Yuki stava osservando, forse per l’ultima volta, le mura del collegio Cross distrutte dallo scontro contro Rido Kuran, mentre avvertiva lo sguardo di Kaname perforarle la schiena, sapeva che probabilmente la stava fissando con il suo solito sguardo intenso e protettivo. La ragazza sospirò mentre cominciarono ad affacciarsi nella sua mente i ricordi …

"Zero! Accidenti Zero sbrigati, è tardi! Non voglio arrivare in ritardo il primo giorno di scuola!"La ragazza dai grandi occhi color nocciola osservava di sottecchi il compagno mangiare pigramente un toast, al contrario di Yuki, Zero non aveva alcuna voglia di cominciare il nuovo anno scolastico, sapeva che in qualità di disciplinare avrebbe dovuto incontrare ogni giorno i succhiasangue, e questo non faceva altro che aumentare il proprio silenzioso odio. "Arrivo" mormorò stanco delle occhiatacce della compagna. Davanti alla porta il preside Cross stringeva in mano un fazzoletto con il quale tamponava le lacrime che gli rigavano il volto per l’emozione di vedere i propri figliocci diventare grandi.
 
Sentiva le morbide labbra di Zero sul proprio collo, il respiro caldo e irregolare su parte del volto, in contrasto con i lunghi canini che le squarciavano la pelle e si insinuavano fin dentro le sue vene, succhiava avidamente il suo sangue, che ormai le scorreva lungo il collo niveo creando un lugubre contrasto. Lo sguardo sorpreso e terrorizzato allo stesso tempo era perso nel vuoto, la mente impegnata in mille pensieri, il cuore annegato nel rimorso …"Zero è… un vampiro… e io in tutti questi anni non sono riuscita a capire… mi sento così inutile Zero, così distante. Vorrei essere stata in grado di reggere con te questo peso, troppo a lungo  hai portato un segreto così grande dentro, mi chiedo come tu abbia fatto a rimanere in silenzio così a lungo … ma ora ci sono io …"
 
La propria manina, piccola e delicata, stringeva , come se fosse un oggetto estremamente delicato pronto a cadere in frantumi al proprio tocco in qualsiasi momento, quella insanguinata del bambino seduto accanto a lei che con fare assente continuava a graffiarsi via la pelle del collo, creando simmetriche scie cremisi.
 
Yuki sorrise a questi pensieri,  strano come tutti i propri ricordi fossero legati a Zero Kiryu, ed ora il solo pensare che non lo avrebbe più rivisto le stringeva il cuore in una morsa di metallo. “Zero chissà come ti senti… io stò male …davvero ...” i propri pensieri furono però interrotti da una voce alle sue spalle, bassa e melodiosa… "Yuki…" la ragazza annuì appena voltandosi verso quel piccolo branco di vampiri radunati intonro a Kaname. Alle sue spalle rimaneva tutta un’intera vita e soprattutto rimaneva gran parte dei propri ricordi e dei propri sentimenti: gioie, paure, ansie … tutto era legato al collegio. A piccoli passi cominciò a camminare in direzione di Kaname, sentento pian piano di non essere più la stessa Yuki che numerose volte aveva camminato per quel sentiero di nascosto dal preside. Dentro di se sapeva che da qualche parte Zero la stava osservando, ripensando alla promessa che presto o tardi sarebbe tornato ad ucciderla. “Ti aspetterò Zero ma fino ad allora addio…”