Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Helis Redien    27/07/2011    4 recensioni
La vita di Anelma è oscura e nel corso dei suoi anni cercherà di diventare Mangiamorte ma qualcosa l’ha fatta cambiare idea.
Grazie al supporto di Madama Rosmerta, riuscirà ad entrare tra gli insegnanti di Hogwarts ed è lì che conoscerà il professore di pozioni Severus Piton, come andrà a finire?
Quali nuovi misteri saranno svelati sulla vita della ragazza? Quali nuovi segreti verranno rivelati su Lord Voldemort e sui genitori di Anelma?
Per chi la segue e per chi la seguirà, vi informo che l'intera storia è in revisione, pertanto non sarà aggiornata. 18/02/2014
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: OOC | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Disclaimer: I personaggi della storia non sono di mia proprietà bensì di J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. Il Personaggio principale di Anelma Laidhopeinen, i luoghi non inventati dall’autrice della saga di Harry Potter sono di mia proprietà e occorre il mio esplicito permesso per pubblicare, tradurre o citare parti della mia creazione altrove. Le citazioni dai libri di Eelis Laidhopeinen sono mie e di nessun altro come ogni singola parola qui presente, citazioni non mie verranno accreditate al rispettivo autore alla fine del capitolo che le contiene. Per un altro utilizzo di queste mie citazioni serve il mio scritto ed esplicito permesso. Opera non scritta a scopo di lucro o altro.

Some rights reserved Incanta
Licenza Creative Commons


Se volete rimanere in contatto con miei aggiornamenti e parlare con me andate sulla mia pagina Facebook






Questa tortura peggiorerà ad ogni Luna Piena finché non sopraggiungerà la morte per mano dei Mangiamorte o grazie all’Avemors stessa”
Anelma era seduta con le mani attorno alle ginocchia ad ammirare il crepuscolo ripensando alle parole di Piton.
Cosa poteva fare? Erano tre giorni che non mangiava e non ne sentiva il bisogno; arrivò comunque ora di cena, ma lei non aveva fame e non voleva andare, preferiva rimanere sola immersa nei suoi pensieri.
All’esterno del castello tutto taceva ed ogni tanto un piccolo pipistrello passava indisturbato sopra il grande giardino.
Ora che sapeva di dover morire, ogni cosa aveva preso un forte significato.
Il velo di tenebre piano piano ricopriva tutto facendo arrivare la notte.
Bussarono alla porta.
-Avanti- disse piano la ragazza.
Severus Piton entrò nella stanza, aveva un piatto in mano e lo appoggiò sul tavolo.
-Come mai sei diventato così gentile con me?- chiese ad un certo punto la ragazza osservando la notte.
-Non dovresti piangerti addosso e rifugiarti solo nei tuoi pensieri- rispose Piton.
Lei non rispose.
-E’ da tre giorni che non mangi, ti ho portato qualcosa-
-Grazie- rispose la ragazza fece una piccola pausa poi continuò
-Senti la mia mancanza?- chiese indifferente
-Sono preoccupato per te-
Lei lo guardò.
Piton posò il piatto sul tavolo di fronte a lei.
Lei lo osservò alzandosi dalla sedia di fronte la finestra e avvicinandosi al tavolo.
-Buon appetito- disse andando verso la porta.
-Grazie- sussurrò con un tono quasi di scusa.
Piton la guardò e poi se ne andò chiudendo la porta alle sue spalle.
Anlema rimase a guardare la porta.
Lei era sempre stata brava a capire le persone ma Severus non rientrava tra quelle.
C'era qualcosa in quell'uomo di strano ma non riusciva a capire cosa, eppure sentiva che qualcosa la legava a lui, qualcosa che la faceva sentire al sicuro.
Guardò il piatto con due cosce di pollo, insalata e patate al forno. Con una mano prese la forchetta e piano piano iniziò a mangiare.
Il volto perso nei suoi pensieri e nei suoi ricordi. Voleva sapere di più sulla maledizione. E se esistesse una cura? E se qualcuno di nascosto la stesse creando?
Certo erano tutti pensieri che non servivano in quel momento. Sapeva benissimo che nulla di quello esisteva eppure ponendosi quelle domande si sentiva più sollevata.
Dopo alcuni minuti finì di mangiare. Era decisa ad andare da Severus, non più per sfidarlo in qualche modo, ma per ringraziarlo.
Riguardò per qualche secondo la finestra stregata che proiettava il cielo all'esterno e poi uscì.
La porta della camera di Piton era di fronte la sua. Bussò delicatamente temendo di disturbare la sua quiete.
La porta si aprì. Severus la osservava senza dire una parola; questo suo silenzio imbarazzava violentemente Anelma.
-Scusami, Severus, non voglio disturbarti- il suo tono di voce era simile al suono di un violino che cercava di sfumare senza disturbare l'orchestra del silenzio.
Piton la guardò ancora ma poi si mosse e lasciò libero il passaggio verso la sua camera, invitandola, nel suo silenzio, ad entrare.
Anelma non seppe cosa dire ma vi entrò.
Momenti lunghi di silenzio circondavano i due. Anelma cercò di non guardare gli occhi neri del mago e viceversa.
Sentendo la sua presenza non molto apprezzata da Severus, disse:
-Severus, scusami il disturbo...io... forse è meglio che me ne torni in camera mia-
Girò le spalle a Piton e fece per andarsene quando l'uomo la fermò
-No, Anelma... Per favore resta-
L'aria era colma di imbarazzo e Piton, che ancora era in piedi, invitò Anelma a sedersi sulla poltrona davanti a lui. Lei lo fece e anche Severus si sedette.
-Anelma, posso solo immaginare come ti senti-
La sua voce era calma, non vi era nessun disprezzo.
-Forse- rispose solo la ragazza
Ci furono altri secondi di silenzio.
-Severus, scusa se sono venuta qui da te. Avevo pensato, forse, di trovare conforto vedendoti. Non voglio che tu sia costretto a tenermi qui- rispose dispiaciuta.
-Se fosse così non saresti mai entrata qui-
Anelma sorrise.
-Severus, veramente non esiste alcuna cura per questa maledizione?-
Sapeva che la sua risposta non era quel conforto che lei sperava.
-No. Una maledizione non può essere fermata-
Ancora secondi interminabili di silenzio.
-Mi spiace. Non volevo darti false speranze- continuò Piton osservando la ragazza che a stento lo guardava negli occhi.
Anelma dovette dar ragione al mago. Era meglio una falsa verità o la realtà?
Sovrappensiero Anelma osservò le mani dell'uomo che si stringevano a pugni.
Infine fece per parlare quando ad un certo puntò bussarono alla porta.
-Avanti- disse Piton
Era Silente. Anelma si alzò spontaneamente alla vista del preside.
-Stai pure comoda Anelma-
Entrò nella stanza e osservò i due sorridendo ad Anelma che ricambiò con un sorriso forzato.
-Scusa il disturbo Severus, devo dire una cosa importante ad Anelma e vorrei che tu ascoltassi-
Piton annuì.
Il preside osservò la ragazza seduta.
-Il libro di tuo padre, Anelma, so che tu non l'hai mai finito ma sono qui per darti una cosa lasciata da lui per te-
Anelma ascoltava curiosa.
Silente le porse una busta ancora sigillata.
-Non so cosa ci sia scritto ma sono sicuro che ci saranno cose molto importanti-
Anelma lo osservò. Dopo poco prese la busta e la aprì.

Cara Anelma,
Mi dispiace veramente averti lasciata sola in momenti di così caro bisogno per te. Ma so che crescerai forte e che cercherai di fare tutto ciò che è nelle tue mani per difendere i tuoi sogni. In questa lettera non potrò scriverti tutti i segreti che io e tua madre abbiamo gelosamente custodito. Posso, purtroppo, darti solo indizi e per te questa sarà come una “caccia al tesoro”. Non mi odiare per questo, sono l'ultimo che vorrebbe giocare con questo segreto, ma non mi resta altra scelta. Io e Kanerva ti vogliamo bene e non vorremmo mai metterti nei guai ma forse questo segreto può essere più utile a te che a noi.
Posso dirti di cercare tra le pagine di Hogwarts e capire ciò che non hai mai visto al chiaro di sole.
Non perdere mai la speranza di vivere tranquillamente anche se la stessa vita ti porrà di fronte a problemi davvero complicati che ti porteranno a pensare che la morte sia la sola e unica via. So che non ci deluderai.
Tuo, Eelis

Lei stava facendo il contrario di quello che suo padre le aveva scritto. Li aveva delusi?
Piton si alzò e strinse le mani della ragazza che ancora tenevano la lettera. Anelma la lasciò cadere.
Non si era mai sentita così delusa da se stessa.
Per pochi secondi gli occhi gonfi di lacrime della ragazza incrociarono quelli dell'uomo di fronte a lei.
-S...scusate- singhiozzò trattenendo le lacrime
Si liberò dalle mani di Piton e con una manica si asciugò le lacrime che non smettevano di uscire.
-Severus- chiamò Silente dopo aver letto la lettera.
Piton si avvicinò a lui.
Iniziarono a parlare senza farsi sentire da Anelma che li stava osservando.
Dopo alcuni minuti il preside diede il libro a Piton e si rivolse alla ragazza.
-Anelma, riprenditi- sorrise accarezzandole la spalla e se ne andò.
Rimasero di nuovo Severus e lei da soli.
Anelma parve essersi calmata
-E' la prima volta che leggo qualcosa dei miei genitori- si scusò
-li ho delusi, Severus-
-Anelma, non li hai delusi-
-Come puoi dirlo?!- si scaldò e poi continuò
-Non mi conosci non sai cos'ho fatto e se lo sai, non conosci tutto-
Piton tacque.
-Scusa Severus- disse più calma dopo alcuni secondi.
-Non puoi trovare conforto in uno come me- sussurrò impercettibilmente Piton.
-Non fraintendermi Severus-
I due si guardarono intensamente.
-Non voglio rubarti altro tempo- disse dispiaciuta
Lui la guardò.
-E' meglio che me ne vada- disse poi alzandosi dalla poltrona.
Piton le prese il polso fermandola.
-Vieni con me, Anelma-
Lei lo guardò sconcertata.
-Ti prego-
I suoi occhi neri incrociarono leggermente l'azzurro degli occhi di Anelma.
Lei annuì.
Piton si fece seguire. La sua camminata non era veloce come al solito, ma camminava seguendo il passo di lei.
Non parlarono molto durante il tragitto all'interno dei corridoi. Severus la stava portando nell'enorme giardino di Hogwarts.
-Severus, dove stiamo andando?-
Lui la guardò e forse per la prima volta le sorrise.
Anelma non contestò.
Si fermarono..
Erano davanti ad un muro di rami di un salice piangente.
Piton scosse la bacchetta e Anelma assistette ad uno spettacolo fuori dal comune. I rami si aprirono a sipario mostrando un paesaggio che anche per dei maghi era impossibile credere.
Anelma superò Severus incantata.
Tutto quel paesaggio era stato nascosto da quel salice e chissà da quanto tempo.
Luci di tutti i colori fluttuavano come orbs sopra i fiori e all'enorme prato che sembrava intriso di riflessi dorati. Non si vedeva il cielo, era sempre coperto dall'albero. La vicinanza con quella natura sembrava avesse suscitato in Anelma un senso di calma e benessere.
Una piccola lucciola rossa si posò sulla sua mando di lei protesa in avanti.
-C'è una leggenda dietro tutto questo- disse Piton osservando la piccola luce rossa sulla mano di Anelma.
Lei ascoltava.
-Pochi maghi hanno conosciuto questo posto mai descritto in nessun libro. Queste luci sono chiamate “Luci della Verità”. Scavano nel cuore di una persona trovando sentimenti che nemmeno il soggetto in questione ne è a conoscenza. Se una luce gialla si posa su di te significa che ci saranno momenti di guadagno. Ma attenzione, il guadagno non comprende Galeoni, ma un cambiamento emotivo o se si è malati una prossima guarigione- fece una pausa. Guardava Anelma che sorrideva, affascinata da quel posto.
-Ti prego, Severus, continua-
Lui annuì
-Se è una luce verde, invece, a posarsi allora ti attende un periodo fortunato oppure un sentimento estraneo a te piano piano si mostrerà a tutti-
-Se è una luce rossa, Severus?-
-Significa che il tuo cuore si sta innamorando, Anelma-
Anelma osservò il mago e vide alcune lucciole avvicinarsi a lui. Una luce rossa e una blu si erano posati sulla sua mano.
-La luce blu, Anelma, significa un dolore o una sofferenza imminente. La perdita di qualcosa a te caro- Lui guardò la ragazza. Anche da lei si posò una lucciola blu e con la rossa anche una luce lilla che poco dopo si posò anche su Severus.
-Il lilla ha un'interpretazione difficile. Rappresenta il tuo cuore che si rimargina da una profonda ferita oppure la tua morte-
Anelma lo guardò. Forse si riferiva a quello che le succederà per l'Avemors.
Lei si sedette ai piedi del salice e lo stesso fece l'uomo.
-E' bellissimo, Severus-
-Sì-
-Come l'hai scoperto?-
-Per caso, cercavo un posto dove nascondermi-
Gli occhi di Piton erano illuminati dalle varie luci che erano tutte intorno a lui.
-Perchè l'hai condiviso con me?-
-Voglio che anche tu lo conosca, Anelma-
Lei sorrise.
-Rimarrei qui tutta la notte-
-Nessuno te lo impedisce-
Ora Anelma era spaesata. Dov'era finito il prepotente e sfacciato uomo che aveva conosciuto?
-Sai, mi chiedevo, come fai a sapere che cos'è l'Avemors?- chiese tranquillamente.
-Su questo non posso risponderti-
Lei sorrise.
-Tu non puoi essere Mangiamorte, per cui dubito che sia per questo che ne sei a conoscenza-
-Come fai a dirlo?- chiese curioso
-Penso che mi avresti già uccisa- sorrise.
-Probabile- disse in un sussurro Piton.
-Qui mi sento libera- sospirò Anelma.
-Conosco questa sensazione- sorrise Piton
-Ed è bello vederti sorridere, Severus. Perchè non lo fai più spesso?-
-Non ho molto per cui sorridere-
-Quel poco che credi di avere, mostralo-
Lui sorrise.
Perchè prima dell'Avemors non si era mai accorto di quando lei fosse dolce, tranquilla, disponibile? Perchè lei è riuscita a tirar fuori da lui queste emozioni?
-Non avrei a chi mostrarlo-
Lei tirò un piccolo schiaffo sul braccio di Piton. Lui la guardò con gli occhi spalancati.
-Ci sono io- Concluse Anelma.
Una luce verde si posò su Piton.
Anelma sorrise.
-Perchè nessuno conosce questo posto?-
Anelma si sentiva bene, anche se la morte le soffiava sul collo, era, anche se per poco tempo, tranquilla e spensierata.
-Non lo so. Come ti ho già detto nessun libro ne parla, sarebbe inutile cercare una risposta-
-L'hai mai esplorato profondamente?- chiese la ragazza dopo alcuni minuti di silenzio.
L'uomo scosse la testa.
-E' come se non mi permettesse di guardare oltre. Questo posto ha qualcosa che io non posso sfidare-
La ragazza lo osservò. Si alzò ed iniziò a camminare guardandosi attorno sbalordita.
-Severus, mi sento protetta qui- si fermò a riflettere qualche secondo e poi concluse
-”capire ciò che non hai mai visto al chiaro di sole” pensi si riferisse a questo mio padre?-
Severus prese il libro che teneva sotto al mantello.
Sfogliò alcune pagine e lesse ad alta voce
-”molti sono i luoghi governati dal mistero, pochi sono i luoghi vissuti dall'ignoto. Quel giorno vidi lilla e forse per un piccolo istante ho recepito tranquillità e felicità. ”- fece una pausa.
-Probabile- concluse.
-Dove posso cercare? Cosa devo cercare?- concluse riflettendo.
Severus continuò a leggere sperando di capirne di più.
-”Oltre il salice un orologio riflette, al di là delle fronde una lancetta si ferma sul tuo sguardo. Nell'oblio un mistero ti attende”-
Anelma lo guardò.
-Ci sono altri posti sotto queste fronde?-
-Che io sappia no- concluse Piton.
Anelma iniziò a camminare su quel prato sfiorando delicatamente i boccioli di fiori che lo rivestivano.
Si avvicinò al muro di fronde che dividevano quel magico posto dalla realtà.
-Pensi sia oltre a questo?-
-Non lo so Anelma, ma ti prego fai attenzione- disse alzandosi.
La ragazza annuì.
Provò ad aprire a sipario i lunghi rami di fronte a se.
All'improvviso due rami fini di colore verde le presero i polsi saldamente arrotolandosi su tutte e due le sue braccia..
-Severus!- chiamò Anelma voltandosi verso di lui.
L'uomo corse da lei. Osservò gli strani rami che la tenevano immobile. Cercò di liberarla ma i rami non si vollero muovere ne tantomeno sciogliere la presa. Non poteva usare nessun tipo di incantesimo. Poteva colpire Anelma.
-ah-
Anelma gemette. Probabilmente i rami si strinsero ancora di più a lei.
Severus estrasse la bacchetta puntandola su un braccio .
La ragazza lo osservò.
-Fidati di me-
Lei annuì.
Fece per pronunciare un incantesimo ma un altro ramo lo bloccò e lo legò alla ragazza.
Non riuscirono a dire una parola e subito vennero lanciati all'indietro dove caddero in un enorme buco formatosi poco prima.
Piton abbracciò Anelma cercando di tenerla stretta a se e di non perderla.
Passarono molti secondi, troppi. I due stavano precipitando, la paura si fece sempre più forte.
Anelma chiuse gli occhi, non voleva vedere le pareti del buco scorrere così velocemente.
Si aggrappò a lui stringendolo più forte che poteva.
Ad un tratto si sentirono trascinati e bloccati a mezz'aria. Quasi a perderne il fiato.
Delicatamente l'atmosfera li fece toccare il suolo.
-Anelma- chiamò Severus in un sussurro
Lei si mosse leggermente.
-Anelma- sussurrò di nuovo
-S-severus...- si mise a sedere aiutata dal mago.
-Dove siamo?- concluse
L'uomo scosse la testa.
Si guardarono attorno.
Non era più il prato di prima.
Il paesaggio era polveroso. Tutto intorno pareti, soffitto non erano di roccia bensì di terra-.
Anelma guardò in alto, ma il buco da dove erano precipitati era scuro e profondo.
-Guarda Anelma- disse Piton indicando uno strano orologio.
-è quello Severus- disse avvicinandosi.
L'uomo la seguì. Man mano che si avvicinavano all'orologio Severus si sentiva trattenuto da una forza.
Anelma non sembrava sentire questo peso.
Si fermò un secondo per riprendere le forze.
La ragazza intanto era vicino a quell'orologio.
-Cosa ci fa un orologio d'oro qui sotto?- chiese più a se che al mago.
Poi osservò indietro.
-Severus, va tutto bene?-
-Tranquilla- sorrise sforzatamente.
Il marchio oscuro iniziò a pulsare più forte, come se questo volesse esplodere.
Il suo viso si piegò in una smorfia di dolore.

Anelma, intanto, aprì la cassa dell'orologio dove un pendolo si muoveva ininterrottamente.
Si chiese perchè si doveva muovere visto che l'orologio non possedeva lancette
Nascosta nel pendolo c'era una piccola porticina.
La aprì.
Una lettera piegata in piccolissime parti.
-Severus l'ho trovata- disse tornando dall'uomo che tentava di nasconderle il dolore.
-C-cosa c'è scritto?- chiese
-Severus, cosa ti succede?- chiese preoccupata
-Anelma, leggi la lettera- sussurrò
Lei annuì.
-E' scritta in finlandese- sussurrò
-”Cara Anelma, sapevo che avresti raggiunto questo posto prima o poi.
Ora in questa piccola lettera non ti spiegherò molto ma l'essenziale. Ho inserito delle barriere contro tutti coloro che posseggono il marchio oscuro così che questi non possano raggiungere l'orologio. Ma devo trattenermi ancora nello spiegarti questo nostro segreto. Ti do un altro indizio: kehell
ä[1].
Tuo Eelis.”-
-che indizio sarebbe?-
Il dolore si fece sempre più forte. Era di questo che parlava Eelis. Lui possedeva il Marchio Oscuro e chissà cosa potrebbe succedergli.
-Devo tornare a casa...- sussurrò vedendo Severus sofferente.
Sulla sua mano sinistra iniziò a scorrere del sangue.
-Severus, cosa ti succede?- chiese avvicinandosi a lui.
Anelma avrebbe presto scoperto il tatuaggio era questione di tempo.
-Non ti avvicinare!- esclamò Severus cercando di tenerla più lontana possibile da quel suo segreto.
Lei non lo ascoltò e si avvicinò a lui.
Lo fece sedere a terra dolcemente.
Iniziò ad arrotolargli la manica del braccio sinistro. Lui non l'avrebbe fermata, prima o poi l'avrebbe scoperto.
L'avambraccio sinistro era intriso di rosso.
-Che ti è successo?-
Lui non rispose.
Anelma prese la sua bacchetta e con un incantesimo rimarginò la ferita.
Il tatuaggio si rimarginò. Il nero del Marchio si intravvedeva sotto il rosso del sangue.
La ragazza lo osservò negli occhi. Non voleva crederci.
Asciugò il sangue e da lì si fece vedere il simbolo di Lord Voldemort.
-Perdonami- sussurrò il mago.
Anelma ricordò le parole scambiate con il mago poco prima


FLASHBACK
-Sai, mi chiedevo, come fai a sapere che cos'è l'Avemors?- chiese tranquillamente.
-Su questo non posso risponderti-
Lei sorrise.
-Tu non puoi essere Mangiamorte, per cui dubito che sia per questo che ne sei a conoscenza-
-Come fai a dirlo?- chiese curioso
-Penso che mi avresti già uccisa- sorrise.
-Probabile- disse in un sussurro Piton.
FINE FLASHBACK

Lasciò cadere il braccio di Piton.
-Che stupida sono stata- sussurrò delusa alzandosi.
-Non è come credi, Anelma- cercò di parlare Piton.
-Cosa, Severus? Dovrei non credere a ciò che vedo?-
-No, ti prego...-
-Basta, Severus. Cosa aspettavi ad uccidermi? Avevi tutto il tempo per farlo! Quando eravamo soli sul prato, prima nel tuo ufficio!- esclamò irata.
I suoi occhi si fecero rossi.
Si alzò.
-Se sapessi come uscire di qui me ne sarei già andata-
Piton per la prima volta in tutta la sua vita non seppe cosa dire.
-Severus, ora siamo pari. Non voglio aver debiti con un Mangiamorte. Tu mi hai “salvata” dall'Avemors e ora io ho curato te. Appena usciremo da qui non mi vedrai più- concluse rassegnata.
-Anelma hai bisogno di cure per quella maledizione-
-Cure?! A cosa servono se poi muoio ugualmente?!-
Piton si alzò.
-Ascoltami- sussurrò Piton osservandola negli occhi.
Lei gli voltò le spalle.
Il mago le prese il polso.
Lei si voltò di nuovo verso di lui.
-Ascoltami, questo è il mio passato-
-Non si può fare di Lord Voldemort un passato, Severus-
Ci fu un po' di silenzio.
-Ti ha già ordinato di uccidermi?-
Lui abbassò lo sguardo.
-Lo sapevo. Ed ora puoi, Severus, sono qui a portata di Maledizione- sorrise beffarda indietreggiando e aprendo le braccia in segno di resa.
-Non ti ucciderò-
-Così disubbidisci al Signore Oscuro-
-Non sono più legato a lui, Anelma-
-Provamelo- lo sfidò la ragazza.
Lui non si mosse.
-Quel tatuaggio è ancora di Lord Voldemort-
Lui scosse la testa.
-Ora, se non ti dispiace, cerco di uscire di qui- gli voltò nuovamente le spalle.
Iniziò a guardarsi attorno.
Di nuovo quella sensazione. La terra iniziò a muoversi minacciosa intorno a lei.
E ancora Severus che correva verso di lei aiutandola, dandole la pozione.
Ma questa volta lei non provava dolore per ciò che le stava succedendo.
Faceva più male aver capito il segreto dell'uomo che le aveva spezzato il cuore con uno stupido tatuaggio.
Chiuse gli occhi, vedendo ancora per ultima volta gli occhi d'ebano di Severus Piton.



1: spiegazione nel prossimo capitolo.




NDA

ho avuto molte difficoltà durante la stesura di questo capitolo. Molte cose sono cambiate da come me le sarei immaginate. Ad esempio la scena delle luci e quello che succede poi non l'ho mai immaginato prima della scrittura di questo.

Anelma è rimasta delusa poiché non immaginava lontanamente il Marchio Oscuro su Severus.
Nel prossimo capitolo si scopriranno moltissime cose. Mi raccomando continuate a Seguire Anelma. Il fatto della “ricaduta” di Anelma per colpa dell'Avemors è semplice da capire. La delusione, l'ira nelle sue parole mentre accusa Severus. La Luna Piena peggiorerà la Maledizione, quindi non sarà ad ogni Luna Piena un “attacco”... insomma dipende da lei.
Scusate il ritardo, molte volte non riesco a scrivere, ma vi assicuro che non ho abbandonato questa Fanfiction, anzi, non vedo l'ora di capire come andrà a finire.
Per il resto aspetto una vostra opinione.
Grazie a tutti per aver letto questa ff fino a qui, sperando non vi abbia deluso o non vi annoi.
Grazie di cuore a tutti coloro che hanno commentato e che l'hanno inserita tra le seguite, ricordate e preferite.

Incanta



   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Helis Redien