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Autore: My Pride    30/07/2011    4 recensioni
«Ci vediamo domattina, Sirius», esordì lui semplicemente, richiamando così la sua completa attenzione giacché aveva eluso il suo quesito.
Sirius si drizzò a sedere sull’erba e si puntellò sui palmi di entrambe le mani, inclinando di poco la testa di lato prima di sollevare un sopracciglio con aria interrogativa. «Remus?» lo chiamò, ponendo una muta domanda, ma nel vedere la sua espressione distante e i suoi occhi persi in un punto imprecisato verso l’orizzonte, al di là del bosco oltre la casa, non gli servì conoscere la risposta.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Luna crescente, estate calante Titolo: Luna crescente, estate calante
Autore: My Pride
Fandom: Harry Potter
Tipologia: One-shot
Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black
Genere: Generale, Vagamente Introspettivo, Sentimentale, Slice of Life  
Rating: Verde / Giallo
Avvertimenti: Slash ad interpretazione personale, Personaggi - forse - lievemente OOC, Missing Moment, What if?
Prompt: 8° Argomento: Stagioni › Estate



HARRY POTTER © J.K. Rowling. All Rights Reserved.

    Le vacanze estive erano prossime alla loro definitiva conclusione.
    Era il trentuno agosto e quell
anno il giovane Sirius Black poteva finalmente dire di aver passato unestate indimenticabile, e tutto grazie alla cordiale ospitalità ricevuta dai coniugi Lupin, i genitori di uno dei suoi migliori amici. Al principio era stato quasi tentato di rifiutare gentilmente, forse per non voler recar loro disturbo; a fargli cambiare idea era stato proprio Remus, sebbene non avesse minimamente aperto bocca per cercare di dissuaderlo in qualche modo da quella decisione. Gli era bastato guardarlo per capire che ne sarebbe stato davvero lieto, e alla fine, con un sorriso impacciato, aveva accettato di passare lestate insieme alla famiglia Lupin, che laveva accolto come se fosse stato un secondo figlio. Ed era proprio a quei mesi passati in spensieratezza che pensava, seduto fra lerba alta bagnata dal breve temporale che era scoppiato non più di unora prima, osservando distrattamente il cielo rosso fuoco sopra di sé, dove il sole, parzialmente occultato dalle nuvole soffici e rosee, era ormai prossimo a calare oltre lorizzonte. Lindomani sarebbero partiti entrambi per Hogwarts, pronti a cominciare un nuovo anno, e lì avrebbero rivisto tutti i loro amici di Grifondoro, inclusi gli altri due componenti dei Malandrini.
    Ne avrebbero avute di cose da raccontarsi, ed era certo che altrettante avventure li avrebbero attesi una volta tornati a scuola. L
unica cosa di cui si sarebbe sicuramente lamentato sarebbe stato il dover seguire le lezioni di pozioni del Professor Lumacorno, però se ne sarebbe fatto una ragione, esattamente come ogni anno. In fin dei conti, sebbene preferisse mostrarsi ben poco diligente e rincorrere i guai con i suoi amici - in particolar modo con James, con il quale finiva puntualmente in punizione -, era sempre stato uno studente modello. Beh, almeno quando voleva che fosse così, cera da precisare.
    A quei suoi stessi pensieri, gli scappò un sorrisino, e si ritrovò a stendersi su quel prato verde a braccia spalancate, socchiudendo appena le palpebre come se volesse estraniarsi momentaneamente dal resto del mondo. Le gite che avevano fatto alla scoperta del posto erano nitide nella sua mente, quasi le avessero compiute quel giorno stesso, e gli sembrava ancora di sentire il prepotente picchiare del sole sulla nuca e sulla pelle, il velo di sudore che aveva imperlato le loro fronti durante quelle scampagnate e il nascondiglio delle Puffole nei meandri del bosco poco distante. Il caldo asfissiante che li aveva avvolti come un sudario era stato solo un inconveniente, specialmente se messo a confronto con tutto ciò che avevano fatto in quei mesi e del tempo passato insieme. Già, un inconveniente piuttosto valicabile.
    «Mi stavo giusto chiedendo che fine avessi fatto». Alzò di poco una palpebra nelludire la voce dellamico, ritrovandosi ad osservarlo dal basso con quel mezzo sorrisetto ancora dipinto sulle labbra. Remus gli era sempre piaciuto, forse proprio perché dei quattro era sempre stato quello più pacato e tranquillo, sebbene anche lui non scarseggiasse in quanto a malefatte, se le si voleva realmente chiamare in quel modo. Innocenti scherzi da ragazzini sarebbe stato probabilmente il termine più adatto, chi poteva dirlo. «Tra poco si cena, sono venuto a chiamarti prima di andare».
    Avrebbe fatto qualche commento sull’ottima cucina di sua madre se il resto della frase pronunciata dall
’amico non l’avesse un po’ incuriosito. «Andare? Andare dove?» gli venne spontaneo chiedere, e Remus si limitò a sospirare.
    «Ci vediamo domattina, Sirius», esordì lui semplicemente, richiamando così la sua completa attenzione giacché aveva eluso il suo quesito.
    Sirius si drizzò a sedere sull
erba e si puntellò sui palmi di entrambe le mani, inclinando di poco la testa di lato prima di sollevare un sopracciglio con aria interrogativa. «Remus?» lo chiamò, ponendo una muta domanda, ma nel vedere la sua espressione distante e i suoi occhi persi in un punto imprecisato verso lorizzonte, al di là del bosco oltre la casa, non gli servì conoscere la risposta. Forse sapeva perfettamente cosa avesse voluto dire lamico. Riabbassò dunque lo sguardo e, annuendo - probabilmente più rivolto a se stesso che allamico -, bofonchiò qualcosa fra sé e sé prima di rivolgergli un saluto vagamente distratto, ripetendo, «Ci vediamo domattina».
    Il tempo che trascorse dall
allontanarsi mesto di Remus al calar delle tenebre, Sirius lo passò ad osservare il cielo, esattamente come aveva fatto durante le tarde ore del pomeriggio. Doveva essere stato terribile convivere con quella maledizione sin da bambino, sentire il proprio essere cambiare sotto linfluenza della luna, sparire una volta al mese per evitare di far del male a qualcuno e tenersi poi i fatti della notte appena trascorsa dentro di sé, senza poter raccontare niente a nessuno. Da quando lui e gli altri avevano accidentalmente scoperto il suo segreto - avevano difatti notato la sua insolita scomparsa ogni qual volta compariva la luna piena -, avevano deciso di imparare a trasformarsi in Animagus solo per rendere meno solitarie le sue notti.
    Sirius attese per altre ore di veder spuntare in quel manto nero colmo di nuvole grigie l
alone lucente di quella sfera argentata, con le gambe raccolte contro il petto e le braccia avvolte intorno ad esse, così da poter trovare una posizione abbastanza comoda che gli avrebbe in parte permesso di riposare. Non seppe precisamente il momento in cui aveva poggiato il capo sulle ginocchia e chiuso gli occhi, però quando li riaprì, scombussolato e assonnato, li puntò nuovamente verso il cielo, quasi si aspettasse di vedere un qualsiasi segno.
    Quellultima notte destate la luna che aveva trepidamente atteso non si mostrò, ma Sirius, udendo un ululato lontano, seppe perfettamente che cera.







_Note conclusive (e inconcludenti) dell'autrice
Partendo con il presupposto che il titolo e la fanfiction fanno letteralmente schifo e non hanno per nulla senso *Si sotterra* oltre a partecipare al concorso One-shot per l'estate, questa storia è stata scritta anche per l'iniziativa The One Hundred Prompt Project indetta da BlackIceCrystal.
Può inoltre essere considerata un principio di Wolfstar (
♥) ambientato in anno imprecisato e in un momento indefinito del periodo dei Malandrini, ed è soprattutto da considerare come una What if? perché mi sono presa parecchie libertà nello stenderla, come ad esempio le vacanze estive di Sirius passate a casa di Remus... se poi è accennato sul serio da qualche parte - purtroppo non ricordo bene tutti i pochissimi accenni della loro infanzia -, ben venga; vorrebbe quindi dire che non ho scritto una boiata colossale *Ride istericamente*
La fine fa pena, lo so, però volevo che sembrasse trasparire il rammarico di Sirius per l'aver avuto ragione riguardo l'allontanarsi di Remus.
Critiche e commenti sono ben accetti.
S
pero comunque che la storia vi sia in qualche modo piaciuta. ♥


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