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Autore: Irine    25/07/2011    7 recensioni
Non ho nient'altro nella mia mente che riporti a quel pomeriggio.
Ho cercato di rimuovere tutto.
L'unica altra cosa che ricordo era che quello era il giorno del mio ottavo compleanno.
La fine della mia infanzia.
"Ero diventata un mostro. Loro mi avevano insegnato, e io avevo appreso."
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avevo sei anni quando capii di essere diversa. Ero più forte, più veloce di una qualsiasi bambina della mia età.
Le mie ferite guarivano più in fretta del normale e spesso non si formavano neanche.
- Mamma perché io sono così? – le chiedevo sempre.
- Tu sei diversa, non è una brutta cosa. – mi rispondeva. Sapevo che mentiva. Sapevo che questa mia diversità la preoccupava da morire e cercava di non parlarne. Mi aveva fatto visitare più volte, da medici diversi, ma nessuno riscontrava strane anomalie.
Ogni volta che correvo veloce come il vento, ogni volta che spostavo anche gli oggetti più pesanti, senza il minimo sforzo, mia madre aggrottava le sopracciglia, preoccupata e cercava di non guardarmi.
A volte mi implorava di smetterla.
- Ti prego Lorein, sii normale. – diceva con tono supplicante. Normale….per lei non sono mai stata normale. Ciò che ero, per lei era una sofferenza.
Ma io non capivo. Ero troppo piccola. Non capivo che lei non mi vedeva come una persona normale, non capivo che lei non mi accettava per quello che ero. E non riuscendo ad accettare questa mia diversità, diventava ogni giorno più fredda e dura con me.
Non avevo molti amici. Si tenevano alla larga. Oppure mi prendevano in giro. Soprattutto un gruppo di bambini si divertiva parecchio a rendere la mia infanzia un vero e proprio inferno. Ero un po’ paffutella quando ero piccola, e loro adoravano farmelo notare, col risultato di farmi piangere ogni volta. Li odiavo.
Mi sentivo sempre più sola. E ogni giorno che passava sentivo che le mie forze aumentavano e sentivo che la velocità dei miei piedi cresceva, e il desiderio di correre cresceva a dismisura. Ogni volta reprimevo quel desiderio perché cercavo di essere normale. Per lei. Per mia madre. Che non mi aveva mai accettato per ciò che ero. Cercavo di nascondere questa mia diversità, ma più i giorni passavano, più la voglia di parlarne con qualcuno diventava insopportabile.
Per questo non ebbi paura quando li incontrai.
Ero nel bosco e piangevo, sempre per colpa di quegli stupidi bambini e mi ero scontrata con qualcosa. Con qualcuno. Erano due uomini per l’esattezza.
- Perché piangi, piccola? – domandò uno dei due. Mia madre mi aveva sempre detto di non parlare con gli sconosciuti, ma la sincera preoccupazione e la gentilezza con cui quell’uomo mi pose la domanda, mi fece sciogliere.
- Dei bambini mi hanno presa in giro. – borbottai.
- E perché?
- Perché io non sono come loro.
- Questo lo sappiamo ed è per questo che siamo qui. Devi venire con noi. Tu sei la prescelta. – i due uomini mi porsero la mano. Ricordo che esitai per un momento.
Per un istante pensai di scappare, ma anche correndo il più veloce possibile, ero pur sempre una bambina e mi avrebbero preso.
- Perché proprio io? – chiesi. Perché proprio io ero la prescelta?
- Perché tu sei speciale. – tu sei speciale aveva detto. E non tu sei diversa.
Mia madre mi aveva sempre detto di essere diversa. In quell’istante capii che era proprio per questo che ero speciale.
Finalmente avevo trovato qualcuno che mi apprezzava per ciò che ero, e che non disprezzava la mia diversità, come faceva mia madre.
La gioia improvvisa che derivò da quel pensiero mi indusse a fidarmi di quei due uomini e a prendere le loro mani per lasciarmi condurre. Credevo che mi avrebbero portato in un posto meraviglioso, dove non avrei più dovuto soffrire. Credevo che non sarei tornata mai più.
Ma mi sbagliavo.
Non c'è nient'altro nella mia mente che riporti a quel pomeriggio.
Ho cercato di rimuovere tutto.
L’unica altra cosa che ricordo è che quello era il giorno del mio ottavo compleanno.
La fine della mia infanzia.
 
 
 
Angolo Autrice
Mi è venuta in mente questa storia grazie ad un sogno, così ho cominciato a scrivere di getto. So che non è un granché, ma spero che la leggerete e che, se avrete voglia, lascerete una piccola recensione. Sono preparata anche alle recensioni negative, basta che non siate troppo crudeli.
Che altro dire? Buona lettura e spero che la storia vi piaccia!!
 
  
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