Okay, qui ci va decisamente il: "Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderle in alcun modo", perché è veramente la cosa più demenziale che io e kayak chan potessimo inventarci in un pomeriggio di Luglio inoltrato. Non so neanche perché lo sto postando, ma è che è talmente geniale nella sua insensatezza che pensavo di doverlo condividere con voi.

Enjoy. ♥

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La vera storia della nascita di Mikey Way…

Un giorno, Mike Dirnt, sconvolto dall’egocentrismo di Trè Cool, che sosteneva di potersi dare soddisfazione sessuale da solo, e sotto copiose dosi di acido più comunemente conosciuto come LSD… Decise di fargliela vedere lui a quel batterista pollomane, come era possibile darsi soddisfazione da soli.

Tanto disse e tanto fece, che, documentatosi sulla riproduzione asessuata delle amebe del Congo, arrivò a potersi sdoppiare lui medesimo.

Qualcosa però andò storta: un unicorno passò a fianco a Mike durante lo sdoppiamento, dividendo prematuramente e brutalmente la copia dal suo corpo. Si trovò quindi a osservare un essere imperfetto e innaturalmente privo di espressione. Scioccato, essendo lui abituato a contorcere violentemente i muscoli facciali nel tentativo di apparire “cazzuto”, abbandonò l’abominio, che però decise di adottare il nome di suo padre, rendendolo più “puccioso” (altra anomalia che spaventò il suo creatore inducendolo al maltrattamento della creatura) : Mikey.

Abbandonato quindi al suo destino, e brutalmente ferito, nei sentimenti (perché nonostante l’apatia facciale, anche lui aveva un cuore…) e nel fisico, rimase lì a terra, con l’unico dolce ricordo che aveva ottenuto: sua madre, l’unicorno.

Nel mentre, il piccolo Gerard Way, allenandosi a fare la diva e facendosi bello per la serata che avrebbe passato col suo amichetto Frankie, incappò nella piccola creatura afacciale. Caso volle (mica tanto caso) che il piccolo essere femmineo portasse con sé una grande e fumante tazza di CAFFÈ. Altro caso volle, che l’agonizzante Mikey avesse in quella bevanda la sua salvezza, peculiarità trasmessagli dal padre. Racimolando le ultime forze rimaste, il cucciolo caffeinomane si gettò con foga sulla piccola diva, che però, scioccata dall’aggressione (“Solo Frank può fare certe cose!”, il suo pensiero), lo respinse malamente contro un albero di cipresso, causandogli una grave malformazione alle ginocchia, che da quel giorno cercarono costantemente di congiungersi una con l’altra. Gerard, accortosi dell’innocuità dell’essere dal viso neutro, lo aiutò a reggersi in piedi, gli offrì un sorso del suo caffè, e lo portò a casa.

Quando il nostro terzo eroe Frankie vide il piccolo Mikey, subito si prodigò in amorevoli cure, suscitando la gelosia incontenibile della diva. Non potendo fare altro che curarlo anche lui per potersi far notare in quel momento, decise che avrebbe preso possesso del ragazzino biondo, facendolo passare per il suo fratellino ritrovato, perché è risaputo che non ci si può fidanzare col fratello dell’ex.

Ribattezzato quindi Michael James Way, il piccolo caffeinomane iniziò ad aggirarsi per la casa alla ricerca di oggetti familiari. Trovò, in quest’ordine: una canottiera nera, una tazza di caffè e un basso, abbandonato da Frankie quando scoprì il suo insano “interesse” verso la piccola chitarra Pansy. Si mise dunque a suonarlo, e il femmineo Gee decise subito che, in quanto fratello maggiore, era compito suo decidere del futuro dell’ingenuo Mikey: bassista dei My Chemical Romance. Oh, quante strade gli si aprirono davanti! Non più uno, ma DUE ragazzi con cui divertirsi sul palco! Non più tre, ma QUATTRO persone a cui rubare la scena! Sì, decisamente l’arrivo di quell’esserino dalle gambe storte (tralasciando che fosse lui la causa di ciò) era stato una benedizione…

Quindi il piccolo Mikey Way crebbe fra persone non decisamente normali, tanto che, quando i MCR iniziarono ad aprire i concerti dei Green Day, il padre non lo riconobbe, causando una forte depressione nel piccolo poker facer, che si avvicinò sempre più allo stile di vita dei suoi compagni di viaggio. Deluso quindi dalla figura paterna, dedicò la sua intera vita alla ricerca di quella materna, rappresentata da un cavallo monocorno.

E questa, signori e signore, è la vera storia di Mikey Way.