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Autore: Pentesilea_    31/07/2011    14 recensioni
Sembrava essere sufficiente un "I wish..." perché i suoi desideri prendessero forma.
Lui è Kurt.
La forma è una gran bella forma, con un gran bel sorriso e una gran bella anima.
I desideri sono... beh scopriteli leggendo.
[N.B. Questa storia non tiene conto degli eventi successivi alla 2x22]
*** Estratto dal Prologo: ***
Kurt aveva dei desideri, tanti, tanti desideri [...]
Desiderava qualcuno che lo amasse così come lui voleva essere amato: follemente, disperatamente, come in uno stucchevole romanzo [...]
Desiderava che qualcuno gli facesse perdere la testa al punto tale da farlo ricredere sul fatto che "sfiorarsi le dita" potesse essere realmente il modo migliore di passare il tempo, o comunque il modo più appagante
Desiderava che qualcuno gli bruciasse dentro in un fuoco mai, mai pago
Desiderava...
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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prologo Ciao a tutti, questa è la prima volta che trovo il coraggio di pubblicare qualcosa di mio e non nego di essere spaventata ed emozionata, tuttavia mi son detta (da sola ahimè) "Courage!" ed eccomi qui.

Questa storia parafraserà eventi noti accaduti nella seconda stagione di Glee (capitoli I-VII) per poi essere via via del tutto inedita e raccontare ciò che accadrà in seguito. Le vicende dei nostri protagonisti si intrecceranno alle vite di personaggi nuovi che io amo tanto e che spero apprezzerete anche voi. ^__^

Quello che state per leggere è solo il Prologo di questa storia, funzionale a introdurre le fila della trama del racconto che inizierà dal capitolo successivo: è una sorta di "sommario" da cui sfoltire man mano i traguardi raggiunti e rendere tutto più "leggero"

N.B. In questa sezione introduttiva non ho voluto svelare i toni del racconto che saranno vari nell'evolversi dell'intreccio, perciò vi chiedo di leggere almeno un capitolo vero e proprio prima di giudicare questa storia. Non prometto che non ve ne pentirete ma vi aspetto alla fine della lettura, seduta al tavolino di un Lima Bean virtuale: le granite le offro io, decidete voi se concedermi il piacere di sedervi a berle con me oppure rinfrescare la pelle del mio viso.
Per ora chiedo clemenza, pazienza e un'opportunità.

Buona lettura dell'Indice, a presto con la storia vera e propria!

Ah dimenticavo, nel caso Ryan Murphy o la Fox avessero dubbi al riguardo, io non possiedo Glee, né le sue storylines, né Kurt né tantomeno Blaine (con mio sommo rammarico), possiedo però una ormai preoccupante e irreversibile cottarella per questa coppia ed è per questo che non potevo che scrivere di loro. ♥


*** Prologo ***


Porcellana. Si era sempre chiesto se vi fossero stati più motivi oltre al più ovvio per i quali la coach Sylvester gli avesse proposto anche quel nomignolo; sapeva invece con certezza perché lui avesse scelto proprio quello.
Mentre procedeva al suo rito di idratazione serale davanti allo specchio, Kurt ne poteva constatare alcuni: anzitutto, ovviamente, alludeva al suo colorito pallido, quasi diafano, ma gli piaceva anche pensare che fosse un complimento l’accostamento specifico con quel materiale che a lui evocava un pregiato manufatto di Chantilly, Limoges o Sèvres, o un prezioso prodotto cinese di una lontana imprecisata dinastia, e ciò lusingava il suo ego perennemente in conflitto tra la più spudorata vanità e la più disperata insicurezza.
Perché questo era Kurt: spesso un ossimoro.
Era porcellana preziosa, di un bianco purissimo, elegante, intoccabile, vanesia, con grandi aspirazioni e abbastanza caparbietà per realizzarle; ma era anche porcellana fragile, delicata, destinata ad incrinarsi ad ogni colpo, anche se infertogli più o meno sbadatamente, fino a rompersi se non maneggiata con cura. O almeno, così pensava Kurt allora.
Kurt aveva deciso di mostrare a gran parte del mondo la porcellana preziosa e vanesia, quella senza crepe, quella senza sintomi di fragilità: lo faceva ogni volta che veniva deriso e tirava dritto come se ciò non lo scalfisse; lo faceva ogni volta che stava per finire nel cassonetto per mano dei soliti bulli e, senza mai dare soddisfazione ai suoi persecutori, si toglieva la giacca con eleganza e accettava il suo destino a testa alta farneticando su quando, una volta famoso, quei teppistelli avrebbero urlato invano il suo nome e lui non li avrebbe degnati di uno sguardo, come del resto già faceva. Non sempre ci riusciva, spesso le crepe emergevano e si scioglievano in lacrime, ma non riuscivano comunque mai a farlo desistere dal proseguire la sua strada su binari nei quali si fosse riconosciuto.
In realtà Kurt era inarrivabile, intoccabile, e ciò era una certezza: nessuno poteva infatti vantarsi di averlo colpito sul serio, di averlo costretto a modificare la sua essenza, per quanti insulti al sapore di granita potessero lanciargli contro.
La porcellana fragile, facile all’incrinatura, la teneva invece per sé, per la musica che sapeva sempre colpirlo dritto al cuore facendogli sciogliere quel nodo stretto che gli serrava la gola e l'anima, per suo padre e in parte per i suoi amici, benché anche con loro tendesse a schermarsi sempre.
Quel rito di idratazione rivestiva per questo un ruolo speciale nella giornata di Kurt: lo specchio davanti a lui gli rifletteva l’immagine esatta di sé, di entrambi i sé, e lui poteva prendersi cura di entrambi, ovvero complimentarsi per essere così dannatamente bello e disperarsi per non esserlo in realtà abbastanza, deprimersi di fronte alla probabilità che la sua vita sarebbe stata un inferno e dirsi che sarebbe andato tutto bene, che un giorno sarebbe stato felice senza che gli venisse in mente un solo “ma” da aggiungere dopo la parola “felice”. *
Kurt idratava la sua pelle e dava linfa ai suoi sogni ogni sera: fantasticare non era un reato neanche per uno come lui che aveva dovuto arrendersi all’evidenza che scegliere di essere se stesso fino in fondo manifestando apertamente il proprio orientamento sessuale, avrebbe comportato un’impennata notevole nella già irta salita di qualunque adolescente per raggiungere la felicità, eppure questa era l’unica vera certezza che aveva: non si poteva essere davvero felici se non essendo pienamente se stessi.
Concluso il rito, Kurt come ogni sera dispiegò le lenzuola e si infilò nel letto e a luci spente poteva finalmente svincolarsi da ogni blocco. Il giorno era troppo impegnato a vivere come meglio poteva, ma nel silenzio complice della notte poteva lasciarsi andare: piangere o sognare, disperarsi o sperare, non importava, ma la notte, da solo, Kurt chiudeva il cerchio, liberava i suoi sentimenti e il suo cuore era più leggero.
Quella sera aveva bisogno di sognare… che male c’era? Sapeva che poteva farsi male perché la realtà non avrebbe mai, mai potuto realizzare i disegni di perfezione dei suoi sogni, ma non aveva forse il diritto di avere comunque dei desideri e sperare che si esaudissero? *
Eh sì, Kurt aveva dei desideri, tanti, tanti desideri...
Desiderava essere se stesso sempre e fare in modo che nessuno, mai, glielo impedisse *
Desiderava che suo padre fosse sempre fiero di lui e che, per quanto lontani l'uno dall'altro la vita li avrebbe portati, la sua mano forte fosse sempre lì, stretta stretta nella sua *
Desiderava cantare, creare, esprimere la sua creatività senza censure *
Desiderava diventare una star, in parte anche per voltarsi dall’altra parte quando quei bulli avrebbero invocato il suo nome
Desiderava che un fascio di luce lo illuminasse al centro di un palcoscenico di Broadway (desiderava anche fare colazione da Tiffany e baciare qualcuno sotto il cielo di Parigi in un giorno di pioggia, ma questo più perché il fascino di Audrey Hepburn l’aveva stregato, che per una sua spontanea aspirazione… sebbene…) *
Desiderava essere capito: non compatito, rassicurato o difeso, ma capito, capito davvero *
Desiderava avere coraggio *
Desiderava camminare lungo un corridoio di scuola senza che nessuno lo spingesse o lo deridesse *
Desiderava camminare lungo un corridoio di scuola con i suoi amici senza che loro subissero i suoi stessi insulti solo perché camminavano al suo fianco *
Desiderava camminare lungo un corridoio di scuola mano nella mano con un ragazzo che gli piaceva senza rischiare di essere massacrato di botte per questo *
Desiderava soffermarsi in un corridoio di scuola accanto all’armadietto di un ragazzo che gli piaceva e baciarlo senza che nessuno ci facesse caso, come accadeva alle coppie “normali” (una delle parole più volgari presenti del dizionario, secondo Kurt)
Perché Kurt, mai come allora, desiderava qualcuno da amare *
Kurt, mai come allora, desiderava qualcuno che lo amasse *
Desiderava qualcuno che lo amasse così come lui voleva essere amato: follemente, disperatamente, come in uno stucchevole romanzo *
Desiderava che qualcuno lo guardasse facendolo sentire il centro dell’universo *
Desiderava che qualcuno gli facesse una dichiarazione d’amore da fargli letteralmente perdere il fiato: inattesa, inedita, scevra da ogni cliché *
Desiderava qualcuno che lo facesse sentire in paradiso ogni volta che lo baciasse *
Desiderava qualcuno che lo facesse sentire all’inferno ogni volta che lo toccasse *
Desiderava sentirsi dire «Ti amo» per la prima volta come se fosse la cosa più ovvia da dirgli *
Desiderava che qualcuno gli facesse perdere la testa al punto tale da farlo ricredere sul fatto che “sfiorarsi le dita” potesse essere realmente il modo migliore di passare il tempo, o comunque il modo più appagante *
Desiderava che qualcuno gli bruciasse dentro in un fuoco mai, mai pago *
Desiderava che qualcuno prendesse ogni fibra del suo corpo e del suo cuore per trasformarlo in un uomo nuovo, finalmente vivo*
Desiderava trovare qualcuno da amare fino alla fine dei suoi giorni
Desiderava trovare qualcuno che lo amasse fino alla fine dei suoi giorni
… beh quest’ultimo desiderio in realtà non lo formulò mai, sarebbe stato davvero troppo anche per lui che, come facilmente si intuisce, aveva facilità a desiderare l’impossibile.
Come ogni sera, poco prima di addormentarsi, Kurt ripose tutti i suoi desideri in un angolo remoto del suo cuore: erano tanti e il suo cuore si fece nuovamente pesante.

* Questo prologo è interattivo (lo so, non se ne vedono tanti) ... le parti verdi sono i desideri esauditi di Kurt fino al punto in cui è giunto il racconto finora: non posso depennarli concretamente ma lo faccio idealmente con un segno grafico ... e mi sento più leggera.

* Note a margine dell’idiota che scrive *

Come potete facilmente intuire questa storia seguirà la trama dei desideri di Kurt - quelli qui riportati e tanti altri che formulerà in seguito - e io faccio il tifo perché li veda realizzarsi tutti pian piano. Alcuni di questi desideri come sapete si sono già avverati, perciò saranno pagine che già conoscete e spero di essere capace di descrivere i protagonisti senza snaturarli perché, confesso, non amo molto le storie in cui i caratteri di Kurt e Blaine sono piegati alle esigenze di chi scrive e non viceversa. Preciso però che per ciò che concerne le scene, i dialoghi e le cornici, anche se cercherò di attenermi il più possibile agli originali, sarà inevitabile parafrasare un po’ per aderire meglio al percorso narrativo che ho scelto e per dar conto di angolazioni inedite. Tutto ciò che accadrà dopo l’ultima scena al Lima Bean con i nostri due protagonisti intenti a dirsi “Ti amo” per la prima volta (come se fosse la cosa più ovvia da dirsi *fangirling time*) è invece chiaramente frutto della mia fantasia e spero di essere in grado di renderlo “vero” e in qualche modo ovvio.

Mi piacerebbe tanto che chiunque stesse leggendo in questo momento (e se siete arrivati fin qui avete tutta la mia stima!) si senta di tenere la manina a Kurt (e a me) per accompagnarlo verso la realizzazione di tutti i suoi sogni, son certa che da sola non posso farcela. Perciò, se vi fa piacere, possiamo farci compagnia in questa estate di astinenza da Klaine e, se vi va, sarei felice di sapere cosa ne pensate, nel bene e soprattutto nel male. In ogni caso ho già esaudito un mio desiderio riuscendo a cliccare sul pulsante "aggiungi una storia" nonostante le mie remore.


È tutto, a presto con il primo capitolo e il primo desiderio esaudito (chissà... *si destreggia nel ridicolo tentativo di fare la troll* xD -.-''). 

   
 
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