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Autore: Eva92    24/07/2011    4 recensioni
Sono passati tre anni da quando il trio magico ha superato i MAGO ad Hogwarts, e quello che voglio raccontarvi è un tempo nel quale Voldemort dirige le pedine, ancora però nescosto nel buio, e dovo il mondo magico vive in una finta cappa di guerra controllata.
Ma in molti sanno che tra poco il caos scoppierà inevitabilmente e alcuni, Harry, Ginny,Ron, Draco, si reparano per l'inevitabile scontro.
Cosa succede poi se l'assenza dell'unico membro femminile del Trio sconvolge gli equilibri dell'Ordine?
Possibile che l'unico in grado di riportare l'ordine sia proprio Draco Malfoy?
Non è un mondo di eclatanti OOC (anzi fatemi sapere se i personaggi appaiono troppo diversi!), e nemeno di flotte di nuovi personaggi, ma è comunque diverso da quello che conosciamo e spero che anche per questo motivo vi possa piacere!
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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                                                                                              RUGGISCO, E SOLO PER TE
 
 
 
CAPITOLO 1

 Scozia, 13 Febbraio 2000
485 mattoncini rossi. Questi, con la loro forma irregolare e spesso scheggiata, riempivano completamente la parete dove era poggiata la branda. Era solita fissarli e contarli ogni notte.                                               
Quando da piccola, nella sua bella casa di Londra, non riusciva a dormire sua madre le mormorava sempre di provare a contare le pecore. In quel momento invece, chiusa in una stanza nei sotterranei di chissà quale villa lontano dalla capitale, le era difficile anche immaginare prati verdi e pecorelle saltellanti.
Così aveva trovato come al solito la soluzione  perfetta: quando la luce che filtrava dalla piccola finestrella sopra la sua testa cominciava ad affievolirsi, iniziava a contare  i mattoncini  riuscendo così ad accelerare l’abbassamento delle palpebre.
Eppure quella notte anche i mattoncini avevano perso il loro effetto soporifero, aveva ripetuto il conto per ben due volte e ormai, stufa di contare a vanvera e priva di luce del sole, si era sdraiata supina nello scomodo materasso e ascoltava il lento e stanco respiro di Lorcan.
Intravide, nonostante la poca luce nella cella, i suoi capelli biondi e la palle pallida del viso.
Forse era proprio Lorcan il suo problema di insonnia, era preoccupata per quel ragazzo con cui da mesi conviveva quell’incubo e  che mai come quel giorno le era sembrata sfinito e sfibrato.
Non sapeva con certezza quello che gli veniva fatto ogni giorno, sapeva solo che ogni volta che varcava la soglia di quella cella gli sarebbe stati inflitti ancora sofferenza e  dolore, quando poi veniva riportato nella cella era giorno per giorno sempre meno lucido, sempre più stanco e dolorante.
Eppure per quanto ci provasse o lo desiderasse non era capace di trovare soluzione a quella situazione, nemmeno grazie al cervello, all’astuzia e alla caparbietà che tanto l’avevano contraddistinta negli anni di Hogwarts.
 
 
 
Grimmul Place  n^12
Il salotto di casa Black era ormai pieno di persone, tanto che già a metà pomeriggio erano finite le sedie a disposizione e lei, con la sua solita prontezza e grazie ad un incantesimo le aveva moltiplicate affinchè nessuno rimanesse in piedi,il problema dello spazio invece era rimasto irrisolto, tanto che molti erano appoggiati alle pareti della sala o alla porta.
Sempre però con il cipiglio di mamma, Molly Weasley, cercava di rendere almeno più confortevole la spossante riunione dell’ordine, preparando the in quantità industriali. Eccola infatti a far levitare vassoi d’argento colmi di serviti in tazze della più fine porcellana elfica.
Sirius ne prese una, attirato dal profumo al limone, e dalle forme familiari delle tazzine. Erano celeste chiaro, e nei bordi avevano fini rune dorate, sua madre le aveva  sempre conservate gelosamente nella sontuosa sala da pranzo e utilizzandole solo durante le occasioni speciali. Chissà che faccia avrebbe fatto Walburga Black nel vedere che un gruppo di mezzosangue, nati babbani e traditori del loro stesso sangue le utilizzavano così liberamente. Sorrise mestamente, cercando di scacciare l’immagine di sua madre infuriata come un Ungano Spinato, e portò la tazzina alle labbra assaporandone il contenuto.
 
Nonostante la pausa thè  appena fatta nessuno spezzò quello scomodo silenzio che per tutta la sera sembrava essere una  pesante costante, nemmeno gli esplosivi Fred e George, o l’impulsivo Ron, per non parlare di Harry, che sedeva composto nella sedia, occupato unicamente a fissare il legno del tavolo.
I giovani sedevano tutti in gruppo, e sembrava che quel giorno avessero deciso di fare fronte comune contro tutti gli altri. D’altronde, pensò Sirius, c’era da aspettarsi una reazione del genere da parte loro, se avesse avuto vent’anni probabilmente quel giorno avrebbe strepitato  e sbuffato anche lui.
A rompere quella cappa opprimente di silenzio ci pensò però il moccioso del gruppo: Teddy Lupin, che ormai stanco di non sentire rumori e fissare facce truci pensò bene di scoppiare in un pianto dirotto e di mettersi a tirare i capelli di suo padre.
-Teddy!- Tonks lo prese in braccio cambiando più volte tonalità di capelli e cercando di calmarlo, ma quando capì che i suoi sforzi erano vani salutò in fretta tutti, diede un leggero bacio a  Remus Lupin e uscì dalla stanza.
Quando la porta si chiuse Shacklebolt  si schiarì la voce, per poi alzarsi e prendere la parola.
-Bene, se nessuno ha qualcosa da dire o aggiungere a quello già affermato da Minerva,  vorrei fare alcune precisazioni, affinchè la situazione sia più chiara per tutti.- nessuno fiatò, e l’uomo potè continuare a parlare con la sua voce carismatica dal potere calmante .
-Il qui presente Draco Malfoy, accompagnato dalla professoressa e preside di Hogwarts Minerva McGranitt  chiede la protezione dell’ordine offrendosi in cambio come alleato e promettendo di rivelare, per quanto gli sia possibile, notizie utili alle indagini. È d’accordo signor Malfoy?-  L’uomo guardò il ragazzo, seduto di fonte a lui. Nel vederlo aveva provato un involontario moto di repulsione, la stessa che aveva ogni volta che  incrociava per i corridoi  del Ministero Lucius Malfoy. E Draco a suo padre assomigliava in modo impressionante: stesso naso dritto perennemente e altezzosamente alzato, stessa pelle pallida, stessi eleganti connotati e stessi occhi grigio pallido. E anche in quel momento, circondato da persone che un mese prima gli avrebbero fatto la pelle senza troppi problemi, sembrava sprizzare altezzosità da tutti i pori.
-Si, sono d’accordo.- Non aggiunse altro, ma appena finì di parlare mugugnii rabbiosi si alzarono dalla zona dove i ragazzi si erano seduti.
Ron Weasley aveva il viso rosso di rabbia, tanto da rendere curiosa la somiglianza tra il colore dei capelli e la tonalità delle guance, i gemelli si guardarono in viso contrariati, mentre Ginny ed Harry continuarono a mantenere un atteggiamento passivo, la prima mordendosi le unghie con aria persa, l’altro sollevò appena le sopracciglia, mostrando che nonostante avesse sentito e non avesse detto ancora una parola era d’accordo con gli altri Weasley.
 
Arthur Weasley li guardò tutti con cipiglio severo. I ragazzi si erano uniti all’ordine da pochi mesi. La decisione era stata combattuta, e spesso anche rimandata, ma alla fine si era dovuto utilizzare il voto.
La maggioranza dei presenti  aveva accettato la loro presenza, probabilmente memori dell’età in cui anche loro avevano fondato o fatto parte dell’ordine della Fenice. Lui invece non si era pentito di non aver alzato la mano quella sera.
Ricordava di essere seduto nello stesso posto in cui stava ora, averli guardati in viso, quasi tutti loro portavano i suoi geni nelle vene e  Harry ed Hermione erano quasi considerati Weasley per adozione. Li conosceva tutti, sapeva quali motivi li spingevano a entrare nell’ordine, c’era chi cercava vendetta, chi la giustizia, chi invece veniva trascinato dagli eventi, chi rivendicava una maturità che ancora sembrava non volersi palesare, chi ancora cercava  il suo posto nel mondo. Eppure la maggioranza quel giorno aveva accettato tutti loro, probabilmente non consapevoli che l’unica che meritava di far parte dell’ordine era solo Hermione.
Ed ora, nel vivo della guerra, mentre tra le loro file gli auror venivano decimati, non riuscivano a capire quanto la comparsa di quel ragazzo, per quanto odioso e purosangue fosse, era per loro una boccata di ossigeno rigenerante. Anche lui detestava i Malfoy, aveva sopportato per anni lo sguardo derisorio che Lucius gli rivolgeva ogni volta che lo incrociava, o la risatina di scherno che Narcissa tratteneva sotto i baffi davanti a Molly, perciò in minima parte poteva capirli, ma non sfruttare occasioni del genere sarebbe stato troppo stupido perfino per un uomo malato d’orgoglio. Ma nemmeno stavolta parlò, al contrario scosse la testa e tacque , limitandosi a pensare “io l’avevo detto…”
 
-Bene, vorrei allora comunicarvi che Draco Malfoy sarà ospitato a tempo indeterminato qui a Grimmul Place. Sia io che Sirius riteniamo che questa sia la condizione ideale, per noi e lo stesso Malfoy.- tutti si girarono verso Sirius che annuì.
 Nonostante la sua scarsa propensione per la famiglia Malfoy, non si era dimenticato della parentela di Draco, sua madre era pur sempre sua cugina, e che quando si era trovato in difficoltà economiche suo zio gli aveva spesso offerto grandi somme di denaro per poter finalmente essere indipendente dalla sua ingombrante famiglia.
Vedeva poi, sotto quegli occhi perennemente arrabbiati, quella stessa luce di ribelle consapevolezza che nell’ultimo periodo di vita aveva intravisto negli occhi di suo fratello minore. Aveva sbagliato una volta a non ascoltare silenziose richieste d’aiuto, non avrebbe commesso lo stesso errore.
 Perciò, quando Kingsley gli aveva proposto la cosa, non aveva avuto alcun dubbio, Draco Malfoy sarebbe stato ospite a casa sua.
-Che diamine…- uno dei gemelli, forse Fred, mugugnò contrario, senza però dare troppa forza all’affermazione, d'altronde se si fosse lamentato troppo sua madre sarebbe stata capace, a giudicare dallo sguardo che già le colorava gli occhi, di tirargli addosso l’intero servizio di the con la zuccheriera inclusa! Anche Ron dovette pensarla allo stesso modo, anche se il tremore alle mani la diceva luna sullo stato dei suoi nervi.
Anche la McGranitt rivolgeva lo sguardo nella loro direzione, gli occhi affilati erano stretti, mentre li guardava uno ad uno. Si soffermò, come era solita fare anche ad Hogwarts durante le lezioni, i pranzi o le cene, su Harry.
Era un po’ di tempo che non lo vedeva,  la guerra, le lezioni di Trasfigurazione continuavano, e il tempo a disposizione per riunirsi con l’ordine era dimezzato, per non parlare poi degli estenuanti turni di Harry  che era appena entrato tra le linee cadette degli Auror, e che quindi passava più tempo fuori che dentro casa.
L’ultima volta che lo aveva visto piangeva disperatamente, e la penultima volta gli aveva dovuto invece togliere con un veloce incantesimo grosse schegge di vetro dei suoi vecchi e tondi occhiali dagli occhi sanguinanti, mentre lui mormorava disperatamente il nome dell’amica.
Si era certamente ripreso da allora, aveva  un po’ di colore nelle guance, le occhiaie si erano attenuate, ma l’ atteggiamento la diceva comunque lunga su come stava. nonostante il comportamento calmo e passivo, uno sguardo rabbioso faceva brillare pericolosamente i suoi occhi. 
Ricordava ancora le liti tra il giovane Griffindor e Draco Malfoy, se tutto fosse stato normale i due si sarebbero dovuti già azzannare, invece il primo sembrava essere in un altro mondo e venir roso dai suoi numerosi sensi di colpa, e il secondo stranamente non parlava se non espressamente interpellato.
-Harry…- Sirius parlò con voce autoritaria, sorprendendo i presenti. Ottenne però ciò che voleva, il ragazzo infatti alzò lo sguardo e lo guardò con espressione interrogativa.
-Non hai nulla da dire?- l’attenzione di tutti era per il ragazzo.
-E che dovrei dire?- Alzò in modo terribilmente irritante le spalle, facendo prudere le mani a Malfoy.
-Vuoi che mi esprima?- Sirius si accorse solo allora di aver istigato la bestia dormiente, e si pentì all’istante di non aver lasciato che continuasse il suo silenzioso pisolino, rispose comunque affermativamente.
-Bene… lo farò senza problemi. Draco Malfoy, dopo Tom Ridde, è la persona che più detesto a questo mondo, perciò averlo davanti mentre faccio colazione non è che mi faccia particolarmente piacere, tutt’altro. Ma d'altronde la casa non è mia, i “grandi”dell’ordine...- fece degli allusivi gesti con le dita delle mani producendo un certo scompiglio tra gli anziani componenti dell'Ordine 
-...hanno parlato e così a noi tutti non resta che adeguarci.- qualcuno fece per interromperlo, ma uno sguardo del Prescelto bastò a bloccarli.
-Dico solo che se fosse per me…- guardò direttamente i grigi e pallidi occhi furenti di Draco –tu Malfoy, la tua famiglia e quelli che stanno dalla tua parte, sareste già bruciando al rogo!- Non ci volle molto tempo per ricevere la risposta dell'altro, che era stato silenzioso per tutto il tempo, ma che davanti a un attacco del genere non poteva che rispondere per le rime, soprattutto se a farlo era uno come Potter.
-Bravo Potter! Che discorso articolato, ci hai incantato.- Malfoy mimò un freddo applauso.
-Taci Malfoy!- Ron cercò di prendere le difese dell’amico.
-Taci tu Weasley! Tu e il tuo amico non riuscite a fare un ragionamento in due!- Sirius cercò di farlo zittire, mentre contemporaneamente Arthur tratteneva Harry e Ron che scalciavano pronti a dar vita all’ennesima zuffa.
-E se vi dicessi che solo io conosco il luogo in cui è segregata Hermione Granger?- la stanza si congelò, nessuno reagì, tutti si limitarono ad osservare il purosangue con gli occhi sbarrati.
Dalle mani tremanti di Ginny Weasley cadde una tazzina, che arrivando al suolo produsse un suono sordo, senza però rompersi.
-Malfoy…- gli occhi castani della ragazza lo congelarono sul posto, facendogli sospettare che il nome dell’unico componente assente del trio non fosse stato più pronunciato così apertamente.
-…prima di nominarla sciacquati la bocca!- E finalmente parve che tutti riprendessero fiato, e con quello anche la consapevolezza di quello che stava per avvenire.
In molti infatti si accorsero della bacchetta che Harry aveva tirato fuori dai jeans a velocità impressionante e ora puntava su Malfoy, ma in pochi furono abbastanza veloci da bloccare l’incantesimo che ne scaturì e che per pochi centimetri venne evitato dal Serpeverde.
Solo allora la McGranitt capì che cosa l’aveva sorpresa tanto in Harry Potter quel giorno. Forse un tempo ella aveva visto in lui i caritatevoli e coraggiosi  occhi di Lily Evans, forse era stato anche il più Griffindor che Hogwarts avesse mai avuto e forse era stato anche l’uomo di Silente, ma in quel momento colui che veniva bloccato da tre persone e si agitava come una furia, ruggiva come un leone in gabbia, non aveva più nulla di tutto ciò.
 
Fine capitulo!!!
Cavolo ma quanto tempo è che non pubblico qualcosa …
Cmq faccio qualche precisazione a coloro che durante la lettura si sono grattati la testa come Homer Simpson:
-Harry, Ron, Hermione & co hanno diciannove/vent’ anni;
-Hermione come penso si sia capito è stata rapita dagli UFO, ehm cioè dai mangiamorte qualche mese prima.
-Sirius, non è morto (mi dispiace ma la sua morte non l’ho mai digerita!), come anche Fred, Remus, Tonks, Moody, Piton ecc… insomma non c’è stata la carneficina finale della Row.
-ah… e ovviamente Harry e Ginny non stanno assieme e mai lo sono stati!
Per spiegare velocemente: allora dopo il sesto anno il trio è tornato a Hogwarts, dove la McGranitt è rimasta come preside e professoressa di trasfigurazione. Herm ed Harry sono diventati Auror, mentre Ron aiuta i fratelli nel negozio di scherzi.
Bhè penso sia tutto, se volete comunicarmi o chiedermi qualcos’altro sarei più che lieta di rispondervi.
Alla prossima!!!
  
  
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