Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: Hero98    03/08/2011    3 recensioni
Una spiaggia invitante ha portato Arthur e Alfred a fare un giro in pattino, ma c'è qualcuno che nasconde qualcosa...
Genere: Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Spiaggia Una spiaggia, non esiste luogo migliore dove passare una giornata calda come quella. La sabbia dorata che risplende sotto il sole bruciante come non mai e l'acqua salata del mare che si infrange in tante piccole onde schiumose sulla banchiglia fanno venir voglia di restare a vivere lì per sempre.
Ed è proprio in quella spiaggia che decisero di andare Alfred e Arthur. Anzi, dove Alfred ha costretto Arthur ad andarci con lui.
-Vedi che bell'aria fresca si respira qui? E tu non volevi neanche venire! -disse l'americano con il solito sorriso stampato sul viso mentre si stiracchiava e respirava la brezza marina.
-Fresca? Ma se sto morendo di caldo! C'è un sole che spacca le pietre... -sbuffò l'inglese sventolando una mano vicino al viso per farsi aria.
-Allora ho la soluzione adatta a te! Un bel bagno in mare! -gridò Alfred un'attimo prima di tirare il compagno per il braccio. Lo trascinò, nonostante le sue imprecazioni di rifiuto, nell'acqua gelida che provocò sui loro corpi una sensazione di sollievo per aver trovato un metodo per resistere al caldo.
-Idiot! -urlò Arthur appena riuscì a riemergere dall'acqua, che gli arrivava al petto. Poi sopirò e ammise -Devo dire che in acqua si sta proprio bene... Dai andiamo a fare una nuotatina a largo!
Quella richiesta terrorizzò l'americano che cercò subito di deviarla -No dai, nuotiamo qui!
-Ma l'acqua è troppo bassa qui... -replicò l'inglese guardandolo perplesso, non riusciva a capire il perchè di quella reazione.-Voglio andare a largo...
-Allora che ne dici di prendere il pattino? -propose Alfred cercando di non destare troppi sospetti.
Arthur rimase sorpreso, e non poco, da quell'insolita richiesta però annuì.
Uscirono dall'acqua e nolleggiarono un pattino. Mentre Arthur saliva a bordo e si sistemava alla sua postazione, Alfred lo spingeva in acqua per poi raggiungerlo a bordo. Iniziarono a pedalare entrambi arrivando molto a largo, la spiaggia era lontanissima, gli ombrelloni e i bagnanti non si vedevano quasi più. Tutt'intorno solo acqua, tanta acqua.
-Dai Alfred, tuffimaoci! Guarda che bella l'acqua! E' pulitissima, si vedono dei pesci colorati più giù! -esclamò l'inglese ammirando l'acqua con gli occhi verde smeraldo che brillavano di meraviglia.
Alfred non potè fare a meno di sorridere a quella vista stupenda, non l'acqua del mare ma bensì il suo Arthur che non vedeva così felice da tanto tempo. Scosse la testa e si sedette sul bordo del pattino -No vai tu, io resto qui a osservare il panorama.
-Cosa? Ma no, vieni anche tu! Non farti pregare! -davvero non riusciva a capire perchè Alfred non volesse tuffarsi, lui è sempre stato così iperattivo, sempre con tanta voglia di giocare e divertitrsi. E fu così che commise un gesto che fu fatale. Spinse scherzosamente l'americano in acqua. Quest'ultimo urlò finchè non entrò in contatto con l'acqua. Gonfiò le guance per evitare di bere l'acqua salata e trattenne il respiro più che potè, cercava di salire in superficie agitando braccia e gambe ma, purtroppo, senza risultati significativi.
-Perchè diamine non ho ammesso di non saper nuotare? Io e il mio stupido orgoglio! -pensò strizzando gli occhi che gli bruciavano. Ma poco gli importava ora degli occhi dato che non riusciva più a tenere chiusa la bocca, aveva bisogno d'aria. Troppo tardi... bevve acqua, troppa acqua, un dolore terribile gli colpì il petto come un forte pugno che stringe e stringe i suoi polmoni.
Arthur nel frattempo si chiedeva perchè l'americano non emergesse dall'acqua, fissava l'acqua piuttosto preoccupato. Poi vide salire tante bolle, cattivo segno. Non poteva più aspettare, Alfred poteva essere in pericolo. Se gli fosse successo qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato. Si tuffò in acqua e nuotò verso quello che pareva essere il corpo del compagno, con gli occhi aperti sott'acqua è difficile distinguere i minimi particolari dato che si vede tutto annebbiato. Lo afferrò per i fianchi e cercò di portarlo su, in superficie.
-Accidenti quanto pesa! Se mangiasse meno hamburger forse peserebbe meno... -pensò tirandolo più forte che poteva. Finalmente la luce del sole tornò a illuminargli il viso, nuotò più veloce che poteva verso il pattino e ci caricò sopra il corpo esanime dell'americano. Lo stese sul pattino e iniziò a premergli la pancia cercando di fargli sputare l'acqua bevuta.
-Accidenti a te, Alfred! -urlò con le lacrime agli occhi vedendo che non reagiva e rimaneva lì, fermo, immobile sul pattino. Gli accarezzò il volto pallido osservando gli occhi chiusi coperti leggermente da dei ciuffi di capelli color grano bagnati, vorrebbe rivedere l'azzurro cielo di quegli occhi, così profondo, così bello. Inizìo a piangere sussurrando far i singhiozzi il nome del ragazzo. Lo sguardo cadde sulle sue labbra leggermente rosate.
-Respirazione... bocca a bocca? -pensò avvicinandosi sempre di più a quelle labbra, finchè non lo baciò. Erano così morbide... Ma non c'era tempo per pensare a quello, cominciò a soffiare nella bocca dell'americano spingendogli la pancia. E successe il miracolo, se così si può definire. Alfred dapprima tossì riprendendo man mano il suo normale colorito, poi aprì leggermente gli occhi sussurrando il nome di Arthur, il suo salvatore, ancora in lacrime.
-Oh God! Thanks! Thanks a lot! -gridò rivolto al cielo poi accarezzo sorridendo il viso dell'americano singhiozzando tra le lacrime -Idiot! Mi hai fatto prendere uno spavento... potevi dirmelo che non sapevi nuotare!
L'americano continuava a guardare l'inglese senza muoversi.
-Tu...non mi hai mai insegnato a nuotare... -mormorò, non provava rancore nei suoi confronti nè voleva rimproverarlo, era un'affermazione, un dato di fatto.
L'inglese lo sollevò e lo strinse a sè continuando a piangere
-Mi dispiace...prometto che te lo insegnerò, te lo prometto... -balbettò.
-Thanks, thanks for all... -rispose Alfred stringendolo a sua volta. Chiuse gli occhi e si abbandonò a quell'abbraccio, magico, caldo, sicuro, familiare...
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Hero98