Per Giulia.
Cicatrici
“Una cicatrice è un segno indelebile, non una malattia.
La vita, quello che pensavamo ci avessero tolto, possiamo riprendercelo.”
(La bestia nel cuore, Cristina Comencini)
Bill Weasley odiava gli specchi; aveva chiesto a sua madre di farli sparire tutti da La Tana, obbligando l’intera parte maschile della sua famiglia a farsi la barba alla cieca.
Fred e George aveva affermato -ridendo sguaiatamente- di non aver alcun problema, potendo sfruttare la loro somiglianza, e avevano preso a mettere in scena esilaranti siparietti di mimo.
Bill Weasley detestava anche le superfici d’acqua limpide e riflettenti; evitava di andare a prendere l’acqua dal pozzo in fondo al giardino, scaricando l’ònore agli altri e sfruttando la propria muscolatura contro le deboli proteste di suo fratello minore Ron.
Bill Weasley non sopportava nemmeno i vetri della sua casa; si allontanava in fretta da tutte le finestre, tirando le tende con rabbia e nervosismo evidenti. Suo padre e suo fratello Charlie si erano rassegnati ad attraversare le scale a tentoni, quando dimenticavano -fin troppo frequentemente- le bacchette nelle loro rispettive camere.
Più semplicemente, Bill Weasley odiava vedere l’immagine del proprio volto tumefatto dalle cicatrici dell’attacco di Fenrir Greyback.
Non che piangesse la sua bellezza rovinata o il suo volto distrutto, non era mai stato un tipo vanitoso: dietro quelle cicatrici, vi era una strana e nuova natura. Dietro quel rifiuto si celava l’orribile e disperata paura d’essere diventato come il proprio carnefice.
***
“Mon lion, pourquoi tu as ce regard triste?” chiese Fleur una mattina di fine giugno, mentre il sole irradiava su di loro, seduti in giardino e impegnati a scegliere i centrotavola per il matrimonio.
La ragazza accarezzò il suo viso, con un gesto timido e delicato.
“Je suis un monstre.” Rispose lui, evitando di guardarla negli occhi.
Sono un mostro. Maledetto da un mostro, condannato a essere un mostro.
La francese scosse la chioma argentata con foga, negando l’affermazione di Bill.
“No. Tu sei bellissimo, Bill.” Bill si convinse a voltarsi verso Fleur, trovando un mare d’azzurra sincerità, negli occhi di questa.
“E queste cicatrici sono solo un simbolo. Il segno del tuo coraggio. Nient’altro.”
***
Il mattino del suo matrimonio, per la prima volta dopo mesi, Bill Weasley tornò a guardarsi in faccia.
Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome? GOD SAVE THE SHIP!
I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »
L'angolino dell'autrice:
In programma da tempo per Giulia (che si era accaparrata la promessa di una Bill/Fleur che avesse per prompt "cicatrici"), trova finalmente luce e conclusione grazie alla Maratona Canon del meraviglioso-detestabile-incredibile circolo di adorabili folli: I ♥ Shipping.
La frase in francese, significa:
*“Mio leone, perché hai quello sguardo triste?”