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Autore: mellapumpkin    25/07/2011    1 recensioni
Il Millennium bug, conosciuto anche come Y2K bug, è il nome che è stato attribuito ad un potenziale difetto informatico (bug) che avrebbe dovuto manifestarsi al cambio di data dalla mezzanotte del 31 dicembre 1999 al 1º gennaio 2000 nei sistemi di elaborazione dati di tutto il mondo.
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Millennium Bug;

 

 

Il Millennium bug, conosciuto anche come Y2K bug, è il nome che è stato attribuito ad un potenziale difetto informatico (bug) che avrebbe dovuto manifestarsi al cambio di data dalla mezzanotte del 31 dicembre 1999 al 1º gennaio 2000 nei sistemi di elaborazione dati di tutto il mondo. 

 

 

28 Marzo 1999

 

 

 

Ore sette. Matt si alza. Ore sette e dieci. Matt beve caffè nella sua stanza buia e fredda. Matt accende la tv, la spegne, poi la riaccende. Sente odore di muffa, lo sente da tutta la vita ormai. Dovrebbe lavare i piatti, un giorno o l’altro. Sono la da qualche settimana. Tutti sanno che non li laverà mai, anche perché Matt, tra meno di un anno, sarà morto.

 

Ore sette. Lilian si alza. Ore sette e venti, Lilian prepara da mangiare per suo figlio, Max, di cinque anni. Vive in una piccola casa davanti a un negozio una pasticceria. Ogni giorno Lilian sente odore di torta al cioccolato, di zucchero, di crema. Di cibo che non potrà mai comprare. Perché? Perché soffre ancora di depressione post parto, e perché suo figlio è autistico. Ah, comunque nessun problema, perché anche lei tra meno di un anno, sarà morta.

 

“Buongiorno, Matthew”

“Mi chiamo Matt. Non Matthew. I miei genitori erano troppo stanchi per chiamarmi Matthew, quando sono nato mi hanno dato il nome più corto e comune della storia. Guarda”

L’uomo apre il portafogli e tira fuori la patente. Matt Brown, non c’è dubbio.

“Lo so che ti chiami Matt. Cavolo, non me lo devi dire ogni volta”

“Chiamami Matt, grazie”

Lilian prende in mano una scatola e con fatica la mette su un bancone.

“Dovresti farlo te questo lavoro”

“No invece, ti devi distrarre” dice, bevendo un sorso di milkshake.

“E da cosa?” replica la ragazza, cominciando a smistare i vari vinili.

I due lavorano in un negozio di cd, in fallimento. Ovviamente, verrebbe da dire. Negozio in periferia. Ma non periferia, periferia periferia. Accanto alle fabbriche di carta igienica, dove gli spacciatori guadagnano più dei politici.

“Dalla vita che hai” termina l’uomo, guardando la donna con i suoi occhi azzurri, umidi e stanchi. Però…stanchi? Non proprio stanchi, l’impressione è quella. Matt ha gli occhi di chi in 21 anni di vita ne ha passate più di uno di 90. E ne ha passate davvero tante. Ora è depresso, veste con gli stessi abiti da due anni, mangia quando se lo ricorda e ascolta i Pink Floyd.

Lilian non si muove. Ha un’espressione molto confusa. Confusa per noi, che non sappiamo se il suo silenzio sia dovuto al fatto che Matt ha ragione, o al fatto che non sa cosa dire.

“Io non mi devo distrarre da nulla”

“No, infatti. Solo da un lavoro che disprezzi, da un figlio che odi e da una vita sessuale inesistente”

Lilian non si muove, guarda Matt con i suoi occhi marroni, e trattiene a stento un pugno.

Lo trattiene perché ha ragione. E’ rimasta incinta a 17 anni, i suoi l’hanno cacciata di casa appena Max è nato, e da allora ha avuto più di 20 lavori. Tra cui anche quello della prostituta.

Secondo il suo pensiero, quel bambino le ha rovinato la vita. Sa benissimo che è stata colpa sua e di quei drink, anche del ragazzo che non lo ha tenuto nei pantaloni (che,tra parentesi, nessuno sa chi sia), ma nonostante ciò, il suo sfogo cade sul bambino.

“Ma su con la vita, siamo tutti egoisti. Non ti demoralizzare” dice Matt canticchiando.

Va da Lilian e la prende per mano.

“Riposati gioia, oggi faccio io anche il tuo lavoro, vai da Max, disegna con lui e per favore non ucciderlo”

Lilian sorride un minimo, per poi pensare che l’ultima frase è l’amara verità.

 

 

 

04 Aprile 1999

 

Matt e Lilian si conoscono da due anni (più o meno dall’ultima volta che Matt ha comprato una maglietta) e sono molto amici. Amici? Cos’è un amico? Una persona che ti fa il turno di lavoro cosi che tu possa stare con tuo figlio? Forse. E anche se non fosse, si dovrebbero accontentare. Visto che nessuno dei due ha contatti con altri esseri umani.

“Quand’è stata l’ultima volta che hai mangiato?”

“L’altro ieri, credo”

“Sei un caso perso. Ti stai lasciando morire, sai?”

“No, mi sto preparando per quando mi perderò nel deserto del Sahara, senza cibo, acqua e umani”

“Che bel posto…” mormora Lilian, accarezzando la testa di suo figlio, che dorme su di lei.

I due stanno guardando la tv. Tv in bianco e nero, si, esistono ancora.

“L’uomo ha fatto cosi tante scoperte idiote…”

“Rabbia repressa eh? Beh, non interessano a nessuno i  tuoi pensieri turbati. Se vuoi deprimere qualcuno, fallo fuori da qua”

“Hai ragione, forse dovrei soffocare la mia rabbia facendo sesso e mettendo incinta una donna”

“Ma che dici? Tu sei gay”

“E tu sei spaventata dagli uomini, ma non ti piacciono le donne.”

“Tu non hai nessun contatto umano”

“No, io non lo cerco e non lo necessito. Tu lo cerchi ma non lo trovi. Però ce l’hai, ma non lo vuoi vedere” Matt guarda il soffitto con aria stanca  “E poi non so se sono gay, non ci ho mai pensato”

Lilian guarda Max. sta strizzando un occhio, forse sta sognando qualcosa. Forse sogna una casa illuminata dal sole, con le rose che crescono sugli alberi e cavalli arcobaleno. Più o meno quello che vede Lilian dopo che fuma la Maria.

“Perché sei cosi intelligente? Perché non lavori in un’azienda se sei cosi sveglio?”

“Ti sembro sveglio?” dice, mostrando le sue occhiaie.

“Sai cosa intendo. Potresti fare quattrini”

“Non me ne importa nulla dei quattrini. Non sarei cosi brillante se lavorassi per coloro che ci distruggeranno. E poi mi soddisfa il mio lavoro e la mia vita.”

“Ma se ti stai suicidando…”

“Sarà, ma non vedo niente di differente in quello la e me” dice indicando la tv, vedendo un giornalista che parla con un una signora.

“Moriremo entrambi. E lui non ne è ancora cosciente.”

Silenzio. Matt si alza, prende il cartone del latte che è sul tavolo e beve. Torna sul divano e conclude.

“Sono soddisfatto, anzi, molto soddisfatto della mia vita da depresso drogato. Per due motivi. Il primo sono i Pink Floyd. Il secondo è lui, il fatto che sia ancora vivo mi rende felice”

Matt si appoggia alla spalla di Lilian e chiude gli occhi. Lilian sente un brivido alla schiena. Attrazione, forse? No, non proprio. Le sembra di avere in braccio due bambini.

“Perché ti interessa di lui?” chiede, sussurrando.

“Non posso mica sapere tutto. Non sono Dio”

Sorridono entrambi, anche se non si vedono negli occhi.

 

 

10 Aprile 1999

 

 

“Hai intenzione di tornare a casa tua entro la fine del mondo?”

“Fine del mondo?” chiede Matt, sonnecchiando. “E poi che problema c’è se sto qua?”

“Nessuno…figurati. E’ che comincio a sospettare che ti stia innamorando di me”

Matt alza un occhio e guarda la figura ossuta di Lilian.

“Fino a una settimana fa ero gay, non ti ricordi?”

“I gusti cambiano” dice la donna, mangiando un pezzo di pizza avanzata.

Corre a passetti piccoli fino al divano, si siede con eleganza tra le braccia di Matt, che ora è a gambe incrociate.

“Che stai facendo?”

Lilian morde un altro pezzo e porge la fetta a Matt. Lui la addenta e mastica non convinto.

“Ripeto” dice inghiottendo “ che stai facendo?”

“Sto cercando di conquistarti”

Ride e le prende una ciocca di capelli corvini  in mano.

“Lo hai già fatto” dice, annusandoli. Sanno di cioccolata. Quella del negozio davanti casa sua.

Lilian si ferma, rimane molto sorpresa di quella rivelazione. Morde ancora la pizza e si allunga per prendere il telecomando. Nel farlo fa male a Matt.

“Scusa, ti ho fatto male?”

“Si, i gioielli di famiglia”

“Tanto non ti servono”

In tv c’è sempre la solita zolfa. Tutti terrorizzati dalla fine del mondo.

“Millenium Bug…vedi?”

“Si, vedo, non sono cieca”

Matt sbuffa, spinge Lilian per terra e si alza. La vede con il broncio…broncio? Macchè broncio, quello è lo sguardo omicida. E non quello che hanno gli adolescenti quando al posto del nuovo cd dei Queen li regali quello dei Beatles. Peggio. Molto peggio.

Lilian ha sangue omicida nelle vene, Matt lo sa. Matt sa anche che tutti lo hanno, ma siccome lui vede solo Lilian..insomma, lo sapete.

“Millenium Bug. Ci credi?’

“Perché lo vuoi sapere?”

“Per avere un altro argomento su cui farti zittire. Vuoi che parliamo della guerra in Vietnam? Della chiesa Cristiana? Dimmi, sono qua”

Lilian si alza e vede Max. Si è svegliato. Sono le 3 di notte.

“Che c’è tesoro?”

Tesoro” ripete Matt, prendendola in giro.

Lilian gli tira un pugno sul ginocchio che lo fa cascare. La donna comincia a ridere, non si aspettava una simile reazione per un misero pugno.

“Mamma…”

“Dimmi, Maxxie”

Lilian lo prende in braccio, baciandolo sulla guancia. Lo culla per un attimo, poi si ferma.

“L’ho vista di nuovo”

“Chi hai visto?”

“Lei, mamma, ho visto Lei”

Lilian guarda Matt, che si sta grattando energicamente i glutei.

 

 

 

11 Aprile 1999

 

 

“Bene, perfetto, fantastico! Mio figlio è pazzo, oltre che associale per malattia!”

“Almeno ha una scusa per essere come noi…”

“Matt! Cazzo, sono due mesi che si alza nel cuore della notte e dice di vedere Lei!”

“E allora? Meno male che la  vede. Non hai un figlio stupido, Lily”

“Non chiamarmi Lily. Lo so che non è stupido. Ma le sue parole e i suoi gesti sono troppo surrealisti. Non è normale”

Lilian tappa la bocca di Matt con la mano.

“Ora mi dirai: Ma cos’è normale? Perché vi interessa cosi tanto il normale? Bla, bla bla”

Matt sorride e le morde la mano. Si alza, si accende qualcosa (canna, sigaretta, non lo sa più nessuno). Aspira avidamente. Nella stanza si crea una nebbia fitta e bianca, che si mischia alle chitarre distorte di The Dark Side Of The Moon.

Lilian osserva l’uomo. Chiamarlo uomo è un po’ troppo forse, visto il suo fisico. Magro e pallido.

Gli accarezza la schiena con le unghie, facendo rabbrividire.

“Questa è la mia parte preferita…” commenta Matt, inclinando la testa indietro, inalando fumo e musica.

Lilian lo trascina a se, aspira dalla canna e poi bacia Matt. Lui si sdraia accanto a lei tenendo la canna in mano. Che bella scenetta. Due cannati che si baciano, nudi in un letto disfatto.

“Perché ci abbiamo messo cosi tanto per finire a letto insieme?” chiede Lilian, accarezzandogli l’accenno di barba.

“Te l’ho detto..” comincia, baciandola di nuovo “non posso sapere tutto”

 

 

31 Dicembre 2000

 

“Today is the day, baby”

“ Si, direi di si. Saluta il tuo negozio di dolci”

“Ciao negozio di dolci” dice Lilian.

I due si abbracciano, guardando fuori dalla finestra. Alla radio c’è un tizio che canta un’ennesima canzone sdolcinata. Chitarra acustica e maracas. Per Dio.

“Credo che l’amore ci salverà?” chiede Lilian, infilandosi un paio di pantaloni e guardando il calendario.

“Ma che fesserie dici? Come fa l’amore a salvarti dalla morte?”

La donna sorride, un po’ dispiaciuta dalla risposta.

Si stendono entrambi sul divano, lo stesso divano di un anno prima.

“E poi credevi che il mondo finisse l’anno scorso, invece siamo ancora qua” dice, baciandole la testa.

“Già…” annuisce la donna. Ha la testa sulle gambe di Matt. Sta guardando a dritto con i suoi occhi intensi. Vede alla porta delle piccole scarpe, blu acceso.

“Comunque, mi avevi promesso che avresti ucciso qualcuno solo dopo la mia morte” dice Matt, osservando le scarpette.

“Lo so… scusa, se vuoi procediamo subito”

Allunga la mano e prende due pasticche gialle. Ne porge una a Matt.

“Con questa andiamo a trovare gli angeli…”

“O i demoni, nel tuo caso”

Lilian sorride. “Non credere di essere stato più bravo di me, eri con me quando è successo”

“Lo so, Lily. Lo so”

“Uno, due, tre”

I due ingoiando la pasticca, poi si baciano.

 

10 minuti dopo.

 

“Mamma? Matt? Perché dormite?” una piccola vocina parla, Max si è appena svegliato.

 

 

 

28 Marzo 2011

 

“Mamma, ho visto di nuovo Lei” dice un bimbo di 5 anni alla mamma.

“Non ti preoccupare, è normale”

“Ho visto anche Matt. E Lilian. E Max”

“Si, Maxxie, hai visto tutti noi. Ora torna a dormire”

 

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Buontutto. Scrissi questa storia per un compito a scuola, qualche mese fa. La pubblico perchè si. Spero di avervi confuso per bene ( il compito era quello ).

Lotus Flower

   
 
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