Eccoli lì, in piedi, l’uno di fronte l’altra a guardarsi senza dirsi nulla. Non potevano, non volevano dirsi addio. Dopo tante avventure passate insieme non era giusto che dovessero separarsi.
Il caldo, del tardo Agosto, rendeva ancora più insopportabile quell’addio, in lontananza si potevano udire le cicale che componevano la loro sinfonia. In cielo non c’era nemmeno una nuvola per acquietare i sensi dai roventi raggi solari. Gli occhi verdi, di Maka, erano fissi in quelli color rubino, di Soul.
Erano semplicemente fermi, lì immobili ad osservarsi. In quelli della ragazza si poteva ben distinguere la tristezza che provava in quel momento e il ragazzo per la prima volta non sapeva cosa fare. Lei odiava quando la gente mentiva, soprattutto a lei, e lui a maggior ragione non voleva farlo; ma qualcosa doveva pur tentare.
“Maka…” iniziò a dire, ma non seppe come continuare, le parole si rifiutavano di uscire dalla sua bocca. Una stretta al cuore lo colpì, quando vide gli occhi speranzosi ma tristi della ragazza. Quando aveva sentito la sua voce, dopo un così lungo silenzio, aveva sperato in un qualche cosa che potesse aiutarla in quell’istante. Si rese conto, però, che non era stato così.
“Soul sappi che non mi dimenticherò mai dei bei momenti passati con te” decise di dire la ragazza. Strinse i denti e serrò le mani a pugno, le unghie si erano conficcate nella sua pelle provocandole un dolore, tuttavia non era sufficiente a farle passare il vuoto che provava dentro. Il ragazzo aggrottò le sopracciglia e la guardò.
“Non
è un addio! Lo prometto, farò in modo di
ritornare, anche a costo
di rinunciare ad essere una Death Scythes” le promise,
una promessa che aveva
già raggiunto il suo cuore. Maka lo guardò con
sguardo stupito e poi sorrise,
dolcemente. Anche se poteva sembrare un vano tentativo di confortarla,
non
poteva arrabbiarsi con lui, non quella volta. Gli prese una mano,
più grande, e
poi fece in modo che i loro mignoli si unissero.
“E’ una promessa, e poi può darsi che sarò io a farti qualche visita ogni tanto” cercò di essere forte. Ai lati dei suoi occhi si potevano vedere le lacrime che tentavano di sfuggire al suo controllo. Il ragazzo l’abbracciò di slancio, cercando di infonderle il suo calore, diverso da quello del sole. Non voleva riscaldarla ma voleva riscaldare il suo cuore. Le promesse si mantenevano, no? Maka sgranò gli occhi a quel contatto inaspettato ma poi decise di ricambiare quel gesto. Sarebbe stato l’ultimo prima della loro separazione. Dopo alcuni minuti, che avrebbero voluto che diventassero eterni, dovettero separarsi. Soul le sorrise dolcemente, come solo lui poteva fare e Maka arrossì.
“Maka Albarn, in qualche modo noi due ci ritroveremo e questa è una promessa. Lo sai che le mantengo le promesse!” disse prima di compiere qualche passo indietro. La ragazza sorrise ancora di più, congiungendo le mani dietro la schiena ed annuì.
“Si è una promessa” ripeté, prima di salutarlo con un cenno della mano.
[500 parole]
Angolo Autrice_____________________________________________________________________________________
Okay, questa è la mia prima fanfic in questo fandom e non esitate a farmi notare gli errori che ho commesso... D'altronde sbagliando s'impara, no?
Il titolo è una frase di Victor Hugo e mi sembrava carina; infondo non sempre durante l'estate si vivono momenti belli, ci sono anche quei momenti in cui due amici si devono dire addio o arrivederci e ho voluto scrivere anche di questi momenti. Anche a voi sarà capitato, una volta, di salutare qualcuno mentre l'estate finiva, no?
Spero che la storia vi sia piaciuta
Aspetto dei vostri commenti (sempre se non fa così schifo xD)
Bacioni
Ciao Ciao
_ilaria_94