La fonte d'ispirazione è un'immagine trovata in giro e fatta a photoshop, che ci ha portate a scrivere tre differenti situazioni per tre differenti personaggi piuttosto fondamentali nel corso della storia.
Quali sono stati i loro pensieri, le sensazioni provate quando la Morte li ha guardati negli occhi? Leggete per scoprirlo. Tre anime cosìsimili ai tre fratelli descritti nella fiaba di Beda il Bardo da incontrare la morte nelle stesse circostanze.
Speriamo di non annoiarvi ma di soddisfarvi a pieno con questa breve Fan Fiction.
Un saluto, Cabaret del Diavolo.
The one who....
"....Il primo fratello raggiunse un lontano villaggio armato della bacchetta di sambuco e uccise un mago con cui in passato aveva litigato.
Inebriato dal potere che la bacchetta di sambuco gli aveva dato, si vantò della sua invincibilità...
ma quella notte un altro mago rubò la bacchetta e per buona misura gli tagliò la gola.
E così la morte chiamò a se il primo fratello...."
{ Harry Potter e i doni della morte }
1)...died for power. ... The one who died for power... ****************
Per un breve istante gli occhi verdi del ragazzo si fusero con quelli rossi dell'Oscuro Signore, il quale storse la bocca in una smorfia di disgusto.
Poi si levò un grido.
"INSIEME!"
E con una spinta, Harry Potter e Lord Voldemort scivolarono nel vuoto a contatto con il vento gelido che squarciava l'atmosfera.
Un groviglio di corpi intenti a combattersi fino alla fine.
"Solo io posso vivere per l'eternità, Harry Potter"
Il viso di Voldemort si contorse in un terribile ghigno sadico.
Harry chiuse gli occhi e in un istante si ritrovò per terra, rotolando sul terreno fangoso mentre il sapore ferreo del sangue si faceva strada nella sua bocca.
Il respiro gli si smorzò nel petto mentre un dolore lancinante gli trapassava il cuore.
Lentamente le iridi verdi ripresero contatto con la realtà esterna.
Le bacchette dei due maghi si trovavano al centro dello spiazzo in cui si trovavano, perfettamente puntate l'una contro l'altra.
Voldemort aveva sollevato il volto e incominciato a strisciare verso la sua arma ; una scintilla di follia attraversò il suo viso scavato e pallido, quasi smorto, in un ultimo momento di agonia.
Il ragazzo si mosse in avanti, scivolando sulle ginocchia in direzione dell'unico strumento per distruggere quella creatura spregievole che aveva rovinato troppe vite, la sua compresa.
Con un movimento fluido della mano, Harry afferrò la bacchetta, nell'istante esatto in cui Voldemort aveva lanciato l'Avada Kedavra che splendeva in uno smeraldino spiraglio di luce.
Dalla punta della piccola stecca di legno del Grifondoro fuoriuscì un lampo rosso che si andò a scontrare con violenza contro quello verde del Signore Oscuro.
Furono attimi di intensa agonia ed angoscia, mentre un dolore terrificante s'impossessava del corpo di entrambi.
La fine era vicina.
Erano pronti.
Non potevano vivere entrambi.
Uno dei due doveva andarsene.
Il un breve istante, quasi insipiegabile, la scintilla verde ritornò indietro, colpendo Voldemort diritto nel cuore.
Egli si sciolse in mille frammenti bruciati che volarono liberi nel cielo plumbeo coperto da pallide nuvole.
Un grido si levò acuto nell'aria.
Harry Potter aveva vinto.
La ragione aveva trionfato sul potere.
Il potere di voler dominare e prevalere, danneggiando chi ti circonda.
Il potere di voler vincere.
Il potere di voler distruggere.
Il potere di morire.
Con affetto,
Cabaret del diavolo.