Il
generale degli abissi uscì dalla propria colonna, levando lo
sguardo
verso l'alto . Il cielo che per loro,i guerrieri di Poseidone ,era
il mare, tenuto su proprio da quelle colonne che nulla poteva
distruggere. Con un movimento parzialmente brusco si
appoggiò contro
la colonna, gli occhi chiusi e la mente perduta in chissà
quale
dilemma. Non fu brusco però l'atto di portare alle labbra il
flauto
e cominciare a suonarlo. La melodia che ne uscì era dolce e
triste
nello stesso momento, però servì a rinvigorirlo e
gli consentì di
non perdere la percezione del presente,in favore di quel passato
.Difatti la melodia era perfetta per descriverlo,dolce e triste. Ma
quanto tempo era passato da allora? <
< No Syria,non ha nessuna importanza.E poi..è stato
giusto così.
Poseidone non ha mai sbagliato. > >
Era
necessario ricordarselo,quando il dubbio tentava di avere la meglio
sulla logica.; eppure non c'erano davvero stati malintesi,
così era
andato e così doveva essere. Perchè era ancora
doloroso allora per
lui ricordarlo? Forse perchè non era riuscito a prevenire il
disastro. Forse era stata anche colpa sua, non era riuscito a
percepire il pericolo che minacciava l'equilibrio dei Mari, del resto
chi mai avrebbe pensato che la minaccia si presentasse nella forma
della sua allieva tanto compiant, e sorella dello stesso
Poseidone?
"Ancora
quella musica,Syria? Ogni anno è sempre la stessa storia.
Cambiala."
La
musica si interruppe di botto,e il generale di Siren volse appena lo
sguardo verso l'intruso. Si, per lui quel Kanon che si pavoneggiava
con l'armatura del Dragone del Mare non era altri che un intruso,
poco importava se Poseidone gli aveva concesso fiducia,lui non
riusciva a farlo. E ne aveva le sue buone ragioni, solo che cercava
sempre di accantonarle: in fondo era uno dei loro. Ma c'era sempre
quel qualcosa che lo spingeva a diffidare di lui, a tenerlo a
distanza. Forse perchè sembrava conoscere troppo del suo
dolore, e
non voleva averci nulla a che fare.
"Se
non ti piace puoi andartene, non ti ho invitato qui,Sea
Dragon."
Syria
si tolse l'elmo della sua armatura, poggiandolo di fianco al
flauto,mostrando la propria espressione al generale, lasciandolo
sorpreso.; contrariamente alle sue parole un pò seccate,
Syria
sorrideva. Forse con troppa ironia per essere solamente contento
però
lo faceva quasi a voler sfidare l'altro a contraddirlo.
"Sempre
cordiale verso gli amici,vero?"
Kanon
lo osservò con un sorriso sprezzante, ma non ebbe nessuna
reazione
violenta.Ma ormai lo sapeva, provocare Syria era difficile,e lui
aveva il vanto di esserci riuscito alcune volte, come quella in cui
si era quasi fatto prendere a pugni da lui, atteggiamento poco
gradito da Poseidone che l'aveva aspramente rimproverato.
"Noi
non siamo amici, Sea Dragon. Sei venuto qui per un motivo preciso? In
caso contrario ti invito a lasciare la mia dimora di tua spontanea
volontà"
Al
pari dell'espressione, anche la voce era calma e tranquilla ma il
generale di Siren non era comunque quieto dentro di se. I due si
osservarono per un pò,studiandosi in silenzio,poi Kanon gli
voltò
le spalle e riprese la via di prima.Syria scrollò la
testa,disgustato,e riprese il flauto tra le mani.
"Sono
passai tre anni Syria. E' ora di crescere. "
<
<.....> >
Non
vi fu nessuna risposta ma la provocazione di Kanon non passò
inosservata, anche se Syria non ebbe modo di ostentare in qualche
modo il suo disagio perchè qualcosa sfrecciò poco
lontano da lui.
L'aveva riconosciuta.
Tetis
la sirena era passata il più velocemente possibile, ma lui
riuscì a
fermarla domandandole cosa fosse successo. La faccia della ragazza
era sconvolta,q uasi avesse visto un fantasma. Non ebbe
risposta,osservandola sfrecciare verso il palazzo di Poseidone.
L'indecisione lo aveva lasciato sorpreso per un momento, poi anche
lui prese la sua stessa direzione.
Tre anni prima.
"Allora,ti
chiami Lily? Piacere,sono Aiolos."
La
ragazza annuì,osservando guardinga quel possente guerriero
avvolto
in una stupenda armatura dorata, aveva anche le ali. Nonostante
però
la guardasse con simpatia,non riusciva a fidarsi di lui. Aiolos
continuò a osservarla, ma aveva capito che le domande erano
inutili.: la ragazzina non parlava anche se sospettava fosse solo una
sua volontà perchè l'aveva sentita urlare mentre
la tirava su
dall'acqua, meravigliandosi che non fosse morta. Quel giorno un
violento nubifragio si era abbattuto sulla Grecia, e il mare pareva
impazzito proprio come sei il suo padrone – il divino
Poseidone –
fosse stato personalmente irritato; era strano, di solito era tutto
tranquillo ma scacciò il pensiero, sorridendo alla giovane.
Voleva
che si fidasse di lui, d'altronde era un cavaliere di Atena, non le
avrebbe mai fatto del male; le guarì le ferite che aveva con
l'ausilio del proprio cosmo dorato, e le parlava con quella voce che
metteva tutti a proprio agio. Provava molta tenerezza per quell'aria
spaurita ma c'era qualcosa di inquietante: i suoi profondi occhi
azzurri erano vuoti, la scintilla della vita pareva spenta. Per un
momento pensò che la ragazzina fosse cieca tuttavia fu
solamente una
sensazione, che passò in fretta. Si limitava a non parlare:
che cosa
strana.
E se non avesse letto il suo nome all'interno del
braccialetto di corallo che portava al polso, era certo che non lo
avrebbe neppure saputo. Si domandò quanti anni poteva avere;
apparentemente sembrava dimostrarne dieci ma il corpo e l'altezza gli
indicava che la silente ragazzina doveva avere ormai quindici o
sedici anni. Che cosa ci faceva in acqua? Vittima di un naufragio
forse?
"Ok,
ora ti porto a conoscere mio fratello, e poi anche la dea Atena.
Forse riuscirà a farti parlare almeno lei."
La
voce era venata di simpatia,tanto che quando Aioros le porse la mano
, lei la prese senza paura, lasciandolo anche un pò sorpreso
ma
contento. Era abituato alla gente che si fidava di lui –
specialmente i giovani che vedevano nella sua figura un esempio da
seguire – e aveva trovato molto strano quel modo di fare; ora
lo
era ancora di più perchè Lily pur avendo
accettato la sua idea
restava ugualmente un mistero per lui. Forse Atena era la persona
più
indicata per scoprire la realtà delle cose, sopratutto per
spiegare
la presenza di quel cosmo di immane potenza che le aleggiava attorno.
Ma non apparteneva a niente che avesse mai percepito.
Mentre si
avviavano verso il Santuario si domandò ancora da dove
venisse, e
come era riuscita a sopravvivere a quel maremoto spaventoso che aveva
ferito le spiagge di Atene.
Note -
Questa
fanfic era presente già tempo fa ma da quasi due anni non la
toccavo. Vuoi per mancanza di voglia, vuoi anche perchè
avevo perso
il canavaccio e non mi andava di riscrivere tutto. La rileggevo ieri
e mi son detta di “restaurarla” ed eccoci qui:
Alcune
precisazioni per quieto vivere^^
1- essendo un what if molte
cose saranno sballate; ho inserito la dicitura OOC perchè
qualche pg
POTREBBE non sembrare lo stesso tuttavia prevedo pochi stravolgimenti
totali.
2- all'incirca l'età di Sirya è sui 23
attualmente, il
che vuol dire che ne aveva 20 quando è successo il casino.
Le età
del cavalieri d'oro all'incirca sono quelle che hanno all'epoca delle
12 case, con l'eccezione però di Aiolos e Kanon, e anche
Saga, che
ho reso QUASI coetanei degli altri. Licenza poetica
3 – se non
vi piace la storia..ahimè vi chiedo di passare oltre e di
non
mettermi recensioni del tipo “ ma che roba scrivi?”
o che fa
schifo o altro del genere. Le recensioni costruttive le accetto
volentieri invece, tipo se per errore cado in una
contraddizione.
Lily non dovrebbe sembrare una Mary Sue, purtroppo
avrà un ruolo che FORSE la renderà simile e di
questo me ne scuso.
Se ci sarà del romanticismo non l'ho deciso, a voi la
parola..
Riguardo ad Atena all'incirca all'epoca attuale(quella dell'inizio,
non i tre anni prima) ha più o meno 15 anni. Giovane forse
ma non
volevo discostarmi troppo^^
A voi i commenti^^ grazie in anticipo!