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Autore: CrazyLife    27/07/2011    8 recensioni
[Ambientata sei anni dopo la fine di Casi Angeles]
Una ragazza che è cresciuta con un solo, unico e grande amore.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alelì, Altri, Lleca
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Tre... due... uno... la porta si era quasi aperta del tutto quando...
«Dove credi di andare?» chiese un uomo dai capelli biondi, con due bellissimi occhi azzurri, alto e dal fisico normale verso la ragazza dai capelli lunghi e castani, alta e dagli occhi marroni, che stava per uscire.
«Assolutamente da nessuna parte, fratello!» esclamò la stessa ragazza, che era stata colta in fragrante.
«Non mi mentire!» ordinò il fratello, incrociando le braccia al petto, aspettando la verità.
«Io...» iniziò titubante la moretta. Voleva mentirgli dicendo che stava andando a casa di un'amica, ma lo sguardo severo e allo stesso tempo dolce del fratello la stava facendo desistere. «Sto andando ad una festa» confessò.
«Senza il mio permesso?» chiese l'uomo, severo, facendo sbuffare la sorella: aveva un fratello che si comportava da fratello, da madre e da padre in uno, non era una gran cosa quando si ha quasi diciotto anni.
«Tu non mi avresti mai fatto andare!» esclamò lei per difendersi.
«Perché no?»
Chi glielo diceva che non era la festa di qualche sua amica di scuola? Ovviamente lei.
«Non è la festa di nessuna mia amica di scuola, sia ben chiaro...» mormorò sentendo già nella sua testa il “In camera tua. Ora.” del fratello, che non arrivò.
«E di chi sarebbe?» chiese lui invocando la pazienza. Ce ne voleva a valanghe con quella ribelle di sua sorella; e pensare che da piccola era così timida e obbediente.
«Festa in discoteca! E poi ho quasi diciotto anni!» disse tutto di un fiato, chiudendo gli occhi.
«Puoi andare...» acconsentì suo fratello, facendola sorprendere di molto.
«Davvero?!» lo interruppe, guardandolo con adorazione. «Posso sul serio?»
«Solo se viene anche Cris» disse rilassato il biondino. C'era da aspettarselo!
«Sì, verrà anche lui. Insieme a Luz e a Monito, sia chiaro» esclamò in estasi, sperando che non sarebbe venuta anche Luana (ragazzzina viziata ed antipatica).
«Bene, Alelì, ma...» disse lui guardandola severo.
«Ma?!» chiese lei spazientita: poteva anche sbrigarsi.
«Vatti a togliere quella gonna ed indossa un pantalone!» esclamò lui, serio.
«Va bene, Rama... quanto sei noioso»

Risate. Quelle della sua presunta migliore amica.
«Non ti ha fatto indossare la gonna?» chiese Luz per poi scoppiare a ridere di nuovo, cosa che le fece alzare la rabbia.
«Smettila! Almeno io non sono uscita dalla finestra di casa per non essere vista! Per questo sei uscita con quello straccetto addosso! Se ti vedesse Tina ti chiuderebbe in un monastero!» esclamò Alelì, incrociando le braccia al petto, come aveva fatto poco prima suo fratello.
«Ma almeno io sono impeccabile e bellissima.» squittì. Alelì la guardò attentamente: alta, slanciata, capelli di un bellissimo castano scuro, occhi intensi e marroni e il tutto incorniciato da un vestitino rosa confetto che ad essere piccolo lo era parecchio e un trucco leggero ma efficace. Era decisamente bellissima.
«Buonasera signore» le salutò un ragazzo alto, biondo, dagli occhi azzurri e muscoloso. Alle sue spalle un ragazzo alto, dai capelli corvini e gli occhi marroni, che teneva per mano una ragazza alta, bionda, dagli occhi verdi e prosperosa in tutti i sensi.
«Buonasera sergente Cris» scherzò Alelì rassegnata; anche quella sera avrebbe portato le cosidette candele: erano tutti in coppia tranne lei. Luz baciò con passione Cris e (tanto per dar spettacolo) l'oca giuliva Luana baciò il suo accompagnatore.
Andiamo bene... pensò Alelì aggiustandosi la camicetta bianca risaltata sui jeans scuri.
«Tesoro, almeno un paio di tacchi potevi metterli...» mormorò acida l'oca.
«Luana, non credo siano fatti tuoi su cosa devo indossare» disse sorridendo falsamente Alelì, cosa c'era di male nelle sue ballerine col tacchetto basso?
«Smettila, amore» disse severo Monito, ricevendo uno sbuffo da parte della fidanzata.
«Ok, Monito, la smetto» sibilò offesa Luana. Alelì sbuffò: non era meglio che se ne stava a casa? Di certo non poteva sapere che sarebbero rimasti appolipati per parecchio.

Dieci minuti dopo, moriva dalla noia. Dieci minuti ancora e si ritrovò a passare la serata con la persona più importante della sua vita.
«Alelì?» chiamò una voce maschile alle sue spalle. Alla ragazza cominciò a battere il cuore a mille: conosceva quella voce. La ragazza si girò e vide un ragazzo alto, dai capelli biondi\castani, dagli occhi marroni e muscoloso: era decisamente lui.
«Leon!» esclamò sorpresa la ragazza, che incominciava a sentire già le mani sudate: dov'era Luz quando le serviva?!
«Cosa ci fai qui da sola?» chiese preoccupato Leon (o meglio Lleca), cosa che fece aumentare il battito cardiaco di Alelì.
«Non sono sola... Sono conChris, Luz, Monito e Luana...» mormorò timidamente lei cercando con lo sguardo la sua migliore amica, per poi notarla a baciarsi  con Cris, e vicino a loro c'erano Luana e Monito intenti nella stessa attività. «Sono a-appartati»
Non sapeva il motivo, ma quella parola per lei era disgustosa, ma non ne trovò un'altra adeguata.
«Capito» disse ridendo lui, facendo deglutire un paio di volte Alelì. Ti prego, dimmi di restare con te! erano le preghiere da innamorata di Alelì. Era da quando lei aveva otto anni e lui quattordici ad essere profondamente attratta da Leon, ed ora che lei ne aveva diciassette e lui ventitré poteva dire di esserne pazzamente innamorata. Stessa cosa non poteva certo dire di lui, che aveva un tira e molla continuo con Lucia e la cosa si era portata avanti per parecchio tempo.
«Ehm...» iniziò titubante la ragazza dopo minuti di silenzio straziante. «Vado a prendermi una cocacola» Si alzò e andò verso il bancone, notando con rammarico che Lleca non l'aveva seguita. Ma cosa si aspettava? Che la seguisse invece di andarci a provare per l'ottantesima volta con Lucia? Triste si avvicinò al bancone, dove un ragazzo la sorrise: lo conosceva.
«Ciao Alelì!» salutò il ragazzo baciandole una guancia.
«Ciao Fernando!» ricambiò il saluto la ragazza sedendosi su uno sgabello.
«Cosa ti porto?» chiese lui gentile. Fernando era il fratello maggiore di una sua compagna di classe, Anita, ed era molto simpatico, come la sorella. 
«Due lattine di cocacola» una voce maschile aveva parlato al suo posto, facendola sobbalzare, si girò e vide Leon intento a sorridere.
«Subito!» esclamò il barista andando verso il frigobar.
«C-come mai non sei da L-Lucia?» chiese balbettando Alelì, facendo sorridere Leon.
«Diciamo che sono uno stupido, non ci amiamo io e Lucia» si autocommiserò il biondino sorridendo amaramente.
«Ma non dirmi!» voleva gridare Alelì, ma si trattenne dicendo «Mi dispiace...»
«A me decisamente no!» esclamò Leon ridendo, Alelì corrugò la fronte e lui lo notò. «Diciamo che a volte si capisce cosa e chi si ama solo quando la si perde»
«Ecco a voi le lattine» esclamò Fernando interrompendo i strani sguardi che si lanciavano Alelì e Leon.
«Grazie» dissero all'unisono. Leon insistette nel pagare anche la sua di coca, e lei arrossendo acconsentì.
«Ti va di ballare?» chiese ad un tratto Leon facendo aumentare di molto la temperatura corporea di lei, che notò la canzone lenta di sottofondo.
Calmati, Alelì, è solo Leon che vuole ballare con te non è nulla di sconvolgente... oh mio Dio, sto delirando!
«Co-cosa?» balbettò lei sicuramente rossa in viso.
«Ti va di ballare?» ripeté lui. «Ovviamente se vuoi...»
«Sì!» esclamò con troppa enfasi Alelì, lui la guardò divertito e poi titubanti si avvicinarono verso la pista da ballo.

Stavano ballando da più di dieci minuti. Avevano ballato lenti e canzoni perfette per scatenarsi e si erano divertiti moltissimo. All'improvviso partì un altro lento.
«Balliamo anche questa o sei stanca?» chiese gentilmente lui. Alelì era decisamente sfinita, ma voleva passare il più tempo possibile con il suo Leon, era da anni che sognava una cosa del genere e di certo la stanchezza era l'ostacolo minore.
«Io non sono stanca, ma se tu non vuoi...» mormorò lei pregando in tutte le lingue che conosceva che lui continuasse a ballare con lei.
«Per me va bene» acconsentì il biondino sorridendo. «Ma se il tuo ragazzo non vuole...»
«R-Ragazzo? Io non sono fidanzata!» esclamò quasi disgustata (si, ormai era un caso perso).
«E il barista di prima? Saluti i tuoi amici con un bacio sulle labbra?» chiese Leon, e Alelì riuscì a percepire un tono geloso.
«Non so in quale angolazione tu mi abbia visto, ma io gli ho dato solo un bacio sulla guancia» disse decisa Alelì continuando a ballare con Leon.
«Ok» disse semplicemente lui, come sollevato. «Non posso credere che tra un po' farai diciotto anni, sembra ieri che ci mettevamo a giocare a fare i supereroi!»
«Già» acconsentì lei, un po' lusingata del fatto che Lleca si fosse ricordato che era quasi il suo diciottesimo compleanno. In effetti era strano: lei e lui si conoscevano da ben dieci anni. E lei era innamorata di lui da dieci anni.
Andiamo proprio bene...
«Ti piace qualcuno?» chiese Lleca all'improvviso, interrompendo lo strano silenzio che si era formato, facendo battere il cuore di Alelì a mille.
«I-io...» 
Come poteva dirgli che era innamorata di lui?
«Se non vuoi dirmelo non fa nulla» disse lui imbarazzato, cosa che alla ragazza non sfuggì.
«Sono innamorata di un ragazzo che non mi calcola minimamente» iniziò lei parlando di lui non direttamente. «Mi ha sempre visto come una sorellina minore, perché ad essere sincero lui è più grande di me... abbiamo sei anni di differenza, ma a me non importa tanto. Mi piace da quando avevo otto anni, ma lui era troppo preso a fare il fighetto per accorgersi di una bimba insulsa. L'ho sempre ammirato: era bello, coraggioso a modo suo, simpatico e si vantava peggio di un pavone, ma a me faceva divertire il suo modo di essere. Ora che sono cresciuta e sono cambiata, non essendo più la bimba timida e riservata, ma una ragazza solare e molto socievole, sono lo stesso innamorata dello stesso ragazzo, anche se lui ora è un uomo di ventitré anni. Ora anche lui è cambiato, è responsabile, intelligente (anche se lo era anche prima), studioso, sensibile e non si vanta più, ma lui non mi nota lo stesso. Tu?»
Alelì teneva gli occhi rivolti al suolo, sperando nell'intelligenza di Lleca, perché la sua era stata una vera e propria... dichiarazione d'amore.
«Ecco...» sembrava che cercava di riprendersi dallo sgomento. «Sono innamorato anch'io. Ma non da dieci anni, diciamo che l'ho notata con il tempo. Lei... è più piccola di me di... sei anni... quando l'ho conosciuta lei aveva otto anni, era una bambina timida, riservata e con un bellissimo sorriso... quello l'ho notato da subito... ma io, ero troppo... fighetto... per accorgermi di una bimba così bella, poi... quella stessa bambina è cresciuta, è diventata estroversa, solare (anche se lo era anche prima) ed è diventata una bellissima ragazza, che tra un po' diventerà donna a tutti gli effetti. La stessa bambina che mi aiutò persino a far colpo su una ragazza... ah ah ah... mi ricordo: era molto titubante, anche se non capivo del perché... Ho capito che la amavo quando lei aveva sedici anni e la mia gelosia partì quando la vidi baciarsi con un ragazzo della sua classe, ma lei gli diede subito uno schiaffo... forse perché era già innamorata di qualcuno?» 
Si erano fermati, proprio al centro della pista, alle prime parola di Lleca si guardarono negli occhi. Era come se si trovassero solo loro in quella discoteca: erano solo Alelì Ordoñez e Leon Betinèz. I loro visi si cercavano e con gli occhi sbalorditi di Luz, Cris, Monito e Luana puntati addosso, le loro labbra si incontrarono in un bacio casto, per poi trasformarsi in una ventata di passione.
«Ti amo, Alelì» sussurrò a fior di labbra il biondino.
«Ti amo anch'io, Leon» finalmente, dopo dieci anni, le sue emozioni vennero fuori.
«E adesso chi glielo dice a Rama?» scherzò Leon sorridendo.
«Troveremo una soluzione» disse ritornando a godersi l'amore del suo principe.


{Angolo Autrice}
Non posso credere di essere stata la prima a scrivere sugli Alleca, lo trovo irreale! Prima che qualcun altro lo faccia prima di me! v.v
Bé Alelì e Lleca sono troppo carini e a me avrebbe fatto piacere che stessero insieme! Luz e Cris come avete potuto leggere sempre insieme! (lo so: si nota il mio odio verso Luz, ma è pur sempre la migliore amica di Alelì, quindi la devo sopportare) E a Monito gli ho trovato una bella biondona\oca giuliva! xD
È un po' diversa rispetto alle altre, si dovrebbe notare un po' della mia autoironia...
Spero che vi sia piaciuta! =)
Besos
Marciu =)

  
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