Salve gente, one-shot uscita
di getto mentre ascoltavo
questa versione di Your Song, una delle mie canzoni preferite:
http://www.youtube.com/watch?v=D9AFMVMl9qE
A voi, un bacio, Panda.
How wonderful
life is while you’re in the world
Erano la otto di una calda
sera di luglio, quando Olive
immerse i piedi nell’acqua.
E’ calda, penso. Sì, era
piacevolmente calda.
Entrò con
lentezza, mentre il sole, alle sue spalle, si avvicinava
all’orizzonte, colorando il cielo di rosa. Sopra di lei i
gabbiani garrivano e
si lanciavano in picchiata sull’acqua.
Il vento si era
placato e l’unica cosa che la ragazza poteva sentire
era… la
natura. Non un’anima viva in quella spiaggia. Nessuno, solo
lei e la natura,
bella e maligna al contempo.
Il contatto con
l’acqua quasi la fece rabbrividire, ma la sensazione dei
piedi
sulla fondale liscio era indescrivibile.
Entrò
lentamente, fino a che il livello del mare non le arrivò al
petto, poi si
chinò piano sulle ginocchia bagnandosi fino al collo.
Quel momento, quel
luogo le trasmettevano tanta calma da farle rilassare ogni
muscolo. S’immerse, per poi galleggiare sull’acqua,
lasciandosi trascinare
dalla lieve corrente serale.
C’era vita
ovunque. C’era vita in lei, nel mare, sugli scogli brulicanti
di
granchi e insetti.
Capii che nulla
avrebbe, in quella breve giornata, eguagliato quel momento…
scioccamente.
S’immerse
ancora, ma quando tornò in superficie soltanto con la testa,
lo vide.
Statuario era in piedi
sulla battigia. Aveva le mani lungo i fianchi, le gambe
leggermente divaricate. Poteva solo vedere i contorni della sua figura,
illuminata dal sole rosso all’orizzonte.
Sorrise, mentre lui
avanzava sulla battigia, allontanandosi da quella casa in
legno bianca.
L’osservò
avanzare, col cuore che piano accelerava i suoi battiti e, piano,
poté cominciare a distinguere i lineamenti del suo volto. La
mandibola
squadrata, i capelli color del cioccolato, lunghe ciglia che facevano
da
sipario a due occhi color del caramello.
Era il suo colore
preferito, quello, da quattro anni.
L’osservò
tuffarsi nell’acqua, incurvare le spalle larghe e protrarsi
in
avanti.
Chi era Olive prima di
allora?
Fu quando
guardò i suoi occhi, capì di vivere, di vivere
per davvero. Ogni
cosa, in quel momento si colorò di una luce diversa. Ogni
colore, ogni profumo
parve intensificarsi.
Lui fece un sorriso
sghembo ed immergendosi fino alla gola si avvicinò a lei.
«Ciao,
Olive.» sussurrò con voce calda e profonda, dolce
musica per le orecchie
della ragazza.
«Ciao,
Derek.» rispose lei, quasi senza fiato.
Rimase a guardarla,
per istanti che le parvero eterni. Poi lui si avvicinò con
lentezza, facendo increspare l’acqua. Le circondò
l’addome con un braccio e
l’attirò a sé, facendo combaciare i
loro corpi.
«Sai, il
sole ti ha reso la pelle ancor più morbida. Non lo credevo
possibile.»
«Che il sole
potesse avere questo effetto?»
Lui scosse il capo ed
il suo risolino echeggiò nell’orecchio di lei.
«Che la
tua pelle potesse diventare ancor più morbida.»
Gli bacio la spalla.
«A cosa devo tutte queste lusinghe?» chiese Olive
allacciandogli le gambe attorno alla vita.
La guardò
negli occhi. «Com’è
meravigliosa la vita finché tu sei al mondo.»
Rise. «Cosa
fai, mi citi una canzone?»
Derek le premette il
palmo della mano sulla guancia, carezzandole lo zigomo con
il pollice, mentre con l’altra le carezzo i capelli color del
mogano bagnati.
«Vedi, ho dimenticato se sono
verdi o
azzurri…»
«Sono
verdi.» gli sorrise.
«…
comunque,
ciò che conta, quello che
voglio davvero dire, è che i tuoi sono gli occhi
più dolci che io abbia visto.»
Lei rise,
sommessamente, prima di baciargli la fronte. «Non cambierai
mai.»
«Perché?
Lo vorresti?»
Scosse il capo, prima
di baciargli la fronte. «No, mai.»
Poi, una strana luce
balenò negli occhi caramello di Derek, sorrise e
arricciò
le labbra. «Può
darsi che sia un po’
banale, ma ormai è fatta. Perciò, sposami,
Olive.»
Il cuore le si strinse
per la commozione, perse un battito, decelerò prima di
intraprendere una folle corsa.
Smise di sorridere, lo
guardò lo guardò davvero e quando
portò una mano sul
viso di lui, Derek poté quasi avvertire quel lieve
toccò direttamente sulle
ossea, sull’anima protesa verso Olive.
E la risposta
arrivò, lentamente, ma indolore.
Un sorriso sulle
labbra rosee di Olive.
Un bacio a sigillare
la promessa di una vita.