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Autore: Silver_Hex    26/07/2011    3 recensioni
Charlie Weasley, dopo la morte di Fred, torna al suo lavoro. Ma si tratta di una vera e propria fuga.
Grazie all’amicizia con Hermione Granger riesce a ricomporre i pezzi della sua vita.
Questa insolita amicizia avvicinerà nel tempo i due ragazzi. Che cosa accadrà?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Hermione Granger, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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Like Brother and Sister?
{Come fratello e sorella?}





"Sono le qualità opposte quelle che rendono possibile un'unione più intima."
Johann Wolfgang Goethe.
“I dolori del giovane Werther”.



Capitolo 8.

La voce del silenzio.


La voce del silenzio.

Quando Hermione aprì gli occhi in quella mattina ai primi di settembre si sentiva nuovamente viva. In una notte era scomparso quello strano senso di smarrimento che l’aveva colpita qualche settimana prima.

Ron? Non era più un problema. Lavanda? Chi è costei, si disse Hermione gettando uno sguardo alla bomboniera. Era veramente fiera di lei, e mentre si guardava allo specchio intravide la vecchia Hermione, quella che sapeva sempre cosa fare.

Le era mancata, e a causa di questa felicità, aveva tralasciato lo strano senso di vuoto.

Sorrise quando vide le cartelle, le erano cadute mentre Edward le aveva chiesto un appuntamento, o meglio di frequentarsi. Era decisamente più di appuntamento!

Lui le aveva raccolte, e dopo aver accettato la sua proposta, si era fatta accompagnare fino a casa. Salutò il ragazzo con un bacio sulla guancia e poi sparì nella scala che conduceva al suo piccolo appartamento.

Ed era veramente felice, e un poco più sereno. Aveva appena ricevuto una risposta positiva, il che andava ben oltre le sue aspettative. Nick più volte gli aveva chiesto quando era nato questo sentimento.

Lui non aveva mai risposto, semplicemente un giorno aveva pensato a lei come qualcosa di più che una collega. La ricordava ai tempi di Hogwarts, con i due amici e compagni di casa.

Lei sola era una piccola leggenda, una delle migliori studentesse della scuola. Per non parlare del Ballo del Ceppo, già in quella occasione aveva mostrato di essere qualcosa in più che un topo di biblioteca.

Si erano ritrovati al Ministero, dopo dieci anni circa, ed aveva stentato a riconoscerla. Da studenti, praticamente ignari della rispettiva esistenza, a stretti collaboratori.

In quella settimana che aveva passato in Romania, si era ritrovato a fissare la scrivania vuota, e a sentire la mancanza della sua risata o dei rimproveri.

Anche il capo lo osservava come se fosse un animale molto raro. Lui e Nick lavoravano sodo e senza combinare eccessivi guai.

Quando la vide spuntare dal vicolo e puntare verso l’ingresso per il personale sorrise felice. La ragazza sorrise e si avviò verso di lui che arrivava da Diagon Alley.

Come ogni buon mago non sarebbe sopravvissuto nella Londra Babbana, cosa che era stata spesso oggetto di battutine pungenti.

«Sono molto contenta che tu sia sano e salvo» disse Hermione con un pizzico di scherno nella voce.

«Beh ci dovrò fare l’abitudine, no?» replicò lui scostandole un ciuffo ribelle.

«Sarà meglio andare» disse prendendolo sottobraccio.

«Non possiamo saltare?» domandò lui facendo gli occhioni dolci.

«Che dilettante» rispose Hermione ridacchiando. «Per tua norma e regola, nessuno mi ha mai distratto dal lavoro o dallo studio. Se non ci è riuscito Harry Potter a farmi saltare le lezioni, non vedo perché dovresti riuscirci tu!» concluse mentre digitava il numero nella cabina telefonica.

«Povero Potter, quasi mi dispiace per lui» commentò lievemente sarcastico.

Quando arrivarono nel lungo corridoio sotterraneo che conduceva all’Atrium stavano ridacchiando, mentre camminavano molto vicini. E non si accorsero di alcune teste rosse che fino ad un attimo prima si stavano sbracciando per ottenere la sua attenzione.

I rossi non erano altro che Ron Weasley, appena rientrato al lavoro, la sorella Ginevra Weasley, in tenuta da Quidditch[1], in compagnia di Harry Potter.

«Che le hai suggerito?» domandò Ginny sconvolta da quella vista.

«Niente, te lo giuro» replicò Harry preoccupato. «Sarà meglio che vai o il tuo allenatore mi tirerà il collo» aggiunse per evitare una strage.

Ron guardava i due piuttosto perplesso, non capendo, ovviamente, a cosa si riferissero i due. Facendo spallucce riprese a gustarsi il suo dolce di zucca.

«Ron, andiamo?» disse Harry dopo essersi assicurato che la sua dolce metà fosse partita.

«Altroché, non vedo l’ora di riprendere a lavorare» affermò Ron compiaciuto.

«Ti sei già stufato di Lavanda?» domandò Harry con un sorrisino.

«Disse quello che ha appena spedito via la fidanzata il più lontano possibile» replicò Ron a tono.

Entrambi risero divertiti e si avviarono al quartier generale degli Auror. Ultimamente non avevano molto lavoro, niente di pericoloso. Qualche scherzo un po’ eccessivo contro i babbani, qualche aggressione magica violenta.

Quando poi non c’era veramente nulla da fare, per passare il tempo, avevano escogitato un sistema molto proficuo. Davano la caccia a Mundungus Fletcher.

Lui sicuramente aveva le mani in pasta in qualche losco affare, che si trattasse di traffici di calderoni, o commercio in materiale dalla dubbia origine.

Quella mattina invece avevano una riunione con il capo degli Auror. Era in programma un Torneo Internazionale per Scuole di Quidditch, che si sarebbe svolto ad Hogwarts.

Anche se i tempi bui erano passati, piccoli problemi o inconvenienti erano all’ordine del giorno. E tra gli incarichi degli Auror in tempi di pace c’era anche la sorveglianza agli eventi sportivi.

«Signori un po’ di silenzio» disse il capo degli Auror. «Visto che ci siamo tutti possiamo iniziare a distribuire i compiti…» e chiamando i capo-squadra consegnava loro una busta.

Nel giro di mezz’ora tutti gli incarichi erano stati suddivisi per la serenità mentale del capo. L’ultima squadra era quella di Ron ed Harry, e non era un caso.

«A quanto pare siete molto bravi a scavare nei bassifondi, il vostro compito è monitorare la situazione» disse indicando soprattutto i due. «Ogni voce deve essere verificata, e se lavorate bene il Ministro vi darà il permesso di restare ad Hogwarts per tutto il periodo del torneo» concluse.

«Non la deluderemo, capo» disse Bob allegro, mentre Jerry scompigliava i capelli delle due canaglie.

«Li terremo d’occhio noi» spiegò subito dopo Jerry.

Bob e Jerry erano due Auror “anziani” a cui erano stati assegnati Harry e Ron, e da buoni cerca guai continuavano ad onorare il loro nome, come ai vecchi tempi della scuola.

«Sì, certo» mormorò il capo uscendo dalla stanza, «come sempre, dopotutto».

Intanto qualche piano sotto Nelly e Nick osservavano un fenomeno molto strano. Lo scapestrato Edward intento a lavorare.

Qualche giorno prima avevano pensato che fosse un qualcosa destinato a finire in breve, ma se c’era una malattia, stava certamente aumentando. Per non parlare di come si comportava con Hermione.

Nick era al corrente delle intenzioni dell’amico, ma non ne avevano più parlato, e da quello che poterono osservare era accaduto qualcosa che ancora non sapeva.

Erano arrivati assieme e ridacchiavano. Hermione non lo stava minacciando di tremende ritorsioni o nessuna rispostina pungente, solo sorrisi e parole sussurrate.

«Tra quindici minuti in sala riunioni» disse Weston entrando nell’ufficio dove lavoravano i quattro.

Da quando Hermione era tornata dal suo viaggio di lavoro avevano lavorato allo studio di una legge che doveva bandire l’uso dei draghi per la sorveglianza, o in qualsiasi attività che richiedeva un addestramento troppo severo.

«Ho appena ricevuto un messaggio di Petrescu, la moratoria è stata firmata dai più grossi centri di studio dei draghi, anche quelli asiatici» spiegò Weston con una certa soddisfazione.

«La Gringott che dice?» domandò Hermione preoccupata di non poter mai più mettere piede dentro la banca.

«Ah temo male, e non ci diranno che cosa vogliono usare per la sicurezza delle camere, forse qualche maledizione» spiegò Weston con fare noncurante. «Fossi in lei avviserei Potter e Weasley di girare al largo» aggiunse con un ghigno divertito.

«Ma capo non possono avercela con loro dopo tutto questo tempo» disse Ed stupito.

«Certo infatti conservano le loro foto segnaletiche come ricordo. In ogni caso Granger il Ministro ti aspetta per domani, e voi due» disse a Nick e Ed «dovete preparare i moduli per il trasporto di creature magiche pericolose».

«Che animali?» domandò Nick.

«Un drago e una chimera» disse leggendo un appunto.

«Ti do una mano per le chimere» propose Nelly. «Che cosa ci devono fare?» chiese poi curiosa.

«Ad ottobre inizia un torneo per scuole di Quidditch ad Hogwarts e nella cerimonia di apertura ci sarà l’esibizione di alcuni domatori, oltre che una partita di squadre professioniste per la partecipazione ad un torneo internazionale» spiegò per sommi capi.

Hermione sapeva bene che Draghi equivaleva dire Charlie, e tutte le volte che pensava a lui non poteva fare a meno di sentirsi in colpa. Non aveva ancora risposto alla sua lettera, e più il tempo passava, meno aveva le idee chiare.

Ma non poteva attendere oltre, non ora che il capo aveva appena riferito del successo della sua iniziativa. La moratoria era partita, finalmente.

E con mille pensieri per la testa se ne andò a casa accompagnata da Edward che faceva il possibile per distrarla dai suoi tormenti interiori.

Era incredibile come le sue braccia o le sue carezze chiudessero fuori il resto del mondo. Quando erano assieme non aveva bisogno di nient’altro.


[1] Come, credo, dichiarato dalla Rowling Ginny dopo la scuola giocò per un po’ con le Holyhead Harpies, e dopo come corrispondente per la Gazzetta del Profeta.

✎ Info & Co.

Salve Efp, come va l’estate?

Mi spiace per i tempi di pubblicazione, ma ho riscritto questo capitolo un’infinità di volte! Non mi piace proprio per nulla. E purtroppo non porta buone nuove, e mi dispiace dire che anche il prossimo non sarà molto positivo! Ma questo mi ha “spronato” ad anticipare certi avvenimenti che cambieranno il corso della storia.

Come dice il titolo del capitolo, “La voce del silenzio” presto sarà nuovamente udibile ;)

Una cosa che non avevo assolutamente previsto era il torneo ad Hogwarts, ma riflettendo mi servivano tutti in quella parte di Inghilterra ad un certo punto della storia… beh per ora è presto per aggiungere ulteriori dettagli.

Per ora è tutto.

Avoi la parola, se vi va
Jalilah♔ .

ps: Se volete mi potete trovare su Facebook, a questa pagina: Jalilah Efp.

pps: Grazie mille per le vostre recensioni, per le letture ... questo capitolo è per voi che leggete questa storia!

©Tutti i personaggi sono stati creati da J.K. Rowling.

   
 
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