La pioggia cade lenta, nella notte.
Ti bagna i capelli, quella camicia
bianca lasciata aperta a mostrare il petto liscio.
Le cicatrici le hai dentro, dove
nessuno può vederle: nel cuore.
Sei a piedi nudi ma
non ti importa.
Senti il freddo del cemento sotto le piante,
ma cosa vuoi che siano freddo e acqua ora che sei su
quel cornicione?
La strada scorre indifferente sotto di
te, ma tu hai occhi solo per il cielo.
Perché
oltre quelle nuvole, lo sai, ci sono le stelle.
Vorresti essere lì.
Ed
io con te.
Io, che ti guardo da dietro questo
vetro, prigioniera di mura invisibili e sciocche paranoie.
Ci dividono pochi metri d’aria e
decine di piani. In realtà, chilometri di pensieri e miglia
di dolore.
Dovrei essere lì con te.
Ed
è buffo tutto ciò, perché io…nemmeno ti conosco.
Tu mi hai sconvolto l’anima, così.
Non ti avevo mai visto prima d’ora,
prima di avvicinarmi a questa finestra. Non eri nulla per me.
Non so nemmeno il tuo nome.
Ma quando ho alzato gli occhi e ti ho
visto non ho potuto ignorarti. Mentre
sei su quel cornicione, solo nella notte.
Qualcosa in me si è spezzato, ho visto
il tuo dolore come un onda intorno a te e senza
volerlo è diventato il mio.
Dio solo sa quanto già soffra di mio
per poter sopportare altra sofferenza, eppure sono qui. Guardami.
Vorrei essere lì, accanto a te anche se tu non volessi, perché così sapresti di non essere
solo.
Non fare un passo. Non fare quel
passo!
Le stelle ti attenderanno ancora un po’.
Aspetta!
Urlo picchiando i palmi sul vetro. Perché non mi vedi?Sono qui!
Il mio urlo, la mia
disperazione tutto si mescola ai vetri infranti. Frammenti di cristallo volano
nell’aria verso di te, senza mai raggiungerti, attirando il tuo sguardo.
Finalmente i tuoi occhi color della
notte sono per me.
Finalmente mi vedi.
È la pioggia o sono lacrime quelle che
lente percorrono il tuo viso?
La tua bocca formula
una parola che io non sento, però capisco: perché?
Cosa
vuoi sapere: perché sei lì?
Perché
sono qui?
Perché ti ho visto o perché
sono ancora qui tra i vetri infranti?
Solo per te. Solo con te, rispondo nello
stesso linguaggio muto.
Sorridi.
Per te, per me o per le stelle.
Finché sarai lassù io starò qui come
una novella Giulietta all’incontrario.
Ora che ti vedo non ti posso più
lasciare.
Sarai tu a decidere di noi.
La notte ci è
amica.
Ricordati di me che qui attendo, solo
per te.