Note iniziali: questa è palesemente una Denji/Suzuna, sappiatelo XD Ormai li shippo definitivamente.





- Perché di nuovo qui? - chiese Suzuna buttandosi sul letto, stanca per il lungo viaggio - Ti vergogni di noi? -
Denji, immobile vicino alla finestra, decise di non distogliere lo sguardo dal sole che tramontava nel rispondere: - Non è vergogna. È discrezione. Alla gente non deve interessare. -
La capopalestra di Nevepoli si mise seduta, guardandolo seria. - Ogni volta che ci incontriamo ti prendi il disturbo di prenotare una stanza alla Riva Valore! Se alla gente non interessa possiamo vederci anche nelle nostre città! - si lamentò. Temeva seriamente che il ragazzo si vergognasse di stare con lei.
- Le persone parlano. Non mi va di essere al centro di pettegolezzi - si giustificò, voltandosi verso la collega.
Aveva la solita espressione indifferente ma in verità la possibilità di essere sulla bocca di tutti lo infastidiva davvero. Lui che, lotte in palestra a parte, preferiva passare inosservato.
Sapeva già cos' avrebbero detto tutti: che era strano che uno come lui fosse insieme alla 'fata' di Nevepoli.
Era consapevole di non essere l'uomo più simpatico della terra: era apatico, cocciuto ed esigente, difficilmente mostrava le proprie emozioni (solo durante le battaglie).
Gli ripetevano spesso che era una persona noiosa. Non era mai stato un problema, per lui. Almeno finché non cominciò a innamorarsi di Suzuna, una ragazza allegra, curiosa e intelligente. Sapeva un po' di tutto, poiché le piaceva conoscere più cose possibili su vari argomenti.
Si chiedeva, e di certo se lo sarebbero chiesto anche gli altri, cosa ci trovasse lei in uno come lui.
Nonostante il suo carattere, e la sua tendenza a fare le cose senza badare al giudizio altrui, voleva evitare di sentire certi commenti.
Lui stava bene anche così, senza far sapere a tutti come stavano le cose. Ma gli spiaceva che Suzuna pensasse di essere lei il problema.
Avrebbe voluto dirle ciò che pensava veramente. Ovviamente non ci riusciva, orgoglioso com'era.
La specialista di pokémon di ghiaccio lo fissava come se cercasse di leggergli nella mente.
Sapeva che Denji si nascondeva sempre dietro una maschera di indifferenza ma era un' impresa capire quello che pensava veramente. Avrebbe voluto capirlo al volo, come una fidanzata dovrebbe fare, secondo lei. Ma per riuscirci anche lui avrebbe dovuto cominciare ad aprirsi un po' di più, pensava.
Con un sospiro si lasciò nuovamente cadere all'indietro, sul letto.
- Ho prenotato la cena anche per te, prima che tu arrivassi - la informò il capopalestra di Arenipoli, avvicinandosi.
- Mh. Anche il ghiacciolo? - domandò lei sollevando la testa per guardarlo.
Il ragazzo sospirò.
- Come fai a volere qualcosa di freddo in questa stagione? - le chiese, consapevole di non doversene stupire da una che, pur abitando al nord dove nevicava trecentosessantacinque giorni l'anno, andava sempre in giro con camicetta e gonnellina.
- Certamente mangiarlo in estate è rigenerante. Ma anche in inverno è piacevole. Da una sensazione diversa - ripose Suzuna, riabbassando la testa. - Chi non ha mai provato non può capire. Dunque non fare domande. Voglio il ghiacciolo dopo cena! -
Denji si sedette accanto a lei, sorridendo appena. - Sei proprio una bambina - commentò divertito.
- Parla quello che fa i capricci se non trova avversari alla sua altezza! - affermò lei, ridendo. Poi si voltò verso di lui. - Oh, è forse per questo che ti vergogni tanto? Perché mi comporto così? - chiese con tono scherzoso, pur volendo davvero sapere la risposta. Sapeva di essere una persona vivace mentre il collega era serio e tranquillo.
- Non mi vergogno - ripeté, volgendosi a guardarla. - Se proprio vuoi la prossima volta vengo da te - le concesse, senza rispondere alla domanda. Non era di lei che si vergognava ma non riusciva a dirle quale fosse il problema. Piuttosto avrebbe lasciato che gli altri sapessero la verità e avrebbe affrontato direttamente quelle sue (lo riconosceva) stupide paure.
- A Nevepoli? - chiese lei, sorridendo felice.
- A Nevepoli - confermò lui, slegandole il fiocco azzurro e piegandosi per baciarla. - A casa tua. -
Suzuna lo fermò posandogli una mano sulla bocca e allontanandolo appena. Ridacchiò. - E non ci sono problemi a fare certe cose con una bambina? - domandò, ironica.
- Nessun problema - sussurrò Denji togliendo l'arto. - Anche io sono un bambino. - concluse, potendo poi, finalmente, posare le sue labbra su quelle della ragazza.