Mmm...sarò sincera, a me ha fatto ridere, spero che faccia ridere anche voi!^^

I personaggi sono maggiorenni ed appartengono ad Eiichiro Oda (tranne Eos).
Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno!

Crosswords---Anche i capitani dai capelli rossi, nel loro piccolo, s'impegnano.

L’intenso scribacchiare di Eos irritava leggermente il rosso.

“Costina, piantala” sibilò.

La ragazza alzò il viso da un libro di parole crociate, guardandolo storto.

“Ma perché? Mi sto divertendo!”

“Con quella roba?” Kidd strabuzzò gli occhi “Ci ho provato a farne uno, e sono quasi impazzito!”

“Ci vuole pratica” commentò lei ricominciando a scrivere.

Poi, i suoi occhi lo guardarono di nuovo.

“Che ne dici di farne uno insieme a me?” chiese.

“Scordatelo” il tono del rosso era categorico.

Ma davanti ai penetranti occhi neri di lei, che lo fissavano spalancati, fu costretto a cedere.

“Va bene, va bene! Ma solo uno, non voglio finire in manicomio!” esclamò stizzito incrociando le braccia.

Eos sorrise, e cominciò a leggere.

“Allora…sei verticale…si immerge spesso, tre lettere”

La bruna fissò il vuoto per qualche istante, presa dalla riflessione.

Kidd puntò il dito contro il libro, con un’espressione soddisfatta sul volto.

“La so, Law”

Eos storse la bocca e arricciò il naso.

“Non credo che sia la risposta giusta”

Il rosso spalancò le braccia.

“Law ha quel dannato sottomarino! Ci credo che si immerge spesso!”

La logica di Kidd non faceva una grinza.

La bruna scosse la testa.

“Finisce con la b! Secondo te LAB si immerge spesso??”

Eustass si grattò la testa meditabondo.

“Ha…cambiato nome?” azzardò.

Eos si portò una mano alla fronte, poi si illuminò.

“Sub!”

“Eh?”

“Il sub si immerge spesso! Come ho fatto a non capirlo!”

Il rosso sbuffò sonoramente.

“Su, va avanti, così finiamo prima!”

La ragazza percorse con il dito la pagina.

“Ecco qui! Quattro orizzontale…è molto irritante, sei lettere!”

“Marine!” esclamò Kidd, sorridendo.

Eos sospirò, poggiando la testa sul libro aperto.

“NO!”

“Adesso non venirmi a dire che i marines non ti fanno incazzare!”

La ragazza si portò il viso tra le mani.

“Non ho detto questo, ho detto che non è la risposta esatta! Esistono molte altre cose che irritano!”

Il rosso si ravviò i capelli scarlatti, prima di parlare nuovamente.

“Killer! Come ho fatto a non pensarci!”

“Ma poverino!” si lamentò lei “Che ti ha fatto? E comunque no!”

Eustass si lasciò cadere a sedere sul pavimento del ponte, con lo sguardo vuoto.

“Ecco, sto impazzendo, accidenti a te e alle tue parole scrociate!”

“CROCIATE!” Eos perse la pazienza “Ok, hai vinto, non sono il tuo forte! Faccio da sola!”

Sbuffando, si rimise a leggere in silenzio, sotto lo sguardo torvo di Kidd, che ormai era partito in quarta, data la sua natura rissosa.

“No! Adesso ho la risposta giusta! Quattro orizzontale, sei lettere, è molto irritante, EOS, e me ne fotto se è di tre lettere perché lo ripeto pure, EOS!”

La bruna scattò in piedi, fulminandolo con gli occhi.

“Ah, si? Guarda qui! Diciannove verticale, quattro lettere, animale testardo, KIDD!”

Gettò il libro per terra e se ne andò sottocoperta, sbattendo la scricchiolante porta di legno con malgarbo.

Il rosso alzò gli occhi al cielo, si, a volte era decisamente insopportabile, ma a lui andava bene così.

Sapeva che bisognava lasciarla da sola, in quel frangente, se non voleva farla arrabbiare ancora di più.

Raccolse il libro da terra, guardandolo distrattamente.

“Chi vi ha inventato dovrebbe marcire sotto terra” mugugnò all’indirizzo degli schemi.

In quel momento Killer passò accanto al suo capitano, si accorse dell’enorme libro che teneva in mano, e, spinto dalla curiosità, dette un’occhiata.

“Ortica” mormorò.

Kidd sobbalzò, voltò di scatto la testa.

“Che?”

“Quattro orizzontale, sei lettere, è molto irritante…ortica!” ripeté il biondo, puntando il dito contro la pagina “Chiunque ci sarebbe arrivato”

“Tranne uno” sibilò il rosso scandendo ogni lettera.

Quando il massacratore capì che aveva parlato troppo, il pesante tomo era già atterrato sulla sua testa.

Eos era in camera, distesa sul letto a pancia in giù, il viso imbronciato.

Odiava litigare con Kidd, soprattutto per colpa di una stupidaggine, ma era troppo orgogliosa per chiedergli scusa, a volte lo malediva, quello sciocco orgoglio che rovinava anche dei bei momenti.

La porta della stanza si aprì cigolando, entrò Kidd, ancora immusonito.

Troppo permaloso, si ritrovò a pensare Eos, davvero troppo permaloso.

Senza neanche rivolgerle la parola, il rosso aprì un cassetto e cominciò a rovistarci dentro, come se cercasse qualcosa.

La bruna sospirò, anche lei aveva un po’esagerato.

Scivolò sul materasso fino a trovarsi davanti le grandi spalle di lui, dove si appoggio delicatamente.

“Tre lettere” sussurrò “è molto irritante…ma anche un po’dispiaciuta”

Sentì distintamente la bassa risatina di lui.

“Ti manca l’animale testardo?” domandò lui, ancora un po’offeso.

“Si” rispose lei, stringendosi ancora di più a lui.

Ancora il rosso cercava di resisterle, non voleva dargliela ancora vinta, però Eos in quel momento ideò una frase capace di farlo capitolare.

“Che ne dici di trovare la risposta del sessantanove orizzontale…”

Kidd sobbalzò, prima di voltarsi verso di lei.

“Beh, a quello ho sempre una risposta” sussurrò poi, spingendola con un gesto repentino sul materasso.