accordo. - concordò, stringendogli appena la
mano.
Sirius era davvero
strano: forse gli effetti di quella pozione agivano davvero anche sul
cervello.
Comunque,
non riuscì a non sorridergli di rimando, perché
era sempre troppo contenta di
averlo lì.
Luis
strinse appena la presa sulla sua mano e poi, inaspettatamente, se la
tirò
addosso, sotto lo sguardo allibito della Sala Grande, che
osservò la scena con
le bocche spalancate.
Luis
la abbracciò delicato e Alexis se ne rimase ancorata al suo
petto, con gli
occhi enormi per la sorpresa.
Le
Untouchable
Ravens fischiarono, ma
furono le uniche ad
emettere qualche suono, perché tutti gli altri osservavano
la scena raggelati.
Draco Malfoy sarebbe
esploso molto presto.
Blaise
Zabini, accanto a lui, era il ritratto di un’elegantissima
indignazione.
-
Adesso gli spacco la faccia, a questo presunt…-
ruggì a mezza bocca, facendo
per alzarsi.
Ma,
inaspettatamente, Draco gli mise una mano sulla spalla e lo costrinse a
restare
seduto. Blaise gli lanciò un’occhiata stranita, e
il biondo si limitò a
scuotere la testa.
-
Lascialo stare. - fu l’unica cosa che disse, prima di
voltarsi nuovamente e
tornare a mangiare in tutta tranquillità.
Tutti
lo fissarono sconcertati e Blaise balbettò qualcosa di poco
comprensibile.
Luis
gli lanciò un’occhiata scettica, poi si
chinò appena a sfiorò una tempia di
Alexis con le labbra.
-
Però, credevo che il tuo ragazzo fosse più
geloso…- mormorò pensieroso.
Alexis
si allontanò da lui, meno brusca di quanto avrebbe voluto, e
gli rifilò
un’occhiataccia.
-
A che gioco stai giocando? - sibilò disorientata.
Era
arrossita parecchio, per l’imbarazzo.
Luis
si limitò a rivolgerle uno sguardo strano e poi le sorrise.
-
Non essere sempre così seria, Alexandra
Black. Stavo solo scherzando un po’. - le disse,
facendole un occhiolino e
riaccomodandosi al suo tavolo.
Alexis
lo fissò interdetta, poi scosse la testa e si sedette
accanto a Draco.
Qualcuno
bussò alla porta della sua camera, aprendola subito dopo,
senza aspettare una
risposta.
Draco
Malfoy sollevò lo sguardo e incontrò la figura di
Alexis Potter, che si stava
chiudendo la porta alle spalle e lo osservava con un sorrisino dimesso.
-
Ciao. - lo salutò, poggiandosi contro la porta.
-
Ciao.- si limitò a rispondere lui, mentre si slacciava le
scarpe e le riponeva
nell’armadio.
Alexis
lo osservò in silenzio, poi si avviò verso il
letto e si sedette, lasciando le
gambe ad oscillare nel vuoto.
-
Sei arrabbiato? - gli domandò a bruciapelo, guardandolo di
sottecchi.
Draco
si era adesso spostato di fronte allo specchio e si stava frizionando i
capelli
con una mano, scombinandoli un po’ per togliere ogni residua
traccia di gel. Le
rivolse un’occhiata calma dal riflesso dello specchio e la
vide dondolare i
piedi e torturarsi una ciocca di capelli tra l’indice e il
pollice. Un angolo
delle labbra gli si piegò spontaneamente
all’insù.
-
No. - rispose semplicemente, voltandosi a guardarla e poggiandosi con i
reni
contro il bordo della scrivania - Dovrei? - aggiunse, incrociando le
braccia al
petto.
-
No, assolutamente! - si affrettò a dire lei, scuotendo la
testa convinta - E’
solo che…La scenata di Luis di questa sera…Io
volevo…Non so che gli sia preso,
davvero! Di solito non è così e…-
-
Ehi, tranquilla. - la fermò lui, avvicinandolesi e
prendendole il viso tra le
mani, per costringerla a fissarlo - Non sono arrabbiato, dico sul
serio.- la
rassicurò, sorridendole appena.
Alexis
sorrise a sua volta, mordendosi poi il labbro inferiore. Draco
spostò il
pollice a sfiorarglielo, per costringerla a lasciarlo andare, poi si
chinò e le
sfiorò morbidamente la bocca con un bacio.
-
Vado a farmi una doccia. - le disse poi, allontanandosi appena ma
continuando a
tenerle il viso tra le mani - Dormi qui con me? -
-
Sì. - sorrise Alexis, accarezzandogli una mano.
Draco
annuì, poi si chinò a lasciarle un bacio sulla
fronte.
Alla
fine, dopo un’ultima carezza su di una guancia, si
ritirò in bagno.
-
Non mi piace. - sentenziò Blaise Zabini, accendendosi
l’ennesima sigaretta
della serata.
Un
profumo di viola e pino si disperse immediatamente nell’aria,
profumando quella
notte stellata, priva di luna.
-
Ha un non so che di affascinante. - proruppe Coleen Careye, prendendo
una
boccata di fumo dalla sigaretta aromatizzata alle rose che teneva tra
le dita.
Se
ne stava seduta sul bordo del terrazzo, le lunghe gambe accavallate,
incurante
del pericolo di cadere di sotto.
Blaise
Zabini, poggiato al muricciolo, si voltò per scoccarle
un’occhiataccia.
-
Per favore. Le mie orecchie non possono sopportare oltre certe
assurdità. -
disse, tornando a fissare il cielo.
-
Non vi sembra davvero un tipo strano?- se ne uscì Charlie,
che, seduta a terra,
stava arrotolando una pergamena intorno a del tabacco aromatizzato
all’arancia;
la porse a Cleo Keenhear, che la ringraziò con un bacio
soffiato sulla punta
delle dita e se la accese subito dopo.
-
Perché dici così? - si informò Cleo.
Charlie
si strinse nelle spalle e cominciò a fare un’altra
sigaretta, che questa volta
porse a Cameron Touchfeel.
-
Io sono d’accordo con lei. - annuì Cameron,
accendendosi a sua volta la
sigaretta. - Insomma, chi
è davvero questo studente
straniero? Non sappiamo nulla di lui e in queste settimane non siamo
riuscite a
reperire molte informazioni sul suo conto. -
-
Sembra essere uscito dal nulla. - rimuginò Cleo, soffiando
via una nuvoletta di
fumo.
-
Come un coniglio dal cappello di un mago babbano! - esclamò
Chantelle Noseypark
che, di certo, tra le cinque Corvonero, non era quella che brillava per
intelligenza; in molti si chiedevano come avesse fatto a finire in
quella casa,
ma tanti affermavano che era caduta dalle scale di Hogwarts il secondo
anno e
che da lì era diventata un po’ stupida.
-
Sì, Chantelle, sì. - sospirò Cameron,
alzando gli occhi al cielo.
-
E poi, è entrato subito in sintonia con Harry Potter.-
ricordò Cleo.
-
E sembra avere un forte legame anche con Alexandra Black, sono un
po’
invidiosa!- aggiunse Charlie, che, ovviamente, visto il suo noto
orientamento
sessuale, non era di certo gelosia di Luis.
Chantelle
le battè una mano sulla spalla.
-
Draco mi ha detto che si conoscono da quando sono bambini e che lui ha
sempre
viaggiato molto.- riferì Blaise, senza mai staccare gli
occhi dalla notte nera
che si apriva di fronte a lui.
-
Forse è per questo che è così
difficile reperire informazioni plausibili su di
lui. - rimuginò Cameron.
-
No, c’è qualcos’altro sotto, me lo
sento. - disse Coleen sicura - E il mio
intuito difficilmente sbaglia. - si voltò a guardare Blaise
- Ci sto, ti aiuterò
nelle tue indagini, Zabini. -
Blaise
solo allora si girò per guardarla e annuì
distrattamente, inserendo una mano
sotto il mantello ed estraendo un piccolo pacchettino di velluto nero,
che posò
sul balcone e poi allungò alla Corvonero.
Coleen
lo prese e lo aprì: c’erano un mucchietto di
Galeoni dentro.
-
Non pretendevo di essere pagata. - gli disse, richiudendo il
pacchettino.
Blaise
si strinse nelle spalle e spense la sigaretta contro il bordo del
balcone,
prima di voltarsi e incamminarsi verso la finestra.
-
Consideralo un finanziamento per i vostri prodotti. - si
limitò a rispondere -
Aspetto di venire a conoscenza dei vostri piani per le indagini,
allora. -
concluse, prima di sparire al di là del vetro.
Coleen
lo fissò poi tirò il pacchettino a Charlie, che
lo prese entusiasta, mentre lei
spegneva la sigaretta a sua volta.
-
Non ti deluderemo, vedrai.-
C’era
silenzio.
Una
calma quasi irreale, che la faceva sentire tranquilla e protetta da
tutti i
pericoli del mondo.
Protetta
da quell’abbraccio confortante, che la stringeva a
sé in un misto di tenerezza
e possessività assoluta.
Alexis,
poggiata contro il petto di Draco Malfoy, chiuse gli occhi per poter
assaporare
meglio il suo calore; sentiva il battito regolare del suo cuore
cantarle nell’orecchio.
-
Sei stato incredibilmente maturo oggi. - se ne uscì
all’improvviso, senza
riaprire gli occhi -Sì, insomma, con Luis intendo. Credevo
che gli saresti
saltato addosso, e invece…-
-
Io mi fido di te. - fu l’unica cosa che rispose, mentre si
chinava appena e le
sfiorava i capelli con un bacio.
Alexis
sorrise e si accoccolò meglio contro il suo petto.
-
Ti amo. -
Draco
non le rispose, ma non aveva bisogno di farlo, perché lei
sapeva che lui
provava lo stesso e in quei giorni glielo stava dimostrando come mai.
Poco
dopo, Alexis si addormentò, e solo allora Draco Malfoy si
concesse di tirare
fuori da sotto al cuscino la mano che aveva fino in quel momento
nascosto. Se
la portò cautamente di fronte al viso e la
osservò con una smorfia: era piena
di tagli e tremava appena, ancora dolorante.
Voleva mostrarsi maturo
e calmo di fronte a lei, perché si fidava davvero.
Ma non riusciva ad
arginare la rabbia che lo attaccava, come sempre, incontrollabile, ogni
volta
che qualcuno la sfiorava davanti ai suoi occhi.
Per sfogarsi, aveva
preso ripetutamente a pugni il muro della doccia, fino a che il dolore
che
provava alle nocche martoriate non era stato insopportabile e
decisamente
maggiore dell’odio che provava in fondo al cuore.
Lui si fidava con tutto
il suo cuore di Alexis Potter.
Ma non si fidava
assolutamente di Luis Cabrisk.
*
(*) Non so se, davvero,
Sirius Black fosse battitore di
Grifondoro quand’era ad Hogwarts, perché nessuno
ne parla. Probabilmente no, ma
ho deciso di inserire ugualmente questa cosa: i Malandrini erano famosi
e James
Potter era cercatore, quindi perché Sirius non avrebbe
potuto essere uno dei
battitori? Non so voi, ma io ce lo vedo ;)
Salve
a tutte!
Ecco a voi il
38esimo capitolo di questa storia!
Spero vi sia piaciuto!
Come già sapeva chi mi segue su facebook, non ho potuto
aggiornare Sabato scorso per problemi legati alla mia salute e a quella
del mio
piccì, che è stato in riparazione tutta la
settimana e mi è tornato,
effettivamente, solo oggi!
Comunque, appena me ne sono rimpossessata, ho ultimato le
ultime cose e mi sono affrettata a postarvi questo capitolo, come
promesso!
Il prossimo arriverà tra una settimana esatta, non temete
(: Intanto, continuerò a postare qualche spoiler sulla mia
pagina facebook,
quindi se qualcuna non mi avesse ancora aggiunta e desiderasse farlo,
posto
come sempre il link al mio profilo -->
Ada Wong
Quando mi aggiungete, fatemi sapere chi siete, così che io
possa riconoscervi!
Passando a questo
capitolo: che ve ne pare? Vi è piaciuto?
Vi ha fatto schifo? Fatemi sapete tutto,
come al solito, tramite recensioni: ormai dovreste aver imparato che ne
sono
dipendente!
Scherzi a parte, spero davvero che sia stato di vostro
gradimento!
Sirius comincia a manifestare la sua insofferenza nei
confronti di Malfoy e Blaise non è affatto soddisfatto di
questo nuovo studente
che gli sta rubando le ammiratrici! E Draco, che cerca di mostrarsi
tanto
maturo agli occhi di Alexis, quando in realtà vorrebbe solo
esplodere e
prendere a pugni Cabrisk? E che mi dite delle Untouchable Ravens?
Secondo voi
che piano architetteranno per scoprire qualcosa sul misterioso studente?
Fatemi
sapere, mi raccomando!
1.
Pubblicizzo come al solito lo spin-off
di questa fan fiction scritto da EleanorMair
e avente come protagonista un personaggio da lei inventato - Lilith
Lestrange -
che avrà a che fare con il nostro bel Zabini, tutto condito
dalle vicende di Un
Particolare In Più, con la situazione di Draco ed Alexis
sullo sfondo e
molteplici parti incastrate che formano dei veri e propri missing moments di questa fan fiction.
Che aspettate, dunque, a
leggerla?
Mi raccomando, fatemi
sapere!
Bene, credo di aver
concluso, anche per oggi!
Come al solito, vi
ringrazio dal più profondo del mio cuore per le vostre
parole magnifiche e il
sostegno che, dopo quasi tre anni, continuate a darmi!
Vi
adoro, dal primo all’ultimo <3
Ci sentiamo al prossimo
capitolo e, per chi mi ha tra i
suoi amici, su facebook!
Un bacione <3
Giulia.