Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: hidama    26/07/2011    0 recensioni
"...Come la pioggia scende veloce e non lascia traccia, altrettanto velocemente si consumò quel giorno, tra lacrime, rimpianti, incubi, dolore, e nulla lasciò se non un tenero bacio per ricordo."
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Tsunade
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dopo tanto tempo torna a piovere su una terra già consumata dalle lacrime. Il cielo si fa di nuovo scuro e i fulmini illuminano la foresta. Corsa sfrenata nel tempo che scorre, contro la morte, contro la vita. E adesso appassisce il fiore più bello, intriso del sangue dell'uomo che ama.
 

Kakashi correva veloce nella foresta, saltando da un albero all'altro. Dove stava andando non lo sapeva: la cercava da ogni parte, in ogni modo, ma dopo sei ore di cammino ancora nulla. Più il tempo passava più le forze lo abbandonavano e con loro la speranza di poterla abbracciare di nuovo.
Cominciò a tuonare; presto sarebbe venuto a piovere.
<>
Consumato dall'angoscia e dalla paura, lo shinobi continuava la sua folle corsa contro il tempo e il temporale, più vicino che mai. La voleva trovare, doveva trovarla, ed era disposto a tutto pur di riuscirci. Non avrebbe permesso che le fosse fatto del male, non avrebbe sopportato di vederla tra le braccia di un altro; doveva trovarla a tutti i costi, anche a quello della propria vita. Non avrebbe mai immaginato che presto, quell'occasione sarebbe arrivata...

 
Aiko era nascosta dietro un albero spoglio e fissava triste le nuvole nere che si avvicinavano minacciose.
<in quel posto troverò le risposte. Devo andare.>>
La ragazza continuava a tormentarsi l'animo con le sue riflessioni, mentre ricominciava a camminare verso il Monte Karsos, il monte che sovrastava il Villaggio dell'Ombra, dove aveva avuto inizio quella vita straziata. Malediceva quel giorno da quando poteva ricordarselo, senza smettere di pensare alla notte in cui aveva ucciso i suoi genitori.
<uccisi... poi detti fuoco alla casa, e scappai, per togliermi la vita anche io. Mh, se solo Kakashi avesse saputo... non mi avrebbe amata, non mi amerebbe, e io sarei sola al mondo. Tanto adesso non ha più importanza, non credo che tornerò mai più a Konoha, ma è meglio così. Ormai non lo verrà più a sapere da nessuno, e io preferisco così. Lo amo troppo per guardare il suo viso severo mentre gli  racconto il mio passato. Se morirò, almeno lui di me avrà un ricordo felice, e nient'altro...>>
 

Eisaku correva senza sosta col vento gelido che gli penetrava nelle ossa, Rasko al suo seguito.
<>
-"A cosa pensi, Rasko? E' tutto il giorno che non apri bocca. Che c'è: hai forse paura?" - domandò ad un tratto Eisaku, con il suo solito ghigno malevolo.
Rasko rabbrividì alla vista di quello sguardo e non rispose. Presto sarebbero giunti al Villaggio della Foglia, avrebbe ucciso la ragazza, e tutto sarebbe finito. A Rasko questo bastava e la sua anima era in pace.
 

Cominciò a piovere a dirotto.

Aiko era arrivata in uno spiazzo verde, senza alberi. La terra scura si mescolava con la pioggia che continuava a scrosciare violenta, formando una fanghiglia compatta e maleodorante. Dalle folte chiome gialle degli alberi quasi del tutto secchi, pendevano pericolanti i rami spezzati dalla furia del vento e le foglie cadute turbinavano convulse ovunque.
L'aria era fredda, non c'era il minimo suono se non il battere continuo della pioggia sul terreno, i tuoni che facevano rimbombare le rocce e lo stridio del vento. Il cielo era sempre più scuro, illuminato solo dai lampi che andavano a incendiare i boschi delle montagne circostanti. Aiko era completamente sola, in un luogo che non conosceva, bagnata, infreddolita, e cominciava ad avere paura.
Una strana sensazione la avvolse e un brivido di paura la fece tremare come una foglia. Tese l'orecchio per sentire se qualcuno la seguiva.
Tutto silenzio...
Ascoltò di nuovo.
Un tuono scosse la terra, la ragazza saltò dallo spavento. Poi...
Passi veloci riecheggiavano tra gli alberi, i rami si spezzavano sotto il passaggio di chiunque stesse attraversando la foresta.
Aiko rabbrividì. Quasi tremante estrasse il kunai dalla tasca, aspettando l'istante giusto. Il cuore le batteva forte in petto, gocce di sudore freddo cominciavano ad attraversarle il viso mentre la pioggia le bagnava i vestiti già zuppi e sporchi di fango.
-"Aiko..."
Lei si voltò terrorizzata, il kunai le cadde dalla mano che ormai tremava. Quella voce...
-"Aiko, che cosa ci fai qui? Sono stato così in pensiero..."
La ragazza si gettò fra le braccia di lui in un pianto disperato, nascondendo il viso bagnato contro il suo petto.
-"Scusami... Scusami tanto, scusami amore. Io... ti prego..."
Kakashi la strinse forte a sé, cercando di calmarla.
I fulmini non smettevano di illuminare il cielo, i tuoni di far vibrare gli alberi. Le foglie volavano dovunque mosse dal vento feroce. Tutto si muoveva attorno a loro, immobili, abbracciati. Le lacrime di Aiko continuavano a cadere sulle mani di lui, a bagnare un corpo stanco e triste.
-"Perché? Dimmi solo perché, e poi fai quello che vuoi..."
Tutto le apparve più chiaro che mai: sapeva. Sapeva ogni cosa. Alzò il viso di scatto, lo fissò negli occhi spenti.
-"Non avresti capito... Non mi avresti amata, non mi avresti tenuta con te. Non mi avresti dato mai nulla se lo avessi saputo. Ho fatto cose troppo... ho ucciso tanta di quella gente che non immagini. I miei genitori, i miei fratelli, la mia gente. Ameresti una persona così, la ameresti?!"
-"Sì!" - rispose lui, prendendola per le spalle -"Ti amo! Ti amo, lo vuoi capire stupida? Non mi importa un accidente di quello che hai fatto, di quello che fai! Voglio vederti sorridere, voglio vederti vivere! Io voglio solo che tu sia  felice, lo capisci? Pensi che per me sia diverso? Pensi che io non abbia sofferto? Mio padre si è ucciso! Mio padre mi ha lasciato in pasto alle critiche della gente, per tutta la vita! Il mio migliore amico è morto fra le mie braccia! Tutti... Li ho visti morire tutti uno dopo l'altro... Mio padre, Obito, Rin, mia madre... Tutti quelli a cui tenevo se ne sono andati. Mi sei rimasta solo tu..."
Aiko lo guardava incredula. Quelle parole, dette da lui, facevano più male di qualsiasi ricordo.
Da sempre era stata allontanata, da sempre scappava dal suo passato, da se stessa; cercava una casa, una terra, una vita dove poter essere felice. Cercava un uomo da amare, che l'amasse. Perché era stata così stupida? L'aveva trovato, e non se ne era resa conto. Aveva rischiato di perdere ogni cosa, ogni cosa, perfino lui.
Avrebbe voluto urlare, fuggire, lasciarsi tutto alle spalle di nuovo. Dimenticare anche quella vita. Fece per andarsene, come sempre, ma lui la fermò.
-"Non andare, ti prego, resta con me..."
-"Come? Come posso? Ti ho mentito, ti ho preso in giro. Ti ho fatto soffrire, e io non posso sopportarlo."
-"Lo sopporteremo insieme, Aiko! Insieme! Non andare di nuovo, smettila di scappare. Cosa speri di trovare? Resta con me... Dimenticheremo ogni cosa, possiamo riuscirci. Per favore... Io non sono nulla senza di te."
Cosa? No... non poteva essere. Non si sarebbe mai aspettata che uno come lui potesse parlare in quel modo, eppure...
Che fare? Dove andare? Come riuscire a liberasi da quella stretta, da quelle braccia, da quello sguardo? Lottava, contro se stessa, ma non poteva.
-"Perdonami. Io..."
 -"Non dire nulla..." - la interruppe. Si avvicinò, la baciò, e tutte le sue intenzioni andarono a farsi benedire: non poteva staccarsi da lui, non lo avrebbe sopportato. Sarebbe rimasta con lui per sempre, finché avrebbe avuto bisogno di lei.
 
Eisaku era fermo e guardava la scena con aria attonita e indignata: la sua Aiko era tra le braccia di un altro, la sua Aiko era scappata da lui per quello là. Non ci poteva credere... Era disgustato, sbigottito: per qualche strano motivo era talmente possessivo nei confronti della ragazza, che persino nel momento in cui voleva ucciderla, si considerava l'unico uomo in grado di amarla, l'unico uomo degno di lei. La sua strana "patologia" lo portava ogni volta a volerla, a desiderarla, e non gli si poteva dir di no. La voleva e doveva averla, e lui era libero di farle qualsiasi cosa.
Aiko questo se lo ricordava, e nel vederlo là, in piedi, che la fissava, represse a fatica un urlo di terrore.
Era tornato davvero stavolta: era là, proprio davanti a lei, per portarla via, adesso.
-"E-e-eisaku..." - balbettò.
-"Ciao piccola mia... vedo con piacere che ti sei sistemata." - fece una pausa, schioccando le labbra contrariato - "Mh, tu meriti di più che un buffone del Villaggio della Foglia. Vieni: torniamo a casa, ho un regalino pronto per te..."
Aiko non sapeva cosa rispondere. D'improvviso tutto il coraggio che aveva quando era partita era scomparso, e lei si sentiva completamente invasa dalla paura . Era incapace di muoversi e non riusciva a dire nulla. Il cuore aveva ripreso a battere all'impazzata e le lacrime erano di nuovo a fior di pelle, le mani le sudavano e avrebbe giurato che le gambe le stessero tremando. Con gli occhi sbarrati, fissava Eisaku inorridita.
-"Lasciala in pace. Non ci vuole stare con te, sei così stupido da non averlo ancora capito?"
-"Oh, questo è il tuo ragazzo Aiko? E' lui? Pensavo che steste facendo la scena... e invece... Mah, il mondo è pieno di matti. Ti ricordi di Rasko, vero angioletto mio?" - domandò scettico Eisaku indicando prima Kakashi poi Rasko, alle sue spalle. Aiko rabbrividì ancora di più.
D'un tratto si sentì nuovamente coraggiosa, come se avesse ritrovato la forza di combattere quell'incubo che la perseguitava da tutta la vita.
-"Lascia stare Kakashi: Eisaku lo sa bene che non deve mettersi contro di me. Non è vero Eisaku?"
-"Mh, non avevo dubbi che prima o poi saresti ritornata quella di sempre! Dai, andiamo: lascia perdere quello stupido e torniamo a casa...."
-"Io ho un'idea migliore..." - ribatté lei prima che potesse dire dell'altro - "Visto che vuoi tanto il demone... perché non vieni a prendertelo?!"
-"Aiko, cosa fai?!" - le sussurrò Kakashi - "Non fare pazzie."
-"Tranquillo ragazzo... Quando avrò finito ti restituirò il corpo, così potrai farle un funerale degno di una sgualdrinella come lei..."
Aiko sentì come un fuoco che ardeva dentro di lei, una rabbia repressa che incandescente le saliva fino alla gola, la inondava con la sua potenza. Se davvero il suo potere era così grande, tanto valeva la pena di provarlo. Strinse i pugni più forte che poté e si gettò su Rasko con la furia della tempesta.
Cadde sotto il primo colpo il seguace di Eisaku, ancora immobile.
A quel punto lo scontro era inevitabile: erano due contro uno, avrebbero potuto farcela, insieme ancora una volta.
 

*   *   *

 
Quante ore erano passate? Da quanto tempo erano sotto la pioggia a combattere contro la morte in persona?
Fulmini argentei squarciavano il cielo a intervalli regolari, i tuoni si facevano più forti ogni volta, e la pioggia non smetteva di bagnare la terra.
Le forze li abbandonavano, la speranza si affievoliva sempre di più, e con essa si spegneva il sogno di una nuova vita.
Aiko sapeva che Eisaku era potente, ma mai si sarebbe aspettata di non riuscire a farcela: non avrebbe mai creduto che lui fosse superiore all'ultima Forza Portante. Non era possibile, c'era qualcosa che non andava.
In tutti i modi possibili avevano cercato di ucciderlo, di attaccarlo, ma non c'era stato verso. Qualsiasi cosa si tentasse, quella finiva a vuoto: dunque Eisaku era davvero a così abile come si raccontava al Villaggio dell'Ombra.
-"Mi sono stancato di giocare con te, Aiko! Per l'ultima volta: tornatene al Villaggio senza storie, e ti prometto che non torcerò un capello al ragazzo. Disubbidisci, e lo vedrai morire sotto i tuoi occhi!"
-"Sta zitto!" - gridò di rimando lei.
Con un pugno violento lo scaraventò a terra. Non si arrendeva, non voleva cedere alle richieste di quel pazzo. Combatteva dentro di sé un'altra guerra: se davvero lo avesse ucciso? Se davvero Eisaku fosse riuscito ad uccidere Kakashi? Cosa avrebbe fatto lei? A quel punto tanto valeva togliersi la vita, se quella dell'uomo che amava con tutta l'anima fosse stata spezzata per sempre.
Meditava ancora su queste cose, quando l'immagine di Eisaku le apparve riflessa in una pozza d'acqua sporca.
Eisaku era dietro a Kakashi, la katana che lei aveva abbandonato al Villaggio stretta in pugno...
Un attimo prima la vedeva nella sua mano mentre lui sorrideva maniacale, l'attimo dopo trapassava il fianco dell'altro, da parte a parte.
Il sangue usciva a fiotti andando a sporcare l'erba bagnata. La spada riluceva scarlatta alla luce dei lampi, ancora infilata nel suo fianco.
Lei era a terra, in lacrime, con i vestiti intrisi del sangue dell'uomo che amava: Kakashi era là, trafitto dalla katana, la stessa che aveva ucciso la famiglia di Aiko. Non sentiva più dolore, non sentiva i rumori, non riusciva più a vedere le figure che lo circondavano, ma sentiva tanto freddo. Ma prima di chiudere gli occhi una cosa la poté vedere: il suo unico amore, che nella disperazione della morte dilaniava con rancore il corpo di Eisaku. Si accasciò a terra e morì ai suoi piedi. L'incubo era finito.
Pioggia che cade portando ricordi, nuvole grigie che coprono il cielo, neve candida che riveste la vita, sole splendente che irradia il cuore, tempesta sfrenata che travolge il mondo, fulmine bianco che squarcia il cielo nero. Aiko, Figlia dell'Amore, ma del suo rimaneva solo il sangue e un corpo stanco.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: hidama