Laetitia
Ma
qual bel giovane dinnanzi ai miei occhi! Fiero,
sorridente, rilassato.
Mai
mi è stato concesso di vedere uno sguardo così
sereno su quel tuo angelico viso!
Ma
dopotutto troppe sono state le sofferenze che hai
dovuto vedere per non gioire del bene che ti è stato
concesso.
Sono
passati ben due anni dal principio del vostro
viaggio, eppure non sembri affatto cambiato. Ora al posto
dell’auto-mail hai un
braccio in carne, la tua treccia è stata sostituita da una
folta coda, e sei
persino più alto, ma da diciassettenne non sembri
assolutamente più adulto.
Il
fatto è che sei cresciuto troppo in fretta.
È
avvenuto tutto in quei pochi ma decisivi
avvenimenti.
Maturasti
quando morì vostra madre, quando con benevola
ingenuità e puri sentimenti d’amore cercaste di
riportare in vita quella ormai
defunta anima, quando sacrificasti persino il tuo braccio per riavere
quella di
tuo fratello, quando riuscisti a perdonare, quando mettesti il bene
altrui
davanti la tua stessa vita, quando salvasti il tuo paese, quando
riottenesti il
corpo di Alphonse.
Ed
ora, a viaggio concluso, ad obbiettivo raggiunto,
dovrebbe essere facile affermarlo.
Avanti,
prova... dillo!
“Sono
felice!”, non è difficile.
Ma
la bocca non si muove, non emette alcun suono, sulle
tue labbra si increspa solamente un fallace sorriso.
Perché
la verità è che non ti piace l’epilogo
di questa storia.
Cos’è
rimasto ora dell’Alchimista d’Acciaio?
C’è la
riconoscenza, la stima, l’ammirazione. Ci
sono i ricordi. Ma questi non potranno mai colmare il tuo
vuoto interiore.
In
fondo l’alchimia era la tua verità, il tuo mondo,
il tuo tutto, senza essa ti senti privato di una parte di te.
Per
ottenere qualcosa è necessario dare in cambio qualcos'altro
che abbia il
medesimo valore.
Lo
scambio equivalente, la legge che regola il
mondo. Hai sempre saputo che non avresti mai potuto ottenere nulla
gratis, e
rispettavi questo principio, lo ammiravi. Solo adesso sei a conoscenza
dell’amaro
retrogusto che lascia.
Per
una sola volta prova ad essere sincero con te
stesso, prova ad ammettere la verità, a constatare la
realtà dei fatti. Il
vostro non è un “Vissero
tutti felici e
contenti”, perché questa non
è una favola, questa è la vita,
l’immensamente
e tristemente ingiusta vita. Perché tu non sei affatto
contento, tu sei frustrato,
insoddisfatto, deluso. Perché questo non è il
finale che desideravi.
Ma
dopotutto se ora ti chiedessero se sei felice
cosa risponderesti?
“Sì,
sono felice” affermeresti
con un sorriso.
Poiché
l’alchimia mai avrebbe potuto trasmetterti il
calore di un abbraccio sincero.
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Okay, scusatemi per questa sclerata, ma avevo bisogno di sfogarmi un po'. Sinceramente il finale di FMA non mi ha mai soddisfatto appieno, ma non lo trovo neanche triste.
Forse un giorno scrivero anche una long-fic su questo tema, ma ora sarebbe opportuno finire i progetti già iniziati T_T
Mi scuso ancora per questo obbrobrio che ho postato, sperando di non avervi annoiati troppo.
Un saluto Kiyomi.