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Autore: Lilith of The Thirsty    01/08/2011    2 recensioni
Occhi rossi si aprirono tra le tenebre di una stanza. Iridi cremisi senza emozioni fissavano la finestra.
Occhi del diavolo, qualcuno li aveva definiti così. Per altri erano solo belli e maledetti.
Lo sguardo penetrante di Itachi fissò la foto di famiglia indifferente, passò oltre e ritornò ad osservare il tempo che infuriava fuori dalla finestra.
Era tempo di uccidere...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Un ordine.
Una sola frase che avrebbe segnato la vita di quel villaggio.
Di quel clan.
Della sua famiglia.
Della sua vita.
 
Si preparò, quella sera il vento soffiava gelido e cupo tra le vie delle abitazioni del potente clan Uchiha.
Gli alberi intorno a quel villaggio urlavano la strage imminente ma nessuno riusciva a capirli, nessuno ascoltava il fruscio delle piante.
 
Le ultime luci si spensero, la gente riposava ignara dello scempio che un solo ragazzo avrebbe compiuto con le sue mani quella notte.
 
Occhi rossi si aprirono tra le tenebre di una stanza. Iridi cremisi senza emozioni fissavano la finestra.
Occhi del diavolo, qualcuno li aveva definiti così. Per altri erano solo belli e maledetti.
Lo sguardo penetrante di Itachi fissò la foto di famiglia indifferente, passò oltre e ritornò ad osservare il tempo che infuriava fuori dalla finestra.
 
Stava per lasciarsi alle spalle un legame di sangue, un vincolo che gli sarebbe rimasto impresso come monito per l’eternità.
Eppure, dietro a quegli occhi apparentemente crudeli qualcosa piangeva. Le normali iridi nere come la notte lanciavano il loro urlo di dolore che non usciva. Tutto era respinto dall’aridità e dalla potenza dello sharingan.
 
Pietà e dolore erano soffocati in quegli occhi color pece per lasciare spazio alla freddezza e alla solitudine del rosso vivo.
Il corpo di Itachi si tese e scattò in avanti scontrandosi con l’aria gelida e tagliente della notte, lasciò la casa dove non sarebbe più ritornato con remissività.
 
La carneficina ebbe inizio.
Calcolava con freddezza come uccidere, dove colpire con la spada e in quale punto fosse conveniente trafiggere per porre fine a quelle vite umane. Quella notte il sangue gli bagnò la pelle e l’anima, quel liquido lo avrebbe mandato all’Inferno.
 
Era doloroso recidere e spezzare le esistenze di uomini, donne, vecchi e bambini. Ora era un assassino, quella gente lo aveva cresciuto senza saperlo.
La stanchezza cominciò a farsi sentire, lo strazio affliggeva i muscoli e la testa pulsava come non mai.

Quattro. Ancora quattro vite dovevano essere frantumate, uccise da lui e dalla sua spada. Quattro persone che per lui significavano tutto e niente.
 
Arrivò in una casa buia, era entrato un sacco di volte in quella dimora e sapeva che quello sarebbe stato il primo passo verso la morte della sua anima.
 
Entrò dalla finestra aperta del primo piano, sembrava che beffardamente l’abitazione lo invitasse a restare. Una ragazza dormiva tranquilla, il respiro leggero e gli occhi chiusi.
 
I polmoni di Itachi si riempirono del profumo piacevole di lei, assaporava avidamente l’essenza dolce di quella fanciulla che, tra non molto, si sarebbe dissolta come spuma marina tra le sue mani.
 
La sua ragazza si agitò nel sonno e lui si sedette sul bordo del letto. Le scostò gentilmente i capelli dorati dalla fronte, la fissò intensamente imprimendosi nella mente quell’immagine tranquilla ed elegante.
Poi gli occhi di lei si aprirono, erano ottenebrati dal sonno ma volevano uscire da quel torpore.
 
“Itachi?” lo chiamò assente la sua ragazza, fissandolo negli occhi neri identici ai suoi.
Il ninja non parlò, deglutì a fatica e ricacciò indietro le sue emozioni.  Non ce la fece.
 
Le labbra di Itachi corsero febbrilmente a possedere quelle della fanciulla mezza addormentata, assaporandole per l’ultima volta.
 
Il ragazzo sentiva la sorpresa nella bocca di lei che, tuttavia, non lo rifiutò. La violenza disperata con cui tentava di lasciarle un segno, con cui cercava di urlarle il suo dolore e la sua debolezza si scontrarono con la passione.
 
Quello che le stava dando era un marchio infuocato di morte, un patto ultimo con la vita e un eterno addio.
Il respiro corto e veloce di lei era musica per le sue orecchie straziate da piccole urla appena accennate dalle bocche di chi aveva ucciso.
 
Labbra su labbra.
 
Bocca su bocca.
 
Vita su morte.
 
Itachi aspirò fino in fondo quell’ultimo attimo insieme, custodì gelosamente per la sua memoria che cosa aveva rubato quella sera. E poi sangue.
 
La lama fredda squarciò il petto della ragazza che non urlò ma lo lasciò con occhi colmi d’amore e sorpresa nella ferocia della vita.
 
Itachi estrasse metodicamente la spada dal suo petto, le mani erano ricoperte di liquido e le lenzuola, infettate dalla sua anima corrosa, lo mostravano chiaramente.
 
La sua lama sembrava luccicare malignamente mentre beveva il fluido vitale della giovane fanciulla che non apparteneva più a quel mondo.
 
Disgustato per se stesso pulì la lama, girandosi un’ultima volta verso il corpo caldo di lei. Le toccò la fronte con timore, tremando per ciò che aveva fatto a lei, alla sua ragazza.
 
“Grazie per aver amato il mostro che ti ha uccisa…” le sussurrò all’orecchio baciandola un’ultima volta sulle labbra tenere e rosee.
 
Uscì velocemente da quella stanza, non poteva perdere tempo. Doveva uccidere i suoi genitori e in fretta.
Ah, c’era anche Sasuke. Suo fratello. Quel bambino che tanto voleva imitarlo.
 
La lama brillò sotto la luce della luna, ormai Itachi aveva deciso.
 
“Perdonami Sasuke, sarà per un’altra volta…”.
 
Una goccia d’acqua luccicò sotto i benefici raggi bianchi dell’astro serale. Forse era soltanto il cielo che piangeva per le vite spezzate quella notte.
O forse, era solo un’anima che aveva perso un frammento prezioso di se stessa.



NdA
Spero vi sia piaciuta, anche se è molto triste!^^
Ho reso volentieri un omaggio ad uno straordinario personaggio che non c'è più nel manga!
Grazie a chi leggerà e commenterà!^^
   
 
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