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Autore: Jezabel_89    01/08/2011    1 recensioni
Sirius, Severus, la notte ed una bugia troppo vera.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Severus Piton, Sirius Black
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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 * * *

 

 

 

Eccomi con il nuovissimo prodotto di una delle mie solite notti insonni. Questa volta, però, è un po' speciale.

 

Sono fiera di presentare a tutte voi la mia primissima Malevolence^^

Non so come mi sia uscita, e detto tra noi non sono neppure molto sicura della riuscita del tutto, ma è comunque un inizio^^




* * *

 

 

 

 

 

 

-"Giuralo"-.

Il tono di Piton era severo, tassativo, ed il suo sguardo era impassibile e fiero: Sirius quasi stentava a credere di avere al suo fianco, fra le lenzuola profumate, lo stesso ragazzo che poco, pochissimo prima gemeva senza ritegno sotto di lui e che la voce, che ora gli stava ordinando di giurare, era la stessa che aveva trasformato il suo nome in una dolcissima cantilena sussurrata nel suo orecchio, mentre facevano l'amore.

-"Severus... io..."- Sirius non sapeva proprio cosa rispondergli.

Era stata una notte perfetta, talmente perfetta da sembrare surreale, dove ogni amico di sempre, Signore Oscuro, Mangiamorte, professore o chicchessia era rimasto fuori dalla porta della sua stanza a Grimmaud's Place. Una notte trascorsa a fingere di avere una vita normale con il suo grande amore: cenare insieme, discutere del più e del meno, leggere stralci della pagina sportiva del Profeta, e litigare con Severus su quale delle due squadre in lizza, avrebbe vinto la coppa del mondo di Quidditch. E in seguito bere un bicchierino insieme sul divano, per poi portare quello che Sirius avrebbe voluto che fosse il suo compagno, nel suo letto, per fare l'amore fino alla fine del buio. Ma lui lo sapeva già allora: la sua vita non era altro che un triste susseguirsi di buio e nient'altro.

Erano pochissime le occasioni di vedere Severus sconvolto e sudato sotto di lui, e ancora meno erano le volte in cui non si limitava a prendere quello che Sirius gli dava, ma invece ne chiedeva ancora, ne chiedeva di più, più forte, come se avesse voluto fare il pieno quella notte.

Era bellissimo, così perso ed ansimante: completamente libero.

Era come se davvero lo fossero, liberi, quella notte.

Anche Sirius poteva sentirla, la magia di quella notte, la libertà senza confini di Severus, che lo contagiava sempre di più quasi fino a perdere la ragione tra le sue cosce, per poi perderla del tutto nel preciso momento in cui vide l'orgasmo nei suoi occhi scuri e nelle sue labbra gonfie e schiuse. Lo percepì serrare le gambe intorno alla sua vita ed inarcare la schiena, gettando la testa un po' all'indietro, fregandosene dei capelli sparpagliati sul materasso e della mancanza di un cuscino su cui appoggiarsi. Vide il solito velo di bugia ed indifferenza abbandonare il suo sguardo in quell'attimo e lo sentì per la prima volta fiducioso e sfrenato, abbandonarsi nelle sue mani senza paura.

Non riuscì a trattenersi, non quella volta, incantato dalla consapevolezza di essere il solo e l'unico a possedere Severus, si chinò sul suo corpo caldo e ansante e glielo disse tra i capelli, mentre veniva anche lui.

 

-"Giuralo Black!"-

Severus l'aveva guardato dapprima scioccato, mentre il respiro gli si regolarizzava nel petto, poi si era portato le mani tra i capelli sudati, tirandoli indietro e infine aveva riacquistato il suo solito tono sibilante ed accusatorio.

Sirius non aveva mai voluto dirglielo davvero, ci aveva fantasticato tante, tantissime volte, aveva immaginato il momento in cui la guerra fosse finita, il momento in cui per Severus non sarebbe più stato un pericolo, stare al suo fianco e allora Sirius gliel'avrebbe detto sorridendo e sarebbero stati felici insieme, magari per sempre.

Ma ora Severus era il suo segreto, e tutti a scuola si aspettavano che avrebbe preso presto il Marchio Nero e il Serpeverde non aveva mai smentito quella voce, mentre lui, Sirius Black, non voleva affrontare i propri amici e tutti coloro che vedevano nel suo amore nascosto ed un po' ammaccato, un pericoloso mago oscuro e se ne tenevano alla larga. Voleva proteggere Severus, voleva tenerlo lontano dal mondo che lo avvertiva come una minaccia. Per cosa, poi? Per la sua bravura naturale nel mescolare intrugli in un grosso pentolone ammuffito? Per il suo sangue sporco? Per il suo carattere solitario e taciturno?

Ma Sirius era innamorato, non cieco, aveva visto che quel Malfoy era venuto a prenderlo al binario nove e tre quarti, quando erano cominciate le vacanze di Natale. Aveva visto anche la curiosità maniacale, la luminosità involontaria in quei suoi occhi scuri quando si parlava di qualcosa di proibito, di sconosciuto e di pericoloso. Conosceva bene l'attrattiva di parole come "giustizia", "potere" e sapeva quanto il suo amore ne fosse desideroso, ma soprattutto era consapevole di quanto fosse dolce nelle sue orecchie il suono della parola "vendetta".

Avrebbe potuto scappare lontano, portarsi via Severus, le sue cosce di zucchero, le sue labbra di miele, ma ciò non avrebbe significato forse che ,anche lui, era come tutti gli altri? Che neppure lui era disposto a dargli un po' di fiducia?

Severus era ancora fuori dalla sua portata, lo sarebbe stato fino a quando il suo schieramento, in quella guerra, non fosse stato chiaro, eppure Sirius non riuscì a mantenere il controllo, non quella volta.

-"Te lo giuro"- gli disse guardandolo negli occhi -"Ti amo"-.

E fu come se la sua voce onesta e sincera avesse frantumato il bicchiere che conteneva l'anima di Severus, quando ogni dubbio, ogni insicurezza si dissolse dai suoi occhi, permettendo al sorriso più luminoso di sempre, di fare il suo ingresso sul suo volto spigoloso.

Sirius non aveva mai visto quel sorriso, non era mai stato abbracciato da Severus con tanto impeto, non lo aveva mai visto arrossire e quasi piangere dalla gioia, non aveva mai sentito la sua voce dirgli "ti amo", mai, fino a quella volta.

-"Anch'io, Sirius"- rispose infatti, ridendo tra le lacrime -"Ti amo anche io! Sono profondamente e perdutamente innamorato di te e lo sono da sempre"-.

Sirius era così felice da aver dimenticato che la sua vita lo attendeva ancora fuori dalla porta della sua stanza, e lo strinse ancora di più tra le sue braccia, fingendo che non l'avrebbe mai più lasciato andare.

-"E lo sarò per sempre"- aggiunse Severus con il viso premuto nell'incavo del suo collo -"Lo giuro"-.

 

 

 

 

 

 

 

* * *

 

 

 

 

 

 

 

 

Era stato bello farsi giurare amore eterno, ancora meglio era stato giurarlo a propria volta, eppure Sirius sapeva che, arrivato il mattino, anche quella loro notte sarebbe sfumata come un sogno.

Ed ora, ora che il disastro che aveva combinato la sera prima, era stato risolto, ora che aveva imbrigliato di nuovo la propria anima e l'aveva messa al sicuro da Severus, era la sua coscienza a non voler tacere.

"Hai giurato di amarlo", diceva, "Guarda cosa hai combinato" e Sirius capì.

Osservò bene le occhiate che Malfoy inviava a Severus, al binario nove e tre quarti, pronti a ripartire alla volta di Hogwarts, le vacanze finite, così come il loro sogno di una notte. Vide anche come gli occhi di Severus apparivano intimoriti, ma la goccia che fece traboccare il vaso, ciò che davvero gli permise di realizzare quanto sbagliata fosse stata la propria scelta non fu altro che il vederlo massaggiarsi costantemente l'avambraccio sinistro, come se fosse stato ferito di recente.

"Giuravi d'amarlo", continuava a ripetergli la sua coscienza "E invece hai permesso la sua rovina".

   
 
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