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Autore: MissCherie    25/07/2011    2 recensioni
Lui era così bello in quel momento , così vicino che potevo sentire il suo respiro sulle mie labbra che pizzicavano frementi di un contatto più intimo , così silenzioso che faceva rendere quel momento magico [...] Lo guardai negli occhi cercando di scovare un segno di pentimento , ma invece lessi solo .. desiderio e quella cosa mi fece talmente scombussolare che decisi di colmare quelle distanze poggiando le mie labbra sulle sue che risposero al contatto baciandomi a sua volta . Era ustione , era smania , era desiderio ...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 18  


Lasciati amare da me, lasciati perforare il cuore dal mio amore … “

 
Martedì pomeriggio

Pov Andrea

Intorno a me aleggiava il silenzio assoluto, tranne per un fastidioso rumore accanto  a me . Ero indolenzito, avevo le spalle dolenti e mi sentivo una specie di lastra di marmo su quel letto. Lentamente aprì gli occhi e li richiusi subito quando una luce intensa e accecante mi invase. L’odore di farmaci e di pulito mi fecero intendere che ero in un ospedale, ma diamine non mi ricordavo affatto perché ero lì. L’unica cosa che avevo in mente era lei , il suo viso, i suoi occhi … una persecuzione ma così bella che mi faceva piacere. Cercai di alzarmi con il busto, ma un dolore lancinante mi pervase la spina dorsale e gemendo piano, mi distesi di nuovo in quel lettino bianco. Cercai di nuovo di aprire gli occhi e quando ci riuscì , capì veramente di essere in una stanza d’ospedale. I muri bianchi, le tende che separavano i letti gli uni dagli altri celesti e dei fili attaccati ai miei bracci . Ma quando vidi la mia gamba sospesa per aria e ingessata spalancai gli occhi sorpreso. Cercai di alzarmi , ma sentì una delicata mano femminile toccarmi il braccio gentilmente e quando mi voltai per vedere chi era , vidi una vecchia infermiera .
<< Ragazzo , stai calmo. Hai subìto un incidente e ti sei rotto la caviglia >> mi disse gentile con la voce rauca ed io chiusi gli occhi quando le immagini di quella mattina mi assalirono repentine. Stavo pensando a lei , a quello che era successo e mi ero distratto dalla strada . Luci abbaglianti ,corsia sbagliata , un camion che mi suonava , i freni che stridevano e poi il buio totale. Mi passai una mano nei capelli sospirando. Che incosciente , cazzo!
<< Mio padre? >> chiesi io rivolgendo per la prima volta la parola a quella signora gentile che in quel momento controllava i valori su uno schermo.
<< E’ andato via da poco , ma c’è una signorina che aspetta fuori >> mi disse poi sorridendomi ed io aggrottai le sopracciglia. Che era … lei? Subito mi sentì strano. Il mio cuore incominciò a battere veloce veloce e la signora sorrise quando vide ciò su quel dannato schermo che faceva vedere ogni mia singola reazione.
<< E’ la sua innamorata? >> mi chiese con ancora quel cazzo di sorrisetto sulle labbra. Ma perché le vecchie non si facevano mai i fatti loro?, pensai tra me e me e cercai di sorriderle. Ma al contrario mi sentì accaldato e quando mi toccai una guancia , la scoprì bollente. Merda, ero arrossito!
<< No , no … >> risposi subito, troppo velocemente e la donna mi guardò come a dire “ Mi prendi per scema? “ .
<< Sarà .. la faccio entrare allora, è veramente preoccupata >> mi disse ed io sorrisi come uno scemo. Preoccupata per me … Oh, Andrè! Dopo che avevi fatto il coglione quella mattina non potevi aspettarti che entrasse come se non era successo nulla. Ma la ragazza che vidi davanti a me , non era Arianna … Sbattei le palpebre confuso e una morsa allucinante mi colpì lo stomaco proiettandomi nel passato. Lei con i suoi capelli castani mossi, lei con quegli occhi chiari e magnetici, lei con quel sorriso da favola … lei che mi aveva spezzato il cuore per la prima volta. Alessandra … In quei pochi secondi dove stavo guardando i suoi occhi, rividi tutto. Rividi il primo bacio, la prima litigata, il primo ti amo .. Aveva giurato che non sarebbe più tornata ed invece ora era qui , in carne ed ossa davanti a me. Mi sorrise timidamente e si mise  a sedere su una sedia il più lontano possibile da me, forse per paura che la potessi attaccare con le mie solite frasi poco carine.
<< Che .. che ci fai qua? >> dissi confuso e lei sospirò mordicchiandosi il labbro, gesto che allora mi faceva impazzire , ma che adesso .. non mi faceva né caldo né freddo.
<< Volevo vederti … Mi sono trasferita qui e quando ho saputo che anche tu frequentavi la scuola del Paese , ho pensato di venire a trovarti. Tuo padre mi aveva detto che eri in ospedale visto che hai subìto un incidente e sono venuta. Ti dispiace? >> .
<< Solo per questo sei venuta? >> dissi con tono fermo e la vidi in leggera difficoltà. La solita che scappava dai problemi …
<< No >> sussurrò abbassando lo sguardo e puntandolo sulla punta lucida delle sue Converse nere. La vidi esitare un momento e poi alzò lo sguardo puntandolo nel mio. Due poli ghiacciati che si scontravano, freddi e vuoti in apparenza, ma con mille significati dietro.
<< Ho capito di aver fatto uno sbaglio a lasciarti. Dovevo crederti e invece ho creduto a Danny , dopotutto era il mio migliore amico e ..>>
<< Ma io ero il tuo ragazzo, dannazione! >> sbottai interrompendola facendola sobbalzare sul posto e vidi il suo sguardo incupirsi, segno che era dispiaciuta.
<<  Io ero arrabbiata, confusa e non capivo niente, non riuscivo a crederti! >> mi disse e vidi i suoi occhi inumidirsi , segno che stava per mettersi a piangere.
<< Non riuscivi a credere che ti amavo?! Dannazione Ale! Sono andato contro il mio carattere per stare con te! >> dissi io rabbioso ormai mentre stringevo con forza i pugni per calmarmi. Di certo la sua visita non mi stava facendo bene … . La vidi alzarsi e venire verso di me prendendo una mia mano tra le sue e rigirandosela tra le dita come le piaceva sempre fare.
<< Io non volevo lasciarti. Sono stata così male .. >> sussurrò continuando a fissare le mie dita assorta nei suoi pensieri ed io sospirai.
<< Anche io , ma sono andato avanti che tu ci creda o no >> risposi deciso e i suoi occhi chiari si puntarono nei miei carichi di sentimento.
<< Non  … mi ami più? >> sussurrò con la voce leggermente incrinata ed io esitai. Non l’amavo? Dio, non lo sapevo affatto … In quei giorni la mia attenzione l’avevo solamente riservata a lei, e pensandola mi ero fatto investire . Sentivo in ogni particella del mio cuore che i miei sentimenti stavano scemando verso Arianna, non verso Alessandra per quanto l’avevo amata.
<< No >> e proprio quando sussurrai quella piccola parolina, vidi la porta della stanza aprirsi e comparire una testolina mora seguita da una bionda . Quando i suoi occhi nocciola incontrarono i miei sentì il mio cuore incominciare a battere furioso  nella mia gabbia toracica e Alessandra notò l’aumento dei miei battiti attraverso il monitor capendo . Ari mi guardava timidamente con un leggero rossore su quelle guance paffute mentre si mordicchiava il labbro dolcemente come faceva sempre quando era nervosa. Neanche guardai Judith, troppo intento a guardare lei in tutta la sua semplicità. I capelli erano raccolti in una treccia scomposta facendola sembrare una piccola bambina, non era truccata minimamente e questo mi piaceva di più, portava una semplice giacca bianca aperta sul davanti che faceva intravedere una maglietta dello stesso colore a righe nere e dei pantaloni neri a sigaretta che le fasciavano le gambe snelle. Bellissima … Oddio, ma che pensieri andavo a fare? Sentì tossicchiare accanto a me e mi ricomposi distogliendo l’attenzione da Arianna concentrandola sulle mie mani che in quel momento erano molto interessanti.
<< Oh! Io sono Alessandra! >> sbottò d’un tratto la ragazza al mio fianco ed io voltai di scatto la testa per vedere che reazione avrebbe avuto lei , quella bambina innamorata di me. Capì che l’aveva riconosciuta e i suoi occhi da , dolci e tristi , si tramutarono in un inferno di gelosia e rabbia.
<< Arianna e lei è Judith >> disse lei avvicinandosi e vidi le sue labbra tirarsi in un sorriso , più una smorfia di disappunto.
<< Siete sue amiche ? >> disse Alessandra ed io la guardai assottigliando gli occhi e cercando di capire che diavolo aveva in mente. Ari aggrottò le sopracciglia e annuì . Vidi Judith far scorrere preoccupata lo sguardo da l’un all’altra proprio come me .
<< Sono contenta di sapore che il mio ragazzo abbia due amiche splendide come voi! >> disse entusiasta con il sorriso più falso del mondo. Aspetta … ragazzo?
<< Ale .. non sono il tuo ragazzo >> sibilai e lei mi toccò il braccio apprensiva . Guardai Arianna e la vidi leggermente rossa mentre la sua piccola manina era stretta in un pugno rabbioso. Cazzo … no, ti prego non andare via .
<< Oh si tesoro! Mi hai appena detto che sei innamorato di me, non ti ricordi? >> disse sbattendo le ciglia ed io contrassi la mascella visibilmente nervoso.
<< Sei tornata per riprendertelo? >> disse Arianna guardandola truce e Alessandra annuì vittoriosa. Vidi la ragazza prendere la sua borsa in un chiaro gesto che se ne stava andando.
<<  Bene , riprenditelo >> disse decisa e con ciò uscì velocemente dalla stanza lasciando una Judith alquanto basita mentre Alessandra rideva sotto i baffi.
<< Porca puttana! Dammi le stampelle ! >> urlai quasi a Judith e lei, come risvegliatasi da una trance , me le passò ed io in fretta e furia le presi in mano scendendo da letto e dirigendomi a grandi falcate verso di lei cercando di fermarla. Non potevo perderla un’altra volta, non così dannazione! Correvo lungo quel corridoio mentre le persone mi guardavano basite senza sapere che cosa facevo. Perché tutto andava male? Perché non riuscivo a fare qualcosa di sensato? Appena vidi una testolina mora seduta su una sedia lì vicino, mi avvicinai e appena vidi il suo volto dischiusi le labbra sorpreso. Calde lacrime le rigavano il visto mentre i suoi occhi intensi guardavano davanti a loro ignorandomi.
<< Non è la mia ragazza >> dissi mettendomi a sedere accanto a lei che si alzò di scatto allontanandosi.
<< Mi sono stufata di te , del tuo cambio d’umore repentino, delle tue cazzate! >> urlò puntandomi il dito contro e vidi a gente girarsi a guardare, ma a me non importava nulla . In quel momento continuavo a pensare alle sue parole a quanto erano giuste nei miei confronti. Sapevo che con lei ero stato così stronzo, così stupido da non rendermi conto che con le mie azioni ,le mie parole le facevo solamente del male mentre invece mi preoccupavo di quello che poteva nascere e di come poteva affrontare questa cosa dopo la mia partenza.
<< Ok! Va bene! Hai ragione, ma smettila di urlarmi contro! >> dissi io alzandomi senza nemmeno aiutarmi con le stampelle e sentì una fitta allucinante colpirmi la gamba , ma feci finta di niente mentre continuavo a guardarla negli occhi. Quegli occhi ora rabbiosi , ma che quella notte mi guardavano con desiderio e un brivido mi scosse.
<< Io faccio quello che mi pare! >> urlò ancora gonfiando le guance come una bambina capricciosa e sorrisi vedendola tutta rossa con le mani strette in un pugno.
<< E non ridere stronzo! >> sbottò poi puntandomi il dito contro ed io mi zittì. Arianna sembrò per un attimo calmarsi visto il mio silenzio e la vidi inspirare fortemente mentre si sistemava una ciocca scomposta sul viso.
<< Mi fa male sapere che torni da lei dopo che ti ho detto che mi sono innamorata di te, dopo che abbiamo fatto l’amore! >> continuò sfinita e vidi la sofferenza aleggiare su quegli occhi color cioccolato che mi avevano stregato. Deglutì quando affibbiò la parola amore a quello che era successo. Lo sapevo anche io che non era stato semplice sesso perché in quel momento mi ero sentito così completo,così bene da dimenticarmi del mio piacere preoccupandomi per lei.
<< E mi fa male che dopotutto quello che abbiamo passato insieme , tu mi vieni a dire che non mi ha mai voluta >> rispose infine sospirando e abbassando gli occhi triste. Mi avvicinai lentamente a lei e la presi tra le braccia in un abbraccio pieno di significato mentre sentivo quanto era rigida contro di me.

Dio come mi sei mancata …

Mi era mancato sentire il suo profumo, mi era mancato accarezzare i suoi capelli morbidi, mi era mancata lei e non il suo corpo. Perché dirle quelle parole? Perché rovinare un sentimento ?

Perché sei un’idiota!

Si, un vero patetico idiota che si eccitava anche se si mordicchiava le labbra. Avrei voluto dirle che tutto quello che facevo era per farla stare meglio dopo, ma le parole non mi uscivano di bocca mentre sentivo i suoi singhiozzi scuoterle le spalle e le sue lacrime bagnarmi il camice.
<< Lasciami in pace , ti prego … >> mi sussurrò sul petto ed io la strinsi più forte a me, impedendole di andarsene dal mio corpo. Non volevo che se ne andava, non volevo che mi lasciava , cazzo. Sentì il suo esile corpicino dimenarsi su di me e quando mi morse il palmo della mano, mi scansai di scatto guardandola sbigottito.
<< Non cercarmi >> mi disse ancora e fece per andarsene, ma io le presi il polso fermandola facendola girare verso di me per prolungare quel momento perché sapevo che dopo l’avrei persa.
<< Lasciami! >> strillò cercando di divincolarsi ed io di scatto le lasciai il polso dove vidi dei segni rossi. Deglutì a fatica e pensai . Pensai se era il caso di dirle tutto, se dovevo o se potevo fare uno sbaglio enorme, ma quando la vidi prendere la borsa e il giacchetto non ci ripensai due volte.
<< Ari! Io … >> incominciai , ma lei non mi ascoltò e corse via da quel corridoio, via da me.
<< … credo di amarti … >> terminai in un sussurro quasi impercettibile e rimasi immobile in piedi,in quel corridoio gremito di gente a guardare il punto dove era sparita, sentendomi improvvisamente vuoto … E mi continuavo a dire che ormai l’avevo persa …

******


POV Arianna

Ed ero scappata via da lui, dalle sue parole , dai suoi occhi … Ero stufa di lottare contro quell’amore non corrisposto, stufa di un lui così misterioso. Vedere lei per la prima volta, era stato come un grosso schiaffo in pieno volto. Così bella, così solare … Ed io cos’ero? Una ragazzetta semplice innamorata del solito bello e impossibile. Alcune volte mi dicevo che la vita era ingiusta con me. Mi faceva soffrire , penare dei miei sentimenti e delle mie scelte affrettate. Ero testarda, orgogliosa e chi ne aveva più ne metteva .. ma non potevo mentire. Non potevo dirmi che tutto poi sarebbe andato bene, che il sorriso sarebbe aleggiato sulle mie labbra di nuovo come una volta. Io sapevo per certa che quell’amore grande e intenso che stavo provando per lui era più grande del mio primo vero amore. Come una scarica di elettricità che ti scuoteva il corpo rendendolo caldo e cosparso di brividi intensi. Lui era la mia adrenalina, lui era il mio calore .. ma adesso? Vederlo sdraiato in quel letto d’ospedale mi aveva fatta sentire impotente e senza forze mentre vedevo il suo sguardo leggermi dentro fino all’anima e legarsi a me in una danza fatta di pensieri sbagliati e misteriosi. Ma quando il mio sguardo si era posato su di lei , il mio corpo si era irrigidito come se qualcuno mi aveva buttato addosso dell’acqua gelida svegliandomi da quel sogno. Erano così vicini come due fidanzati e lei gli teneva la mano amorevolmente giocandoci come se era la cosa più semplice del mondo . Lo aveva definito il suo ragazzo e lui l’aveva guardata rabbioso come se non doveva parlare, come se la sua presenza non era gradita in quel momento. E mi ero ritrovata a pensare che forse non voleva che la vedessi, non voleva che  sapessi che si erano rimessi insieme anche se la cosa poteva apparire alquanto strana. Mi mancava e tanto. Mi mancavano i suoi baci, le sue carezze … mi mancava lui diamine e ogni volta che faceva qualcosa di sbagliato mi sentivo male. Forse era anche colpa mia, forse avevo potuto alleggerire la situazione , ma ormai il danno era fatto e non avevo più certezze. Le mattine continuavo  svegliarmi con il suo profumo addosso e inevitabilmente ne volevo ancora e ancora come se non volessi perderlo mai. E c’era quel dannato dolore al petto che mi infuocava bloccando tutte le lacrime che invece volevano uscire. Un inferno di fuoco e fiamme che si concentrava nel mio cuore distruggendolo d’amore. Patetica, illusa innamorata . Mi misi a sedere sul bordo della fontana proprio davanti all’ospedale mentre giocherellavo con le chiavi della macchina impassibile degli sguardi altrui.
<< E’ difficile come ragazzo, vero? >> mi disse una voce semplice e sconosciuta vicino a me, ma quella punta di ironia e quell’accento mi fecero capire che era Alessandra. Feci una smorfia e decisi di non risponderle sennò l’avrei sgozzata davanti a tutti. Antipatica …
<< Ti ha raccontato di me suppongo >> continuò cercando di farmi parlare, ma io continuavo a starmene zitta con lo sguardo rivolto verso la punta delle mie scarpe. La sentì sospirare affranta e si mise a sedere a pochi centimetri da me tanto da farmi ribollire di rabbia.
<< Ero venuta qui con l’intento di riaverlo tutto per me , come una volta .. ma al suo posto ho trovato un altro ragazzo. Cambiato e pazzo di un’altra >> sussurrò e capì che alla fine aveva anche abbozzato un tenero sorrisetto mentre mi guardava cercando di attirare la mia attenzione.
<< Non mi interessano i tuoi monologhi su di lui >> sibilai rivolgendole lo sguardo piuttosto risentita e la ragazza mi guardò sorpresa di vedere i miei occhi ancora lucidi e carichi di sofferenza e amore.
<< Non prendertela con me, Arianna. Ero solamente gelosa che lui non era più mio, che non mi amava più. Ma ho capito che si deve andare avanti e lui lo ha fatto e ha trovato te . Vai da lui >> mi intimò ed io risi amaramente. Come potevo andare da lui se non mi voleva? Se espressamente mi aveva detto che ero solamente una sua amica e che non voleva innamorarsi di nuovo troppo codardo e orgoglioso per ammettere qualcosa?
<< Non mi vuole. Ha detto che siamo soltanto amici e che non vuole niente complicazioni . Mi sono arresa e mi arrendo e adesso scusami ma me ne vado >> dissi alzandomi seguita da lei che mi guardava con uno strano sguardo inquisitore , come se voleva capire le mie parole, come se non ci credeva. Feci per prendere la borsa, ma lei mi fermò per il polso costringendomi a guardarla negli occhi.
<< Niente è perso. Se lo vuoi fai di tutto per averlo. Agisci e non stare a pensare .. è innamorato di te, ma tu glielo devi far capire >> mi disse solamente e poi se ne andò lasciandomi sola davanti a quella fontana con mille pensieri che vorticavano insieme confondendomi. Dovevo agire se volevo averlo, dovevo fare qualcosa perché ormai c’ero dentro in quel sentimento. Forse amore voleva anche dire felicità, ma oltre ciò non voleva dire anche combattere per qualcosa di vero  e sensato? Bene, io avrei combattuto e mi sarei fatta valere davanti ai suoi occhi .

*****


Lunedì mattina

Era passata circa una settimana dall’ultima volta che avevo parlato con Andrea. Una settimana senza la sua presenza a scuola, senza i suoi occhi, senza di lui . Erano giorni così assenti , così vuoti tanto che non riuscivo a fare nulla se non spizzicare qualcosa da mangiare. Dopo quella nostra discussione non avevo avuto nemmeno un briciolo di buona volontà da chiamarlo e chiedergli come stava per sapere quando sarebbe tornato, ma sapevo che l’unica cosa che volevo in quel momento era sentire la sua voce e cercare di rianimarmi per quanto era possibile. Perché l’amore doveva far così male? Un pugno sarebbe stato meglio, ma un dolore al cuore .. non potevo resistergli. Quella mattina mi ero svegliata con l’intenzione di passare a trovarlo a casa e di parlarci . Avevo cercato di prendere in seria considerazione l’aiuto che mi aveva voluto dare Alessandra, ma ancora non ero riuscita ad attuarlo anche perché non sapevo che diavolo fare. Sospirai e spensi la macchina proprio davanti a casa sua dove vedevo il motorino spuntare dai cespugli davanti al garage. Era a casa ovviamente. Strinsi forte il volante tra le mani e presi un respiro profondo prima di chiudermi la portiera alle spalle e suonare al campanello nervosa.

Ehi Ari, calmati! Sei andata lì solamente per vedere come sta .

E poi la porta si aprì e sentì il mio piccolo cuoricino battere all’impazzata davanti a quella visione. I capelli scompigliati  come se si era appena alzato, gli occhi quasi chiusi e le labbra dipinte in un broncio tenero mentre teneva tra le mani quelle stampelle . Ma la cosa che mi aveva fatto arrossire era stato il suo modo di presentarsi. Continuavo a guardare il suo torace nudo e perfetto percorrendolo centimetro per centimetro e sentendomi sempre di più accaldata e imbarazzata. Perché lui era perfetto, lui era tutto anche solo con un paio di pantaloni addosso. Lo vidi aprire le palpebre assonnato e quando mi vide le sue labbra formarono una O piccola come se era sorpreso di vedermi lì davanti .
<< E .. tu che ci fai qui? >> sussurrò stanco passandosi una mano tra i capelli ravvivandoseli. Continuavo a tormentarmi le mani nervosa .
<< Volevo vedere come stavi, ma .. ora me ne vado >> balbettai arrossendo sempre di più mentre i suoi occhi non si staccavo da me nemmeno un attimo senza farmi respirare. Prima che potessi girarmi , lo vidi spostarsi come a farmi entrare in casa e aggrottai le sopracciglia confusa.
<< Entra , dai >> mi intimò con un cenno della testa ed io annuì passandogli accanto così vicino da sentire per un  momento il suo respiro regolare e fresco sui miei capelli. Quando la porta si richiuse mi irrigidì all’istante sentendomi soffocare per un attimo. Così vicino che potevo toccarlo , così vicino che il suo profumo mi stordiva inebriandomi. Incontrai subito i suoi occhi verdi e intensi che continuavano a scrutarmi dubbiosi e sorrisi imbarazzata guardandomi intorno .
<< Che bella casa >> borbottai portandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio e lo vidi abbozzare un sorriso .
<< Grazie … >> rispose e poi lo sentì inspirare fortemente prima di continuare : << Allora, come stai? >> .Arricciai le labbra sorpresa da quella domanda. Era lui quello infortunato e veniva a chiedere a me come stavo?
<< Bene . Tra quanto potrai toglierti il gesso? >> .
<< Un mese al massimo , ma è una tortura. Non posso nemmeno giocare a calcio >> sbottò ed io risi piano attirando la sua attenzione e … Il mio cuore si fermò. Oddio, perché era così vicino? Indietreggiai di un passo mentre sentivo le mie guance scaldarsi e imporporarsi di un rosso tenue che odiavo.
<< Non capisco che ci troviate di così bello nel calcio. Seguire una palla e metterla in rete >> farneticai io balbettando mentre vedevo il suo viso avvicinarsi sempre di più lentamente rendendo quei secondi così eccitanti tanto da farmi sospirare quando la sua mano aveva raggiunto la mia intrecciandola nella sua caldamente.
<< Per quello che vale, sono felice che sei qui >> mi sussurrò caldamente facendomi avvampare immediatamente non appena vidi i suoi occhi spostarsi dalle mie labbra ai miei occhi lentamente come se voleva farmi vedere quanto mi desiderava in quel momento. Un vuoto in me si fece spazio non appena si scansò andandosi a sedere sul divano e poggiando la gamba ingessata sul tavolino davanti. Invece io me ne rimanevo davanti alla porta principale con uno sguardo perso e il respiro smezzato.
<< Non vieni a sederti? Sta per iniziare … >>.
<< Forse è meglio che vada a casa >> dissi interrompendolo e subendomi subito uno sguardo confuso. Era meglio così . Lontana dai suoi occhi che in quel momento mi guardavano intensi e birichini, lontana dalle sue labbra così invitanti e carnose che mi facevano perdere letteralmente la testa, lontana da lui e dal suo cuore impossibile  che mi tormentavano da giorni. Non potevo parlare così con lui se in quei momenti avrei solamente voluto baciarlo. Stupidi ormoni e stupido amore!
<< Ari sarò stato anche un cretino , ma non vuol dire che non voglia averti come amica >> mi disse e solo in quel momento mi accorsi che si era alzato e che ora si ritrovava a pochi passi da me . Sbattei le palpebre scioccata e cercai di trattenere un attacco di risa. Amica .. solo un’amica! Quanto odiavo quella parola, quanto la odiavo uscire dalle sue labbra! E mi faceva male sapere che per lui contavo solo come questo, mi faceva male sapere che a lui non importava nulla dei miei stupidi sentimenti.
<< Perché continui a ripetere che sono tua amica?! >> sbottai stringendo i pugni lungo i fianchi mentre mi mordicchiavo le labbra nervosa e arrabbiata, cercando di tenere a freno quelle lacrime che stavano scoppiando da quella bolla d’inferno.
<< Cazzo Arianna! Non riesco a capirti proprio .. >> disse sorpreso ed io sentì una lacrima scivolare lungo la mia guancia depositandosi sulle mie labbra .
<< Tu non riesci a capirmi?! Io non capisco te! Sono innamorata di te e tu continui a trattarmi come un’amica,come se non ti avessi mai detto nulla! Smettila di prendermi in giro! >> strillai al limite e lo vidi immobilizzarsi mentre il suo sguardo non lasciava il mio, mentre le sue mani avevano cercato di intrappolarmi in uno dei suoi abbracci che mi facevano sciogliere come neve al sole. Mi scansai di scatto guardandolo truce negli occhi nei quali vi lessi sofferenza e forse anche un po’ di .. pena . Provava pena per me, pena per una ragazza innamorata di lui. Mi sentivo screpolare dai suoi occhi, mi sentivo come un castello di sabbia che si stava rompendo lentamente provocandomi dolore e rabbia insieme. Bastava lottare per un cuore non mio, bastava sprecare lacrime per occhi che mi guardavano con sufficienza.
<< Quello che non riesco a capire invece, è il perché continui a starmi accanto sapendo quanto male ti fai >> mi sussurrò debolmente ed io rimasi attonita dalle sue parole. Voleva .. che gli stavo alla larga? Bene .
<< Allora non ti preoccupare. D’ora in poi non sentirai più le mie stupide lamentele ! >> urlai ancora e presi la borsa appoggiata all’ingresso con l’intenzione di andarmene , ma le sue parole mi fecero fermare .
<< Tu lo sai perché non posso innamorarmi di te >> sibilò e lo sentì avvicinarsi fino a toccare in un soffio la mia schiena con il suo petto nudo e muscoloso. Mi irrigidì all’istante abbassando lo sguardo e sentendomi così sconfitta da tutto. Sconfitta dalle sue parole, dalle mie lacrime e dal suo cuore.
<< Ma non crederti che non ci sia vicino , non crederti che passo giorni e notti a pensarti e quando ti vedo vorrei così tanto baciarti che il desiderio mi fa quasi paura >> mi sussurrò all’orecchio per poi soffiarci sopra sensualmente ed io sospirai abbandonando la testa sulla sua spalla mentre i miei occhi cercavano i suoi , scavavano dentro quelle pozze mentre la verità mi perforava come mille aghi appuntiti. Mi sapeva sconfiggere con simili parole, sapeva farsi desiderare con un solo schiocco di dita. Aveva il potere su di me ed io avevo paura di questo. La mia mano, automaticamente, passò a carezzargli teneramente una guancia sentendola liscia e ispida al contatto , per poi passarla sul suo collo attirando il suo viso al mio e facendo combaciare in un unico gesto le nostre labbra che si fusero assieme in quel gioco fatto di sospiri, di morsi … Quanto mi era mancato il sapore delle sue labbra perfette, quanto mi era mancato sentire le sue mani carezzare i miei capelli attirandomi più contro di lui e facendomi sentire desiderata. La borsa mi cadde dalle spalle emettendo un tonfo sordo che non calcolai troppo presa a giocare con i suoi capelli, troppo presa ad assaporare le sue labbra perfette in timidi baci. Non appena sentì le mie gambe cedere, non appena dischiusi le labbra volendo sentire il suo sapore capì che non potevo.  Era sbagliato in quel momento dopo tutto quello che mi aveva detto,dopo che non voleva essere di più di un amico per me. E allora perché se ne stava a baciarmi e a stringermi nelle sue braccia calde e muscolose? Troppe domande senza risposta, troppi pensieri che rovinavano quel momento. Il mio cuore scalpitava continuando a dirmi che facevo la cosa sbagliata e così , lentamente, mi staccai dalle sue labbra abbassando lo sguardo confusa e decisa allo stesso tempo.
<< Tu non mi ami … >> sussurrai e sentì le lacrime colpirmi come a dirmi quanto dolore nel dire quelle parole appena accennate ma con così tanto significato .
<< No, Ari ascoltami .. >> .
<< Non posso , scusa >> sussurrai interrompendolo e così, con queste parole, uscì da quella casa , uscì lasciando il suo cuore impossibile, uscì lasciandolo con ancora delle parole sulle labbra che io non avevo avuto il coraggio di ascoltare … .
 

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Angolo Autrice

Siamo arrivate al capitolo 16 e per la nostra protagonista niente va rosa e fiori ): Con un Andrea che cerca di dirle che si sta innamorando , ma che alla fine sceglie di riprendersi l’orgoglio, un Alessandra che cerca di ostacolare questo amore ma che alla fine cerca di darle consigli … la nostra Arianna si ritrova amareggiata e ferita. E’ così testarda dal scappare ben due volte dalle parole di Andrea che forse potevano cambiare tutto, ma come al solito ho voglia di mettere sempre un po’ di pepe in tutto io xD Però ragazze devo darvi una brutta notizia! Questo è l’ultimo capitolo che posto prima di partire per le vacanze e tornerò a fine Agosto ): Cercherò in tutti i modi possibili di aggiornare il più presto possibile, ma con l’esame che devo sostenere e una valigia da preparare credo che non ce la farò. Intanto ho voluto postare una nuova storia , solamente il prologo, e mi farebbe piacere che seguiste anche quella (: Si chiama Tra me e te un bacio rubato , spero che l’andrete a leggere e soprattutto spero che vi piacerà . Anche essa la continuerò quando tornerò, ma intanto ho voluto postare il primo capitolo. Spero che non mi uccidiate se lascio per un mesetto Andrea e Arianna , e spero vivamente che apprezziate anche i prossimi protagonisti di questa nuova storia :D A presto ragazze e un bacio a tutte! Ringrazio come sempre quelle che hanno messo la mia storia tra le preferite, le seguite e le ricordate, un grazie a quelle che leggono soltanto, ma un grandissimissimo GRAZIE a quelle ragazze che recensiscono!
P.S : Buone vacanze anche a voi :P

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