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Autore: LetterToDana    23/07/2011    4 recensioni
Ogni sacrosanto uomo che arriva a Camelot si innamora di Gwen, ed è praticamente assurdo il fatto che nessuno noti Morgana! Sebbene Morgana fin dall'inizio non abbia mai dimostrato interesse per alcun uomo, fatta eccezione di Valiant, ce n'è uno che ha attirato i suoi sguardi: nessuno ha mai notato il suo modo di guardare Lancillotto? Prestate un pò di attenzione e notereste che Lancillotto non è del tutto indifferente a Morgana. Il fatto sta in Lancillotto. Supponiamo che Lancillotto si svegli per un momento dal torpore dell'amore di Gwen e noti Morgana, i loro destini potrebbero intrecciarsi e ogni cosa potrebbe avere una svolta.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lancillotto, Morgana, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro, Più stagioni
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La prima volta che lo vidi fu la prima volta che un uomo mi colpì davvero, allora i suoi capelli erano lunghi, accompagnati da un sorriso sincero e da due occhi da cerbiatto. Ma non fu solo l'aspetto a colpirmi, era nobile d'animo e servizievole, i cavalieri che di solito si presentavano a Camelot erano gonfi di vanità tanto da riempire il vuoto che i loro miseri muscoli lasciavano nelle pesanti armature. 

"Alzati Sir Lancillotto, cavaliere di Camelot" 

Mai Uther pronunciò parole più giuste, e in quel momento notai con non ero la sola ad aver notato la sua presenza: Gwen non gli staccava gli occhi di dosso, e alla cerimonia, mentre girando tra i tavoli del banchetto mi chiedevo come potesse sopportare tutte le noiose chiacchiere di Artù, notai che nemmeno lui distoglieva mai lo sguardo dalla mia serva. Incredibile come ogni uomo che arrivasse a Camelot, prima o poi, s'invaghisse di Ginevra. La cosa ancora più incredibile fu ciò che si scoprì il giorno seguente: Lancillotto non era di sangue nobile, ed ecco spiegata la sua semplicità, e la sua poca esuberanza che, seppur appartenenti ad un misero popolano, lo rendevano alla pari di un vero cavaliere, ma la sua condizione sociale fu la prima causa che mi facilitò il dimenticarlo. Il tempo passava veloce a Camelot, e in fretta scoprii la verità sui miei poteri, e nonostante tutto continuai a rispettare il mio posto, e ad aiutare la gente di Camelot come fosse la mia gente. Solo quando Merlino tentò di avvelenarmi capii quanto tempo avevo sprecato dietro a gente a cui non dovevo nulla, ed in quel momento grazie a Morgause trovai finalmente una strada. Era quella sbagliata, certo, ma ero troppo cieca per vederlo, accecata dalla rabbia e dall'odio, privata della fiducia per le persone a me care, avevo visto le mie certezze crollare. Merlino mi aveva avvelenata, Uther mi aveva nascosto la verità sulla mia nascita per tutti quegli anni, Artù era il figlio perfetto che mai avrebbe voltato le spalle a suo padre pur di ottenere il regno, e Gwen era la sua spalla ed era vigliacca come un coniglio che sente un cacciatore. Questo vedevano i miei occhi in quei momenti, ma se fossero stati aperti, e guariti da tanto rancore avrebbero visto che nessuno provava tanto disprezzo per me, e che l'odio, abilmente coltivato dentro al mio cuore, era solo uno strumento della furia di Morgause. Quando nella sala del calice mia sorella venne quasi uccisa giurai a me stessa che avrei avuto la mia vendetta sulle tre persone che erano li presenti: il vecchio decerebrato Gaius, Merlino l'idiota, e Lancillotto il povero innamorato. Così, quando fu tempo, mi presentai alle porte di Camelot, con gli abiti laceri e sporchi e i capelli scompigliati, ricca di ferite in ogni parte del corpo e finsi un assalto. Recitai la mia parte come già feci a suo tempo e Camelot accolse a braccia aperte la figlia di Uther Pendragon, pentita secondo le voci, e con sorpresa del popolo, e di me stessa, con me accolse anche la notizia delle mie vere origini. Se il re tentava di corrompermi l'animo mostrando la mia vera identità stava sbagliando di grosso, non faceva altro che delineare in me l'idea che stesse macinando un piano. La mia mente corrotta aveva ormai raggiunto quella del re di Camelot, vedeva nemici ovunque. Era facile per me avere contatti con Morgause una volta raggiunta nuovamente la fiducia del re e del suo popolo. E fu facile per me individuare i tre bersagli della mia vendetta, ma Merlino non si fidava di me, nonostante perfino Artù e la sua cagna fossero convinti della mia rinnovata bontà. 

Se tentassi di uccidere Merlino per primo e non raggiungessi il mio scopo darebbe di certo l'allarme, e o stesso vale per Gaius, confabula con quell'amorfo più che delle dame di corte! Per quanto riguarda Lancillotto invece non mi resterebbe così difficile colpirlo. E' deciso. Preparati Lancillotto ad accogliere la tua morte per mano di Morgana Pendragon
  
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