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Autore: chaska    27/07/2011    7 recensioni
Il moro quasi perse il conto di quanti minuti stette in silenzio.
Sinceramente, era quasi un miracolo che riuscisse a stare fermo. L’impulso di spaccare qualcosa era molto allettante.
Fosse stato per lui, avrebbe cominciato a spaccare tutto ciò che gli capitava a tiro già da diverso tempo.
Dall’8 settembre, per essere precisi.
Genere: Malinconico, Storico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rating capitolo: Verde
Personaggi: Romano Vargas (Regno del Sud) – Feliciano Vargas (Repubblica Sociale Italiana)
Osservazioni personali:  Nessun commento pre-partita, vi rimando al post-it giallo in fondo :)

 

 

 

Allora, come ti chiami?

 

Era un periodo di merda quello.

Tutto il mondo stava inciampando su se stesso, non un singolo uomo era al sicuro.

Insomma, tutti gli stati erano concordi sul fatto che si stavano scavando la fossa.

Complimenti Ludwing.

Il moro quasi perse il conto di quanti minuti stette in silenzio.

Complimenti davvero.

Sinceramente, era quasi un miracolo che riuscisse a stare fermo. L’impulso di spaccare qualcosa era molto allettante.

Davvero, sei un mito.

Fosse stato per lui, avrebbe cominciato a spaccare tutto ciò che gli capitava a tiro già da diverso tempo.

Dall’8 settembre, per essere precisi.

Sei il salvatore del mondo.

Ma loro l’avevano convinto a desistere, diciamo pure obbligato. Non la consideravano una mossa molto saggia.

Finalmente la porta si mosse, anche se lentamente. Appena in tempo, perché gli stavano venendo i crampi alle braccia di quanto le teneva strette.

-F-fratellone.

Aveva paura. Lo poteva vedere nei suoi grandi occhi scuri.

Non sa quanto cazzo di ragione ha ad avere paura.

Rimase in silenzio, per un po’. Non sapeva con cosa iniziare, ad essere sincero. Aveva talmente tanto da sputargli in faccia che si stava confondendo.

E l’ira continuava a salire.

-È da tanto che non ti vedo..

-Chissà perché.

Risposta secca, con gli occhi ridotti a due fessure. Ormai aveva cominciato, quindi decise di alzarsi.

Lo fece di scatto, e Feliciano quasi saltò dallo spavento.

Aveva paura di ogni cosa di lui in quel momento. Ma più di tutto, aveva paura dei suoi occhi. Mai l’aveva guardato con così tanto disprezzo.

-Allora, come ti chiami?

Feliciano rimase di stucco a quelle parole.

-Forza, con quale nome dovrei chiamarti?1 Ormai sull’Italia ci hai sputato da un po’ di tempo.

Romano ritornò a quegli avvenimenti di nemmeno un secolo prima, quando piangevano come mocciosi in una piazza perché finalmente potevano stare insieme.

Come cambiano le cose.

Ancora silenzio, e nessuna risposta.

-Sai, ti ho lasciato andare con quel crucco mangia patate, ma ci poteva stare. Non avrei mai creduto che saresti potuto diventare come lui.

Ormai l’ira stava raggiungendo i limiti del sopportabile.

Si avvicinò di qualche passo. Adesso poteva sentire il respiro caldo di suo fratello, poteva vedere come tremava.

-Sei diventato un assassino. Sei uguale al tuo amico crucco, complimenti.

Feliciano abbassò lo sguardo. Non riusciva a sostenere quelle parole. E se era suo fratello a dirle era ancora peggio.

Romano lo guardò con ancor più disprezzo. Alzò allora le mani e lo prese per i vestiti, portandolo a guardarlo negli occhi. Cominciò ad urlare.

-Ti rendi conto di quante persone hai ucciso?! Non c’entravano niente con noi e con questa maledetta guerra! Hai ucciso degli innocenti!

Dagli occhi del più piccolo comparirono delle lacrime, fino a sfociare in un vero e proprio pianto in pochi secondi.

-7804.

Romano lo guardò incerto.

-Cosa?

-7496 morti a Trieste.2 308 nelle loro case.

Complimenti Ludwing.

Romano lo guardò piangere per qualche tempo, poi scosse la testa e lo liberò.

-Aspettami stupido.

Cominciò a fare qualche passo verso l’uscita.

Stai uccidendo mio fratello.

-Ti libererò io.

Anche a costo di stare dietro a quello stupido mangia hamburger e quel pazzo sadico russo.

-Come ai vecchi tempi. Tu aspettami qui.

Ti libererò da quel maledetto crucco e dal tuo capo.

E poi sarà tutto come ai vecchi tempi.

 

 

 

1 Mi riferisco alla Repubblica Sociale Italiana, creata l’8 settembre 1943, comunemente conosciuta come Repubblica di Salò, governata da Mussolini ma, in soldoni, da Hitler. L’Italia quindi era stata nuovamente divisa: da una parte il Regno del Sud, dall’altra la Repubblica di Salò.

2Sono gli ebrei morti nell’unico campo di sterminio in territorio italiano, la Risiera di San Sabbia. Fino a prima della creazione della Repubblica di Salò l’Italia non aveva deportato nessun ebreo, dopo ne morirono 7500 circa.

 

Post-it

°-° ok, ammetto che è un semplice esperimento. In effetti mi sto rendendo contro di come sia difficile scrivere una ff seria su aph, raccontando un determinato evento storico.

Cavolo se è difficile, però dà una certa soddisfazione xD Però mi ci devo abituare, quindi scriverò righe di livello insoddisfacente per un bel po’. Poi magari scopro di non esserci tagliata ma va beh, almeno posso dire di averci provato xD

Solo una cosa, non credevo che avrei usato così tanto il libro di storia, ce l’ho avuto sempre di fronte per controllare se scrivevo boiate XD

Ok, se recensite e mi dite dove e come migliorarmi vi amerò a vita <3

Stay tuned people! chaska~

   
 
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