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Autore: lilyblack    01/08/2011    6 recensioni
Londra, anni indefiniti.
Un uomo anziano e affascinante viene trovato in un parco in un quartiere secondario e adottato dalla cittadinanza locale. Quest’uomo ha un buco nero nel suo passato, non si sa da dove arriva e nessuno riuscirà mai a scoprire il suo nome ma tutti sanno dove va: rincorre i suoi ricordi.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Minerva McGranitt, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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-Nick autore (su EFP e sul forum se differenti): LilyBlack

-Titolo: L’uomo della Nebbia
Pacchetto:

-Pairing Crack: Minerva/OC
Immagine:  http://browse.deviantart.com/?order=9&offset=72#/d14x44d

Citazione: Citazione: Essere dimenticati è peggio che morire. (Freija Final Fantasy IX)

-Rating: Verde

-Genere: Drammatico, Introspettivo,Malinconico

-Avvertimenti: OneShot/ What if ?

-Citazione scelta: Noi possiamo chiudere col passato, ma il passato non chiude con noi” (Magnolia; Jimmy Gator)

-Introduzione: Londra, anni indefiniti.
Un uomo anziano e affascinante viene trovato in un parco in un quartiere secondario e adottato dalla cittadinanza locale. Quest’uomo ha un buco nero nel suo passato, non si sa da dove arriva e nessuno riuscirà mai a scoprire il suo nome ma tutti sanno dove va: rincorre i suoi ricordi.
-NdA: Totalmente What if? ovviamente, dato il crack pairing.
Come al solito non parlo della coppia insieme, ma la storia si basa sul loro essere stati una coppia, parte da quello, altrimenti non sarebbe mai nata, e la ‘trama’ non avrebbe avuto motivo di essere. In fondo tiro le fila e spiego con la voce di lei, da dov’è nato l’uomo della nebbia.
Dato la sua nascita il 4 Maggio 1925, seguendo Harry Potter Lexicon.
* la citazione centrale è di Franz Kafka



Questa storia partecipa al contest a squadre e turni 'Storytelling' di Fabi_ sul Forum. In fondo troverete giudizio e punteggio



L'uomo della Nebbia


L'aria era invasa da mille rumori lontani, mentre la nebbia sembrava danzare, seguendo il ritmo di quella strana musica naturale.
Tutto viveva di una strana ed apatica armonia, grigia e appena palpabile come le nuvole che ricoprivano Glouchester road ed emozionante, come quelle foglie d'acero rosso che cadendo creavano una passerella naturale verso il nulla.
Il parco all'alba era sempre stato un luogo magico e speciale, dove le energie naturali si scontravano e incontravano, come in un rondò; i babbani raccontavano di strani e fatati accadimenti consumati in quello che era oramai un luogo leggendario. Numerose storie si rincorrevano sulle labbra londinesi, ma da alcuni mesi la più in voga era quella dell'uomo della nebbia, l'uomo smemorato o, più romanticamente, colui che cercava nel fumo l'amore perduto da tempo.
Nessuno aveva mai conosciuto veramente il suo nome o la sua età, ma tutti coloro che avevano incontrato i suoi profondi occhi grigi, convenivanosul fatto che quell'uomo così triste doveva essere stato affascinante e potente; aveva un portamento autoritario e modi eleganti, nonostante l'evidente malattia.
Sedeva spesso sulla panchina centrale del viale, lasciando che il tempo gli passasse addosso senza mai scomporsi; con gli occhi fissi sull'orizzonte lasciava scivolare via ogni dettaglio, apparentemente senza rubarne nessuno.
Sorrideva raramente e solo quando c'erano le foglie rosse, come se gli ricordassero qualcosa, un momento indefinito del suo passato che lo lasciava sempre solo; non era mai stato visto in compagnia di una donna e, quelle rare volte che discorreva con qualcuno, non faceva mai intendere di avere figli, nipoti o legami familiari di sorta.
L'uomo della nebbia era inesorabilmente un uomo solo che a volte parlava al vento senza fare paura, nemmeno in una città abituata se non ad aver paura, quantomeno a diffidare del diverso.
Una volta, in un tiepido pomeriggio d'autunno, aveva svelato con parole delicate ad un bambino, cosa vedeva nella nebbia:
'' E' un forziere; vi trovo ogni giorno un tesoro diverso, un nuovo frammento, una scoperta novella che mi fa sorridere di piacere. La nebbia mi entra dentro, alcuni dicono anzi che sia già dentro di me e ad ogni nuova alba, quando la luce fa meno male ad i miei occhi stanchi, la cerco. Cerco Lei sai, non la nebbia...Cerco quei ricordi che non riesco a cancellare né ad afferrare''

La sua voce tremava ad ogni alito di vento e i suoi occhi si chiudevano spesso, come se fossero costretti ad affrontare visioni dalle quali voleva sfuggire o forse, così preziose da non volerle condividere con il mondo.
La sua lucidità a tratti si perdeva, mescolandosi a parole frammentarie e sogni, ma riusciva sempre a riprendere il filo del discorso e così anche quella volta, con un sorriso dolce sulle labbra oramai sottili.

''Oggi vedo i suoi occhiali squadrati ed un sorriso timido oltre i vetri, un sorriso silenzioso adatto ad un carattere forte La vedo correre davanti a me, con i piedi nudi su un prato immenso, la sua risata mi echeggia nelle orecchie, con quel sapore frizzante delle cose inusuali. Non ride spesso, questo lo capisco e mi alzo per raggiungerla, ma scompare prima che io possa fare un solo passo; le mie dita deboli non riescono ad afferrare altro.''

Era visibile a tutti che le sue parole erano accompagnate da immagini che secondo lui erano reali e quell grumo romantico di fantasticherie senili, faceva sì che attorno a lui si raccogliesse sempre un gran numero di curiosi, di affezionati sconosciuti e di anime bisognose di qualche attimo di poesia.
Le sue memorie non erano mai uguali, tanto che alcuni medici babbani gli avevano diagnosticato alcune malattie oltre la normale vecchiaia; ad ogni racconto i momenti evocati variavano per quasi la totalità dei particolari e il suo volto appariva sconfitto e sempre più malato, dopo ogni tentativo fallito.
Negli anni gli abituè avevano raccolto numerosi indizi tra quelli che si faceva sfuggire sulla donna del mistero, commossi da quegli occhi antichi che si velavano di lacrime di rabbia, nel tentativo di riaccoglierla quantomeno nella sua mente, visto che era evidente che erano passati anni dall'ultima volta che l'aveva stretta tra le braccia.
Nonostante gli innumerevoli sforzi, non erano approdati a nessun risultato. Tutti si erano dovuti arrendere all'evidenza: in Inghilterra non esisteva una signora dal nome di una dea, nata negli anni trenta e legata nella nascita o nel lavoro ad un luogo la cui iniziale era H, situato probabilmente nei pressi dei Grandi Laghi. Rapire sempre nuovi indizi da quei racconti sconclusionati era pressocchè inutile: ogni giorno che giungeva al termine, con il suo tramonto dal colore tremendamente simile alle foglie sul selciato, li rendeva affezionati figli della rassegnazione.
La realtà non si sarebbe piegata né al loro caparbio volere, né all'ammiccare malinconico di colui che era, oramai, lo zio di tutta Glouchester road.

Mentre si ride si pensa che c'è sempre tempo per la serietà."*


Ogni ricordo dell'uomo parlava di gioia, di sorrisi persi nel tempo e di frammenti felici di vite che si erano irrimediamibilente divise; l'unico attimo che non riusciva ad afferrare, era il più importante, forse per malattia, come dicevano alcuni medici o forse per una difesa emotiva, come supponevano alcuni psicologi suoi amici. Sapeva che la donna era morta e rivederla continuamente giovane e viva, gli faceva bene al cuore.
Lo scorrere degli anni era stato impietoso, con l'uomo della nebbia: le spalle si erano curvate sempre di più e la neve era diventata la regina incontrastata dei suoi capelli folti e morbidi.
Apparentemente nulla era cambiato e ogni suo passo, giorno dopo giorno, ripeteva i soliti schemi: l'insicurezza era solo nelle sue parole. Le consonanti vibravano sempre di più e le vocali si prendevano più secondi del dovuto per morire lontano dalle sue labbra.
Tutti sentivano che il giorno della fine stava per arrivare e potevano quasi toccare le ultime gocce di vita che si allontanavano dal suo corpo, dopo avergli tenuto compagnia per gli ultimi lunghi anni.
Nessuno ricordava il giorno esatto in cui era comparso su quella panchina, ma tutti avrebbero ricordato il giorno in cui capirono che non vi si sarebbe seduto più: aprendo il Times, quella mattina, trovarono un articolo di cronaca nera in cui la giornalista descriveva, nei minimi particolari, il ritrovamento al parco di un corpo sconosciuto, appartenente ad una vittima in là con gli anni.
Bastarono pochi attimi a tutti per capire di chi fosse quel corpo, bastò una sola occhiata all'unica foto della zona in cui era stato trovato il corpo: uno sbrindellato pezzo di carta con su scritta la frase che ultimamente lui amava ripetere fino alla noia: ''Essere dimenticati, è peggio che morire.''
I più pragmatici si convinsero che era stato preda di un attacco di confusione senile, mentre i più romantici continuarono a pensare per anni che quella mattina aveva visto la sua lei e aveva solo trovato un piccolo intoppo nella corsa verso le sue braccia, cadendo prima della fine a causa delle sue gambe stanche che non avevano saltato bene il fosso in cui era caduto.
La cronista riportava un sorriso sulle sue labbra livide e di qualsiasi fazione fossero i suoi amici, dalla mente scientifica o sentimentale, questo bastava loro per augurargli serenamente un buon viaggio.



Era il 4 Maggio 2010 e Minerva McGranitt, compiva 85 anni e si accingeva a dire addio alla parte più breve ed appassionata della sua vita.

Charles McGranitt era un mago stimato ed era suo cugino, ma quello non aveva impedito loro di amarsi, quando erano molto giovani.

Il mondo magico, sul finire degli anni 40, era estremamente conservatore e loro non erano visti di buon occhio: lui era stato denunciato per circonvenzione di giovane strega e sarebbe stato spedito ad Azkaban.

L'allora professore di Trasfigurazione di Hogwarts, il suo professore preferito, la aiutò nel perseguire quello che considerarono un grande atto d'amore: Charles McGranitt fu obliviato e spedito in Inghilterra, in un luogo che a lei era sempre rimasto sconosciuto.

Dopo la morte di Albus Silente, aveva fatto cercare l'unico uomo che nella sua vita avesse avuto un peso maggiore di quello del suo mentore, ma quando lo trovarono per suo conto fu solo per spedirle una lettera di condoglianze e una fotografia delle sue ultime parole.

Era il 4 Maggio 2010 e fu l'inizio della malattia che anni dopo l'avrebbe portata alla morte.



4. lilyblack - L'uomo nella nebbia - 

Grammatica e sintassi: 3.6/5 
Lessico e stile: 9.4/10 
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10 
Originalità: 5/5 
Utilizzo del prompt: 5/5 
Gradimento personale: 4.9/5 
Sviluppo della trama: 4.9/5 

42.8/45 

Hai scritto una favola moderna usando dei protagonisti inusuali. 

Dire che mi è piaciuta è davvero dire poco, hai messo poesia e amore nelle tue parole, hai creato un ambiente cittadino nel quale l’uomo nella nebbia passa la sua esistenza, a metà tra la memoria e il ricordo dell’amore per Minerva. 

Il pacchetto non era semplice, la coppia era probabilmente una di quelle che desideravo vedere realizzate più di molte delle altre. Io mi sono spesso chiesta cosa avesse spinto il personaggio di Minerva a non farsi una famiglia, a vivere nella scuola senza figli, lei che pare così materna. 

La tua soluzione è interessante e triste, come mi aspettavo, perché non c’è un amore romantico nella vita della McGranitt, purtroppo. La tua caratterizzazione dei due è molto delicata, profonda e definita in modo armonico. 

La storia è originale, romantica e triste. Hai scelto un’ambientazione londinese, lasciando fuori il mondo magico, ma mantenendo la magia. 

Lo stile è molto buono, hai utilizzato un lessico ricercato e curato e nelle frasi, c’è ordine e magia. C’è qualche piccolo errore: uno spazio mancato: ‘convenivanosul’; alcune ripetizioni, in particolare ‘alcuno/alcuni’ e ‘corpo’, alla fine. ‘pressocchè’, al posto di pressoché, ‘quell grumo’. Lo stile è comunque otitmo. Mi è piaciuto il metodo che hai usato per narrare questa storia d’amore di altri tempi, ricollegata ai giorni nostri e al nostro mondo. Mi sono piaciuti i personaggi e la caratterizzazione che hai dato di questo OC. 

Hai inserito bene la fotografia, anch’essa non semplice, e la coppia, quindi ottimo inserimento dei prompt. 

Cosa posso dire? Mi è piaciuta moltissimo. 



   
 
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