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Autore: ELIOTbynight    28/07/2011    4 recensioni
Come spesso capita, i sogni danno ispirazione, anche quelli più strani.
Beh, nel sogno che ho fatto io c'erano dei fagioli magici.
E tanto romanticismo.

[...]
- Un fagiolo magico?!- esclamò la piccola, sgomenta. - E come lo sai?-
La mamma sorrise e fece:
- Lo so. Ho già avuto a che fare con questi minuscoli birichini!-
- Ma è pericoloso?-
Emily esitò, poi disse, lisciandosi i capelli color mogano:
- Beh, dipende. Per me e tuo padre, però, lo sono stati... Ginevra, ti ho mai raccontato come io e papà ci siamo conosciuti?-
Genere: Commedia, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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*







Emily dondolava in giardino sull’altalena abbellita di fiori, guardandosi attorno con aria assorta. In poco tempo sarebbe tornato il marito dal lavoro e la felicità la avvolgeva come una coperta calda solo all’idea.
L’improvvisa voce squillante della figlia la distolse dai suoi dolci pensieri:
- Mamma, guarda che cosa ho trovato!!-
Vide la bambina raggiungerla dalla veranda della villa e sorrise non appena le fu vicino.
- Guarda, mamma, ho trovato uno strano fagiolo nell’orto del giardiniere!-
- Ginny, quante volte ti ho detto di non disturbarlo mentre … ?-
Quando Emily vide il fagiolo nelle mani della bambina, strabuzzò gli occhi e trasalì.
- Do-dove l’hai preso??- balbettò, strappando il piccolo legume dalle mani di Ginevra.
- Nell’orto, ti ho detto.- rispose la bimba con disappunto. - Vicino all’aiuola dei papaveri!-
La giovane donna deglutì e guardò la figlia senza nascondere la preoccupazione.
- Non avvicinarti più all’aiuola, Ginny. Almeno per un po’. Ti prego.-
- Sì … - obbedì l’altra, lanciando sguardi confusi alla mamma.
Quest’ultima si rigirava tra le dita il fagiolo, dalla buccia verde e lucida, e borbottava tra sé:
- Ero sicura che fossero scomparsi tutti … Dovremo far cambiare le colture!-
Ginevra s’incuriosì e domandò:
- E’ velenoso?-
Emily sollevò la testa per guardare la figlia negli occhi e disse, incerta:
- No, tesoro … Vedi, questo è un fagiolo magico e bisogna fare attenzione … -
- Un fagiolo magico?!- esclamò la piccola, sgomenta. - E come lo sai?-
La mamma sorrise e fece:
- Lo so. Ho già avuto a che fare con questi minuscoli birichini!-
- Ma è pericoloso?-
Emily esitò, poi disse, lisciandosi i capelli color mogano:
- Beh, dipende. Per me e tuo padre, però, lo sono stati … Ginevra, ti ho mai raccontato come io e papà ci siamo conosciuti?-
La bambina scosse il capo.
- Allora questo è il momento ideale!- fece Emily, ridendo un po’ al ricordo.
Ginny non perse tempo e si mise comoda accanto alla mamma per ascoltare il suo racconto.
Senza smettere di sorridere, Emily iniziò.
- Se pensi che sia stato amore a prima vista, ti sbagli di grosso. Anzi, è stato tutto il contrario … -


*


La famiglia di papà possiede questa villa e i giardini che la circondano da parecchie generazioni, di conseguenza tutto ciò che cresce e viene coltivato qui appartiene a loro. Compresi i fagioli magici.
I nostri genitori si erano messi in testa di farci sposare, chissà perché, forse per mantenere un legame d’amicizia tra le famiglie. Ma quando mi fecero incontrare Bill per la prima volta, ricordo di essere rabbrividita.
Non era affatto elegante come i suoi parenti. Quel giorno portava una t-shirt nera con un enorme teschio stampato sopra; jeans talmente stretti che non sarebbero entrati neppure a me; una quantità spropositata di accessori metallici quali catenine, anelli e borchie varie; un paio di anfibi neri manco fosse dovuto andare in guerra; un quintale di trucco nero in faccia che lo rendeva simile ad un cadavere e come se non bastasse teneva i lunghi capelli neri sparati in aria come un porcospino isterico. Era il suo abbigliamento abituale e gli piaceva pure! Nella sua espressione riuscii a scorgere solamente egoismo, vanità e presunzione. Provai uno schifo tale che lo detestai fin dal primo momento … e a quanto pare il sentimento era ricambiato, dato che il primo della lunghissima serie di dispetti che cominciammo a infliggerci me lo fece lui: di nascosto mi versò il sale nel caffè al posto dello zucchero. Mi vendicai istantaneamente, rovesciandogli in testa l’intera caffettiera, mandando in malora la sua assurda pettinatura.

Non smettemmo di farci gli scherzi più disparati finché un giorno non fui forzatamente condotta nella sua grandissima villa. Su obbligo dei nostri genitori, facemmo due passi insieme nel giardino vicino all’orto, mentre avevamo solo voglia di starcene da soli ognuno per conto proprio.
Indossavo la gonna quel pomeriggio e ovviamente Bill me la sollevò diverse volte.
- Smettila, idiota!!- gli gridai. - Altrimenti non sai cosa ti succede!-
Bill, per tutta risposta, cercò di gettarmi nel laghetto. Io, però, riuscii a scrollarmelo di dosso e con uno scatto del corpo fui io a buttare lui dentro.
Mentre ridevo a crepapelle, il ragazzo si fece strada tra le piante acquatiche per uscire e nel farlo si aggrappò alla pianta di fagioli che debordava dall’orto. Quando l’ebbi nuovamente di fronte era livido di rabbia. Stringendo alcuni fagioli nella mano, sibilò:
- Ah, vorrei che fossi caduta tu nell’acqua!-
E come per magia il suo desiderio si esaudì. Non so come, persi improvvisamente l’equilibrio e caddi nel laghetto a mia volta. Riemergendo, fissai Bill con incredulità; intanto lui cominciò a prendere in considerazione l’idea che fossero stati i fagioli a far avverare il desiderio.
- Desidero che una rana ti salti in testa e ti strappi tutti i capelli, Emily!!- urlò per verificare la sua teoria.
Purtroppo Bill aveva intuito bene e una ranocchietta sbucò fuori dall’acqua, atterrando proprio in mezzo ai miei capelli. Ebbi la prontezza di afferrarla e scaraventarla via, poi ci fissammo con una scintilla d’ira negli occhi. Ci buttammo tra le piantine di fagioli e ne prendemmo quanti più possibile.
Da quel giorno, ahimè, i nostri dispetti si fecero sempre più violenti e le nostre famiglie erano disperate. Io detestavo Bill e lui detestava me, questo non sarebbe cambiato. Ci prendemmo gusto a farci del male con quegli strani “fagioli dei desideri”. Man mano che il tempo passava, ci rendevamo conto sempre meglio che il loro potere era molto forte e ne volevamo sempre di più; uno scherzo dopo l’altro divenimmo sempre più spietati nei confronti l’uno dell’altra.

Fortunatamente, però, i fagioli finirono.
La sera prima del matrimonio era stata organizzata una festa all’aperto. Bill ed io avevamo saccheggiato l’intera parte di orto coltivata a fagioli. Fu una giornata terribile: avevamo coinvolto tutti i presenti durante l’intero pomeriggio, devastato il giardino, rotto le finestre e insomma, distrutto la villa. Io e lui eravamo rimasti soli nel salone, con gli ultimi fagioli della nostra scorta.
- Io desidero aizzare contro di te tutti i coltelli della cucina!- esclamò, prendendone uno dalla tasca.
Come per incanto, ogni lama presente nei cassetti della cucina comparvero sulla soglia della sala, messe in verticale con aria minacciosa. Mentre venivano verso di me, sussurrai ad un fagiolo tra le dita:
- Io desidero che la libreria ti cada addosso, Bill!-
Con uno scricchiolio, l’intero mobile alle spalle di Bill si mosse in avanti, come se io l’avessi spinto da dietro mentalmente. Lui cercò di scappare, ma c’ero io a ostacolargli ogni movimento. Con espressione disperata, afferrò l’ultimo fagiolo che gli era rimasto e fece:
- Io desidero che la libreria sia leggera come una piuma!-
A quel punto sollevò le mani e gli scaffali atterrarono dolcemente sulle sue dita smaltate, proprio come se fossero stati leggerissimi come piume. Velocemente, Bill rimise a posto la libreria e mi fissò con sguardo beffardo. Quell’espressione mi irritò a tal punto da esprimere un desiderio orribile.
- Io desidero che Bill diventi schiavo di tutti i miei futuri desideri, in modo che possa sempre portarne le conseguenze.-
Avvertii la paura impossessarsi di lui.
- Non puoi farlo!!- sbraitò, ma io gli risi in faccia:
- L’ho appena fatto, cocco. E adesso vedrai che cosa ti … -
Mi accorsi con stupore che avevo anch’io finito la scorta di fagioli magici e rimasi con la mano dentro la borsa come un’idiota, a bocca spalancata. Mi precipitai in giardino, ma erano tutti finiti anche lì. Bill me lo fece notare con tono rassegnato.
- Basta, Emily. Abbiamo finito.-
Non seppi più che cosa fare. Mi sembrava così strano aver finito tutto il male che avrei potuto ancora infliggergli.
Stare lì senza essere in grado di fare nulla era frustrante, così scappai lontano da lui, per paura di scoprire cosa avrei provato guardandolo in faccia senza rabbia.

La mattina del matrimonio c’era un sole tiepido che metteva allegria, ma non avevo voglia di sorridere. Nel giardino di villa Kaulitz i preparativi stavano volgendo al termine, mentre io ero in una stanza all'interno del palazzo e mi facevo aiutare con il vestito, il trucco, la capigliatura e il resto.
Ripensavo ai fagioli magici e a tutti i guai che io e Bill avevamo causato con essi. E se non fossero mai esistiti? Forse io e lui ci saremmo trattati meglio … e magari ci saremmo anche piaciuti.
Già pronta, stavo seduta in poltrona a riflettere. Con ancora un po’ di insicurezza provai a pensare a Bill in modo diverso e stranamente mi sentii quasi la febbre. Decisi di alzarmi e affacciarmi alla finestra. Fuori c’erano tutti e si aspettava solo che il prete preparasse il necessario per la cerimonia. In mezzo ai vari invitati non mi fu difficile riconoscere Bill. I nostri occhi si incrociarono … e fu come se fosse stata la prima volta che lo vidi. Da un punto di vista completamente differente capii che mi piaceva, anzi, ero probabilmente già attratta da lui! Osservando la sua figura, leggermente più elegante del solito, ebbi la sensazione di non poter vivere senza di lui. Mi ero così abituata ad averlo accanto … ora sentivo solo un gran senso di vuoto, come se non lo avessi ancora mai conosciuto.
Mi nascosi e mi toccai il viso, decisamente accaldato. Dimenticai in un secondo tutta la faccenda dei fagioli e sorrisi tra me. Lo stavo per sposare e non sarei potuta essere più felice!
Giunse il momento tanto atteso e mio padre mi accompagnò fino all’arco di fiori sotto il quale mi attendeva il mio destino. Bill ed io non spiccicammo una parola per gran parte della cerimonia. Avevo regalato il bouquet a sua madre ed ero rimasta tutto il tempo con le mani dietro la schiena come una bambina timida. Bill restava in piedi nella stessa posizione e di tanto in tanto spostavamo gli occhi per guardarci. Un paio di volte ci eravamo incrociati e poi voltati dall’altra parte di scatto.
Poco prima dello scambio degli anelli, però, abbassammo entrambi lo sguardo e notammo che ai piedi del prete, in mezzo all’erba, era rimasto un ultimo fagiolo!
Fu come se lo stupore ci avesse dato la forza fisica per abbassarci di colpo e tentare di prenderlo. Lottai, ma Bill riuscì ad afferrarlo prima di me.
- Adesso potrò vendicarmi!!- rise lui maleficamente.
Impossibile descrivere il dolore che provai in quell’attimo. Avrebbe di sicuro espresso un desiderio bruttissimo, il peggiore di tutti. Gli lanciai un’occhiata rabbiosa e mi girai dall’altro lato a braccia conserte. Il solo pensiero che Bill non mi volesse bene quanto mi ero appena accorta di volergliene io mi uccideva. Percepii il labbro inferiore tremare e gli occhi appannarsi. Stavo per piangere, piangere per amore. Non avrei mai creduto che fosse possibile.
Ma ad un tratto sentii Bill sospirare. Mi voltai lentamente e vidi che mi stava porgendo il fagiolo sul palmo della mano aperta.
Rendendosi conto di quanto fossi meravigliata, mormorò:
- Esprimilo tu, l’ultimo desiderio, Emily. Fai di me ciò che vuoi. Io non ho più voglia … di farti del male.-
Pronunciò le ultime parole con voce strozzata e mi diede l’impressione che anche lui in qualche modo stesse soffrendo. Titubante, allungai il braccio guantato di bianco verso il fagiolo, l’ultimo fagiolo dei desideri. Lo toccai e per forza di cose sfiorai la mano del mio promesso sposo.
- Io desidero … -
Evitava di guardarmi, proprio come se si aspettasse da me qualcosa di terribile. Sapevo che avrebbe subìto per sempre le conseguenze del mio desiderio e decisi che non l’avrei mai più ferito.
- Io desidero trascorrere il resto della mia vita con te, Bill.-
Stupito, alzò il capo e mi guardò. Io, ancora un po’ insicura, aumentai la presa sulla sua mano e gliela strinsi. Riuscii a scorgere un bagliore nuovo dei suoi occhi nocciola, che mi diede l’impulso di allargare un sorriso così spontaneo quasi da contagiarlo. Con un colpo da maestro, fece cadere il fagiolo che divideva la sua mano dalla mia, poi le unimmo tutte e quattro insieme e ci fissammo negli occhi.
Non si può immaginare la gioia che provai ammirando quello splendore. Il sole lo accarezzava in modo suggestivo e lo rendeva ancora più bello. Il cuore iniziò a battermi forte e mi persi totalmente nel suo sguardo. Mi sorrise … e fu un sorriso pieno di dolcezza. Ed era tutto per me, quel sorriso era tutto per me! Gliene rivolsi uno anch’io, il più prezioso che avevo. Eravamo vicinissimi e non riuscivamo a smettere di guardarci.
Quando ci accorgemmo del paggetto che teneva in mano un cuscino di seta con gli anelli, Bill mi tolse delicatamente i guanti e mi infilò la fede per primo. Emozionata, gliela misi anch’io e mentre tornavamo a godere di quel magico fenomeno che aveva incollato i miei occhi ai suoi, il prete cominciò a dire la formula finale.
- William Kaulitz, vuoi tu prendere Emily Welton come tua legittima sposa per amarla, onorarla e rispettarla ogni giorno della tua vita finché morte non vi separi?-
Egli mi baciò la mano, mi guardò con amore e rispose:
- Lo voglio.-
Io ricambiai lo sguardo a stento, con gli occhi che mi tremavano. Avvertii un immenso calore partire dal cuore e irradiarsi in tutto il corpo, intanto il prete continuò:
- Emily Welton, vuoi tu prendere William Kaulitz come tuo legittimo sposo per amarlo, onorarlo e rispettarlo ogni giorno della tua vita finché morte non vi separi?-
- Lo voglio.- sussurrai felice.
Il pubblico di parenti e amici esultò, poi sentimmo la fatidica frase che ci avrebbe uniti per l’eternità:
- E allora, per il potere che mi è stato conferito, io vi dichiaro marito e moglie! Bill, puoi baciare la sposa … -
In un istante, il paradiso. Bill mi baciò con passione, come per volermi trasmettere tutto l’amore che aveva da darmi. Mi sentii così bene che ricambiai commossa, abbracciandolo mentre lui abbracciava me.
Non saprei dire con certezza cosa provai in quel momento tra gli applausi e le grida di contentezza della gente. Era un tornado di sensazioni e percezioni diverse, ma perfettamente incastrate tra loro con armonia. Mi furono trasmessi benessere e tranquillità, ma anche forza ed energia. Io amavo Bill e feci di tutto per dirglielo attraverso quel bacio, proprio come lui sembrava dirlo a me.
Le nostre bocche rimasero unite a lungo, poi le separammo e ci guardammo ancora una volta negli occhi. Gli accarezzai il viso e lui mi diede qualche bacino sul naso. Mi sembrava di volare, tra le sue braccia. Mi prese per mano e mi trascinò via verso il giardino, lontano da tutti. All’ombra di un ramo pieno di fiori ci baciammo ancora … e la nostra storia ricominciò.


*


Emily finì il racconto con un sospiro sognante. Ginevra la guardava affascinata e quando realizzò che la mamma aveva terminato, domandò:
- E i fagioli?-
- Abbiamo vietato al giardiniere di coltivarne ancora, ma a quanto pare un seme si è salvato!- rispose la donna, guardando la figlia riprendersi il legume e facendo attenzione che lo trattasse con cura.
Dall’esterno del giardino, le due udirono il suono di un clacson. Bill era tornato.
- Papà!!- esclamò Ginevra, andandogli incontro.
Alzandosi dall’altalena, Emily sorrise nel vedere il marito che prendeva in braccio la sua bambina con gioia e la riportava indietro da lei.
Quando ormai furono tutti e tre vicini, Ginny fece:
- Papà, sai che la mamma mi ha raccontato la storia dei fagioli magici??-
- Cosa, davvero?-
Bill fissò la moglie con sguardo inquisitorio, inarcando un sopracciglio. L’altra rise e gli si avvicinò, dicendo:
- Ne ha trovato uno nell’orto e ho colto l’occasione per parlargliene … -
- Ah, allora uno si è salvato!- fece Bill con voce sorniona, circondando i fianchi di Emily con le braccia.
Lei gli rispose, prima di dargli un bacio vicino all’orecchio:
- A quanto pare, sì.-
La bambina li guardò con perplessità, inclinando la testa di lato. I genitori ridacchiarono, vedendola così, e Bill le chiese:
- Ehi Ginny, vuoi vedere come ho baciato la mamma quando ci siamo sposati?-
Senza nemmeno aspettare la risposta, Emily lo precedette e nel baciarlo provò un piacere enorme. Ginevra rise di gusto, poi si accorse di avere ancora l’ultimo fagiolo magico in mano.
- Chissà se funziona … - si disse. - Io desidero … -
Quelle parole furono fatali alle orecchie di Bill ed Emily. Si staccarono e senza smettere si abbracciarsi fulminarono la piccola con gli occhi.
- Io desidero un fratellino!!- esclamò Ginny vittoriosa, agitando il pugno con dentro il fagiolo.
Gli altri due impallidirono e si scambiarono un’occhiata di panico. Sentendo la figlia ridere, però, scoppiarono anch’essi in una gran risata.





Fine







Come spesso succede, questa OS ha tratto ispirazione da un sogno. Infatti solo nei sogni più assurdi si può parlare di fagioli! xD
Spero che ai vostri occhi sia uscita fuori una cosa carina e romantica al massimo, perchè questa era mia intenzione. Io mi sono sciolta in brodo di giuggiole solo a scriverla... *w*
Comunque, mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate, quindi non esitate a recensire!! E magari fate un saltino tra le mie long, che si stanno pubblicando da sole, senza uno, dico un solo commento ad incoraggiarle... T.T
Grazie mille anche solamente per aver letto fin qui... Un bacione a tutti!
by Eliot
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