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Autore: Timeless    28/07/2011    5 recensioni
-Comandante…
Il Flame Alchemist alzò lo sguardo perdendosi in quelle pozze d’oro. Aspettò curioso il continuo.
-Davvero… Lei si sente solo?
Si sentì terribilmente in imbarazzo per quella domanda.
Abbassò immediatamente lo sguardo fissando il pavimento.
Mustang sorrise intenerito.
Ed era la terza volta in meno di dieci minuti che gli capitava.
Si alzò facendo forza sulle gambe, superò la scrivania e avvicinandosi con una calma disarmante al ragazzo, restò a guardarlo ammaliato.
Il giovane Alchimista d’Acciaio che si preoccupava per il Comandante Supremo.
E il Comandante Supremo che si innamorava perdutamente di Acciaio.
Roba da togliere il fiato.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Roy Mustang  non era mai stato innamorato veramente di nessuno.
Il suo cuore non aveva palpitato, a suo tempo, per un'amorevole ragazza.
Non era rientrato a casa e trovato ad accoglierlo un piatto caldo sulla tavola e una bellissima moglie ad abbracciarlo dopo una lunga assenza.
Non aveva spedito in tempo di guerra lettere ai suoi cari, rassicurandoli perché era ancora vivo e stava bene.
Roy Mustang era sempre stato un uomo solo.”
 
-Tsk.
Il ragazzo scostò con disgusto il libro che aveva appena aperto.
-Eddai Acciaio, era solo l’introduzione!
Si lamentò il suo interlocutore fintamente deluso. Ma in fondo si era aspettato una reazione del genere, era tipica di Edward.
Il biondo si limitò a fissarlo con riluttanza.
-Lei crede davvero che sprecherei il mio tempo leggendo un libro del genere?
Continuò sprezzante sollevando un sopracciglio.
-La cosa mi farebbe alquanto felice.
Confessò allegro  poggiando i gomiti sulla scrivania e guardandolo con aria tranquilla.
-E vorrei ricordarti- precisò con un sorrisetto- che adesso sono Comandante Supremo. Dovresti cominciare a portarmi rispetto, fagiolino.
Il giovane si alzò di scatto dalla sua poltrona infuriato.
-Chi sarebbe così minuscolo che se lo prendi fra il pollice e l’indice lo schiacci?
Mustang non riuscì a trattenere le risate. Erano passati quattro anni che lo stuzzicava eppure continuava ad offendersi terribilmente quando si trattava della sua altezza.
Era così buffo.
Ed non smise di ringhiargli contro.
-Buono, buono.- fece segno di calmarsi- Stavo solo scherzando… Non vedo motivo per cui prendersela tanto.
Lo schernì portando una fumante tazza di caffé alle labbra.
Amava vederlo infuriarsi e fare una delle sue scenate.
Amava il suo modo di parlare schietto e diretto che non aveva nessun altro.
E poi… Era l’unico al quale permetteva di rivolgersi in quel modo.
Se non avesse davvero voluto, avrebbe semplicemente preso provvedimenti o lo avrebbe degradato.
Ma quei momenti lo divertivano da morire.
Erano semplicemente fantastici e lo mettevano di buon umore.
Ed si risedette stizzito sulla poltrona guardando insistentemente il muro.
Roy invece poggiò la tazza sul tavolo con un movimento lento,  poggiò la testa sul dorso delle mani accennando ad un sorriso malizioso.
Lo fissò ammiccante.
-Pensavo ti avrebbe fatto piacere sapere qualcosa in più su di me, Acciaio.
Sussurrò in tono suadente.
Edward diventò paonazzo, ma non desistette dal non degnarlo di uno sguardo.
L’Alchimista di Fuoco si godette lo spettacolo totalmente a suo agio.
Gli piaceva da morire metterlo in imbarazzo in quel modo, era adorabile.
-Avrebbe potuto semplicemente parlarmene.
Borbottò Acciaio imbarazzato e sfuggendo ancora una volta a quegli occhi.
-Ma non sarebbe stata la stessa cosa, Ed.
Rispose Roy tranquillamente e con un tono ancora più basso che fece arrossire nuovamente il ragazzo.
Certo che gli importava sapere del passato di Taisa.
Ma non capiva perché si sentisse così vulnerabile e stupido quando gli parlava così negli ultimi tempi.
E sentirsi vulnerabile non era affatto un buon segno.
Chissà perché poi, il suo cuore tamburellava veloce nel petto e sentiva il respiro mozzarsi quando incrociava quegli occhi.
Capì che doveva alleggerire la tensione o la situazione sarebbe degenerata.
Battè le mani sulle ginocchia prima di alzarsi, sospirò teatralmente guardando il libro aperto su una pagina che diceva “Introduzione alla lettura di La vita di Roy Mustang”.
-Ho sempre detestato quel genere di cose. Sanno tanto di finzione.
Roy sorrise.
Sapeva che avrebbe detto qualcosa del genere. E come dargli torto?
-Suvvia Acciaio, non è colpa mia se hanno ingrandito tutto in modo eccessivo.
Il giovane scrollò le spalle ostentando indifferenza.
-Faccia un po’ come vuole Taisa.
Detto questo, si avviò all’uscita portando le mani nelle tasche.
Si voltò abbozzando il saluto militare per poi aprire la porta.
Poi un pensiero lo bloccò.
Quello che aveva letto su quel libro era pur sempre la verità, seppur scritto in modo teatrale.
Dunque Taisa…
Si voltò nuovamente verso di lui non mollando la presa sulla maniglia.
-Comandante…
Il Flame Alchemist alzò lo sguardo perdendosi in quelle pozze d’oro. Aspettò curioso il continuo.
-Davvero… Lei si sente solo?
Si sentì terribilmente in imbarazzo per quella domanda.
Abbassò immediatamente lo sguardo fissando il pavimento.
Mustang sorrise intenerito.
Ed era la terza volta in meno di dieci minuti che gli capitava.
Solo lui gli sortiva quell’effetto e gli riscaldava il cuore.
Con lui si sentiva a casa e non più solo.
Finalmente.
Si alzò facendo forza sulle gambe, superò la scrivania e avvicinandosi con una calma disarmante al ragazzo, restò a guardarlo ammaliato.
Il giovane Alchimista d’Acciaio che si preoccupava per il Comandante Supremo.
E il Comandante Supremo che si innamorava perdutamente di Acciaio.
Roba da togliere il fiato.
Avrebbe potuto chiudergli la porta alle spalle e baciarlo confessandogli i suoi sentimenti.
Però non sarebbe stato giusto così.
Si limitò ad arruffargli i capelli d’oro e a rimproverarlo.
-Ah, FullMetal...
Si interruppe scompigliandogli ancora di più i capelli scatenando l’ira del biondo.
-Mi lasci stare! Taisa!
Cominciò a divincolarsi senza però riuscirci in nessun modo.
-Ti preoccupi sempre troppo per gli altri…
Riprese poi avvicinando di più il volto a quello del giovane.
Acciaio arrossì fin sopra alle orecchie. Il cuore ricominciò a battere furiosamente.
Perché reagiva così alle attenzioni di Taisa?... Perché non smetteva di tremare?
La mano del Comandante smise di arruffargli i capelli. Lo guardò dolcemente.
-Va tutto bene.
Scese con la mano ad accarezzargli la guancia ed Edward dilatò gli occhi per quel tocco inaspettato.
Non se lo aspettava, ma la mano di Mustang era incredibilmente gentile e rassicurante.
Si lasciò cullare dal calore che sprigionava quel contatto socchiudendo gli occhi.
Era confuso da tutto quel turbinio di emozioni che gli provocava la vicinanza a quell’uomo.
Sembrava  come se il respiro gli fosse stato strappato via.
- Con te non mi sento solo…
Continuò Mustang abbassando sempre più la voce.
Edward era certo che se avesse riacquistato lucidità sarebbe scappato di lì.
Eppure non era sicuro di volerlo.
La voce di Taisa e il suo tocco gentile l’avevano scosso fin nel profondo, facendogli vibrare l’anima.
Si sentiva così preso da lui che avrebbe voluto prendergli il viso fra le mani e posare le labbra sulle sue.
Sentì il respiro di Taisa sul suo collo e salire verso l’orecchio. Chiuse gli occhi ascoltando la sua voce calda e bassa.
-…Non più, Ed.
E quella era una specie di dichiarazione.
Mustang era consapevole di ciò che aveva appena fatto, ma non se ne pentiva minimamente.
Aveva visto negli occhi del giovane quella fiamma quando lo aveva toccato e parlato a quel modo, ma aveva visto anche confusione, paura.
E aveva capito che non era il momento di andare oltre.
Con un sospiro dispiaciuto si sollevò osservando il ragazzo.
Era ancora scosso.
Sorrise involontariamente.
Che carino.
Doveva alleggerire l’atmosfera.
Portò le mani sui fianchi e lo guardò sollevando le sopracciglia scettico.
-Beh? Che fai ancora qui?
Risvegliò il ragazzo dai propri pensieri. Ed lo guardò confuso.
Roy aprì la porta.
-Sbrigati ad andartene se non vuoi che dica in giro che sei un perditempo, moscerino.
Enfatizzò l’ultima parola schernendolo e suscitando la rabbia del ragazzo.
-Chi sarebbe un insulso minuscolo schifoso insetto?!
Gridò con tutte le sue forze contro il viso del moro che scoppiò in una fragorosa e spensierata risata.
-FullMetal, non cambierai mai!
Continuò a ridere senza curarsi delle persone, che passando alle spalle dell’Alchimista d’Acciaio, lo guardavano confusi.
Dapprima, le risate di Mustang lo infastidirono ulteriormente pensando che lo stesse ancora una volta in giro, ma guardando il suo viso capì che era una risata sincera e fu felice di poter regalare momenti di spensieratezza a quell’uomo tanto ambiguo quanto interessante.
Si beò dell’immagine di Roy sereno, lasciando che un dolce sorriso facesse capolinea sulle sue labbra.
In quel momento capì.
Provava qualcosa nei suoi confronti.
Qualcosa veramente forte.
Aveva solo bisogno di tempo per far luce sui suoi sentimenti.
Animato da quella nuova speranza, tornò sull’attenti portando una mano alla testa come da saluto militare, ridestando Mustang da quel momento di ilarità.
Lo guardò fisso negli occhi, sicuro come non lo era mai stato.
-Le prometto- cominciò solenne- che io ci sarò sempre.
Roy rimase sbigottito, ma lasciò che concludesse ciò che stava dicendo.
Ed sentì lo sguardo curioso del suo superiore fisso su di lui, e prima che potesse arrossire sotto quegli occhi, decise di deviare il discorso.
-Inoltre- alleggerì il tono portandolo sull’ironico- non credo lei resisterebbe un solo giorno senza di me.
Aggiunse con un ghigno soddisfatto.
-Ti sopravvaluti molto, fagiolino.
Questa volta non si infuriò. Sorvolò l’offesa scrollando le spalle e continuando a guardarlo con superiorità.
-Ovvio, sono l’Alchimista d’Acciaio dopotutto.
Mustang gli rifilò un’occhiataccia.
-Bene, Alchimista d’Acciaio, vedi di tornartene al lavoro.
Concluse con tono seccato.
-Uffa- sbuffò- Come siamo scorbutici!
Fece il ragazzo dandogli le spalle e incamminandosi per il corridoio del Quartier Generale.
Roy lo osservò alzare una mano e salutarlo mentre si allontanava sempre di più.
Sorrise contento.
FullMetal provava qualcosa per lui, ne era certo.
Ma doveva ancora maturare i suoi sentimenti per comprenderli e accettarli completamente.
Doveva solo pazientare.
Era sicuro che quel giorno non era molto lontano. 



Sera gente! :D

Allora, comincio col dire che questa NON è il continuo di What a pity  u_u Ci tengo a precisarlo perchè ci sono stati fraintendimenti a causa di una mia mancanza, quindi lo scrivo qui per evitare incomprensioni :D
Detto questo, sono ritornata con un'altra RoyxEd questa volta sentimentale u_u Non posso farci niente, questa coppia è talmente bella!
Spero solo di non essere stata un totale fallimento D:
Vi saluto!

 

 
   
 
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