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Autore: solosilenzio    27/07/2011    6 recensioni
Altri ricordi riemergono, sento pulsare qualcosa dentro di me. Qualcosa pronta a squarciarsi.
Decido così di fermare questi flashback: se era alla mia bimba che dovevo pensare, allora avrei dovuto cominciare dallo stare bene. Per me e per lei.
Chiamo Serena e le dico di raggiungermi: non ho bisogno di stare da sola, tantomeno di piangermi addosso.
Compongo in fretta il numero ed è la sua solita risata cristallina a rispondermi: «Arrivo subito B.»
Si, credo di aver fatto bene: ho bisogno di distrarmi ed Audrey Hepburn mi faciliterà il compito, come sempre.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quinta stagione
- Questa storia fa parte della serie 'You’re all I ever wanted.'
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you're already the voice inside my head. ♥ {Chuck&Blair+1}




«Sto bene»

E' ciò che dico alla mia migliore amica, ma non sono poi così sicura che se la sia bevuta, anzi: non se l'è bevuta affatto.

«Sicura di voler rimanere da sola? Posso venire io da te! Guardiamo un dvd davanti a una bella busta di pop corn al caramello ipercalorici o possiamo anche semplicemente parlare. Dai, che ne dici?»

«S, grazie mille, ma ho davvero bisogno di una bella dormita! Non ho chiuso occhio stanotte e vorrei tanto poterlo fare adesso...spero non ti dispiaccia! Non è nulla di personale, lo sai: voglio solo rimanere un pò qui a riposare. Ti chiamo una volta sveglia, okay?»

«Come preferisci, B. Per qualsiasi cosa chiama e sono lì!»

«Ovvio, ricordati che sei al mio servizio!» sento la sua risata cristallina risuonare, si: è di lei che ho bisogno.

«A dopo, bellezza» mi risponde tra le risate.

«So di esserlo, mon chèri» riattacco e capisco di stare sorridendo come una ebete.

Dopotutto è grazie a lei se posso dire di aver colmato quella voragine che mi squarciava il petto e gliene sono grata, ma adesso ho semplicemente bisogno di stare un pò da sola, con la mia piccola e con i miei pensieri.

Mi affaccio alla finestra e un dolce tepore mi avvolge: i raggi illuminano il mio pancione e proprio in quel momento sento scalciare la mia piccola "brontolona", così mi accarezzo dolcemente la pancia per farle capire che va tutto bene: come se fosse una dolce ninna nanna silenziosa.

Mi ritrovo a pensare, pensare e ancora pensare, finchè non percepisco qualcosa di apparentemente salato che scende fino alla mia bocca sottile e con un rapido gesto, cerco di spazzarla via.

«I NEED TO LET YOU GO. YOU NEED TO LET GO.»

Perchè, Chuck? Perchè?!

Quella voragine è pronta a distruggermi ancora una volta e la colpa non può che essere tua: basta un semplice ricordo per farmi mancare il respiro.

Quella notte ci ha regalato qualcosa più grande di noi e quel qualcosa è nostro: di Chuck e Blair, di Blair e Chuck.

Desidero solo il meglio per lei - si, sarà una mia piccola fotocopia - voglio che abbia tutto: due genitori presenti che le dicano: «amore mio, ma questo disegno è stupendo!», frase solitamente seguita da: «amore, cos'è?», così che lei ti spieghi quelle strane figure che nascondono l'innocenza; un fratellino con cui litigare; l'amichetta con cui distruggere la Barbie; una migliore amica che le stia sempre accanto e infine, a tempo debito, l'amore della sua vita: tutto, semplicemente tutto per la mia piccola.

Finchè non provi qualcosa sulla tua pelle, non potrai mai capirla a fondo e me ne rendo conto solo adesso.
A 16 anni avrei commentato così una mia possibile gravidanza: «Ed io dovrei: diventare una balena, rimettere senza sosta anche l'anima, rinunciare alla mia tanto faticata S, avere voglie strane come "gelato con maionese", partorire - ripeto: partorire - e avere come premio finale una piccola isterica, perchè so già che prenderà tutto dalla sua mamma, iperattiva? no grazie!», adesso direi solo questo: «se soffrire è il prezzo da pagare per poterla anche solo tenere tra le braccia, beh, allora non rimpiango nulla: rifarei tutto».

Soffrire: credo sia questa la parola chiave.

Spero solo che Chuck torni da me e che finalmente capisca che non sono previsti principi azzurri per me; credevo di volere e meritare la mia "favola", ma perchè non rivoluzionarla?!

«IF TWO PEOPLE ARE MEANT TO BE TOGETHER EVENTUALLY THEY'LL FIND THEIR WAY BACK.»

«DO YOU REALLY BELIEVE THAT?»

«I DO.»

Ed io ti credetti.

Stop!

Altri ricordi riemergono, sento pulsare qualcosa dentro di me. Qualcosa pronta a squarciarsi.

Decido così di fermare questi flashback: se era alla mia bimba che dovevo pensare, allora avrei dovuto cominciare dallo stare bene. Per me e per lei.

Chiamo Serena e le dico di raggiungermi: non ho bisogno di stare da sola, tantomeno di piangermi addosso.

Compongo in fretta il numero ed è la sua solita risata cristallina a rispondermi: «Arrivo subito B.»

Si, credo di aver fatto bene: ho bisogno di distrarmi ed Audrey Hepburn mi faciliterà il compito, come sempre.

Sento la porta aprirsi e mi giro di scatto: «S, ma eri già nei par.»

Il mio cavaliere oscuro è venuto a salvarmi, non posso crederci.

«SO DO I.»



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Note: Salve a tutti/e!
Questa è la prima ff che pubblico qui: ho deciso di farmi avanti!
Se vi fermate a leggerla, beh, gradirei che mi lasciaste anche solo un piccolo commentino ^^
Accetto le critiche, se costruttive ;D
Erano all'incirca le 2 di notte quando l'ho scritta, quindi siate clementi LOL
Per chi non l'avesse capito: TUTTI i dialoghi in maiuscolo sono dei flashback (anche il SO DO I finale ^^)
Spero comunque che questo "piccolo delirio" vi sia piaciuto!

HermioneJeanGranger

   
 
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