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Autore: Roxanne Potter    29/07/2011    9 recensioni
Breve storia sulla solitudine di Albus Silente, quella solitudine che ha sempre portato dentro di sé, il dolore per la morte di Ariana, la distruzione della sua famiglia, la rivelazione della vera natura di Gellert Grindelwald.
Questa storia si è classificata quinta al De Solitudine Contest di Wynne_Sabia, vincendo inoltre il Premio Solitudine.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Gellert Grindelwald | Coppie: Albus/Gellert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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La sua solitudine

Autore: Roxanne Potter.

Titolo: La sua solitudine.
Personaggio scelto: Albus Silente.
Citazione: Ho trascorso tutta la mia vita nascondendo il mio cuore.
Eventuali altri personaggi: Gellert Grindelwald, leggeri riferimenti ad Aberforth, Ariana e Harry.
Genere: Triste, introspettivo, sentimentale.
Rating: Verde.
Avvertimenti: One-shot.
Introduzione: Breve storia sulla solitudine di Albus Silente, quella solitudine che ha sempre portato dentro di sé, il dolore per la morte di Ariana, la distruzione della sua famiglia, la rivelazione della vera natura di Gellert Grindelwald.
Eventuali NdA:


La sua solitudine.

Gli occhi azzurri di Gellert che lo fissavano con malizia. Quel tocco sul suo viso, sulle braccia e sul resto del corpo. Le labbra che gli sfioravano le spalle e iniziavano a scendere lungo il suo petto.
Si trattava di uno di quei momenti di completezza, in cui Albus Silente si sentiva del tutto libero e felice.
Uno di quei momenti in cui il resto del mondo svaniva, e lui rimaneva solo con il suo grande amore, avido dei baci di Gellert, che gli procuravano quasi dei brividi lungo la schiena.

*

Solo.
Solo in una stanza, ancora tremante e sconvolto, per la morte della sorella di cui non aveva mai voluto occuparsi, ma che nonostante questo amava.
Non era unicamente la morte di Ariana che lo stava lacerando; era anche il tradimento.
Il dolore nel rendersi conto della vera natura di Gellert Grindelwald. Il ragazzo che aveva amato si era rivelato nella sua malvagità. Aveva gettato delle maledizioni su Aberforth. Aveva ucciso Ariana.
I suoi genitori non c'erano più. Sua sorella era appena morta. Gellert l'aveva tradito, e adesso si ritrovava solo insieme a un fratello che per lui nutriva un profondo astio.
Solo.
Dopo quei due mesi di amore verso Gellert, ora Albus Silente tornava a capire cosa significava essere solo.

*

Gellert lo stava fissando, disteso a terra, con il suo viso anziano e rugoso, gli occhi di un azzurro spento.
-Hai vinto di nuovo.- mormorò, prima di chiuderli e rimanere in silenzio.
Non era morto, Albus Silente lo sapeva.
Erano passati decenni colmi di solitudine, e adesso l'aveva finalmente rivisto. Tra loro era scorso solo odio, durante quel duello che sarebbe entrato nella storia. Stringere tra le mani la Bacchetta di Sambuco, che da giovane aveva così disperatamente sognato, non gli offriva alcuna consolazione.

Non era rimasta alcuna traccia dell'amore che li aveva uniti da ragazzi, e che era sembrato così indistruttibile.
Non rimaneva nulla, se non l'odio tra due vecchi.
Mentre fissava quell'uomo che giaceva a terra, il fantasma del ragazzo di cui si era innamorato nel pieno della loro giovinezza, venne colto da un sentimento struggente con il quale aveva imparato a convivere : la solitudine.

*

Quelle immagini lo stavano torturando.
Vedeva i lampi di luce, Aberforth che sgranava gli occhi per il dolore inflittagli dalla maledizione di Grindelwald. E c'erano le urla di Ariana, così strazianti da far rabbrividire. Il cadavere della bambina riverso a terra, con i capelli sparsi intorno al viso pallido, gli occhi vuoti.
-No, no!- si ritrovò a urlare. -Prendi me ma non loro! Non fare del male a loro, ti prego! Uccidi me!
L'espressione terrorizzata di Gellert. E poi, Gellert che si voltava e fuggiva, lasciandolo cadere in ginocchio accanto al corpo della sorella.
Lo stava lasciando solo.
Due occhi verdi entrarono nel suo campo visivo. Harry cercava di convincerlo a bere, ma ogni volta che quel liquido sfiorava la sua lingua e si riversava nella gola, tornavano alla memoria i suoi ricordi peggiori.
Sarebbe morto, quella notte, anche se magari non nella grotta. Silente lo sentiva. Forse avrebbe visto nuovamente Gellert Grindelwald, e avrebbe cessato di vivere nella solitudine.
Guardando gli occhi di Harry, che in quel momento lo stavano fissando con agitazione e angoscia, si rese conto che non aveva mai parlato neanche a lui della sua storia e della sua famiglia. Non aveva mai detto nulla su Gellert o su Ariana, neanche a quel ragazzo cui era tanto affezionato.
Non aveva confessato a nessuno della solitudine che lo attanagliava, dei rimpianti del passato, degli errori della sua gioventù. Agli occhi di tutti era sempre apparso, nonostante certi comportamenti strambi, come un mago saggio e potentissimo. Nessuno conosceva i sentimenti che in realtà si celavano dentro di lui.
Albus Silente si rese conto, in quell'istante, di aver trascorso tutta la sua vita nascondendo il suo cuore. Ed era stato lasciato solo proprio dall'unica persona con cui era riuscito ad aprirsi e rivelare la sua anima : Gellert Grindelwald, il ragazzo che era stato per lui come una luce, nei lontani giorni dell'estate del 1899.

*

Riporto qui il giudizio della giudiciA, Wynne_Sabia, poi torno a ballare e festeggiare per il Premio Speciale che ho vinto.

Grammatica: 10/10

Stile: 10/10
Originalità: 9,5/10
Utilizzo: 10/10

Caratterizzazione: 10/10

Gradimento personale: 9,5/10

Punti Bonus: 0/4
Tot: 59/64

Beh, credo che il tuo punteggio parli da se :)
La grammatica è perfetta, non ho appunti da farti, pulita candida. Anche lo stile va benissimo, è scorrevole, eppure non semplice; non annoia, si legge che è un piacere, i periodi sono della giusta lunghezza e non ci sono ripetizioni.

I momenti che hai scelto, in relazione al tuo personaggio, non sono poi così originali, e avresti avuto un punteggio ancor più basso se tu non fossi riuscita a personalizzarli, rendendoli più 'tuoi' e quindi allontanando la fic da ciò che è considerato banale.

La citazione è utilizzata molto bene, non la ripeti all'interno del testo eppure ha la sua intensità ed è un po' il 'tema conduttore' di tutta la tua storie. C'è da dire anche che trovo la citazione molto adatta al personaggio che hai scelto, personaggio che tu hai caratterizzato bene. Mi piace come hai dipinto Albus e le sue pene d'amore, la sua sofferenza. Hai reso davvero bene il suo sentimento di solitudine, fornendo una buona introspezione!
Complimenti, quindi, per questa storia! Davvero, la trovo meritevole. Nel giudizio personale sono sempre restia a dare il massimo, deve proprio essere una storia che mi emoziona molto, o che mi affascina, per meritare il 10. Il tuo 9,5, nei miei parametri, è un punteggio molto alto! Brava brava!
   
 
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