«Ferma!» esclamò una voce maschile a me sconosciuta. Mi girai e quello che vidi mi lasciò piuttosto spaesata.
«Cosa vuoi?» chiesi senza risultare brusca, cosa che fui grata a Dio.
«Ti è caduto questo» disse lui porgendomi il mio braccialetto, che (ad essere sincera) avevo buttato di proposito nel cestino.
«Hai messo le mani nella spazzatura?» chiesi sbalordita. Non credevo che il mio interlocutore avesse così poca igiene.
«Assolutamente no!» esclamò lui, con un tono piuttosto disgustato. «Era per terra, vicino il cestino... non dentro!»
«Ah» riuscii a dire, riprendendo quel braccialetto orripilante che non vedevo l'ora di liberarmene. «Devo aver mancato bersaglio!»
Avevo lanciato il bracciale da un metro di distanza dal cestino e molto probabilmente non ero riuscita a farlo entrare dentro.
«Perché l'hai buttato?» mi chiese lui alzando un sopracciglio.
«Non va più di moda» mentii alzando le spalle. Lui per tutta risposta si mise a ridere. «Cosa c'è?!» non riuscii a trattenere un tono brusco, questa volta.
«Nulla, scusa!» esclamò lui cercando di ricomporsi, cosa che mi fece sorridere.
«Comunque vado a buttarlo, non è che me ne importi più di tanto di 'sto coso» dissi facendo spallucce, avevo deciso di dare un taglio al passato, e quel bracciale ne faceva decisamente parte.
«Come mai lo butti?» chiese lui curioso incamminandosi con me verso il cestino, dove avrei dato un taglio netto ai ricordi (anche se teoricamente già l'avevo fatto).
«Perché non voglio più ricordare momenti di un passato troppo lontano» dissi buttando senza tante cerimonie il bracciale di poco valore nei rifiuti, non riuscendo a convincere sia me che lui.
«Ehm...» cominciò lui pensieroso. «Non vorrei osare troppo, ma... era un regalo di...»
«Si, è proprio un suo regalo» lo interruppi bruscamente. Non volevo sentire il nome di quel cretino, non lo avrei nemmeno letto in cartolina.
«Capisco» disse lui.
«Non puoi capire invece» dissi bruscamente, sorridendo amaramente.
«Ti devo ricordare che sono stato mollato per un altro?» chiese ironicamente lui, mentre arrivammo al bar, dove Tina stava preparando il Varietà Libero di quella sera, anche se erano giusto le nove di mattina.
«Ma per te è diverso...» mormorai sconfitta sedendomi sulla prima sedia libera che trovai.
«Perché per me sarebbe diverso?»
«Perché tu hai delle possibilità con altre ragazze, mentre io no, con i ragazzi» dissi amaramente.
«Come?» esclamò lui alzando un sopracciglio. «E tu non hai queste possibilità?»
«Sono stata mollata da tutti i ragazzi che ho avuto. Credono che io sia il loro passatempo, non riescono a capire che io sto solo con chi amo e non prendo in giro mai nessuno...» dissi, pentendomi subito di aver parlato con una persona che conoscevo a malapena.
«Ci perdono solo loro, no?» chiese retoricamente lui, facendomi sorridere.
«Non so, a me sembra così strano... io con chi sono stata fidanzata non ho mai preteso di essere amata, ma solo di... come dire... di essere rispettata» «Rispettata?» chiese lui, mettendosi comodo sulla sedia accanto alla mia.
«Esattamente» confermai. «Invece di lasciarmi con un pezzo di carta, quello stronzo doveva avere le palle di venire vicino a me e dirmi che non mi amava più, o meglio che non mi ha mai amata. Quell'altro stronzo invece di illudermi doveva dirmi che voleva una relazione non stabile e che prima o poi sarebbe tornato dalla sua ex!»
«Evviva: tutti stronzi» disse lui ricevendo un'occhiataccia dalla sottoscritta. «Ok, scusa»
«Meglio che vada» decretai alzandomi, ma lui mi fermò per un braccio. «Che... vuoi?» perché non mi uscii la freddezza che volevo, invece del tono rotto e spezzato che venne fuori?
«Ti va di uscire più tardi?» mi chiese facendomi sbalordire. Io gli avevo appena fatto capire che ce l'avevo con il mondo maschile e se ne usciva con quella richiesta?
«Cosa?» chiesi alzando un sopracciglio, mi stava forse prendendo in giro?
«Un'uscita da perdenti, senza offesa ovviamente» disse tranquillamente lui con noncuranza.
«Perdenti?» chiesi iniziando ad irritarmi. Nel profondo sapevo che avevo una sfiga cronica ad innamorarmi sempre di ragazzi che mi facevano soffrire, ma essere una perdente non era e non sarà mai nel mio stile.
«Bé... diciamo che ci supportiamo a vicenda! Io per il fatto di Paz e tu per quello di Sim...»
«Non dire quel nome» lo interruppi: quel nome era tabù per me. Era vero che lo dovevo vedere a forza tutti i dannatissimi giorni, ma meno lo sentivo nominare e meno era la voglia di sgozzarlo con un coltello da macellaio.
«Scusa» mormorò lui con un sorriso mezzo divertito. «Allora? Ci stai?»
«Anche se la cosa mi lascia piuttosto... interdetta, accetto» dico alzando le spalle. Che sarà mai passare la serata con lui?
«Allora ci vediamo stasera alle otto?» chiese lui, facendomi annuire.
«Ciao» dissi vedendo che era ora di andare a lezione di Spagnolo.
«Ciao, ed a stasera» disse lui dandomi un bacio sulla guancia ed andandosene. In quel momento non capivo della mia reazione (rimanere impalata mentre mi toccavo il punto esatto del bacio).
«Melody tesoro!» mi salutò una sognante Tefi, sbucata da chissà dove.
«Tefi, ho un appuntamento con Teo»
«Vedo che non perdi tempo, tesoro, nemmeno il tempo di mollarti con Simon» disse lei, ricevendo un'occhiataccia da parte mia.
Mi faceva sempre irritare, ma alla fine era l'unica che mi capiva e la volevo un gran bene. Stessa cosa non potevo dire di lei, visto che aveva fatto pace con sua sorella da un bel po' e non ero l'unica a “capirla”.
«E come mai sei così raggiante?» chiesi mentre ci incamminavamo verso l'aula di Spagnolo.
«Non sai quello che è successo!» esclamò lei facendomi quasi rompere un timpano. «Ho scoperto un mail di Nacho del 2017 dove parla di me e...»
Dire che la mia amica era felice era un eufemismo, ma anche io non me la passavo tanto male, almeno quella sera non avrei pensato a quell'idiota di Simon! Ecco: lo avevo appena fatto! Speravo vivamente di riuscire a provare qualcosa per Teo, ma sapevo che era quasi impossibile. Io ero ancora cotta di Simon (purtroppo) e lui di Paz... La vedevo dura, molto dura, ma di certo non avrei mai pensato che l'uomo che mi aveva appena baciato sulla guancia sarebbe diventato il padre di mio figlio e mio marito in un possibile futuro (soprattutto perché teoricamente ci trovavamo proprio nel futuro).


{Angolo Autrice}
BuonSalve a tutti, miei cari! Come vedete sono riuscita a scrivere finalmente una Teoly a tutti gli effetti! Dopo la one-shot su Melody, una mezza su Simonelody (anche se erano i pensieri di Mel e si erano mollati), una Ramella, una Nachefi e due longfic in corso, sono riuscita a sfornare qualcosa sui miei amorucci preferiti! =D uscita di getto =) Ovviamente non è nulla di che (a parte il tocco Nachefi che non sono riuscita a trattenere e che mi piace xD), ma ho deciso di pubblicarla perché non è possibile che non avevo pubblicato ancora niente sui miei biondini! u.u Come avete visto ho lasciato che ci sia, sia un po' di Teoly che di Simonelody e devo dire che mi è venuta una mezza schifezza! XD Sicuramente scriverò altro su di loro due! *°*
[Continua a leggere, solo se non vuoi dei piccolissimi spoiler, io ti ho avvertito xD]
Teoricamente è come mi immaginavo sarebbe successo quando Simon ha lasciato via lettera Melody (-.-). Nella serie succede che Melody infischiandosene va da lui, strappa la lettera e lo bacia! XD Ma io, ovviamente, da testa malata Teoly ho fatto deviare il tutto, soprattutto perché il quel momento se non mi ricordo male Teo aveva capito più a meno che Paz era già innamorata di Camilo. Nella serie non si arrende, ma non sottovalutate una Teoly accanita mi raccomando! u.u Besos
Marciu ♥