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Autore: miley922    24/07/2011    0 recensioni
Nicci è una nuova arrivata a Camelot. Ma cosa nasconde in realtà?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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La storia di Nicci

Era un giorno di festeggiamenti nel regno di Thryce. Il Re, Thomas, festeggiava il suo compleanno. Tutti erano soliti far qualcosa quel giorno. Alcuni servi si davano da fare in cucina, altri addobbavano la sala dei ricevimenti, mentre altri sistemavano le stanze per gli ospiti.
Sarebbero arrivati da quasi tutto il regno e Re Thomas, sperava che questo avesse portato ad un trattato di pace. Tutti avevano risposto all invito con un si, tranne Uther Pendragon. Si sa, tra i Thryce ed i Pendragon non ha mai scorso buon sangue.  Il Re di Camelot non ha mai mandato giù l’idea che nel regno di Sapir ,si potesse praticare la magia.
Era una giornata soleggiata e Nicci,la figlia del Re, era appena stata svegliata dalla sua serva, Lunete e ,con il suo aiuto, si stava preparando per l arrivo degli ospiti. Per l’occasione aveva deciso di indossare un vestito di seta turchese, con ricami d’oro sulla stoffa con delle maniche che scendevano giù lunghe, e una chiusura a giorno sul davanti. I suoi capelli lunghi e biondi risaltavano i suoi occhi castani, e scendevano fluidi sulla schiena. In quanto a bellezza,era veramente la figlia del Re.
“Lunet,quanto manca all arrivo degli ospiti!?!?” Chiese spazientita ed accitata allo stesso tempo.
“Non so mia signora.” Rispose Lunet. “ Credo che saranno qui non prima delle 12.”
“Bene. Puoi andare” Rispose sorridendo. “Io credo che andrò a raccogliere dei fiori per la tavola.”
Nicci non era solamente bella,ma aveva anche un gran cuore. Si diresse verso il giardino e raccoglieva dei fiori, quando vide arrivare a cavallo i Re degli altri regni. Si diresse di corsa verso di loro per dargli personalmente il benvenuto.
C’erano tutti, Re Cenred, Re Lear, Re Olwen,Re Urien, accompagnati tutti rispettivamente dalle proprie compagne, ad eccetto di Re Cenred.  Erano tutti entusiasti di partecipare personalmente al compleanno di Re Thomas, e Nicci li accompagnò tutti quanti nella sala dei banchetti.
Diede un fiore ad ogni donna del Re, e poi fece accomodare tutti.
“Il Re,mio padre, sarà qui a breve. Vi prego di avere pazienza.” Detto questo,lo mandò a chiamare da uno dei servi. Intanto Nicci intrattenva gli ospiti come meglio poteva. Erano tutti gentili e sorridenti ad eccetto di Re Cenred. La principessa di Thryce le si avvicinò sorridente e gli disse :” benvenuto nel nostro regno Re Cenred.E’ davvero un onore averla qui con noi.”  Cenred si sforzò di sorridere ma nei suoi occhi c era odio e tristezza.
La conversazione fù interrotta dall’arrivo del Re.
“Miei cari ospiti,vi ringrazio per essere venuti fin qui.Godetevi il banchetto e che possiate divertirvi.”

La festa procedeva normalmente,si rideva,si scherzava, e i giullari davano un tocco in più.I re erano quasi giunti ad un accordo di pace. Ne avrebbero ri.discusso il mattino dopo,senza essere sotto l influenza del vino.
“Nicci” disse il padre “perché non chiudi la serata mostrando ai nostri ospiti uno dei tuoi giochetti di magia?!?!”. “Certo padre” rispose la figlia.
Improvvisamente dalle mani di Nicci spuntarono delle bellissime farfalle,tutte colorate, ed in gruppo fecero il giro dei tavoli e poi scomparvero. Seguitarono grida ed applausi per la principessa. “bravissima!” “lunga vita al re e alla principessa di Thryce”. Poi tutti si diressero verso le loro stanze.

Il castello era diventato così silenzioso e Nicci si preparò, con l aiuto della serva, per riposare. Si mise la sua solita vestaglia bianca ricoperta di ricami d’oro e appena Lunete ebbe finito di sistemare gli oggetti personali della principessa,se ne andò.
Tutto divenne buio all improvviso, e Nicci si mise nel letto per dormire.Ma aveva una brutta sensazione.Qualcosa la preoccupava e non riusciva a farla dormire.

Re Cenred sedeva sul letto nella sua stanza da ospite, e teneva in mano una piccola bottoglia con dentro un liquido rosso. La fissava e aspettava il momento buono per agire.
Si era fatto veramente tardi ma lui rimaneva li,immobile, a fissare la stanza, quando all improvviso si alzò e si diresse verso la stanza del Re Thomas.
All’ingresso della sua stanza,due guardie quasi assonnate custodivano la sicurezza del Re. Cenred con passo lento, fece il giro del corridoio fino ad arrivare alle loro spalle.Un colpo di coltello alla gola e la prima guardia cadde a terra dissanguata. La seconda non ebbe nemmeno il tempo di reagire che si era già ritrovata con un coltello nello stomaco.
Cenred ora aveva via libera,non gli bastava che aprire la porta ed avvicinarsi al Re.
E così fece.Si ritrovò davanti Re Thomas che dormiva sorridente,e mise del veleno dentro il suo orecchio.
Piano piano il battito del re si abbassò,fino a cessarsi del tutto.
“e questo è fatto” penso Cenred. Non gli rimaneva che trovare la figlia per rapirla, ed aspettare l arrivo del suo esercito all alba per porre finalmente fine al regno di Sapir.

Nicci era ancora nel suo letto,ma i suoi sensi da maga le dicevano che qualcosa non andava. E ogni volta che non riusciva a dormire, si dirigeva nella casa della sua amica,serva Lunete, che riusciva sempre a tranquillizzarla. Così si mise il mantello ed aprì la porta della sua camera,ma davanti si ritrovò Re Cenred con un coltello in mano. Spaventata Nicci cercava di mantenere la calma.
“si è perso mio signore?!!?” disse facendo finta di non notare il coltello.
“no” rispose Cenred, “ in realtà era proprio te che stavo cercando”
Nicci indietreggiò di qualche passo ma Cenred la prese per un braccio ed iniziò a schiaffeggiarla. Indifesa Nicci prese un candelabro e provò a colpirlo,ma in tentativo fù invano e riuscì solamente a farlo indietreggiare.
Non aveva altra scelta,doveva usare la magia per salvarsi.
“arscener” disse infine. I suoi occhi diventarano di un color giallo miele e il Re volò in aria sbattendo la testa sullo spigolo del comodino e perse i sensi.
Le sue sensazioni si erano rivelate essere vere, cercò di dirigersi subito nella stanza del padre,ma nel tragitto incontrò un cavaliere fidato del re che la fermò.
“Nicci fermati, stai calma ok?!?” disse cercando di mantenere un tono calmo. “ Sono appena tornato dalla foresta, e qui a Sapir si sta dirigendo un esercito di migliaia di uomini pronti a porre fine al regno. Mi dispiace essere io a darti la notizia Lady Nicci,ma sono appena stato in camera di suo padre,e…”ci fù un attimo di esitazione. “suo padre è morto avvelenato,e tutti gli altri Re sono in pericolo. C’è un cospiratore tra di loro…”
“credo di sapere chi è..” lo interruppe la principessa. “Re Cenred”
“avrei dovuto immagginarlo.E’ stato lui a farti quei segni sul viso!?!?” chiese furioso il cavaliere.
“si..ma non importa. Ora..”
“ora principessa dovrai essere tu a prendere il comando, ma in queste circostante non posso permetterle di restare…corra nella foresta..cerchi rifugio nel regno di Camelot…è l unico posto sicuro al momento.E’ l unico posto in cui un Re ancora c’è. Non sono sicuro sopravvivano gli altir stanotte. Io rimarrò qui a combattere…”
“NO! Nessuno dovrà morire stanotte” urlò Nicci
“lo so ma non possiamo fare altrimenti.Lei deve vivere per poter ricreare un giorno il regno che suo padre ha costruito con tanta fatica.Per questo ora dovrà correre più che può nel bosco,”
Il cavaliere diede una mappa a Nicci. “segui il sentiero che ho tracciato,ti porterà dritta al regno di Uther..”
“ma come potrà mai essere sicuro per me Camelot?! Il Re Pendragon mi odia,odia la mia famiglia come…”
“è la tua unica speranza…Tieni questo” Disse porgendole un anello. “sarà il tuo simbolo di riconoscimento reale.Vai corri adesso”
“ma cosa ne sarà della mia serva?!?!” Nicci prese l anello. Stava quasi per piangere.
“giuro solennemente che cercherò di proteggerla con tutte le mie forze. Vai adesso, l esercito di Cenred sarà qui tra poco, non hai molto tempo.”
“addio Sir Percifal”. Disse Nicci in lacrime.
Delicatamente poggiò le sue labbra sulle sue. “non sarà un addio mia signora.”
Si fissarono negli occhi e poi Nicci scappò via.

Nicci correva nella foresta buia e silenziosa. Fin troppo silenziosa. Seguiva il tracciato sulla mappa che le aveva dato il cavaliere, ma era stanca, non riposava dalla mattina stessa e qualcosa stava per farla svenire. La tensione e l’accadduto l’avevano indebolita,inoltre faceva molto freddo.Ma strinse i denti e andò avanti.
Il sole sorse all orizzonte e Nicci pensò che in quel momento stesserò attaccando il suo regno.Non aveva nulla con se,se non la sua vestaglia e la mappa.Rallentò il passo e camminò per tutta la mattinata verso Camelot. Era quasi arrivata,ma era sfinita. Non aveva più forze, così svenne in mezzo agli alberi.

“Che diavolo stai dicendo? Il tuo sedere da femminuccia non ce la fa più a stare seduto sopra un cavallo!?!?”
“bhè,il mio sedere non è grasso come il suo” controbattè l'altro.
“mio padre vuole che cacciamo un grosso cervo,e non possiamo tornare a mani vuote.Quindi abbi pazienza perché non è facile trovarne uno di questo periodo. Scappano al minimo rumore.”
“forse se pesasse di meno,il cavallo farebbe meno chiasso”
“MERLINO!”
“si si ok sto zitto”
“no..cioè si stai zitto ma guarda li”ed indicò un punto.
“cosa devo ved….”
Il principe Artù scese da cavallo e si diresse cauto verso l oggetto che aveva indicato. Lì,sdraiata e priva di sensi c’era una bellissima ragazza,dai lunghi capelli biondi che indossava solamente una vestaglia.
“cosa…cosa dovremmo fare secondo te!?” chiese Merlino
“cosa dobbiamo fare?!? Non possiamo di certo lasciarla qui testa di fagiolo. Dovremmo farla almeno vedere da Gaius”
Il principe Artù provò a svegliare la ragazza, ma sensa risultati.
“ha il battito debole…dobbiamo sbrigarci” disse infine. “ aiutami a montarla a cavallo”
Artù e Merlino erano affascinati dalla bellezza della ragazza e il servo,aiutò Artù A farla salire a cavallo, la legò con una cinghia al corpo dell uomo e insieme partirono verso Camelot.

Merlino ed Artù entrarono in casa di Gaius. Artù teneva in braccio la ragazza, mentre merlino faceva spazio sul letto per farla sdraiare.
“ Cosa sta succedendo qua?” Interruppe il medico.
“Stavamo andando a caccia,quando abbiamo trovato questa ragazza svenuta a terra.” Rispose Merlino.
“io non l ho mai vista qui a Camelot” Disse Gaius. “Forza ragazzi scansatevi,devo visitarla”.
Il medico sentì il battito della ragazza. Era regolare. Poi gli misurò la temperatura.
“Ha la febbre.” Sentenziò infine. “ Dovete lasciarla riposare, ci penseremo io e Merlino a curarla,non si preoccupi mio sire. Spero solo non peggiori. “
“La ringrazio Gaius.” Rispose il principe. “ Ora vado a parlare con mio padre. Non sarà contento di sapere che anziché un cervo, abbiamo trovato una ragazza.” Ed uscì dalla porta.
Gaius fissò Merlino con il sopracciglio alzato. “ Merlino dove avete trovato questa ragazza!??”
“Te l ho detto Gaius,era svenuta nella foresta. Perché!??!”
“Credo di conoscerla.E non farà piacere ad Uther averla qui. Prima di lavorare e stabilirmi definitivamente a Camelot,viaggiavo di regno in regno, sempre pronto a curare i malati. Tempo fa però,ebbi una chiamata da un mio vecchio amico possiamo dire, in cui chiedeva il mio aiuto. Fù un parto difficile quello di Lady Frances. Infatti,appena data alla luce la sua bambina,lei morì.”
“ E questo cosa c entra con questa ragazza?!?!” chiese dubbioso Merlino.
“Questa fanciulla Merlino assomiglia totalmente alla madre,e vedi cosa indossa al collo?!?” Indicò l anello che portavo come ciondolo Nicci. “Questo anello è il simbolo di potere del Re di Thryce.Questa è sua figlia”
“e..per quale motivo Uther non dovrebbe essere felice di accoglierla?!”
“Il re e la regina di Thryce,hanno sempre governato il loro regno con costanza e devozione, ma non abolivano l uso della magia come invece hanno fatto tanti altri. Si è sempre pensato che questo, sia perché Lady Frances fosse una maga o una druida.”
“Quindi…”
“Si Merlino. Non possiamo dirlo con certezza ma Uther non accoglierebbe con favore la figlia di una maga.”
“Ma non ne può essere sicuro.”
“E’ di Uther che stiamo parlando…mi domando invece cosa ci facesse nel bosco”
“Potremmo chiederglielo quando si sveglierà”
“Certo Merlino. Ma ora vammi a prendere del tea tree e della lavanda. Non guarirà senza.E…Merlino? Non parlare con nessuno di quello che ti ho raccontato.”
“ Ma non dovremmo prima parlarne con Uther!?!?! Potresti convincerlo ad essere clemente.”
“Non lo so Merlino. Per ora aspettiamo solo che si svegli”
E detto questo Merlino uscì per addentrarsi nel mercato della cittadella di Camelot.


Due giorni dopo….
Era quasi l alba a Camelot e Gaius e Merlino si erano già svegliati per dare la medicina a Nicci.
“Sta migliorando!??” chiese Merlino.
“Assolutamente si” rispose l'altro. “E’ stata fortunata che l abbiate trovata in tempo.”
Nicci sentendo quelle voci si svegliò. Aprì lentamente gli occhi e davanti a se vide la figura di un ragazzo con i capelli scuri che le sorrideva.
Subito scattò in piedi.
“dove mi trovo!?!?” domandò Nicci preoccupata.
“sei al sicuro qui adesso.” Rispose il ragazzo. “ io e Artù ti abbiamo trovata svenuta nel bosco e ti abbiamo portati qui per curarti.”
“aspetta un attimo…Artù?!?! Qui?!?! Curarti!??!!?”
“Si..qui a Camelot!”
Era salva. O quasi almeno.Nicci tirò un sospiro di sollievo. Gaius le controllò le palpebre e le sentì il battito.
“possiamo dire che sei guarita.” Disse il vecchio. “devi solamente stare a riposo”
“ a riposo?!?! No io devo assolutamente parlare con il Re. E’…” non sapeva ancora se fidarsi,ma in fondo l avevano aiutata a guarire.
“stai giù….ehm,come hai detto che ti chiami!??!” chiese Merlino.
“Nicci…mi chiamo Nicci Thryce e ho bisogno assolutamente di parlare con il Re.E’ una questione di vita o di morte. Vi prego.”
“ va bene..ma non puoi presentarti così davanti il Re e sicuramente non accetta visite così all’improvviso.Lasciate parlare prima me.” Disse Gaius. Ed uscì dalla porta.
“Così…Nicci…che ci facevi sola nel bosco!??!”domandò Merlino imbarazzato.
“E’ proprio quello che vorrei spiegare al Re.”
“tu rimani qui e riposati,io vado da una mia amica a farmi prestare un abito.”
“grazie…”
“Merlino..”
“Grazie merlino” disse sorridente e anche un po’ preoccupata Nicci.

L’udienza con il Re era stata fissata la sera stessa.Merlino era riuscito a procurarle un vestito. Era stata Ginevra a prestarglielo. La serva di Lady Morgana.
Nicci per l occasione si era fatta un bagno caldo e aveva messo in ordine i suoi lunghi capelli color oro. Era preoccupata per l’impressione e per la sentenza che avrebbe emesso il Re. E se fosse stata giustiziata?!?! Il suo regno non sarebbe stato più ricostruito. Ma soprattutto,cosa ne è stato di esso adesso!?!? La principessa continuava a domandarsi queste cose fino a quando non dovette andare nella sala del trono. A farle strada c’ erano Gaius e Merlino ,e una volta davanti la porta, Nicci prese tutto il coraggio che aveva in corpo e seguì i due dentro la sala. Era grandissima, e prima di arrivare davanti il Re, c era un lungo corridoio da affrontare. Nicci camminava dietro Merlino e una volta arrivata alla fine della stanza,potè finalmente guardare il Re. Alla sua sinistra sedeva Lady Morgana, mentre alla sua destra il principe Artù.
Nicci non sapeva che era stato lui a trovarla e a portarla in salvo oltre a Merlino.
“Mio signore grazie per il suo permesso di accoglienza per questa ragazza” Disse Gaius.
“Spero sia una cosa importante” controbattè Uther “Allora? Qual è questa questione importante??!!?” disse il Re rivolgendosi alla ragazza dietro Merlino.
Nicci si fece avanti, fece un inchino e rispose. “Mio signore…mi volevo scusare per averle creato qualsiasi forma di disturbo, e la ringrazio per avermi ricevuta.”
“Si si sbrigati, vai avanti,non ho tempo per trattare con delle serve”
“Padre! Sii gentile” interevenne Lady Morgana.
Nicci le sorrise. “bhè..mi chiamo Nicci..Nicci Thryce.” Il re sobbalzò appena ebbe udito il cognome.
“allora non sei una serva??!?! Cosa sei venuta a fare qui?!?! Cosa vuoi da Camelot?!?!”
“Padre! Sentiamo cosa ha da dire prima” rispose Morgana. Il principe immobile assisteva alla scena. Nicci intanto continuò a parlare. “ So che tra la mia famiglia e la sua non ha mai scorso buon sangue,ma sono qui per chiederle asilo. Durante i ricevimenti per il compleanno di mio padre, un infiltrato si è unito ai festeggiamenti. Re Cenred ha ucciso mio padre nel sonno e poi con un esercito di milioni di uomini, si è diretto verso il mio regno e l ha distrutto. Io sono riuscita a fuggire in tempo, e mi è stato consigliato di venire qui. Lei potrebbe considerarsi l unico Re ancora in vita. Non so che fine abbiano fatto tutti gli invitati di mio padre,ma Cenred …Cenred non avrebbe risparmiato nessuno” Stava quasi per piangere. Il Re la interruppe “ e come facciamo a credere che sia tu Nicci Thryce?!?” “ ho questo anello con me.” Lo tolse dalla catena che portava al collo e glielo porse. Il re lo esaminò e poi disse : “ tu sei pratica fare magie?!?!!? Si dice che tua madre era una strega. Io non voglio streghe o maghi nel mio regno. Quindi trovati un altro posto.”
“no mio signore, io..la prego..io non ho poteri magici, io non faccio uso di magia, mia madre non è mai stata una strega o una druida o una maga o qualsiasi altra cosa si racconti in giro. La prego, non ho altro posto dove andare.” Una lacrima scese sul suo viso.
“Padre..se mi permette di dire una cosa..” intervenne Artù “ credo che questa ragazza stia dicendo il vero.”
“Gaius, ha mai fatto uso di magia in sua presenza o in presenza del servo di mio figlio!?” Chiese il Re.
“ No assolutamente no mio signore.”
“Bene. Potrai restare qui a Camelot.Ma ti terrò d occhio. Non avrai i stessi privilegi che avevi nel tuo regno, qui non sarai considerata una principessa, qui solamente i Pendragon possono governare il regno.” Lanciò un occhiata al figlio. “ Se vorrai restare lavorerai per noi,farai da serva. Scordati gioielli e vestiti di lusso,qui non sei nient altro che una serva.”
Nicci era sollevata e triste allo stesso tempo. Non l aveva condannata al rogo, non l aveva cacciata via. Poteva rimanere, ma doveva imparare a contare di più su se stessa.
“Mio sire, non credete che …” ma Morgana fù interrotta da Uther stesso. “ basta contraddizioni per oggi. La mia sentenza è chiara. E ora se non vi spiace, gradirei andare a cena con i miei figli.”
“certo mio signore” disse Gaius.
E nicci, merlino e il medico uscirono dalla sala.
  
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