Titolo: La finestra.
Tipologia
(one-shot, drabble, storia a
capitoli,...): one-shot.
Lunghezza (numero
delle parole):
532.
Genere
(romantico, drammatico,
horror,...):
Generale, introspettivo, slice of life.
Avvertimenti
(yuri, non per stomaci
delicati, linguaggio colorito,...): nessuno.
Rating (verde,
giallo, arancione,
rosso): verde
Credits (in caso
di citazioni o
introduzione di materiale o personaggi che non vi appartengono): nessuno
Note dell'autore:
l’ispirazione
per
questa storia non è farina del mio sacco. Quando ho letto
“cornice” ho subito
pensato ad una finestra e mi è tornato alla mente un
episodio di Hamtaro (si,
il criceto). Laura, passando di fronte alla villa di Maria (mi pare si
chiami
così) la sente suonare al pianoforte e ne rimane
affascinata. Se non erro anche
lì vi era una finestra dal quale la osservava.
Introduzione alla
storia:
Un legame
privo di parole. Una finestra e due semplici anime.
La finestra
Anche
oggi piove,
sta diventando un’abitudine ormai.
Continuo a camminare con
la mia solita
flemma, senza minimamente preoccuparmi di ciò che mi
circonda. Giungo al solito
incrocio che precede casa mia, mi basta girare a destra ed è
fatta. Tuttavia
non lo faccio. Proseguo dritto ed arrivo finalmente di fronte a quella
splendida villa, di fronte alla sua
finestra.
Mi
chiamo Adam e
sono un ragazzino di quattordici anni. Ho i capelli corti e castani,
così come
i miei occhi. La pelle è chiara e non ho alcun dono
particolare. Non sono
bravo a scuola e nemmeno un asso negli sport, in pratica un comunissimo
liceale. La mia vita scorreva normale e noiosa, fino a quando non sono
giunto
di fronte a questa casa. Lì, vidi per la prima volta Eve, la
fanciulla del
pianoforte. Rimasi talmente affascinato da quella ragazza da
tornare qui tutti
i giorni dopo la scuola. Sono ormai quattro mesi che mi comporto in questo modo e la cosa
non mi dispiace. Passo le mie giornate impalato davanti alla sua
finestra
osservando il suo profilo; i capelli neri e mossi, il suo volto
aggraziato e
sereno mentre suona persa in un modo tutto suo. Ha degli occhi quasi
magnetici,
di un bel color onice.
Io
e lei non ci
siamo mai parlati eppure so che è conscia della mia
presenza. E’ come se tra di
noi si fosse istaurato un legame invisibile. E’ strano, come
possono due
ragazzini legarsi l’una a l’altro se non si sono
mai parlati? Non lo so. Forse
è per questo che penso a ciò che non si vede, ma
che comunque esiste. I
sentimenti in generale sono astratti, eppure si vedono, i nostri no.
E’ una
cosa quasi da pazzi.
Ho
sempre trovato
oltremodo rilassante osservarla da questo punto della strada,
totalmente
indisturbato. La sua finestra sembra la cornice di una foto, ma che
dico, è una
vera cornice. Chiunque, osservandola, non potrebbe non notare quanto
assomigli ad
un ritratto. Eve non lo da a vedere ma so che anche lei mi osserva. Una
volta,
un’unica volta, ci siamo guardati negli occhi. Siamo rimasti
fermi a fissarci
senza parlare per un tempo infinito. Forse anche a lei il davanzale
della sua
finestra sarà sembrato una piccola splendida cornice. In
fondo è come guardare
una foto, la persona è immobile e intoccabile.
Forse
ora riesco
meglio a capire cosa ci ha unito da subito, un’invisibile
consapevolezza. Ecco
cosa. Sapere della tua esistenza ma non far nulla per darlo a vedere.
Credo che
il nostro legame sia perfetto proprio per questo.
Un
giorno mi
piacerebbe scattarle una foto mentre suona, con la sua finestra a fare
da contorno.
Un contesto perfetto. Magari fosse tutto così facile.
Lei
ha smesso di
suonare e mi sta guardando, senza parlare, come nostro solito. Questa
volta le
sorrido e lei fa altrettanto prima di girarsi e tornare al suo
strumento. Forse
il nostro legame non è destinato a restare invisibile, chi può
dirlo.
E’
arrivato anche
per me il momento di andare. Do un ultimo sguardo alla nostra cornice
fatta di
legno e vetro, la nostra foto. Con sguardo sereno, mi giro per tornare sui miei passi verso
casa.
Banner quinta classificata
Koishan Sokujo - La finestra
Grammatica, sintassi, ortografia e lessico: 8,5 / 10
Sviluppo della trama: 8 / 10
Caratterizzazione dei personaggi: 8 / 10
Espressività: 6,5 / 10
Originalità: 7 / 10
Attinenza al tema e ai parametri posti: 10 / 10
Valutazione finale: 8 / 10
A livello di forma la storia è scritta abbastanza bene,
anche se ci sono alcuni
errori. Sono usate però alcune espressioni del linguaggio
parlato che stonano
nel testo, anche se l’intero racconto è basato sui
pensieri del protagonista.
A livello di contenuto ho trovato il racconto non molto espressivo,
l’immagine
descritta è bella e l’idea è
interessante, ma è sviluppata in modo un po’
piatto, peccato. Anche i personaggi potrebbero essere maggiormente
approfonditi, pur nel piccolo della situazione descritta.
Temi e parametri ben rispettati, interessante l’utilizzo del
tema “l’invisibile”.