Il dolore di Naruto. Pericolo Kyuubi!

-Perché?! Perché dobbiamo sempre ricorrere alla violenza?!- si chiede disperato Naruto, rischiando di strapparsi i capelli, tanto li stringe e li tira forte. -Aiuto... Non ce la faccio più...-

Naruto...

-Non capisco! Che dovrei fare?! Non capisco più nulla!- urla il ragazzo biondo, supplicando qualcuno di aiutarlo, di rendere chiari e comprensibili i suoi pensieri. Ma nessuno viene in suo aiuto.

Nessuno risponde.

-Qualcuno mi aiuti! Ditemi qual è la risposta!- prega, stringendosi il viso tra le mani. Mani che hanno combattuto mille battaglie, che hanno vinto, esultato, si sono sporcate, hanno perso.

Sei solo.

-Sono solo...- ripete nella sua testa.

Ed è vero.

E' solo.

Lo è sempre stato.

L'affetto dei suoi amici, i sorrisi del suo Sensei, le prediche di Iruka, i litigi con Tsunade, gli allenamenti con l'Ero-sennin...

Illusioni.

Nient'altro che misere, spietate, inutili e crudeli illusioni. D'altronde avrebbe dovuto saperlo.

Chi mai avrebbe amato uno come lui? Un orfano che nasconde dentro di sé un potere tanto grande quanto malvagio, un contenitore di un demone?

Nessuno.

Nessuno.

Perché deve soffrire così?! Perché non può avere una vita normale, svegliarsi la mattina e fare colazione con i suoi genitori, andare ad allenarsi con Sakura-chan e Sasuke, fare gli scherzi a Kakashi-sensei e ridere sereno con Iruka-sensei, l'Ero-sennin e il suo migliore amico?

Perché?

Perché nessuno lo ama e tutti lo abbandonano?

Cos'ha fatto di tanto ingiusto, sbagliato e crudele per meritarsi questo?
Per colpa sua, Hinata è... morta.

Voglio dimenticare.

Distruggi ogni cosa. Fa sparire tutto ciò che ti fa soffrire.

Cosa?

Distruggere... Sparire... Perché l'idea lo alletta tanto?

-Voglio smettere di soffrire.- confida.

Affidami la tua anima. In questo modo potrò salvarti dal dolore.

Il ragazzo guarda l'essere da cui proviene la voce.

E' una volpe.

E' bella, però è strana. Non è una volpe normale, ha nove code ed è enorme.

Chi è quell'essere? Chi è lui?

Non ricorda niente... Ha la mente libera da ogni pensiero, completamente bianca.

Ma il dolore lo sente. Eccome se lo sente.

Perché la bella volpe è rinchiusa? Perchè anche lei, come Naruto, è costretta alla prigionia, alla solitudine, al dolore?

“Liberatela!”pensa.

Liberatemi!.. supplica il suo cuore.

Vede la volpe ghignare.

Sì, Naruto. Liberami...Così, bravo... Vieni qui. Avanti, strappa questo sigillo..

E Naruto ubbidisce. Non capisce quello che sta succedendo, non sa perché lo sta facendo, non comprende neppure chi è quell'animale, eppure si alza in piedi, e con gli occhi assenti e vuoti, allunga una mano, sfiorando con le dita quel sigillo ingiallito dal tempo, da cui sente provenire un grande potere. Lo sfiora, leggero, poi ne strappa un bordino.

La volpe sorride, crudele, assassina, assaporando già il dolce sapore della libertà, godendo già delle stragi che commetterà. Ma una mano blocca la folle corsa della mano di Naruto, prendendo il ragazzo e scaraventandolo via da quel cancello dorato che è la prigione del demone.

Chi è quell'uomo biondo che gli ha appena salvato la vita?

Improvvisamente il ragazzo ricorda, lui è Naruto, il Jinchuuriki del Villaggio della Foglia!

Il futuro Hokage di Konoha! Il ninja più potente che il mondo avrà mai visto!

Cosa gli ha fatto la volpe per fargli dimenticare se stesso?

Ma si risponde subito, consapevole che l'unico colpevole è lui.

Ha fatto leva sul suo dolore...

Ma chi è, ora, l'uomo che gli ha salvato la vita? Chi può entrare nella sua mente con tanta facilità?

Chi è quell'uomo che gli fa provare quella forte nostalgia?

Chi?

Minato...