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Autore: Cyprienne    27/07/2011    1 recensioni
"Se ci fossimo amati, avremmo potuto lasciarci andare. Ma tu non mi hai amata. Io non posso lasciarti andare."
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Sai, 

quando te ne sei andato ho creduto veramente di poter andare avanti. Tutta colpa di quelle stronzate femministe che si leggono nelle riviste: << Quando una donna vuole cambiare vita, inizia dai capelli! >>, oppure << Anno nuovo, vita nuova! >> Ma quali capelli! Ma quali champagne, fuochi d’artificio e festeggiare tutti insieme un nuovo anno identico al precedente! Ho tagliato i capelli e la parrucchiera, appoggiando la mia causa, mi ha consigliato di tingermeli di rosso. Ho cambiato look, la ragazza timida che hai conosciuto è diventata (credo, forse..) una mangia – uomini, addobbata come un albero di Natale, appesantita da trucco e orecchini, zampettante sul suo tacco dodici.  Ma lo sai che cosa ci ho guadagnato, amore mio? Niente. 

Ci ho perso 30 euro dal parrucchiere. Ho perso la mia innocenza di ragazza vestita di camicette a fiorellini e jeans chiari a zampa di elefante. Ho perso la voglia di acquistare al negozio delle Nike scontate. Ho perso la voglia di mangiare la nutella e persino il tiramisù. E tutto questo perché tu amavi il mio essere quella ragazza che nessuno guarda. Quella che nessuno vorrebbe mostrare agli amici, strizzando l’occhio e raccontando di improbabili evoluzioni sessuali. Tu adoravi le mie camicette da mercatino di beneficenza. Tu amavi i miei jeans fuori moda e le mie Nike vecchie e sporche. Amavi prepararmi i dolci, come il tuo tiramisù che era una vera e propria delizia. Quando te ne sei andato ho creduto davvero per un istante di poter fare a meno del tuo tiramisù, di poterlo sostituire con uno del discount. Ma nemmeno nei migliori ristoranti ho assaggiato un dolce come il tuo. Non che avesse qualche ingrediente speciale, ma l’avevi cucinato tu. Avevi preparato ogni cosa, mescolato, inzuppato e dentro c’era qualcosa di te. Io amo ancora alla follia quel qualcosa che c’era dentro l’impasto.

Chissà perché tu mi preparavi queste delizie, chissà perché mi viziavi, mi coccolavi, mi dicevi che ero bellissima anche con addosso solo i mutandoni da casa, scuciti sul bordo. Perché? È la domanda che più mi assilla. Perché conquistarmi, rinchiudermi nella fortezza di queste certezze e poi far esplodere tutto con tonnellate di tritolo? Si, quelle parole hanno avuto la forza devastante di una bomba perfetta: << Io non ti amo. >> Boom. Scoppiata. Morta. Triturata.

Sai tesoro, io avrei accettato un << Non ti amo più, scusa. >>, un << Voglio essere felice. >>. Io avrei assimilato e metabolizzato la tua assenza, avrei capito che amarti veramente voleva significare anche lasciarti andare, lasciarti rincorrere la tua vita. Invece con quella frase hai messo in evidenza, così lampante e chiaro che non mi avevi mai amata.

Quanti progetti. Quante illusioni.

Una casa, un cane o un gatto. Dei figli a volontà, tutti belli come il padre. Tutti simpatici, sensuali, affettuosi, giocondi come il loro padre. Tutti con i tuoi occhi e i tuoi capelli e il tuo sorriso. Da me avrebbero potuto anche non prendere nulla, non era necessario. Saresti bastato tu a completarli e renderli persone perfette. Ma quel << Io non ti amo. >> ha distrutto i sogni di una ragazza innamorata. Ha disintegrato il suo cuore. L’hai proprio rotto, mandato in frantumi perché ho visto chiaramente davanti ai miei occhi scorrere velocemente tutti i nostri momenti.

Erano scappati dal cuore.

E tu dove sei ora?

Ti chiedi mai come sto?

Le parli di me?

Le racconti delle mie mutande orrende, della mia fame continua, dei miei vestiti mostruosi e di quante volte facevamo l’amore?”

  
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