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Autore: Like OMG    26/07/2011    0 recensioni
"Sono Mary Linette.
Marylin, come mi chiamava sempre.
Sono nata angelo.
Sono diventata un caduto.
Adesso non lo sono più". Cosa succede quando un angelo dei più importanti, uno di quelli destinati ad avere un posto al fianco dell'Onnipotente, si innamora di un umano?Viene condannato, diventa un caduto, destinato a vagare sulla Terra per l'eternità. Per Mary Linette, tuttavia, è una benedizione: finalmente può amare senza inibizioni il suo umano. Ma possono una semplice cascata di boccoli scuri e un corsetto di raso sconvolgere l'intera vita di Marylin? Può un'altra donna condannare un'intera stirpe? Se questa è un vampiro e porta il nome di Katerina Petrova...
Genere: Dark, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Katherine Pierce, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prefazione
 
Lui amava tante cose.
Amava il sole.
I raggi che lo sfioravano gentilmente, regalandogli la dolce illusione che potesse durare per sempre, illudendolo che fosse davvero eterna quella sensazione.
Amava il vento.
Quando entrava impertinente dalle finestre della sua casa e gli scompigliava i capelli, facendolo sembrare così buffo…
Amava la pioggia.
Quelle gocce simili a lacrime che gli ornavano il viso come tanti piccoli tatuaggi trasparenti, bagnandogli le ciglia nerissime e le guance pallide.
Amava la gente.
Oh, aveva così tanti amici. Adorava stare con loro. Le risate, gli scherzi.
Gli piacevano anche i pianti, fatti con gli amici.
“Le lacrime rafforzano i legami”, diceva.
Amava me.
La mia risata, il mio arrossire, i miei sguardi speciali, riservati solo a lui.
Poi, per un assurdo scherzo del destino, il suo amore mutò.
Lo vidi appassire, come una rosa senz’acqua.
E appassii anch’io.
Perché eravamo una cosa sola, io e lui.
Lo pensavo fino a quando non lo vidi accanto ad una donna dai lucenti ricci castani e dagli occhi profondi.
Katherine.
Colei che gli rubò il cuore e lo fece sanguinare, fino a prosciugarlo.
Un vampiro.
Avevo rischiato tutto per lui.
Ero andata contro i miei stessi simili per seguirlo e poterlo amare.
Ero convinta avrebbe fatto lo stesso.
Ma non ero mai stata brava ad inquadrare le persone.
Tornata a casa, ricevetti ciò che meritavo.
Non tornai mai più sulla Terra.
Non guardai mai più un umano come avevo guardato Damon Salvatore.
Non amai più nessun altro.
Nel limbo in cui ero, mi era permesso solo ricordare.


Sono Mary Linette.
Marylin, come mi chiamava sempre.
Sono nata angelo.
Sono diventata un caduto.

Adesso non lo sono più.

 
 
 

Capitolo 1
Il Limbo dei Ricordi

 
 
 
 

Flashback
Mystic Falls, 1864
«Siete una lumaca, Signor Salvatore. Volete davvero farvi battere da una signora?»
Una voce.
Suadente. Maliziosa. Tentatrice.
Una donna.
Una giovane donna, a casa Salvatore?
Da quando il Signor Stefan portava delle donne in  casa?
Lui che era tutto orgoglio e onore.
E soprattutto non si faceva convincere facilmente quando si trattava di giocare a rincorrersi.
Era più una cosa da…
«Damon, non avrete intenzione di farmi vincere, vero? Detesto quando vinco senza meritarlo»
Restai impietrita, i piedi ben puntati al suolo.
«Come potete mai pensare una cosa del genere, Signorina Katherine? Damon Salvatore non perde mai»
Risate.
Katherine.
Katerina Petrova.
Un vampiro.
Le mie ali minacciarono di uscire, risvegliate dalla sete di sangue.
Non potevo permettere che accadesse una cosa simile.
Stava manipolando il mio Damon, lo stava costringendo ad amarla, lo seduceva con i suoi poteri oscuri, per poterlo trasformare in un essere abominevole.
Non potevo permetterlo.
Mi diressi alla velocità della luce verso il giardino sul retro di casa Salvatore, con il preciso intento di staccare la testa a quella succhiasangue, ma ciò che vidi non appena arrivai mi paralizzò.
Lei, teneramente adagiata sul suo petto, fintamente grondante di sudore e Damon – il mio Damon, che diamine – che la contemplava incantato.
«Oh, Signor Salvatore… Devo essermi affaticata troppo. Questo non giova alla mia salute…» sospirò fintamente rammaricata, falsa come Giuda.
«Non temete, Katherine. Ci sono io qui con voi. E credetemi, non vi lascerò andare via tanto facilmente» assicurò con un sorrisino lui.
Katerina sorrise, maligna.
«Ne sono immensamente lieta, Damon. Non sapete neppure quanto» e dopo la sua dichiarazione accorata, stampò un bacio sulle labbra a me tanto note del giovane dagli occhi color cielo.
Immaginai cento e più reazioni che avrebbe potuto avere il mio amato.
L’avrebbe respinta, umiliata.
Oppure l’avrebbe scostata delicatamente da sé, come un vero gentiluomo, spiegandole con dolcezza che nel suo cuore c’era già un’altra donna.
Invece, con mio disgusto… Ricambiò il bacio.
Indietreggiai, preda di una vertigine mai provata prima.
Lacrime amare mi salirono agli occhi e le gote mi si colorarono di rosso.
Mi sentii umiliata, tradita.
Indietreggiai, sconfitta, e fuggii nel bosco.
Ad ogni passo, un gemito, un dolore nuovo, fisico.
Ad ogni tremito delle mie labbra, le ali minacciavano di uscire.
E ad ogni taglio da loro provocato, scorreva davanti ai miei occhi un momento passato insieme a Damon.
Le risate. Un sussurro di dolore.
Le carezze. Un gemito.
Gli abbracci. Lacrime.
I baci. Urla.
Urla, durante le quali le piume argentate imbrattate di sangue si mostrarono nel loro macabro splendore.
Mi librai in volo, lasciandomi dietro un ultimo ricordo.
“Ti amo, Marylin”.
«Ti odio, Damon» e in quel sussurro, sparii.
 
Fine Flashback
 
 
 
Il Limbo dei Caduti, 2011
 
L’ultimo ricordo, prima di tornare sulla Terra.
Quello più doloroso.
Tuttavia, ne ho bisogno.
Non è masochismo, ho bisogno di ricordare il dolore che Damon Salvatore mi ha causato.
Il dolore che ha causato a me, e involontariamente a tutta la mia specie.
Ne ho bisogno, perché se mai dovessi rincontrarlo, non dovrò cadere nella sua trappola.
I sentimenti e il dovere sono cose da tenere ben separate.
E in questo momento l’unica cosa importante per me è la vendetta.
Troverò quella vampira, Katherine.
La torturerò fino allo stremo, la ucciderò lentamente.
E libererò la mie specie e l’intera Terra dalle pene causate dai vampiri.
Lei è sempre stata la causa di tutte le tragedie del mondo sovrannaturale.
Ci ha messi l’uno contro l’altro, e adesso tocca a me rimediare, per poter riprendere il mio posto tra le Alte Sfere.
Accanto al Creatore, il ruolo che mi spettava di diritto dalla nascita, prima che conoscessi Damon.
So che se riuscirò ad annientare Katerina Petrova l’intero Paradiso mi sarà riconoscente e mi libererà da questo Limbo nel quale sono stata rinchiusa centocinquant’anni fa.
E con lei, la sua intera specie.
Anche lui.
Nonostante lo ami ancora, nonostante nel secolo e mezzo rinchiusa in questo Limbo dei ricordi abbia capito di amarlo più di qualsiasi altra cosa.
Ma devo farlo.
A volte la pace tra noi angeli è più importante dell’amore.
 
Un angelo sorvegliante mi richiama alla realtà, svegliandomi dal mio torpore.
«Mary Linette. Angelo caduto. E’ il tuo turno. Ti sono stati concessi ventisette astri, corrispondenti a tre mesi terreni. Buona fortuna laggiù».
Lo ringrazio, fredda, e chiudo gli occhi, in attesa di ritrovarmi nel tunnel buio, la zona di transizione in cui le mie ali vengono rinchiuse sotto la pelle e i miei tratti resi un po’ meno celestiali per non recare sospetti.
Fa male, ma so sopportare.
Ci sono passata una volta, molto tempo fa, quando un arcangelo si accorse che spiavo Damon dalla mia postazione.
A noi angeli/futuri arcangeli è proibito invaghirsi degli umani, figuriamoci innamorarsene.
Ma all’epoca ero affascinata da questi esseri così deboli e insicuri…
E mi innamorai.
Fui cacciata dal Paradiso in malo modo e la transizione fu molto più brusca e dolorosa di questa.
Tuttavia, non vi feci particolarmente caso.
Avrei perso il mio posto in Paradiso, ma laggiù c’era qualcosa che mi aspettava.
Avrei scoperto cos’era l’amore.
In quel tunnel c’era speranza e un po’ di emozione.
Ma non c’è luce stavolta, in questo.
Tutt’al più un po’ di rimpianto.
 



 

  
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