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Autore: Leireel    30/07/2011    3 recensioni
Il matrimonio era il suo sogno fin da quando era bambina: ne aveva progettato ogni dettaglio, rifinendolo quasi maniacalmente, curandolo e proteggendolo come fosse un gioiello.[...]
Ne aveva curato ogni dettaglio. Poi era arrivato Puck, e il suo sogno era crollato in mille pezzi, ferendole i piedi nudi con le sue schegge.

Affetta da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '[Glee] Shipping is the way!'
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Titolo: Addio

Pairing: Quinn/Puck

Genere: Introspettivo, Angst

Rating: Verde

Avvertimenti: //

Conteggio Parole: 575 (W)

Note: Scritta in occasione della maratona notturna di Canon, ispirata a questa fanart. Ho sempre voluto scrivere sul Quick, che è una delle mie coppie preferite; la shot in questione rappresenta un po’ come io li vedo, ma temo risenta del fatto che è stata scritta in un orario indecente :D Spero vi piaccia comunque. Un grazie enorme a Frè per l’aiuto <3

 

Addio

C’era un addio tra le sue labbra che non era ancora riuscita a pronunciare – stava lì, a bloccarle il respiro, a tenerla tra le catene di una prigione invisibile. Avrebbe voluto dirlo ad alta voce ed essere finalmente libera: era solo una parola, due misere sillabe, avrebbe potuto pronunciarle in un solo soffio di fiato senza neanche sforzarsi.

C’era un addio, tra le sue labbra, e Quinn voleva rimanerne prigioniera.

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Il matrimonio era il suo sogno fin da quando era bambina: ne aveva progettato ogni dettaglio, rifinendolo quasi maniacalmente, curandolo e proteggendolo come fosse un gioiello.

Ci sarebbero state gardenie e orchidee, e gigli bianchi ad adornarle i capelli. Avrebbe avuto un abito principesco, e sarebbe stata la sposa più bella mai vista. Il suo sposo l’avrebbe guardata negli occhi e sarebbe rimasto senza parole a contemplarla nella sua perfezione, chiedendosi come avesse fatto a meritare un simile dono.

Ne aveva curato ogni dettaglio. Poi era arrivato Puck, e il suo sogno era crollato in mille pezzi, ferendole i piedi nudi con le sue schegge. Niente abito bianco per lei, non con quella macchia che le contaminava anima e cuore; niente matrimonio perfetto: sarebbe stata una sposa dozzinale e sciupata, banale, sciatta.

Beth aveva cambiato ogni cosa. Dopo di lei, Quinn sentiva di non meritare più nulla.

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Vedere il matrimonio di Burt e Carol aveva riacuito un dolore che aveva pensato si fosse cicatrizzato nel suo cuore. Erano passati cinque mesi, non faceva più male. Beth non c’era più, semplicemente: andata, svanita in un soffio di fumo. Scomparsa.

E Puck, Puck ormai apparteneva al passato. Andato anche lui, come Beth; lontano dai suoi occhi, lontano dalla sua vita. Era tornato proprio quando lei aveva pensato di essere andata finalmente avanti: e non c’era motivo di dubitarne adesso, che l’avesse veramente fatto, perché Puck non contava nulla, e c’era Sam nella sua vita, ormai. Era veramente andata avanti.

La scatola con l’anello premeva contro la sua coscia, nella minuscola tasca ricavata nel vestito. Magari le avrebbe lasciato un livido sulla pelle. Quinn quasi ci sperava.

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Puck l’aveva trovata nell’angolo del cortile che aveva eletto suo rifugio durante il rinfresco; sembrava sempre sapere dove trovarla, ovunque si nascondesse. Il pensiero aveva una traccia di conforto che non poteva permettersi di provare.

E l’addio era lì, semplice, spontaneo: doveva lasciarlo andare, lasciarlo andare e continuare, andare avanti, lasciarselo finalmente alle spalle. Aveva iniziato a fare i primi passi in un mondo in cui lui non c’era, ma senza un taglio netto non poteva andare molto oltre, e lo sapeva. C’era un filo che sembrava sempre spingerla di nuovo indietro, sempre, quando Quinn voleva solo fuggire via.

Perché non poteva restare; non poteva, non poteva e basta, e non poteva neanche permettersi di volerlo. Negli occhi di Puck rivedeva Beth, rivedeva la bambina che aveva abbandonato tra le braccia di un’estranea, rivedeva la vita che aveva portato in grembo per nove mesi e che le era stata strappata dalle mani tanto velocemente da non lasciarle neanche il tempo di salutarla e dirle addio. C’era Beth in ogni suo sguardo, Beth ogni volta che lui le sfiorava le dita, e Quinn sentiva che sarebbe morta di dolore se solo gli avesse permesso di avvicinarsi un po’ di più.

“Addio” mormorò soltanto, alzandosi per raggiungere gli invitati al ricevimento, cercando di dimenticare l’espressione attonita e ferita di Puck. L’anello, nella sua tasca, pesava come mille macigni.

Addio, Beth.

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Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »

   
 
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