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Autore: GStew    24/07/2011    7 recensioni
Bella e Edward stanno insieme da sette anni, ormai si conoscono alla perfezione, Edward però ultimamente si comporta in modo strano, questo insospettisce Bella che andrà a parlare con Carlisle. Verrà confusa dalle parole dei familiari ma alla fine Edward la farà rimanere a bocca aperta. Questa è una One-shot, è un Edward X Bella e tutti i personaggi sono umani.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Stephenie Meyer; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Finalmente si è deciso!
 

Erano già un paio di giorni che Edward si comportava in modo strano, era sempre agitato e intrattabile ogni volta che gli veniva chiesto qualcosa rispondeva come una persona frustrata dai propri pensieri e da vero maleducato. Quando poi un giorno gli domandai se poteva passarmi il sale dall’altra parte del tavolo e mi rispose urlando: “ Sono troppo occupato a tagliare i miei pomodori, non posso.” Decisi che era l’ora di andare a parlare con Carlisle.
Carlisle era lo psicologo più bravo della città, era anche vero che a Forks era l’unico, ma questo non toglieva nulla alla sua bravura. Era un uomo abbastanza attraente, sulla cinquantina ma che mostrava a mala pena quarant'anni, Esme che era sua moglie, era stupenda quanto il marito. Da sempre una ricostruttrice d’interni aveva conosciuto Carlisle all’età di dodici anni e da quella volta fino ad ora erano sempre stati innamorati, tanto che appena compiuti entrambi i ventidue anni si sposarono, dando alla luce poco dopo Emmet.
  
Il giorno dopo, appena il mio orologio segnò le dieci e un quarto saltai giù dal mio comodo letto e mi preparai per andare a parlare con il padre del mio fidanzato.
Io e Edward stavamo insieme da circa sette anni e già da tre convivevamo, quegli anni con lui erano stati i più belli della mia vita e se avessi potuto cambiare qualcosa del mio passato ero sicura al cento per cento che avrei lasciato tutto come era. Ogni giorno mi faceva sentire amata e era sempre dolce e premuroso in ogni cosa che mi riguardasse. Proprio per questo ero molto spaventata dal suo comportamento che aveva assunto durante questi ultimi giorni.
Mi vestii con dei jeans stretti di pelle nera e un top dello stesso colore con sopra un copri spalle bianco, misi le mie all star nere e una borsa con il simbolo del bene e del male, infine un filo di trucco nero perlato sopra gli occhi. Non adoravo vestirmi con degli abiti corti e striminziti o troppo eleganti, preferivo essere bella con cose comode e che mi piacevano, per questo la maggior parte delle volte indossavo jeans.
 
Vestito Bella: http://www.polyvore.com/cgi/set?id=34442673&.locale=it
 
Dopo qualche minuto di macchina mi ritrovai davanti alla villa bianca dei Cullen, parcheggiai la mia Porsche tra quella di Alice che era giallo canarino, gli era stata regalata qualche mese prima da Edward, per il suo compleanno e tra quella che dal disegno di Hello Kitty sulla portiera doveva essere di Tanya. Si, eravamo delle amanti delle Porsche.
 
Al pensiero che da li a poco avrei rivisto Tanya mi iniziarono a tremare le mani, era tutta la vita che volevo ucciderla, ma avendo un padre capo della polizia non mi sembrava il caso di fare scandalo uccidendo qualcuno. Tanya era la cugina di secondo grado di Edward e nonostante la parentela aveva sempre tentato di portarmelo via per averlo tutto per se. Assurdo. Mi ricordai quella volta che per non farmi venire alla casa a lago insieme a tutta la famiglia Cullen e quindi anche con Edward mi spinse giù da una sedia facendomi rompere una gamba, fortunatamente riuscì ad essere presente anche con il gesso. Oddio che faccia quando mi vide scendere dalla macchina di Edward.
 
Quando entrai in casa Cullen trovai tutti in sala a parlare. Alice che era la sorella minore di Edward si trovava in braccio al suo fidanzato Jasper, entrambi su una poltrona, Emmet che era il fratello maggiore di Edward si trovava seduto accanto a sua moglie Rosalie che a sua volta era sorella maggiore di Jasper. Accanto a loro i signori Cullen: Carlisle e Esme, mentre in un’altra poltrona davanti al divano dei signori Cullen si trovava lei, Tanya con un abito a dir poco scandaloso. Sembrava una prostituta che indossava abiti da più di mille dollari.
 
Vestito Tanya: http://www.polyvore.com/cgi/set?id=34443943&.locale=it
 
Appena mi videro, tutti tranne Tanya si alzarono in piedi per venirmi a salutare e per chiedermi di Edward e io alzando la voce cosicché Tanya mi potesse sentire risposi.
“Edward non è potuto venire, è fuori città. Non era programmato che venissi io ma devo parlare assolutamente con Carlisle.”
“Edward non c’è?”
Chiese Tanya, come se non avesse capito la mia frase di prima.
“No, è fuori città!”
“Ah… oh guarda che tardi, devo proprio andare ciaoooooo!”
E dopo aver chiuso la porta alle sue spalle si era sentito il turbo della Porsche.
“Era venuta per vedere Edward vero?”
Domandai agli altri e tutti annuirono con la testa.
“Ma Bella di cosa devi parlarmi?”
Disse Carlisle.
“Ehm possiamo andare nel tuo studio?”
“Si certo, seguimi.”
Io e Carlisle salimmo le scale e arrivati al secondo piano entrammo nella prima porta a sinistra.
“Dimmi tutto Bella. Cosa ti preoccupa?”
“Si tratta di Edward, da qualche giorno è scontroso e agitato, quando gli faccio qualche domanda come cosa c’è la sera in tv o se gli va una pizza per cena risponde in modo maleducato. Io non sono cambiata ma lui ha un altro tipo di comportamento.”
“Ah, stai tranquilla Bella, dovresti iniziare a farti gli affari tuoi, sai. Se Edward è così ci sarà un motivo.”
Mi rispose sbrigativo.
Cosa? Carlisle non mi aveva mai risposto così.
“Ma Ca… Carlisle io penso che ci sia qualche proble….”
“Non ti devi impicciare degli affari suoi, ti dirà tutto quando vorrà.”
Ma qui c’era qualcosa che puzzava era impossibile che sia Ed che Carlisle mi rispondessero così male. Dovevo scoprire cosa c’era sotto.
“Ehm, ok grazie comunque Carl.”
“Si, si e ora vattene devo lavorare”
Riscesi le scale e andai in cucina dove si trovava Esme.
“Ciao Esme, ti posso aiu..”
“Cosa? Cosa vuoi? Tornatene a casa. Non ho bisogno del tuo aiuto.”
Ok, prima non era così.
“Dai Bella, non vorrei essere scontrosa ma ti prego torna a casa. Non vorrei mai dirti queste cose ma sia io che gli altri dobbiamo, cerca di capire. Tra poco sarà tutto finito.”
Non riuscii a capire le parole di Esme, solo che non me la dovevo prendere. Provai con Alice.
“Ehi Alice! Come v…”
“Che c’è Bella, sempre a rompere, vai a casa.”
“Si te ne puoi anche andare. Ti prego Bella.”
Jasper che era sempre calmo e educato mi voleva mandare via. Ma anche lui come Esme aveva un espressione affranta.
“Sentite io devo pendere delle cose in camera mia salgo un atti…”
“NO.”
Urlano tutti all’unisono.
“Non provare ad andare di sopra o ti uccido.”
Mi urlò Rose dalla sala. Mi sentivo un’estranea perché mi stavano trattando tutti male? Senza dire nulla aprii la porta e me ne andai.
 
Mentre ero in macchina ripensai a tutto quello che mi avevano detto e anche se sapevo che non mi avrebbero mai risposto così male perché pensavano veramente quelle parole non potei fermare le lacrime che stavano uscendo dai miei occhi. Appena arrivai a casa era ora di pranzo ma decisi che forse quello che mi ci voleva era un bel hamburger al MC Donald’s. Dopo aver mangiato e essermi rimpinzata di cibo per via del dolore e del dispiacere tornai a casa. Quando entrai nella camera mia e di Edward un foglio su letto attirò la mia attenzione diceva:
 
Metti l’abito più bello che hai e aspettami per le otto. Scusa amore, capirai. Ti amo e buon anniversario.
Edward. 
 
Accanto c’era una rosa bianca. La mia preferita.
 
Ca**o, l’anniversario l’avevo dimenticato. Dovevo assolutamente trovare qualcosa per il mio amore, lasciare i brutti pensieri a casa ed andare a fare shopping. Quella lettera era strana diceva: capirai. Ma cosa dovevo capire?
Non era il momento di pensare dovevo trovare un regalo adatto al mio tesoro.
Dopo un ora e venti di shopping il regalo giusto era tra le mie mani. Era una fedina con inciso dentro il giorno, il mese e l’anno del nostro fidanzamento e accanto il mio nome.
 
Di corsa arrivai a casa e indossai il vestito che mi aveva catturato quando ero entrata in un negozio  d’abiti  al centro commerciale. Era bianco e si fermava un po’ più sopra le ginocchia, indossai delle scarpe argentate  e presi una borsa con Swarovski di cristallo, infine misi degli orecchini d’argento, una collana di Tiffany che andava a finire tra la mia scollatura e un anello con diamanti.  Tutto per un costo totale di 25 327 dollari. Sia io che Edward facevamo un lavoro molto redditizio, entrambi avvocato, ci eravamo incontrati in tribunale e li durante un dibattito era scoppiato l’amore, eravamo i più famosi dello stato di Washington e spesso eravamo contro nelle cause ma questo non era un problema, trovavamo sempre il modo per fare la pace dopo. Quindi i soldi per vestiti e oggetti costosi non erano un problema.

VESTITO BELLA: http://www.polyvore.com/cgi/profile?id=2589299 

 



Alle otto precise la porta di casa si aprì e rivelò un Edward con uno smoking nero che lo faceva ancora più sexy di quanto non fosse. Alla mia vista spalancò gli occhi e balbettò.
“B.. Bella, sei.. sei bellissima.”
E mi baciò come solo lui sapeva fare.
“Andiamo.”
Appena montati in auto, una Volvo s60r mi mise una benda sugli occhi.
“Bella voglio che sia una sorpresa non ti azzardare a toglierla, ok?”
E mi baciò ancora.
 
Dopo quelle che mi sembrarono tre ore si fermò e mi aiutò a scendere, chiuse la sua Volvo e mi fece salire degli scalini infine aprì una porta. Appena entrammo un profumo di rose mi avvolse.
“Edward… profumo di rose, è buonissimo!”
”Lo so amore, ora sali, ti aiuto io.”
Salimmo insieme una marea di scale e dopo qualche passo mi fermò. Mi tolse la benda e mi sussurrò all’orecchio.
“Buon anniversario Amore.”
Entrambi con le mani unite sulla mi pancia guardavamo lo splendido tavolino apparecchiato con in mezzo due candele accese che si trovava al centro della mia camera in casa Cullen, era piena di rose bianche ovunque. La mia attenzione andò poco dopo alla scia di petali bianchi e rossi per terra che portavano fino al tavolo, erano semplicemente stupendi. Capii immediatamente perché nel pomeriggio tutti avevano fatto in modo che non andassi in camera mia e che uscissi il prima possibile da quella casa: avrei potuto scoprire tutto e rovinare la splendida sorpresa del MIO Edward. Non riuscii a fermare il fiume di lacrime che iniziarono a scendere dai  miei occhi facendomi sbavare tutto il trucco. All’improvviso mi girai e baciai Edward appassionatamente, sussurrandogli di tanto in tanto dei grazie.
 
La cena si svolse in modo impeccabile, mangiando, chiacchierando e ridendo e a fine serata Edward mi prese in braccio facendomi sedere sulle sue gambe sul divano bianco di camera mia. Tirò fuori dalla tasca dei suoi pantaloni una scatolina, ma io intuendo il tutto lo fermai.
“Prima il mio.”
Presi la mia borsa e anche io tirai fuori una scatolina simile alla sua,
“Appena l’ho vista ho pensato che fosse quella giusta, io ne ho una identica al dito.”
E gli mostrai la mia fedina. Edward sorrise sghembo e alzandosi si inginocchiò davanti a me, mi prese la mano e aprì la sua scatolina a forma di cuore.
“Isabella Marie Swan, è da tutta la vita che aspetto questo momento e non potrei esserne più felice, non so più bene quello che devo dire, mi ero preparato un discorso perfetto ma… Bella, vuoi sposarmi e passare il resto della tua vita con me?”
Edward aveva detto tutto con gli occhi lucidi e pieni di amore, e li capii veramente quanto mi amasse.
Le lacrime iniziarono di nuovo a scendere e io nonostante fossi sconvolta, felice, emozionata , paurosa e finalmente amata risposi.
“Si!”
L’anello che era a dir poco meraviglioso andò a finire sul mio anulare della mia mano sinistra grazie ad un Edward emozionato e bellissimo.
“Ti amo”
Sussurrai sulle sue labbra.
“Ti amo anche io amore.”
E unimmo ancora le nostre bocche, che per tutta la notte non smisero di farlo. Ci amammo come non avevamo mai fatto, consapevoli dell’amore dell’altro e certi che saremmo rimasti per sempre insieme.
 
FEDINA
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AUTO EDWARD
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ANELLO BELLA
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AUTO BELLA
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