Luna, confortante il suono del tuo nome.
Luna, gravida madre
di numerosi rintocchi notturni.
Dove si poggia il tuo sguardo?
Tu, che rimiri tante cose,
dall'alto del tuo talamo,
su cosa concentri la tua luce?
Se potessi scegliere di brillare,
anche solo per un attimo,
pių forte, cosa illumineresti?
Se fossi Luna, come te,
lenzuola di seta, calde,
inonderei con la luce di un riflesso,
complice, il silenzio della notte.
Luna, dai contorni ciechi,
ti stagli in un cielo senza orli,
come te vorrei solamente essere
e bearmi di una pienezza riempita,
con tenacia,
in pių notti.