Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
Ricorda la storia  |      
Autore: SHUN DI ANDROMEDA    26/07/2011    1 recensioni
[802759][Threesome][Da qualche parte dopo il Future Arc][Leggerissimo spoiler perchè viene citato il TYL!Vongola HQ]
Se già presentare un solo fidanzato ai propri familiari e amici sembra difficile... Figurarsi quando si hanno ben due fidanzati! Il nostro povero Tonno è in questa situazione, come reagiranno i suoi Guardiani e soprattutto i suoi genitori?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Hayato Gokudera, Takeshi Yamamoto, Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuova pagina 1

COME PRESENTARE I FIDANZATI AI GENITORI E AGLI AMICI

 RESOCONTO DI TSUNAYOSHI SAWADA

 

“Ho una famiglia meravigliosa…”

Tsuna senti cuore farsi incredibilmente leggero a quel pensiero, mentre osservava con una punta di divertimento Hayato e Takeshi sottoposti a un minuzioso interrogatorio da parte di un Iemitsu estremamente agitato e su di giri.

Attorno a loro, Fuuta, I-Pin e Lambo si rincorrevano e giocavano più esagitati del solito e quella cucina sembrava più calda e accogliente che mai quella sera.

Il bruno era felice, felice di vedere sua madre rimproverare blandamente il marito per le domande a raffica con cui bersagliava i “figli acquisiti” e le raccomandazioni chilometriche sul come trattare il suo “prezioso erede”: con una risata che sapeva d’imbarazzo, il Decimo Boss dei Vongola cercò di non sentire i discorsi del padre, concentrandosi sull’espressione piena d’amore della madre ogni volta che la sua testa si voltava verso il tavolo dove i due ragazzi erano seduti, mano nella mano, oppure verso l’angolo della stanza dove alla fine i bambini si erano fermati, esausti, a disegnare coi pastelli.

Era veramente felice.

E dire che fino a poco meno di un’ora prima, era terrorizzato a morte di parlare con loro.

Tutte paranoie stupide le sue, senza alcun dubbio!

 

FLASHBACK

“Mamma, papà… Dobbiamo dirvi una cosa.”.

Tsuna entrò in cucina, cercando di tenere sotto controllo i battiti convulsi del cuore mentre le sue mani letteralmente sparivano nella stretta di quelle di Gokudera e Yamamoto.

“Tsu-kun, Hayato-kun, Takeshi-kun!” esclamò Nana, sorpresa di vederli lì a quell’ora: “è successo qualcosa?” chiese, seriamente preoccupata mentre si asciugava le mani umide nel grembiule, “Siete pallidi, non state bene?” continuò, avvicinandosi ai tre ragazzi per accertarsi che non avessero la febbre.

Iemitsu, al contrario, non si era mosso e anzi, non aveva perso di vista un solo momento il figlio e i suoi amici: non gli era sfuggito nulla, men che meno le loro mani intrecciate.

L’uomo si alzò, serio in volto e fece un cenno alla moglie: “Nana, tesoro, falli sedere. Credo che debbano parlarci di qualcosa di importante.” dichiarò semplicemente, “Non è così, Tsuna?”.

Se possibile, il Decimo impallidì ulteriormente e aumentò la presa sulle mani dei suoi Guardiani, che non si erano minimamente staccati da lui.

“M-Mamma… P-Papà…” balbettò il quindicenne, tenendo lo sguardo ostinatamente basso: “Io… Io… Noi…” bisbigliò, quasi non avesse più voce né fiato nei polmoni.

“Signori Sawada.” esordì all’improvviso Gokudera, pronto a togliere le castagne dal fuoco al suo Juudaime; l’italiano si era alzato in piedi, affidando con uno sguardo soltanto il suo ragazzo all’altro compagno: “Noi siamo venuti qui perché amiamo il Decimo.” Perfetto, senza troppi giri di parole e con la voce sufficientemente ferma, “E vorremmo la vostra benedizione alla nostra relazione.” dichiarò l’argenteo.

“Dritto al punto come un Home Run!” esclamò allegramente Yamamoto, cingendo con il braccio libero le spalle di Tsuna e posandogli un bacio furtivo tra i capelli; subito, Hayato lo fulminò con lo sguardo: “È una cosa seria, yakyuu-baka! Non fare lo scemo come al tuo solito” lo apostrofò Smoking Bomb con astio, “Ma il mio era un complimento!” si difese Takeshi, senza abbandonare per un istante il suo sorriso solare.

“Insomma, fatemi capire, voi tre state insieme e siete venuti fin qui a perder tempo per chiedere a noi vecchi genitori il permesso quando avreste potuto impiegare il vostro tempo più proficuamente?”

Le parole di Iemitsu, improvvise e inaspettate, furono una specie di doccia fredda per tutti e tre i ragazzi, ancora di più quando sentirono chiaramente la risata cristallina di Nana, prima che la signora Sawada corresse a gettar loro le braccia al collo: “Ci chiedevamo quando avreste avuto il coraggio di parlarcene, io stavo fremendo dalla curiosità, Tsu-kun!” esclamò la donna, abbracciando il figlio con trasporto.

Figlio che, superato lo stupore iniziale, faticava a comprendere tutto quello che gli stava succedendo attorno.

“EHHH?!” riuscì a dire, finalmente, puntando un dito tremante ora verso il padre, ora verso la madre, mentre Fuuta e Lambo, seguiti da I-Pin, Bianchi e Reborn, facevano il loro ingresso nel piccolo ambiente: “Voi sapevate?!” sbottò sconvolto.

“Lo sapevano tutti, DameTsuna.” dichiarò il suo tutor, appollaiandosi sulla spalla di Yamamoto per osservare al meglio la scena: “Anche Sasagawa Ryohei se n’è accorto,” affermò Bianchi, aiutando Lambo a sedersi sulla pila di cuscini più vicina.

Il piccolo Bovino osservò attentamente i tre “fratelli maggiori”, vide le loro mani intrecciate e le spalle di Tsuna cinte dal braccio di Takeshi e sembrava pensieroso; con un saltello, si portò sul tavolo e zampettò fino a trovarsi a un palmo di naso da Sawada: “Bakadera e Yakyuu-Baka baciano Tsuna, li ho visti!” decretò soddisfatto, puntando il suo paffuto ditino contro il Decimo.

Yamamoto scoppiò sonoramente a ridere, chinandosi fino a trovarsi faccia a faccia con il piccolo killer: “Non solo quello, te lo assicuro!” sghignazzò il moro, mentre sia Hayato che Tsuna sembravano essere diventati improvvisamente dei gamberi, tanto erano rossi in viso.

“Su, su, forza!” con un semplice battere di mani, Nana riportò la calma in quella confusionaria famiglia: “Stasera vi fermerete a cena, vero? Bisogna festeggiare l’avvenimento, il mio bambino s’è fidanzato.” dichiarò raggiante, riallacciandosi il grembiule.

Le mani robuste di Iemitsu andarono ad afferrare i fidanzati del figlio per i colletti delle felpe: “Se farete soffrire il mio ragazzo, giuro sulla memoria del Primo che chiederò a Dino-kun di prestarmi Enzo e vi abbandonerò con lui sulla Montagna della Morte. Vicino alle cascate.” dichiarò con enfasi, ma per quanto si sforzasse di apparire serio, era chiaro come l’uomo sprizzasse gioia da tutti i pori a sua volta.

“Papà…” gemette debolmente Tsuna, ma non poteva che essere felice.

FINE FLASHBACK

 

La stessa felicità che provava in quel momento.

Lentamente, con un sorriso allegro ad illuminargli il volto, si staccò dal muro e si avvicinò al tavolo, abbracciando i due ragazzi da dietro per poi far spuntare il proprio volto nello spazio rimasto libero tra le loro teste: “Papà, lasciali stare!” si lamentò il quindicenne, sfregando la guancia prima contro quella di Yamamoto, poi contro quella di Gokudera in una carezza affettuosa.

“Mettevo solo due o tre cose in chiaro.” dichiarò Iemitsu con serietà: “Dovresti parlare anche coi tuoi Guardiani, figliolo. Anche se già lo danno praticamente per certo, non è carino lasciarli all’oscuro.” disse l’uomo, alzandosi per andare a prendere i piatti nella credenza: “Otou-sama ha ragione,” replicò neutro Hayato, facendo per alzarsi a sua volta, “È giusto che anche loro sappiano.”.

“Cosa dovremmo sapere, Testa-Di-Polipo?”

La voce energica di Ryohei li fece sobbalzare, non capivano da dove venisse.

Poi, videro Fuuta, I-Pin e Lambo correre verso la finestra sopra il lavandino e notarono i ciuffi candidi del loro Guardiano del Sole oltre il vetro: “Testa-a-Prato!” strillò il Fulmine, lanciandosi oltre il davanzale e atterrando sulla testa del pugile con un lieve tonfo, mentre a malapena Fuuta riusciva ad arrampicarsi sul piano da lavoro ingombro di pentole e stoviglie.

I-Pin faticava perfino a raggiungere le maniglie dei cassetti che Lambo aveva usato per arrampicarsi più agilmente.

"Sawada-dono!" “Tsuna-kun!” “Tsuna-san! Ci siamo anche noi!”

Il Decimo sembrò congelarsi sul posto mentre anche la voce di Basil si univa ai richiami di Ryohei e alle risate di Lambo che ancora non aveva intenzione di staccarsi dai capelli del ragazzo più grande, con loro dovevano esserci anche Haru e Kyoko.

“Ragazzi, perché non entrate anziché restare lì fuori?” disse Nana, prendendo semplicemente I-Pin in braccio per poggiarla accanto a Fuuta: “C’è posto per tutti qui stasera!” rise la donna, riprendendo a tagliare il più velocemente possibile le verdure e il pesce da cucinare, “Tsu-kun, vai ad accogliere i tuoi amici, le pantofole di riserva per tutti sono nell’armadio, sbrigati!” lo rimbeccò la madre.

Il bruno sospirò e, alzatosi da tavola, si diresse a passo strascicato verso l’ingresso, seguito a brevissima distanza da Takeshi e Hayato.

Ma non raggiunse mai la porta.

Nell’ombra del corridoio, si sentì improvvisamente spingere contro il muro e percepì chiaramente il sapore delle labbra dei due ragazzi che s’alternavano sulle sue, prima il vago sentore di sigarette che permeava il fiato della Tempesta, poi la morbidezza delle labbra sottili della Pioggia, mentre le braccia di entrambi stavano saldamente attorno alla sua vita, sorreggendolo per evitare che le sue ginocchia, che avevano deciso di mollarlo nell’esatto momento in cui l’avevano abbracciato, lo facessero crollare miseramente a terra.

Tsuna ricambiò i loro baci dopo qualche istante di impasse, stringendosi a entrambi, erano così vicini tutti e tre che difficilmente potevano muoversi senza sfiorarsi ora il braccio, ora le mani, ora i visi: ed era estremamente imbarazzato, tutto era stato improvviso e ancora non era riuscito ad abituarsi a simili comportamenti da parte loro.

Rimasero nell’ombra a coccolarsi per qualche minuto, scambiandosi carezze e frasi dette a fior di labbra, quando all’improvviso la luce nel corridoio si accese e udirono un chiasso indiavolato provenire dalla porta d’ingresso.

Chiasso che s’interruppe repentinamente, non appena il gruppo vociante di amici, compagni e Guardiani si accorse della presenza dei tre ragazzi contro il muro, che li fissavano con imbarazzo palpabile.

Almeno valeva per Tsuna, che pareva aver assunto la tinta delle fiamme di Gokudera.

“Boss, che succede? Sta male?”

L’ingenua preoccupazione di Chrome strappò una risata nervosa al Decimo, che la guardò con affetto mentre cercava di districarsi dalla presa dei compagni: “N-No, sto benissimo!” la rassicurò lui.

“È ovvio, Chrome!” esclamò Ryohei, alzando il pugno verso il cielo: “Sawada è estremamente innamorato!”

“E se l’ha capito un sempliciotto come te allora è tutto dire.” replicò Gokudera, stringendo con forza la mano del suo Boss; ma il Sole sembrava non averlo sentito, impegnato com’era a gridare al mondo tutta la sua gioia per quella notizia.

La Nebbia sorrise sollevata, muovendo qualche passo verso di loro, seguita dalle altre ragazze.

Yamamoto e Hayato fecero appena in tempo ad allontanarsi prima che le tre amiche decisero di dimostrare a Tsuna la loro gioia con un soffocante abbraccio: Takeshi scoppiò sonoramente a ridere alla vista del bruno avvolto dalle braccia sottili delle giovani coetanee mentre i complimenti da parte di tutte si mischiavano tra di loro.

“AHAHA!! DameTsuna è tutto rosso!” lo prese in giro Lambo, saltellando sulla spalla di Basil.

“Lambo-dono, non è carino prendere in giro.” lo rimbeccò quietamente il biondo, accennando un leggero inchino nei confronti del povero Decimo, che era riuscito finalmente a liberarsi dalla stretta delle ragazze: “Sawada-dono, sono veramente contento di aver ricevuto una simile notizia.” dichiarò lui con affetto sincero nella voce, “Vi auguro di essere felici.” aggiunse il giovane, rivolgendo la propria attenzione nei confronti della Pioggia e della Tempesta, che stavano leggermente più scostati rispetto alla calca, con le mani poggiate ciascuno su una delle spalle di Tsuna.

“Ragazzi! Venite in cucina, è pronto in tavola!”

Nana richiamò l’attenzione del gruppo di amici che ancora sostava nell’ingresso, poi dalla porta sbucò la testa di Iemitsu e quella più piccina di Fuuta: “Fratelloni!! Sorellone!! Sbrigatevi, Nana-mama ha preparato delle cose buonissime!” esclamò il piccoletto, correndo ad aggrapparsi alle ginocchia del fratellone preferito tra tutti: “Tsuna-nii, andiamo!” gli afferrò la mano e se lo trascinò dietro, mentre Lambo, spiccando un salto dalla testa di Ryohei, atterrava sulla sua e I-Pin, sbucata da chissà dove, sulla sua spalla.

“D’accordo, d’accordo! Non c’è bisogno di tirare!” si lamentò il bruno, sparendo oltre la porta.

“Oyakata-sama, ha fatto la scelta giusta.” dichiarò il membro del CEDEF, muovendo un passo nella direzione del suo Maestro: “Non credo di aver mai visto Sawada-dono più felice.”.

Iemitsu sbuffò appena, voltando la testa verso il muro: “Credo di non aver avuto molte altre opzioni…” borbottò l’uomo, ma nei suoi occhi c’era la stessa felicità che tutti avevano visto in quelli del figlio, “Mi hai talmente tanto rotto la testa con le tue chiacchiere e le tue ipotesi che era l’unica strada che potevo percorrere.” replicò lui con un sorriso appena accennato.

“No, aspetta!” esclamò all’improvviso Gokudera, confuso per quello strano scambio di battute: “Da quanto lo sai?!” chiese l’argenteo con espressione sconvolta.

Basil indossò le pantofole, riponendo le scarpe accanto a quelle degli altri ospiti: “Ne avevo avuto sentore sin dalla battaglia contro Byakuran, ma non ne avevo la certezza effettiva. Ho provato a parlarne con il Maestro Sawada e alla fine sono giunto a questa conclusione.” spiegò il biondo, non trattenendo un sorriso alla vista dell’aria scioccata del Guardiano della Tempesta.

Yamamoto avvolse il braccio attorno alla vita del fidanzato: “Forza, andiamo di là, Tsuna ci aspetta!” dichiarò, trascinandoselo dietro tra le sue proteste: “Ma sei scemo, yakyuu-baka?! Ha praticamente ammesso di averci spiato per tutto il tempo mentre eravamo nella base!” strillò l’italiano, prima di sparire assieme al compagno oltre la porta della cucina.

§§§

Quando Tsuna si risvegliò la mattina dopo, non riconobbe subito il luogo dove si trovava.

Non era la sua camera, decisamente.

Il bruno sbattè più volte le palpebre, cercando di mettere a fuoco la stanza che lo circondava e alla fine riuscì a riconoscerla.

Ma cosa ci faceva nella camera dei suoi genitori?!

E cos’era tutto quel chiasso che sentiva provenire dal piano inferiore?

Una mano s’intrufolò sotto la maglietta che gli faceva da pigiama, facendolo rabbrividire e sobbalzare: voltando la testa, si ritrovò davanti il sorriso assonnato di Takeshi a pochi centimetri dalla sua bocca; la Pioggia lo baciò leggermente, delineando con la punta delle dita linee curve e astratte sulla sua pelle.

“Buongiorno!” lo salutò con evidente allegria, pur se a voce molto bassa: “Hayato dorme ancora, è meglio evitare di svegliarlo, o rischiamo di finire in giardino senza passare dalla porta d’ingresso.” ridacchiò il moro, stringendosi al fidanzato.

Tsuna fu più che felice di ricambiare l’abbraccio: “Come siamo finiti qui?” chiese il bruno, sfregandosi gli occhi con la mano rimasta libera, “Ti ci abbiamo portato noi.” replicò lo spadaccino, “Sei crollato addormentato in salotto e Maman ci ha lasciato la camera. Tuo padre non era molto contento ma ha dovuto accontentarsi del divano letto nella stanza degli ospiti. E credo che siamo gli ultimi ancora a letto, a giudicare dalla confusione.”.

“Sono rimasti tutti a dormire qui, ieri…” borbottò Gokudera con voce attutita dal cuscino che gli copriva la bocca: “Ho dovuto mettere a letto I-Pin e la Scemucca, per non parlare di quando ho portato in braccio Sasagawa, Haru e Chrome nella tua stanza.” disse l’italiano, alzando finalmente la testa per incrociare gli sguardi dei compagni.

Sawada s’intrufolò tra le sue braccia, dandogli un bacio sulle labbra socchiuse: “Dovrò ringraziare mamma allora.” concluse lui, “prima la festa stupenda e poi questo.”.

Gokudera arrossì lievemente prima di ricambiare il bacio, mentre le braccia di Yamamoto andavano a stringersi attorno a loro: “Dite che dovremmo scendere a fare colazione?” chiese lo spadaccino, tranquillo; “Al diavolo la colazione,” sbottò Hayato di rimando, “Non so tu, ma io preferisco di gran lunga restare qui.”.

“E chi ci vieta di restare?” concordò Takeshi.

“TSUNA-NII!! HAYATO-NII! TAKESHI-NII! SVEGLIATEVI, DOBBIAMO ANDARE AL PARCO!”

I tre ragazzi si scambiarono un’occhiata complice, nascondendo le teste sotto le pesanti coperte: “Shhh! Non facciamoci sentire!” esclamò Yamamoto gongolante, “Magari se ne vanno…” bisbigliò speranzoso Gokudera, “Fingiamo di dormire.”.

Malgrado la situazione assurda in cui si era trovato per l’ennesima volta, Tsuna non poté fare a meno di sentire una gioia vera scaturire dal cuore e irradiare di calore ogni anfratto del suo corpo tanto più le sue mani sparivano in quelle dei Guardiani distesi accanto a lui.

Decisamente era andato tutto molto meglio di quello che si era aspettato.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn / Vai alla pagina dell'autore: SHUN DI ANDROMEDA