[Tutta colpa di
un video]
«Sei proprio
sicuro?»
«Eddai, teme, non
rovinare sempre tutto. Sono solo curioso. Kakashi-sensei non verrà a saperlo.»
sghignazzò il biondino mentre con una mano richiudeva la custodia della
videocassetta e con l’altra infilò quest’ultima nel registratore collegato alla
televisione.
«Mah, fatti tuoi.»
fu la risposta dell’altro che, con aria totalmente disinteressata, gli passò
alle spalle, poggiandosi al di là del divano posto di fronte allo schermo,
sorseggiando dell’acqua fresca appena prelevata. Aveva semplicemente bisogno di
dissetarsi a quell’ora di notte così tarda eppure nessuno dei due ragazzi
sembrava mostrare un briciolo di sonno e la minima intenzione di andare a letto,
pur sapendo che la mattina seguente avrebbero avuto una missione da
affrontare.
Naruto mandò
indietro la videocassetta, ridendosela sotto i baffi: avrebbe scoperto per quale
dannato motivo il loro sensei teneva così tanto a quella roba. A quel libro che
portava sempre con sé, per intenderci, e da lì era stato tratto quel fantomatico
film che lo stesso Kakashi non aveva ancora avuto il piacere di
guardare.
Mentre la
videocassetta tornava indietro, Naruto si voltò di scatto verso Sasuke mutando
la propria espressione e guardandolo con la coda dell’occhio. «Oi, naturalmente
tu non dirai nulla, vero?»
L’altro non lo degnò
di uno sguardo, notando che sullo schermo era appena comparso il tipico simbolo
del play, segno evidente che il
nastro della videocassetta era stato totalmente riavvolto, tornando all’inizio.
Fece spallucce mentre continuava a sorseggiare piano il liquido del bicchiere,
per poi fargli cenno col capo ed indicargli il termine di quella procedura.
Naruto si sollevò subito dal pavimento, spense le luci della stanza
dall’interruttore sulla parete e si andò ad accomodare sul divano, davanti al
moro che sembrò brontolare qualcosa di incomprensibile e dare l’idea di
volersene andare da lì. Ma la voce del ragazzino volgarmente sdraiato di fronte
a lui lo frenò: «Teme, perché non rimani anche tu? Dai, ci faremo due risate e
magari potrò ricattare Kakashi-sensei affinché mi insegni qualche tecnica
nuova.» propose col sorriso che non accennava ad abbandonare le sue labbra
mentre col capo annuiva convinto. Sasuke, dal canto suo, gli lanciò un’occhiata
torva - mentre egli procedeva ad avviare il video - e strinse fortemente le dita
attorno al bicchiere vetrato. «Tsk. Mi hai preso per il tuo compagno di giochi?
E non osare coinvolgermi in questa pagliacciat-» si bloccò di colpo, come se
fosse stato folgorato, non appena le immagini iniziarono a scorrere davanti ai
propri occhi, mentre l’oggetto fino a poco prima saldamente trattenuto tra le
mani fu mollato, ricadendo sul pavimento e riducendosi in pezzi taglienti che
provocarono un rumore sordo. Quelle immagini ebbero il potere di far piombare
intorno a loro un silenzio tale da incutere inquietudine. E ciò, chiaramente, non era normale se si parlava della
presenza dell’Uzumaki, che oltretutto fino a poco prima saltava dalla gioia per
la soddisfazione.
Soltanto la luce
dello schermo poteva illuminare gli occhi sgranati e il viso impallidito dei due
ragazzi in quella penombra. Certo, le immagini facevano la loro buona parte nel
destare scandalo: quei corpi nudi -privati di qualsiasi tipo di indumento, anche
il più intimo – che, in maniera così rivoltante, si trovavano a diretto
contatto, sicuramente sarebbero rimasti impressi nelle loro menti per molto
tempo. Ma quel che era peggio era l’audio: quelle voci che proprio voci non
erano; più che altro si trattava di ansiti, risatine soffocate, respiri pesanti,
grida, urla. E all’ennesimo aumento del timbro della voce di una donna, qualcosa
scattò all’interno di Sasuke, donandogli la forza e l’impeto di catapultarsi
addosso a Naruto, strappandogli quel telecomando dalle mani e soffocando una
volta per tutte la luce di quello schermo nel buio totale della
stanza.
Non poté notare il
viso del proprio compagno – e neanche il proprio - divenire sempre più rosso a
causa di ciò che aveva visto. Si alzò e, con passo lento e calibrato per cercare
di affrontare quella penombra che non gli dava modo di vedere nulla, riuscì a
raggiungere l’interruttore alla parete e illuminare nuovamente la stanza,
seppure i suoi occhi parvero ancora notevolmente sgranati e la mente alludente a
quanto visto.
«Oi… te-teme, hai…
hai visto?»
Quando la voce
tremolante del compagno raggiunse il proprio orecchio, chiuse piano gli occhi
mentre le sopracciglia iniziarono a vibrargli
visibilmente.
Naruto tentò di
riprendersi, scuotendo il capo e puntando gli occhi sul moro che ancora gli
rivolgeva le spalle. «No dico…
ha-hai visto… qu-quei corpi? Hai visto… co-come si toccavano?»
«Ho visto -» rispose
seccato, aumentando sempre più il tono della voce e voltandosi a guardarlo
furente. «- Certo che ho visto, usuratonkachi.»
«…»
«…»
«…»
«Tsk,
idiota.»
Con le sopracciglia
tremanti più che mai e i pugni nervosamente stretti lungo i fianchi, eseguì dei
passi forti e pesanti verso quello che sarebbe stato il proprio futon, quello
che sperava lo avrebbe aiutato a cancellare quell’assurda
giornata.
«A-aspettami
-»
«Non mi
toccare!»
Naruto sobbalzò
insieme a lui quando la sua mano fu bruscamente rifiutata. Cercò di forzare un
sorriso - per quanto gli fosse possibile, dal momento che anche lui era
fortemente scosso - nel vedere il suo compagno completamente assalito dal panico
dopo quel lieve contatto. «Sa… Sas’ke,
anche tu ti sei… ti sei scandalizzato?»
«Sta’
zitto!»
«Dobe -»
pronunciò con tono basso e pacato e gli occhi puntati sul pavimento, dopo
essersi leggermente calmato. «Ovviamente…
quest’episodio non oltrepasserà
queste quattro mura… vero?»
«…»
«…»
«…»
«…
Dobe.»
«D-d’accordo,
d’accordo… credo… credo tu abbia ragione. » disse alla fine, in accordo con lui
ed ancora un tantino stordito. Sperava di dimenticare al più presto tutto
quanto.
«Ora rimanda
indietro quella… cosa. » gli ordinò
il moro. Naruto sbarrò di colpo gli occhi: «C-c-cosa? Fa-fallo
tu!»
«Di che diavolo stai
parlando? Devi solo riavvolgere il nastro. Io ho altro da fare.» alluse
chiaramente ai frammenti di vetro e qualche goccia d’acqua che invadevano il
pavimento al di là del divano sul quale Naruto era stato sdraiato. Giustamente
non dovevano lasciare traccia.
«M-ma… ho paura che
quelle cose escano d-di
nuovo…»
«Piantala,
usuratonkachi. Devi premere solo uno stupido tasto.»
«…»
Quando l’ebbe
finalmente zittito, avrebbe giurato di aver udito lo sforzo immane di Naruto nel
deglutire e cercare di mandare giù quel groppo immobilizzatosi in gola. Poi
raccolse quelle schegge taglienti da terra stando attento a non ferirsi ed
asciugò con uno straccio il pavimento. Avrebbe voluto sogghignare quando notò le
mani tremanti di Naruto riporre finalmente quel video nella propria custodia e
nasconderlo in fondo al cassetto del ripiano in cui era stato trovato. Ma non ci
riuscì; purtroppo si trovava nella sua stessa situazione.
Altro che vendetta.
Quell’incubo avrebbe tormentato il proprio sonno per chi sa quante
notti.
Angolo
autrice:
Non ci credo. Alla
fine ho postato… ho postato qualcosa su questi due. Qualcosa di altamente orrido e demenziale, tra
l’altro. Oh mamma, è risaputo ormai che quando
scrivo certe cose la mia situazione psichica non può che essere veramente grave! Eppure mi sono
divertita un mondo a scriverla xD. Per cui spero possa strappare un sorriso a
qualcuno. Magari qualche giorno ci scriverò pure un piccolo sequel ^^
See you next time!
Yami_Yume