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Autore: AntoniaLudwiga96    28/07/2011    2 recensioni
In questa fan fiction vedremo Ludwig in pensiero per Feliciano! Buona lettura!
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel giorno faceva freddo, così freddo che Germania era davvero preoccupato. Di solito Italia lo aspettava fuori per entrare all’improvviso in casa sua, ma questa volta era successo qualcosa di più grave, se lo sentiva.
Perché non arriva come tutti i giorni, perché?
Tornò in casa e vide una lettera che prima non aveva visto.

Caro Ludwig,
oggi non potrò venire a casa tua perché qui è in corso una rivolta popolare. È da tanto tempo che gli italiani aspettavano e oggi è successo. Non so se ci rivedremo più, ecco perché ti scrivo. Se avessi abbandonato questa gente a loro stessa senza combattere, tu mi avresti considerato un codardo, e io non voglio che succeda più. Voglio che tu per una volta sia fiero di me. Se morirò, voglio che tu venga nella mia terra per darmi l’ultimo saluto. Grazie per tutto quello che hai fatto per me e mi dispiace se mi sono comportato da debole.
Addio, o forse arrivederci.

Tuo Veneziano.


-Sciocco, perché… perché?!? Non dirlo, tu devi vivere. DEVI VIVERE!!!!- urlò Ludwig.
Non poteva credere ai suoi occhi… colui che aveva scritto era davvero Italia? Sì, doveva essere per forza così, altrimenti si sarebbe presentato a casa sua.
In quel momento il tedesco ebbe un brivido gelido lungo tutta la schiena . Non riusciva però a capire perché. Subito dopo iniziò a tremare e a sudare freddo, ma ancora non si rendeva conto del perché gli stava succedendo ciò.

-Il sudore freddo, la tremarella, il cuore che batte all’impazzata… tutte sensazioni strane. Perché, perché?!?- si chiese Ludwig.
Andò a letto, ma la tremarella si faceva sempre più accentuata e continuava ad avere brividi anche sotto le coperte.

-Ora ho capito.- disse un po’ spaventato. –L’idea di non rivedere Veneziano, di non sgridarlo più…ecco cosa sto provando. È questa la paura, vero Feli? La paura di non rivedere più una persona a cui tieni tanto. Io… non l’avevo mai provata. Ora capisco come ti senti Veneziano quando hai paura e mi dispiace averlo capito troppo tardi.- Detto ciò, si mise a dormire.

Il giorno seguente…

-Ahhhh… Veneziano starà di sicuro facendo un buon caf- ah già, lui non c’è…- disse rammaricato Ludwig.
-COMUNICATO URGENTE PER IL SIGNOR LUDWIG!- una voce esterna lo chiamò.
Lud uniziò a scartare la busta e vide un’altra lettera. Questa volta era di Giappone.


Caro Ludwig,
oggi mi è arrivato un comunicato da Romano in cui diceva esplicitamente di recarsi in Italia. Ti prego vieni anche tu, Veneziano ha bisogno di te.
Con affetto.
Kiku Honda.

Il tedesco all’inizio non colse bene il messaggio, ma quando lo rilesse con attenzione, e vide le parole Veneziano ha bisogno di te, non riuscì a capire più nulla e si butto a terrà in preda al panico.
-Io… io… non dovevo lasciarti da solo, NON DOVEVO!!!- urlò Lud con un pianto liberatorio.
Poi si ricompose, andò in città, chiese un passaggio per l’Italia e arrivò a Roma. Qui vide Kiku e Romano disperati sul corpo del povero Veneziano che era in fin di vita. In quel momento Lud si sentì crollare il mondo addosso. Non avrebbe mai creduto che in quel piccolo e fifone di un uomo si nascondesse un coraggioso e temerario patriota. Si buttò per terra in lacrime, mentre Kiku andava a prenderlo.
-Forza Romano, lasciamolo da solo con lui.- disse il giapponese.
Lud guardò il corpo in fin di vita del suo amico e si rese conto di quanto lui non avesse la sua forza di volontà. Già, quella forza di volontà che aveva permesso a Veneziano di combattere fino all’ultimo con il suo popolo per avere la libertà.

Forse se gli parlo combinerò qualcosa di buono.
-Ve-veneziano… mi dispiace. Mi dispiace per tutte le volte che non ti ho compreso fino in fondo, per quando tu avevi paura, ma io continuavo a sgridarti e non riuscivo a capire il perché tu continuassi ad averne. Già, solo ora ho capito cos’è la paura. Un sentimento orribile che tutti gli esseri umani hanno, ma io ero troppo orgoglioso per rendermi conto che ne avevo fin troppa. Ho paura. Paura di perdere tutto e tutti. Ma soprattutto, paura di perdere te, perché non esiste al mondo persona migliore e se ti risvegli ti prometto di non chiamarti più fifone. Però ti prego, non morire… Sei l’unico a cui voglio un bene dell’anima, quindi TU DEVI VIVERE!!!- urlò Ludwig con le lacrime agli occhi. In quel momento Veneziano aprì gli occhi e il suo stomaco iniziò a borbottare.
–Lud, sei stato tu a parlarmi poco fa?- chiese l’italiano.
-Si, e vedo che tu stai molto meglio.- affermò il tedesco.
-Grazie mille per essermi stato vicino.-
-Figurati, anzi grazie a te per avermi insegnato cosa significa avere paura. Grazie davvero.- sorrise il crucco; poi baciò sulla guancia Feliciano.
  
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