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Autore: Scarlett Sakura    23/07/2011    1 recensioni
Un legame privo di parole. Una finestra e due semplici anime.
[5° classificata al contest "[Mini Original 2] La Cornice e... l'Invisibile" indetto da Eylis.]
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nick dell’autore: Koishan Sokujo.
Titolo: La finestra.
Tipologia (one-shot, drabble, storia a capitoli,...): one-shot.
Lunghezza (numero delle parole): 532.
Genere (romantico, drammatico, horror,...): Generale, introspettivo, slice of life.
Avvertimenti (yuri, non per stomaci delicati, linguaggio colorito,...): nessuno.
Rating (verde, giallo, arancione, rosso): verde
Credits (in caso di citazioni o introduzione di materiale o personaggi che non vi appartengono): nessuno
Note dell'autore: l’ispirazione per questa storia non è farina del mio sacco. Quando ho letto “cornice” ho subito pensato ad una finestra e mi è tornato alla mente un episodio di Hamtaro (si, il criceto). Laura, passando di fronte alla villa di Maria (mi pare si chiami così) la sente suonare al pianoforte e ne rimane affascinata. Se non erro anche lì vi era una finestra dal quale la osservava.
Introduzione alla storia: Un legame privo di parole. Una finestra e due semplici anime.

 

 

 

 

 

 

La finestra

 

 

 

 

 

 

Anche oggi piove, sta diventando un’abitudine ormai. Continuo a camminare con la mia solita flemma, senza minimamente preoccuparmi di ciò che mi circonda. Giungo al solito incrocio che precede casa mia, mi basta girare a destra ed è fatta. Tuttavia non lo faccio. Proseguo dritto ed arrivo finalmente di fronte a quella splendida villa, di fronte alla sua finestra.

Mi chiamo Adam e sono un ragazzino di quattordici anni. Ho i capelli corti e castani, così come i miei occhi. La pelle è chiara e non ho alcun dono particolare. Non sono bravo a scuola e nemmeno un asso negli sport, in pratica un comunissimo liceale. La mia vita scorreva normale e noiosa, fino a quando non sono giunto di fronte a questa casa. Lì, vidi per la prima volta Eve, la fanciulla del pianoforte. Rimasi talmente affascinato da quella ragazza da tornare qui tutti i giorni dopo la scuola. Sono ormai quattro mesi che mi comporto in questo modo e la cosa non mi dispiace. Passo le mie giornate impalato davanti alla sua finestra osservando il suo profilo; i capelli neri e mossi, il suo volto aggraziato e sereno mentre suona persa in un modo tutto suo. Ha degli occhi quasi magnetici, di un bel color onice.

Io e lei non ci siamo mai parlati eppure so che è conscia della mia presenza. E’ come se tra di noi si fosse istaurato un legame invisibile. E’ strano, come possono due ragazzini legarsi l’una a l’altro se non si sono mai parlati? Non lo so. Forse è per questo che penso a ciò che non si vede, ma che comunque esiste. I sentimenti in generale sono astratti, eppure si vedono, i nostri no. E’ una cosa quasi da pazzi.

Ho sempre trovato oltremodo rilassante osservarla da questo punto della strada, totalmente indisturbato. La sua finestra sembra la cornice di una foto, ma che dico, è una vera cornice. Chiunque, osservandola, non potrebbe non notare quanto assomigli ad un ritratto. Eve non lo da a vedere ma so che anche lei mi osserva. Una volta, un’unica volta, ci siamo guardati negli occhi. Siamo rimasti fermi a fissarci senza parlare per un tempo infinito. Forse anche a lei il davanzale della sua finestra sarà sembrato una piccola splendida cornice. In fondo è come guardare una foto, la persona è immobile e intoccabile.

Forse ora riesco meglio a capire cosa ci ha unito da subito, un’invisibile consapevolezza. Ecco cosa. Sapere della tua esistenza ma non far nulla per darlo a vedere. Credo che il nostro legame sia perfetto proprio per questo.

Un giorno mi piacerebbe scattarle una foto mentre suona, con la sua finestra a fare da contorno. Un contesto perfetto. Magari fosse tutto così facile.

Lei ha smesso di suonare e mi sta guardando, senza parlare, come nostro solito. Questa volta le sorrido e lei fa altrettanto prima di girarsi e tornare al suo strumento. Forse il nostro legame non è destinato a restare invisibile, chi può dirlo.

E’ arrivato anche per me il momento di andare. Do un ultimo sguardo alla nostra cornice fatta di legno e vetro, la nostra foto. Con sguardo sereno, mi giro per tornare sui miei passi verso casa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Koishan Sokujo - La finestra

Grammatica, sintassi, ortografia e lessico: 8,5 / 10
Sviluppo della trama: 8 / 10
Caratterizzazione dei personaggi: 8 / 10
Espressività: 6,5 / 10
Originalità: 7 / 10
Attinenza al tema e ai parametri posti: 10 / 10

Valutazione finale: 8 / 10
A livello di forma la storia è scritta abbastanza bene, anche se ci sono alcuni errori. Sono usate però alcune espressioni del linguaggio parlato che stonano nel testo, anche se l’intero racconto è basato sui pensieri del protagonista.
A livello di contenuto ho trovato il racconto non molto espressivo, l’immagine descritta è bella e l’idea è interessante, ma è sviluppata in modo un po’ piatto, peccato. Anche i personaggi potrebbero essere maggiormente approfonditi, pur nel piccolo della situazione descritta.
Temi e parametri ben rispettati, interessante l’utilizzo del tema “l’invisibile”.


   
 
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