Alla flebile e tremolante luce di una lampada ad olio, in una notte umida come il fiato di una bestia, sotto il sorriso inquietante e malato di quello spicchio di luna spettrale, le strade si impregnano ancora di quel nettare rosso e caldo che ci scorre nelle vene.

Ma vi è un sorriso ancora più inquietante questa notte, quello di un dio, che del rosso ha fatto il suo orgoglio. Osserva la maestria dell'artista che con un bisturi dipinge un'elegante carneficina risvegliando in lui un piacevole eccitamento, quel tipo di euforia che prova una belva mentre caccia le sue prede ignare per poi strapparne le carni dalle ossa con sommo compiacimento.

La giovane donna è piegata sul corpo senza vita di un altro essere che nonostante lo fosse fisicamente, in vita non potrebbe mai essere stato definito donna. Non si capisce se tutto quel rosso sia dovuto solo al denso liquido che sgorga generoso o se tale meraviglioso colore le appartenesse già di diritto. Il suo viso è così perfetto, la sua pelle di porcellana coperta di macchie vermiglie la fanno sembrare una dea. Dea giustizia che con la sua mano dà a quelle puttane ciò che meritano, senza pietà e senza rimorso.

Da un'ombra poi appare lui, applaude divertito alla performance, elogiando e ammirando il lavoro della sua nuova compagna di giochi. L'alchimia fu immediata, due spiriti affini, due fiamme gemelle che ardevano di rabbia e passione bruciando tutto quello che incontravano sul proprio cammino.

Un dio della morte e una donna che solo la morte anela, quale duo potrebbe essere più perfetto sia in gioco che in amore, due mostri assetati di sangue con l'eleganza della rosa mossa dal vento, due attori in una dolce tragedia che propone assassinii e amanti in un connubio perfetto.

Il tutto racchiuso in un bozzolo di inganni e bugie, perché vedete loro camminarono tra noi come nulla fosse perché sono attori e fanno quello che gli attori sanno fare meglio, mentire.

Non ci fu bugia più meravigliosa di quel "ti amo" strappato tra sospiri e carezze, e anche se era ovvio non gli importava perché a volte è bello potersi ingannare, a volte è bello sognare che tutto sia perdonato se è per amore.

Ma per quanto possa essere bella ogni opera a un certo punto giunge alla fine, che fu decretata dal suo bisturi tremante non più deciso non più spietato ora che era diretto alla carne delle carne di sua sorella.

Così la dama in rosso segnò la sua fine con un ultimo atto di bontà, segno che il suo cuore non era del tutto appassito e che forse quel "ti amo" non era poi così menzognero. Ma le creature che agiscono spinte dalla passione non gradiscono i ripensamenti, e la donna giocando col fuoco alla fine venne arsa viva.

Un sipario scarlatto fu la sua fine, calato dal suo stesso amante a causa della sua debolezza.

Così ora il dedalo di stretti cunicoli che è Whitechapel può finalmente riposare in pace mentre la luna ancora ci sorride piangendo lacrime amare sulla tomba della cara Angelina.

Ma si sa lo spettacolo devo continuare, così il dio dopo essersi lasciato alle spalle la sua pallida compagna volle seguire la fiamma nera e tentatrice del demone.

E così inizia una nuova storia con nuovi amori intrighi e bugie, finché il sipario non calerà anche sul nostro corpo esangue.

Perché è tutto un gioco, tutto una recita, tutte menzogne.