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Autore: DreamOn    03/08/2011    1 recensioni
hola! ed ecco a voi.. un'altra wemma! (pf.. che novità!)
questa però è molto.. dura.. mi sono immaginata che per qualche strano motivo a me incompreso, per tutto l'anno i wemma non si siano sentiti e che dunque la loro prima vera conversazione avvenga a gennaio, alla festa di metà anno, Emma è depressa, sola, trista, è dimagrita, veste di colori scuri, ha smesso di sorridere.. perché?
scopritelo nella mia storia!
baci,
DreamOn
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Valerie

 

Anche tu qui?-chiese Will Schuester vedendo Emma sul terrazzo dell'ultimo piano della scuola.

Già... non sopporto quella musica così alta, mi da fastidio!-rispose lei girandosi verso di lui.

Anche io, sopratutto se musica Hause-sorrise il riccioluto appoggiandosi al muretto del terrazzo, dando le spalle alla bella vista sul parco di Lima.

Emma sorrise ed abbassò lo sguardo, stringendosi nella sciarpa che stava usando come coprispalle, dato che non era molto caldo.

Era la festa di metà anno, quella dedicata ai ragazzi dell'ultimo anno.

In questo caso al glee club.

Ed entrambi i professori erano stati invitati.

Non si erano visti molto durante l'anno, avevano tentato di dimenticarsi, entrambi.

Credevano che fosse troppo tardi per riprovarci.

Perciò fu ora, in quel terrazzo, che avvenne la loro prima, vera, conversazione dell'anno.

Come stai?-chiese Will, incrociando le braccia, anche lui infreddolito.

Bene.. sono un po' stanca, ma per il resto bene..-rispose Emma con lo sguardo perso in alcuni dei pochi dettagli visibili del buio parco.-tu?-chiese.

si.. insomma, il solito...-Will inclinò leggermente il capo verso di lei.

Che freddo...-disse, tanto per dire, lei.

Già.. vuoi la mia giacca?-chiese lui, che non era riuscito a dimenticarla e sperava veramente che da quella conversazione potesse uscirne qualcosa di buono.

Emma sorrise sospirando, arrossendo un poco, ma il buio impedì Will di notarlo.- ok..-rispose infine lasciando che lui le mettesse la sua giacca sulle spalle.

Da quanto sei qui fuori?-chiese lui in cerca di argomentazioni.

"Il tempo sufficente per pensare a te come non mai" voleva rispondere lei, ma non le sembrava il caso.- una ventina di minuti..-alzò lo sguardo verso di lui, sorridendo leggermente.

E quanto tempo fa sei arrivata alla festa?-chiese Will.

Una ventina di minuti..-rispose lei facendo un finto sorriso, per nascondere il suo sconforto.

Ahaha immaginavo.. ed immaginavo che ti avrei trovata qui!-disse sincero Will.

Mi stavi cercando?-chiese con tono dolce lei, scostandosi una ciocca di capelli che le era finita sul viso dopo un soffio di quel freddo vento invernale.

si...-ammise lui, teneramente.

Perché?-chiese persa nei suoi occhi.

Quest'anno non ci siamo mai visti tanto, e non abbiamo mai avuto conversazioni più lunghe di un semplice saluto per i corridoi.. e non capivo perché.. volevo parlartene..-Will abbassò lo sguardo un po' imbarazzato dalla sua franchezza.

Neanche io so il perché...-rispose un po' freddamente, perché lei sapeva il motivo di questo distacco.

Aveva paura.

Paura che continuando a vedere Will non lo avrebbe dimenticato.

Avrebbe sofferto di nuovo.

Avrebbe rivissuto ciò che aveva vissuto due anni prima.

Frequentarlo sarebbe stato come fare un passo indietro.

Sapeva che non era così.. ma era quello che si era sforzata di credere, perché "era meglio così".

Will sospirò strofinandosi il braccio infreddolito con una mano.

Eppure neanche adesso riusciamo ad avere una conversazione.. normale..-disse lui spostando lo sguardo su di lei.

Ad Emma veniva da piangere, sentiva che le si era formato un nodo in gola.

Era così difficile stargli accanto dopo così tanto tempo.

Sentire il suo profumo.

Il suo sguardo penetrare nel suo.

Non voleva ricommettere lo stesso errore.

Si morse il labbro stringendosi tra le braccia.- lo so... -rispose placidamente, distogliendo lo sguardo.

Perché sei così fredda?-chiese Will con tono più caldo.

Emma si voltò verso di lui con aria assorta, dispiaciuta per l'ovvietà della situazione.- che dici? Non sono fredda...-provò a mentire squotendo il capo.

Si invece... sei cambiata, sei passiva, poco spontanea... come se volessi nasconderti dietro una maschera... hai pure smesso di usare colori sgargianti, sembri.. depressa...-ammise con tono meno severo per non offenderla. Ci teneva a lei e gli dispiaceva veramente tanto vederla così.

Emma si prese il viso tra le mani appoggiando i gomiti al poggiolo della terrazza.

Pianse silenziosamente lasciando Will un po' sconcertato, accanto a lei.

Emma... tutto bene?-chiese appoggiando una mano sulla sua schiena.

Alzò il viso e lo guardò con gli occhi bagnati.

Ecco che aveva ricommesso quel dannato errore.

Quei dieci minuti in terrazza avevano riassunto due anni.

Due orribili anni.

no..-rispose freddamente lei guardandolo negli occhi.

Scusami.. non dovevo dirti queste cose... è che..sono solo preoccupato per te...sei così diversa..-disse prendendola per le spalle.

Smettila ok? Io... sono diversa, è vero... ma non devi farmelo pesare..-singhizzò con tono offeso.

Will distolse lo sguardo come per rimproverare se stesso.- sono un idiota..-disse, più a se stesso che a lei.

no.. hai ragione.. solo che.. io...-balbettò lei in preda al panico per essersi lasciata andare così- sto così male...-era vero. Erano stati mesi orribili, privi di un motivo per cui vivere la giornata. Era depressa, nonostante le pastiglie la stessero aiutando, stava malissimo lo stesso. Ma non poteva biasimare il comportamento di Will, aveva ragione, era stata lei ad allontanarlo.

Non ne aveva voluto più sapere, perché pensava che fosse meglio così, per entrambi.

Era cambiata come non mai, aveva ragione Will, aveva smesso di indossare i soliti colori accesi, era pallida, si truccava giusto quello che bastava per togliere le occhiaie e per non sembrare un mostro.

Non dormiva più, passava le notti a piangere.

Mangiava poco.

Era dimagrita, molto.

Non usciva più di casa se non per andare a scuola.

E tutto questo perché secondo lei "era meglio così".

Era meglio non ammettere di amarlo.

Meglio fingere, cercare di guardare oltre.

Provare a cambiare i suoi sentimenti.

A cancellare il ricordo di quel poco tempo che avevano passato insieme.

Ma non era servito a niente, se non a macchiare la sua debole salute.

Perché?-chiese comprensivo lui.

Non lo so.-rispose fredda squotendo il capo, una voce dentro di lei urlava di non dire niente. Niente di quello che provava veramente.

Si che lo sai Emma... -ci riprovò lui, con lo stesso tono dolce.

Infatti, lo so.. ma non te lo voglio dire!-sibilò lei.

Perché? C'è qualcuno che ti ha fatta stare male?-chiese ingenuamente.

si.-ammise la rossa, passiva.

Chi?-chiese Will, pensando che a chiunque fosse stato gli avrebbe spaccato la faccia.

Emma sospirò mentre una lacrima scendeva sul suo viso pallido.- non lo hai ancora capito?-rispose, facendo per andarsene. Ma venne trattenuta da una forte presa sul suo polso, era così debole che dovette cedere a quella stratta e girarsi.

Io?-chiese mentre gli si era formato un nodo in gola.

Si!-rispose con la stessa freddezza provando a guardarlo negli occhi.- Will senti.. c'è un motivo se non ci siamo più rivolti la parola negli ultimi mesi. Sono stata io.. ti ho evitato.. perché non volevo vederti..-ammise.

Perché?- chiese irritato lui.

Perché sarebbe stato troppo difficile..-abbassò lo sguardo cominciando a picchiettare nervosamente le mani sul bordo della sua gonna, nera.- io non ce l'avrei fatta a vederti ogni giorno come sempre.

A fare le solite chiacchierate nel mio ufficio... come se niente fosse...-guardò Will sperando di non essere stata troppo esplicita.

Ma Will, sconvolto dalle sue parole, senza minimamente ragionare su cosa fare, si avvicinò a lei e la baciò.

Non appena le loro labbra si toccarono lei fu persuasa da un enorme senso di tristezza.

Voleva baciarlo, ma aveva paura.

Di ciò che sarebbe successo dopo quel bacio così egoista.

Era proprio questo quello a cui mi riferivo..-sussurrò tra le sue labbra staccandosi da lui, che aveva ancora gli occhi chiusi.

Un'altra lacrima rigò il suo volto sconfortato.- ti prego vattene...-disse con voce strozzata.

No! Perché?-rispose con tono rattristato.

Perché mi hai baciato non lo capisci? Perché ora sarà tutto più difficile, perché tutto quello che ho fatto fino ad ora non è servito a niente! Perché hai rovinato tutto...-urlò ricominciando a piangere.

Non appena si prese il viso tra le mani, Will appoggiò una mano sulla sua schiena, non voleva andarsene, perché sapeva che sotto sotto anche lei sperava che non se ne andasse.

Mi dispiace..-disse, cercando di rimediare.

Anche a me!-il tono freddo di Emma stava seriamente preoccupando Will, non sapeva cosa fare.

Emma per favore... spiegami cosa intendi dire.. o fare...-

io voglio.. dimenticarti.. voglio tornare a sorridere, voglio passare un giorno della mia vita senza pensare a te!-singhiozzò.

E questo quello che hai cercato di fare negli ultimi mesi?-chiese.

Si! ma come vedi è più forte di me... non ci sono riuscita...non riesco a...-fece un respiro profondo pensando se valeva la pena dire quello che stava per dire.-smettere di amarti!-urlò in fine, arrendendosi.

Neanche io..-sussurrò lui.

Alzò lo sguardo asciugandosi le ultime lacrime.- ma non voglio più soffrire..

non soffrirai!- Will sapeva che era colpa sua se aveva sofferto così, ma sperava ci fosse una seconda possibilità per loro.

Come puoi esserne così sicuro?-chiese ricordandosi dei suoi tradimenti.

Perché ti amo!-rispose con tono autoritario, guardandola negli occhi.

Me lo hai già detto.. -

si, ma te l'ho detto quando ho capito di amarti, quando ti avevo già persa.. quando tu ti sei messa con..-sospese la frase avvicinandosi a lei.

Ho paura Will..-ammise sussurrando, immersa nel suo pesantissimo sguardo.

Non devi..-

ma come faccio a fidarmi di te se..-disse, ma venne interrotta da lui che rispose:

fidati..-si avvicinò a lei e la baciò.

Emma chiuse gli occhi appena prima che le loro labbra si toccassero, di nuovo.

Non sapeva come sarebbe andata a finire.

Aveva paura.

Paura di rovinare tutto di nuovo.

Perché era così dura affidare interamente se stessi ad una persona che si ama?

Le loro labbra si staccarono e lei sorrise.

Adesso ti fidi?-sussurrò lui accarezzandole il viso.

Lei annuì e si fece stringere dalle sue calde braccia che tanto gli erano mancate.

Sentiva che da ora in poi sarebbe stata meglio, avrebbe riacquistato colore, serenità.

Sarebbe tornata a sorridere.

Avrebbe smesso di vestirsi solo di colori scuri.

Avrebbe ricominciato a prendersi cura di se.

Sperava che questa volta potesse essere quella buona.

Non mi tradirai più?-chiese per accertarsene.

Lo giuro!-rispose con tono autoritario.

Lei sorrise, arrossendo un poco.

Allora si, mi fido!-sorridendo si avvicinò a lui per baciarlo.

Mentre dalla stanza accanto si sentì partire una canzone.

Valerie, di Amy Whinehause.

La conoscevano, l'aveva cantata Santana alle provinciali dell'anno prima.

Non appena arrivò "quella" strofa di canzone, Will ci cantò sopra:

And I've missed your ginger hair, and the way you like to dress...-sorrisero entrambi e si abbracciarono.- niente di più vero..-commentò lui.

 

 

 

 

 

   
 
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